Lessicografia della Crusca in rete

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NOIA
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NOIA.
Definiz: Increscimento, Fastidio, Molestia. Lat. molestia, taedium. Gr. ἄχθος, ἀηδία.
Esempio: Bocc. pr. 2. Nella qual noia tanto rifrigerio già mi porsero i piacevoli ragionamenti d'alcuno amico.
Esempio: E Bocc. num. 8. Appresso il quale con un modo, o con altro, o consolazion sopravviene, o diventa la noia minore.
Esempio: E Bocc. nov. 21. 10. Le monache incominciarono a dargli noia, e a metterlo in novelle.
Esempio: E Bocc. nov. 27. 12. Il quale Domenedio ha voluto in parte purgare con questa noia.
Esempio: E Bocc. g. 3. f. 4. Non faccendo il sol già tiepido alcuna noia.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 38. Noia sentiva, movendolo l'umanità sua a compassione della misera.
Esempio: Dant. Inf. 1. Ma tu perchè ritorni a tanta noia?
Esempio: Petr. canz. 11. 6. Orsi, lupi, leoni, aquile, e serpi Ad una gran marmorea colonna Fanno noia sovente, e a se danno.
Definiz: §. I. Recarsi a noia, e Avere a noia, vagliono Recarsi in fastidio, in rincrescimento, in odio. Lat. odium in aliquem concipere. Gr. δυσμενῶς διατίθεσθαι πρός τινα.
Esempio: Dant. Inf. 30. Che si recò a noia Forse d'esser nomato sì oscuro.
Esempio: Nov. ant. 8. 2. Recolsi a mala agura, e a noia, e prese questo povero Saracino, e dissegli.
Esempio: Bern. Orl. 3. 6. 17. Morir vuol ella quivi, ovver, ch'ei muoia, Perchè sel'è recato troppo a noia.
Definiz: §. II. Noia, per Ingiuria di parole. Lat. contumelia. Gr. ὕβρις.
Esempio: Guid. G. Ridisse la grave risposta, che gli fece Peleo, e le minaccevoli noie dette a lui da Telamone.
Definiz: §. III. Dar noia alla noia, si dice dell'Essere assai fastidioso. Lat. molestiam creare ipsi molestiae. Gr. ὄχλον παρέχειν ὄχλῳ.
Definiz: §. IV. Venire a noia, vale Cominciare a nauseare, Recar fastidio, Fastidire, Noiare. Lat. satietate, fastidio, taedio afficere.
Esempio: Cron. Morell. 271. Subito ti verrà a noia quello vizio, che prima acconsentivi.
Esempio: Galat. 26. Niuno è sì scioperato, che possa nè rispondere, nè badare a sì fatta sciocchezza, e viensi a noia a ognuno.
Esempio: Tac. Dav. ann. 3. 66. Quando non rimane più a quelli che dare, nè a questi che chiedere, si vengono a noia.