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1) Dizion. 5° Ed. .
INCARNARE.
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INCARNARE.
Definiz: Neutr. pass. incarnarsi, e in forma di Neutr. Prender carne, Farsi di carne, Farsi uomo: e dicesi della Seconda Persona della Santissima Trinità.
Dal basso lat. incarnare. –
Esempio: Febuss. Breuss. 2, 1: Io priego quella dolce Salute Che incarnò per Ispirito Santo, Che ec.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 238: Avemo a dire ora.... come Iddio incarnòe di femmina.
Esempio: Dant. Parad. 7: E tutti gli altri modi erano scarsi Alla giustizia, se il Figliuol di Dio Non fosse umilïato ad incarnarsi.
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 5: Ma vedendo la pietà di Dio che l'uomo continuamente peggiorava, volendo soccorrere alla natura umana, mandò il suo Figliuolo ad incarnare.
Esempio: Bocc. Rim. 39: Non angelico aspetto, nè bellezza Potè tirar dalla sovrana altezza Il Re del cielo in questa vita ria, Ad incarnar in te, dolce Maria,... Ma ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 242: Non fusse umiliato ad incarnarsi; cioè a prendere la nostra umanità ed unirla a se medesimo, cioè a la sua persona; e fatta fu allora una persona l'umanità e la divinità del Figliuolo di Dio in Cristo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 121: O Redentor de' miseri mortali, Il qual tanto per noi t'umilïasti, Che non guardando a tanti nostri mali, In quella unica Vergine incarnasti, ec.
Esempio: Savonar. Pred. 12: Li Patriarchi e quelli del Testamento vecchio.... credevano che egli aveva a venire in terra ad incarnare.
Esempio: Vasar. Vitt. Pitt. 4, 30: Nel campo del paese è Adamo ed Eva, che furono cagione che della Vergine incarnasse il Redentore.
Esempio: Tass. Lett. 2, 21: Se il mio intelletto non capisce come sia l'eterna generazion del Figliuolo non creato, nè fatto dal Padre, ma generato; o com'egli incarnandosi, accoppiasse la divinità con l'umanità in guisa, che una sola persona in due nature ne risultasse, ec.
Definiz: § I. E per Rivestirsi di carne, Rifar carne, Rimarginare rimettendo carne nuova, Rincarnare, detto di piaghe o ferite. –
Esempio: Benciv. Mes. 93: Unguento de Arabia, provato ed efficace alle ferite difficili a saldare ed a incarnare, però che esso le modifica ec.
Definiz: § II. E per Farsi, Divenire, carne. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 211: Io (Coronide che è trasformata in cornacchia) cerco alleggerirmi della vesta, Ma quella ancora in me s'incarna e impenna.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 2, 242: Non men la veste (d'Ocira che è trasformata in cavalla) misera e infelice Cangiò contra sua voglia il primo stato; Si fe' cuoio col pelo, indi incarnossi, Benchè una parte in coda trasformossi.
Definiz: § III. E in modo scherzevole, per Congiungersi carnalmente. –
Esempio: Car. Stracc. 2, 1: Voglio che gli facciamo incarnar questa sera medesima.
Definiz: § IV. E detto di cose materiali, per Unirsi, Compenetrarsi, Farsi un corpo o una cosa sola. –
Esempio: Tratt. Vetr. 17: Taglia le foglie dell'oro, come le lunghezze del vetro, e metti l'oro in sul vetro con chiaro dell'uovo, e metti poi sopra a quello oro l'altro vetro di sopra, e seccale; e poi il metti nel fornello,... e quando sono rosse pel fuoco, caricale con un ferro per modo ch'elle incarnino e appicchinsi insieme.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 24, 1, 11: Due mezzi corpi e due mezze anime d'arbori, anco di specie differenti, commessi e legati insieme, sì strettamente s'annodano alle giunture, che l'uno s'incarna con l'altro, e di due se ne compone un solo, il quale non è nè questo nè quello, nè un terzo semplice in cui si trasformino amendue.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Canig. Ristor. 80: Piacciati dunque e vogli, lettor, tue Guidarti e regger, come qui ti porgo, E incarnarti in sì somma virtue (nella virtù della temperanza).
Definiz: § VI. E per Attuarsi, Concretarsi. –
Esempio: Giobert. Buon. LXXIII: Quando ella (l'idea) s'incarna nel mondo, mediante la creazione, la sua sensibile comparita non è mai perfetta, atteso l'intrinseca difettuosità della materia..., e la copia a gran pezza non corrisponde all'esemplare increato.
Esempio: E Giobert. Bell. 13: Ora il bello è assoluto; e basta, a chiarirsene, il ragguagliarne il concetto con quello della materia in cui s'incarna, e mediante la quale ci apparisce.
Definiz: § VII. Incarnarsi, vale anche Ficcarsi nella viva carne, Entrare addentro, Penetrare, nella carne. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 4, 426: Perseo su l'animal presto e leggiero Verso il celeste regno s'allontana: Cala poi (sul mostro marino), qual l'astor sopra la starna, Ma l'asta nel suo tergo non s'incarna.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 11, 71: A' ladri poi.... Quelle cannuccie che in luoghi palustri Nascono, assottigliate al maggior segno, Erano messe infra l'unghie e le carni, Poi dentro rotte, acciò la punta incarni.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 54: In questo mentre un sasso sterminato È tratto verso quel torrion di carne Da Malagigi col braccio incantato; Sicchè avvien che nel capo s'incarne.
Esempio: E Forteguerr. Ricciard. 19, 37: Appresso l'armatura era una spada,... Ed una lancia.... Che in ogni petto forza è che s'incarne.
Definiz: § VIII. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: S. Cater. Lett. 4, 487: Allora m'impose Dio questa obedienzia..., che io ogni mattina all'aurora udissi una messa: che sapete che a me è una cosa impossibile; ma all'obedienzia sua ogni cosa è stato possibile. E tanto s'è incarnato questo desiderio, che la memoria non ritiene altro; lo intelletto altro non può vedere, e la volontà altro non può desiderare.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 410: Condotti in tale stato, e circondati e quasi oppressi dagl'inimici, tardi ricorreremo ai rimedj, tardi sarebbero gli antidoti, incarnato che fosse nel corpo nostro il veleno.
Definiz: § IX. Att. Far prendere carne, Vestir di carne, Far incarnare: riferito al Figliuolo di Dio. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 275: Oh volontà divina, Oh Padre, che pensasti Quando 'l tuo Unigenito incarnasti?
Esempio: Rim. Ant. F. Fr. Ang. Camer. 2, 379: Deh quanto a noi la maestà s'inchina Ad incarnar quel Verbo benedetto.
Esempio: Medit. Alb. Cr. 12: Sì 'l mostrò Iddio, e promise per visioni e per figura.... com'egli dovea incarnare il suo Figliuolo per Legato all'umana generazione.
Esempio: Frescobald. Viagg. 53: E tengono [i Saracini] che non nascesse [Cristo] di corruzione di carne, ma che l'alito di Dio Padre per la bocca dell'Angelo incarnasse il Verbo Divino; e in molte cose si accostano alla nostra fede.
Definiz: § X. E per Riempire di carne nuova, Far rifare carne, Far rimettere carne, Rincarnare, riferito a piaga. –
Esempio: Benciv. Mes. 25: E se si stimasse questo intervenire (lo scorticamento delle budella) per la medicina, la cura è con quelle cose che indeboliscono la virtù della medicina, e caccianla fuori del corpo, e poi con quelle cose, che hanno virtù de incarnare e di saldare.
Esempio: E Benciv. Mes. 93: Esso unguento le modifica (le ferite), ed incarna l'ossa umide, e fa la loro saldazione agevole.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 84: Tutti i midolli rammorvidano, aprono, riscaldono ed incarnono le piaghe.
Definiz: § XI. Trovasi per Coprire di carne, Rivestire con essa. –
Esempio: Bart. D. As. 1, 49: Enfiansi per la gran sete le gengìe sì sformatamente, che cuoprono e incarnano tutto il dente.
Definiz: § XII. Si usò per Far di altri quasi carne sua propria, Far suo; Unire, Immedesimare, a sè. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 2, 26: Amor m'ha priso ed incarnato tutto, Ed allo core di sè fa posanza; E di ciascuno membro tragge frutto Da poi che priso ha tanto di possanza.
Definiz: § XIII. Term. de' Pittori. Colorire imitando il colore della carne, Dare il colore alle carni; anche assolutam. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 26: Il modo del fare rosso ch'è chiamato cinabrese, da incarnare in muro.... Rosso è un colore che si chiama cinabrese chiara...; ed è perfettissimo a incarnare, o ver fare incarnazioni di figure in muro, e lavorallo in fresco.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 43: Il modo e ordine a lavorare in muro, cioè in fresco, e di colorire o incarnare viso giovenile.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 49: Poi col detto pennello con bianco va' trovando le dette capellature; poi piglia un'acquarella di ocria chiara; va' ricoprendo le dette capellature con pennello mozzo di setole come incarnassi.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 63: Poi sta' alcun dì, e ritorna, e vedi come son converti, e ricampeggia come fa mistieri. E così fa' dello incarnare, e di fare ogni lavorio che vuoi fare.
Definiz: § XIV. In locuz. figur. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 58: Corrò la fresca e matutina rosa Che, tardando, stagion perder potria:... Non starò per repulsa o finto sdegno, Ch'io non adombri e incarni il mio disegno.
Esempio: Galil. Op. lett. 293: Quanto era in altrui di buono e bello Stava scoperto da tutte le bande. E così ognuno a voler di cervello Coloriva e incarnava il suo disegno, Secondo che gettava il suo pennello.
Definiz: § XV. Pur figuratam., per Rappresentare come di carne, Effigiare come vero, Rappresentare al vivo, sia con parole sia altramente. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 51: Più volte ho riprovato indarno Al secol, che verrà, l'alte bellezze Pinger cantando...; Nè col mio stile il suo bel viso incarno.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 215: Ditele pur (o rime), che sempre il viso chino Tengo per lei.... Sol penso a riveder l'almo giardino, Sol canto i rami suoi, nè pure incarno Col mio stil basso sue bellezze conte.
Esempio: Car. Rim. 15: Mentre co i suoi colori il mio Soiaro Tragge un di voi dolce sembiante e vago, Anzi voi stessa, e 'n ciò maestro e mago, V'avviva e 'ncarna di natura al paro; Vegg'io, donna, ec.
Definiz: § XVI. E per Afferrare con la mente, ed esporre con chiarezza ed efficacia. –
Esempio: Giust. Vers. 294: Gli onorandi Colleghi.... Non hanno a senso mio bene incarnato Lo scopo dell'ufficio e l'arti vere.
Definiz: § XVII. E per Far essere, Dar vita e corpo a checchessia; ed altresì Porre in atto, Condurre ad effetto. –
Esempio: Giord. Op. 1, 169: Ben volle [il pittore] mostrarci sì maestoso colui, che nel tempio faceva risonare l'ultima voce profetica. E tanto incarnò il suo pensiero, che quella figura dominante nel quadro, piena di maestà sopra l'uso umano, piena di forza ec.
Esempio: Giobert. Primat. Proleg. 263: Il giovane.... è moralmente più passivo che attivo, più recipiente e suscettivo di accogliere in sè l'altrui forma, che capace di trasfondere la propria e incarnarla estrinsecamente.
Definiz: § XVIII. Incarnare, vale anche Mettere, Ficcare, nella viva carne. –
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 15, 15: Nè cessa [il leone] finchè i duri artigli e i denti Ei non incarne nei lanosi armenti.
Esempio: Red. Son. 48: Qui.... Amor mi trova.... e dice.... Fuggi pur quanto sai, fuggi veloce; Senti, come nel cuore i dardi incarno (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XIX. E figuratam. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 177: Il giovane.... prestamente incominciò di fuori a scarpellare ancora egli; ma con manco romore incarnava lo scarpello, che 'l maestro non faceva nella dura botte.
Definiz: § XX. E riferito a persona, per Colpire, Ferire nella carne, Penetrare la carne del corpo suo; Incicciare. –
Esempio: Varch. Stor. 2, 358: Messe mano a un pugnale, e gli tirò presto presto parecchi pugnalate con tanta collera, che, se non che i colpi erano per la debolezza sua senza colpo, e non lo incarnavano bene,... egli.... arebbe fornito d'ucciderlo.