Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
NOIA.
Apri Voce completa

pag.183


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
» NOIA.
NOIA.
Definiz: Sost. femm. Sentimento increscioso di stanchezza morale, cagionato in noi o da inerzia, o da impressione monotona prolungata; Tedio. È voce venuta a noi per influenza delle altre lingue romanze, e probabilmente del prov., mediante le forme enueia, enueja, e anche nueia, di gen. femm.; le quali forme, con le altre pur provenzali enuey, ennoi ec., con le francesi antiche anoi, anui, enui ec., modernamente ennui, e con lo spagn. enojo, tutte di gen. masc., si credono originate dall'unione degli elementi che compongono la locuz. lai. in odio. Secondo altri potrebbero essere derivate dal verbo delle rispettive lingue, nato da un supposto lat. barbaro inodiare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 5: Poi che l'empio Pagan molto ha sofferto Con lunga noia quel monaco audace,... La mano al mento con furor gli stese.
Esempio: Tass. Gerus. S. 3, 4: Cosi di naviganti audace stuolo.... S'al fin discopre il desiato suolo, Il saluta da lunge in lieto grigio, E l'uno a l'altro il mostra, e in tanto oblia La noia e 'l mal de la passata via.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 546: Costoro senza dubbio vi senton noia; ciò ch'interviene in tutte le operazioni lunghe e frequenti, che ec.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 95: Sulla considerazione d'aver già con la suggezione, con la noia, con le fatiche d'una si lunga assistenza, straccato il loro amore.
Esempio: Giust. Vers. 32: E nella noia Di quattro mura Si tappa al vizio Che non la cura.
Esempio: Rosmin. Orig. Id. 1, 119: Troppo gran noia e fastidio sarebbe il dover nominar gl'individui uno ad uno, per poter avere un nome comune.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 7: La noia della pagina passata Compensar colla pagina seguente.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 30: Anch'io per romper la monotonia E quella noia di star sempre chiusi,... La sera ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 543: Ai mali s'aggiunga il sentimento de' mali, la noia e la smania della prigionia, la rimembranza ec.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 312: In quelle anime vive, in quelle teste immaginose, io temo, dopo cessato il primo impeto, gli effetti della noia.
Definiz: § I. E in senso particolare, Malinconia di chi non trova, o nella vita, o in un dato luogo, nessuna sodisfazione o attrattiva; e più genericamente Disgusto d'ogni cosa. –
Esempio: Leopard. Poes. 100: Nell'imo petto, grave, salda, immota Come colonna adamantina, siede Noia immortale, incontro a cui non puote Vigor di giovanezza.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 267: Veramente per la noia non credo si debba intendere altro che il desiderio puro della felicità; non soddisfatto dal piacere, e non offeso apertamente dal dispiacere.
Definiz: § II. Vale pure Inquietudine, Importunità, Fastidio, Molestia; e altresì Affanno, Tormento, o simile. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 64: Il quale [appetito], perciò che a niuno convenevol termine mi lasciava contento stare, più di noia, che bisogno non m'era, spesse volte sentir mi facea.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 169: La tribulazione la qual voi avete v'è per un peccato, il qual voi commetteste già, avvenuta, il quale Domeneddio ha voluto in parte purgare con questa noia.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 151: Lo scolare.... ad una ora aveva piacere e noia nell' animo; piacere della vendetta..., e noia sentiva movendo la umanità sua a compassion della misera.
Esempio: E Bocc. Ninf. Fiesol. 6, 14: Giunto fu nel loco, Dove con Mensola il giorno passato Avea preso piacer, diletto e gioia, Come che alfine gli tornasse in noia.
Esempio: Pandolf. Gov. Fan. 73: Sarebbe troppa noia alla donna (alla madre della famiglia) e dare e richiedere le chiavi [della volta, della cella, o della dispensa] sì spesso.
Esempio: E Pandolf. Gov. Fan. 88: Quando pure alla fine con molta importunità il vincano, se domandano piccola somma, per levarsi quella noia, mancandogli ogni scusa, presta loro, ma il meno che può.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 29: Scherzi, trastulli e giochi, Risi e diletti, oh quanti Languir conversi in pianti! quante gioie Ebbero il fin di noie.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 38: Molti vi son, cui grave noia preme D'essere al mondo in basso stato occulti.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 435: Don Abbondio fece di tutto per nascondere la noia, che dico? l'affanno e l'amaritudine che gli dava una tale proposta.
Definiz: § III. E per Condizione, Stato, increscioso, penoso, e altresì tormentoso, triste, e simili. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. B. 1, 294: Non dea soferire Pena del meo partire: Ma de sua rimembranza aggio dolere; Ch'a dannaggio ed a noia È remaso.
Esempio: Sentenz. Filos. volg. 53: Nella miseria la vita è noia.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. M. 48: Acciocchè noi, tratti dal piacere dell'uno (del Paradiso) e dalla noia dell'altro (dell'Inferno) spaventati, seguitiamo le virtù, che ec.
Esempio: E Bocc. Rim. 117: Ogn'ora cresce 'l mio tormento, Onde 'l viver m'è noia, nè so morire.
Esempio: Machiav. Comm. 93: Ambizïon nol preme, Non lo muove il timore, Che sogliono esser seme Di noia e di dolore.
Definiz: § IV. E per Grave molestia o Fastidio che ci venga da altri, Vessazione; e con più grave senso, Offesa, Ingiuria, Danno, e simili. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 4: Fue Troia la prima volta distrutta da Ercule il prode, imperocchè 'l buono re Laumedonta avea vietato a lui e a Giason che non dovessono dimorare nell'isola di Troia nè nel porto, perciò che egli temea che non gli facessono alcuna noia alla città.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 186: Pece pagare (l'esecutore) al detto Ugolotto.... lire cinquantadue e mezzo, e tornossi a casa, rammaricandosi, quando in latino e quando in tedesco, di questa noia a lui fatta e della sventura che gli era occorsa.
Esempio: Bern. Orl. 42, 24: Stando sicura di noia e d'impaccio, Orlando l'arrivò sopra improvviso.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 88: Romulo non poteva non aver noie, vivendo Amulio.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 23: Se qual corre di lor la fama al cielo Son valorosi, o del passato danno.... Per lei (una gentildonna in pericolo) vendicatori, o nel futuro Contrastatori, la trarran di noia Sicuramente.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 42: V'è chi noiar la gente Pretende impunemente: Ma se dagli altri poi noia riceve, Sopportar non la vuole ancor che lieve.
Definiz: § V. E per Briga, Faccenda, fastidiosa; usato spesso nel plur. –
Esempio: Mazz. Lett. 1, 12: Avendo riguardo alla noia della casa che fabbricate, de' fondachi che avete in lontani paesi..., ho veduto che ec.
Esempio: E Mazz. Lett. 17: Lasciato le noie de' maestri e l'angosce del murare, avete preso Titolivio o Valerio per conforto.
Esempio: E Mazz. Lett. 2, 203: Benchè abbiate assai noie,... nondimeno, quando puoi, ti gravo di due vergi ch'io mostrar possa al vescovo.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 173: Ò risposto circa la testa del duca, che io non vi posso attendere, come è vero che io non posso per le noie che ò, ma più per la vecchiezza, perchè non veggo lume.
Esempio: Tass. Lett. 3, 17: Vostra Paternità mi perdoni s'io le do questa noia, che forse non si conviene a la sua professione.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 112: Decretarono (i Corintj) di mandare prontamente a' Siracusani il soccorso, e tanto più che per buona ventura non avevan noie nè occupazioni d' altra guerra.
Esempio: Giust. Vers. 277: Tornò di schiena al solito mestiere Per questa noia di mangiare e bere.
Definiz: § VI. Si usò a denotare Cosa straordinariamente molesta, penosa, dannosa, pericolosa, Cagione di turbamento, di travaglio, Disordine, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Ma tu perchè ritorni a tanta noia?
Esempio: Liv. Dec. 1, 167: Quella noia e quel pericolo non avveniva già per povertade, nè per lo disagio del popolo; ma però che troppo avea di libertà a fare sue volontadi.
Esempio: E Liv. Dec. 210: Come i consoli si fossero gettati nel mezzo di quella grande noia per mettere pace, egli conobbero assai leggiermente che la maestà senza forza non era mica bene al sicuro.
Esempio: E Liv. Dec. appr.: Poi appresso che fu rimasa la noia, egli fecero chiamare il senato e lamentaronsi dell'oltraggio ch'aveano ricevuto.
Esempio: Gell. Lettur. N. 1, 111: Egli (Virgilio) gli domanda (a Dante).... quale sia la cagione, ch'egli ritorni a tanto travaglio e tanta noia, quanto era quella ch'egli aveva sopportata mentre ch'egli era camminato per quella valle così oscura.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 137: Riguardandogli (il volgo, certi pesci sintomatici di terremoto) come funesti nunzj di noia e come apportatori di lutto, giunse a detestargli a segno che spesso gli gettò in mare qual preda inutile e dannosa.
Definiz: § VII. Avere a noia, detto di persona, e riferito a chicchessia o a checchessia, vale Avere essa persona in avversione chicchessia o checchessia, Riuscirle grave, molesto, fastidioso, spiacevole, ciò che è espresso dal compimento. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 70: Se prima l'avea a noia e a dispiacere, Or l'odia si che non la può vedere.
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 86: Per essere giovane non mi doveva dare noia lo essere il luogo si lontano.
Esempio: Domen. Plin. 183: Pur ch'altri non abbia a noia seguitare i Greci, essendo stati di maggior diligenza e di più antica cura.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 29: Cosa, che fare in oggi non si suole, Perchè i fratelli s'han piuttosto a noia: E se lor han due cenci o terre al sole, All'un mill'anni par che l'altro moia.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 6, 3: Ho per me tanto questo vizio a noia, Che non domando nulla, e nulla cerco.
Esempio: Capp. Scritt. 2, 143: Gli andava incontro anche il gonfaloniere, il quale accennandogli d'avere a noia tali dimostrazioni come importune e disconvenienti, replicava il Montanelli, che ec.
Definiz: § VIII. Dare altrui noia, parlandosi di persona, vale Molestarlo, Infastidirlo, con parole o con atti; talvolta anche in ischerzo o per burla. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 41: Il quale (Masetto) lavorando l'un di appresso l'altro, le monache incominciarono a dargli noia, ed a metterlo in novelle.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 307: Tommaso, se te lo disse, fece per darti noia.... Ho ben caro che motteggiate ec.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 378: Benchè tu me ne dia noia, ch'egli è quello (de' figliuoli) che è da me più amato.
Esempio: Gell. Err. 4, 4: Vedi tu quella donna vecchia che viene in qua?... Io vo' che tu le dia un po' noia: ella è la più fantastica figura che tu vedessi mai.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 40: Fratei mio, se tu mi vuoi Quel ben che tu dicei volermi a sacca, Non mi dar noia, va' pe' fatti tuoi, Perchè il mio mal non è male da biacca.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 229: Posso dir quel che vo' con la mia bocca; Do noia a lei? o guarda chi lo tocca!
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 31: Perchè dar noia a chi non ve la dà?
Definiz: § IX. E con più grave senso Molestare con atti ostili, Offendere, Vessare, altrui, Nuocergli, Danneggiarlo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 52: Nè dubitar perciò che Ruggier muoia, Ma ben colui che ti dà tanta noia.
Esempio: Bern. Orl. 54, 24: Quantunque il disperato Saracino Non gli dà noia, ma lo sta a guardare.
Esempio: Domen. Plin. 173: Escono ancora delle isole gli Arabi chiamati Asciti, e danno noia a chi passa.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 5, 24: Cesare comandò allora, che non gli fusse dato più noia, e donò al suo soldato certi campi.
Cellin. Vit. 73: Promisse che la corte del Governatore di Roma non mi darebbe noia.
Definiz: § X. Dar noia, pur detto di persona, vale anche Dare incomodo, o disturbo, con la propria presenza o conversazione; e figuratam. parlandosi di cosa materiale, vale Dare impaccio o ingombro, Impedire il passo, la veduta, e simili. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 96: Orsù, io son sicuro che costui Non darà noia al mio Cammillo, nè Al suo mastro Sinolfo di quest'ora.
Definiz: § XI. Parlandosi di checchessia, vale Essere cagione d'inquietudine, di turbamento d'animo, di apprensione, e simili. –
Esempio: Gell. Capr. Bott. 157: O dà e' noia l'invidia a te? ed è questo quel che fa che tu non puoi dormire?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 65: Ella non ode. A. Rileva poco. L. Non vede, non parla. A. Cotesto non dà noia a me. L. Se egli non dà a voi noia, e' dà a lei e a me.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 460: Mi dà più noia, che essendosi Fatto motto una volta, vostro padre Non gli farà più quelle cerimonie.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 96: Se volete Trapassar con festa e gioia, Nulla al mondo vi dia noia.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 20: Un'altra cosa ancor mi dà gran noia: Ed è, che sotto son come un cammino.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 332: Quel che Dio vuole, rispondeva ai pensieri che gli davan più noia: quel che Dio vuole. Lui sa quel che fa.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 557: Codeste, mi scusi, sono di quelle sue solite chiacchiere che non concludon nulla. Piuttosto, quel che mi dà noia.... Cosa c'è? Per petua.... cominciò a lamentarsi d'aver dimenticata la tal cosa, d'aver mal riposta la tal altra, ec.
Definiz: § XII. E per Spiacere, Dispiacere, Recar disgusto, e simili. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 43: Quel (disegno) del frate piace quasi a tutti che l'hanno veduto; dà noia a qualcuno, che.... non si sia pensato ec.
Esempio: Carlett. Viagg. 1, 7: Alcune che ne vidi (delle donne negre) mi parvero tali, che nè manco il colore mi dava punto di noia.
§ XIII. Detto di parte del corpo malata, o anche leggermente offesa, vale Dolere, Dare sensazioni moleste. § XIV. E detto di bevanda o di cibo, vale Fare male, Alterare.
Definiz: § XV. Dar noia, vale anche Far difficoltà, Recar pregiudizio, e simili. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 474: Or questo, che, come io dico, in altri tempi darebbe noia, in uno scrittore di quella età per poco non viene in considerazione.
Esempio: E Borgh. V. Scritt. 621: Nè dà noia che queste voci di, a, da sian talvolta preposizioni, che però elle non possino avere un'altra natura ed un'altra significazione.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 62: Se La cosa arà quel fin che voi sperate, E ch'e' disponghin Fazio a darla (una fanciulla) a voi, Che noia dà ch'e' si scuopra la burla?
Definiz: § XVI. Dar noia alla noia, e anche Dar noia all'ombra, sono modi quasi proverbiali, denotanti che Alcuno è per natura fastidiosissimo; e dicesi più che altro di ragazzi. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 186: Gran cosa, ch'e'non abbino a fatica Rasciutti gli occhi, che sien si cattivi!... I' so dir ch' e' darè noia All'ombra.
Esempio: Crusc. Vocab. III: Noia.... Dar noia alla noia: dicesi dell'Essere assai fastidioso.
Definiz: § XVII. Darsi alcuno noia di checchessia, vale Prendersene pena, Impensierirsene, Farsene una croce. –
Esempio: Bemb. Asol. 41 t.: Male abbiam procacciato, compagne mie care, poichè sopra di noi cadon le costoro quistioni. A cui Sabinetta.... rispose: Madonna, non vi date noia di ciò; elle non ci toccano pure.
Definiz: § XVIII. Essere a noia ad alcuno chicchessia o checchessia, vale Riuscire altrui molesto, fastidioso, gravoso, odioso, e simili, chicchessia o checchessia; ma oggi non è maniera comune. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 239: Penso e piango, e lamentomi die e notte, ed èmmi a noia la vita.
Esempio: Febuss. Breuss. 5, 21: Benchè li fussero sue ambasciate a noia, Ella le ricevea con molto senno.
Esempio: Pucc. A. Rim. 275: Consiglio ognun, che tenga per sua gioia Questa scrittura, imprendendo da essa, Lasciando i vizj, che mi sono a noia.
Esempio: E Pucc. A. Rim. 276: A noia molto m'è sopr'ogni guisa Chi tratta in chiesa cosa temporale, Dovendo a Dio tener la mente fisa A noia m'è chi è tanto bestiale, Che ec.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 148: Se pensate che le vostre lettere mi siano a noia, mi fate una grande ingiuria.
Definiz: § XIX. Fare altrui noia, vale Recargli disgusto, dispiacere, molestia, vessazione; e con più grave senso, Recargli danno, offesa, strazio, e simili; ma oggi non è maniera comune. –
Esempio: Sentenz. Filos. volg. 21: Allora si possono prendere diritti e veri consigli, quando l'uomo cognosce quello che potesse altrui fare noia.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 208: Leggesi anche di san Cristoforo, che essendoli fatta noia e persecuzione da un pagano, si gli disse: ec.
Esempio: Barber. Docum. Am. 66: Noia mi fa chi tene Si mal accorta, tagliando, manera (maniera), Ch'al mondar d'una pera Passa da terza infin'ora di nona.
Esempio: E Barber. Regg. Donn. 293: S'ella (una eremita) volea esser forte nella mente, poteva, non ostante che mala gente assai le facesson noia per averla.
Esempio: Pass. G. Cr. 196: Diletto figliuolo mio, quando risguardo, E penso quanto t'hanno fatto noia, Nel cor mi sento ferite di dardo.
Esempio: Petr. Rim. F. 58: Orsi, lupi, leoni, aquile e serpi Ad una gran marmorea colonna Fanno noia sovente ed a sè danno.
Esempio: Cas. Pros. 3, 296: Un picciolo difetto avea ne'suoi modi, del quale essendosi il vescovo.... avveduto, e avutone consiglio con alcuno de' suoi più domestichi, proposero che fosse da farne avveduto il conte; come che temessero di fargliene noia.
Definiz: § XX. Trovasi per Recare incomodo o disturbo; oggi comunemente Dar noia. –
Stor. Aiolf. 1, 18: Chi rideva, chi lo sgridava perch'egli faceva noia a molti per lo grande cavallo.
Definiz: § XXI. E figuratam., trovasi pure per Recare impaccio o difficoltà, Turbar la mente, e simili, detto di argomento, questione, e simili, rispetto all'assunto che alcuno sostiene. –
Esempio: Dant. Parad. 4: È l'argomento casso, Che t'avria fatto noia ancor più volte.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 119: T'aria fatto noia; cioè arebbe fatto noia a te Dante ed impacciatoti.
Definiz: § XXII. E parlandosi di bevanda o di cibo, per Fare male, Alterare; oggi Dar noia. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 120: Gulosissimo e bevitore grande, tanto che alcuna volta sconciamente gli facea noia.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 194: Bevitore era grandissimo, e mai il vino non gli facea noia.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 505: E' la venderono (una schiava) perchè el vino gli cominciava a far noia e facevala istare molto allegra.
Definiz: § XXIII. Pigliare a noia, Prendere, a noia, riferito a persona od a suoi atti, portamenti, e simili, vale Prendere in avversione, in uggia. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 367: Quando un povero frate è preso a noia da voi altri, o da uno di voi altri, o vi dà ombra, subito, senza cercar se abbia torto o ragione, il superiore deve farlo sgomberare.
Esempio: E Manz. Poes. 332: La miglior via di guerreggiar quest'uomo Saria tenerlo a bada, aspettar tempo, Tanto che alcun dei duci ai quali è sopra Prendesse a noia il suo superbo impero.
Definiz: § XXIV. Recarsi taluno a noia checchessia, o Arrecarsi, taluno a noia checchessia, vale Infastidirsene, Provarne disgusto; od anche Aversene per male; ma oggi non è di uso comune. –
Esempio: Nov. ant. S. 21: Questo Fabratto non vendeo bene la mattina. Regòselo a mala agura ed a noia; prese questo povero saracino e disegli: Pagami di ciò che tu hai avuto del mio.
Esempio: Dant. Inf. 30: E l'un di lor, che si recò a noia Forse d'esser nomato sì oscuro, ec.
Esempio: Stor. Mos. 14: Lo fanciullo, tenendolo il re in collo, si pigliò la corona dello re, e trassegliele e gittolla in terra. Allora lo re lo si recò molto a noia e a onta, e incontanente mandò ec.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 101: Molti de' vicini avanti destisi e levatisi,... recatosi a noia il picchiare il quale egli faceva,... cominciarono a dire: questa è una gran villania ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 218: Sollecitati da Filippo più che 'l solito, per alcuni rabbuffi avuti nel murare e per le cose che accadevano giornalmente, se lo erano recato a noia.
Definiz: § XXV. E riferito a persona, vale Prendere a malvolere, Prendere in odio, o simile. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 200: Tu sai che come un l'uom s'arreca a noia, Non può mai più far cosa che ti piaccia.
Esempio: Bern. Orl. 66, 17: La donna (Marfisa) ha risoluto e stabilito, Morir vuol ella quivi, o ver ch'ei muoia, Perchè se l'è recato troppo a noia.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 157: In somma, io son tanto invidiato, che pare che ogni uno mi si sia arrecato a noia, e che io non possa più capitare in luogo nessuno.
Esempio: Dav. Tac. 1, 394: Nominò Pisone, poi Seneca;... per grazia di Nerone acquistare, che recatolsi a noia, cercava con ogn'arte opprimerlo.
Esempio: E Dav. Scism. 328: Tornata in Inghilterra e messa in palazo, di leggieri attinse che il re s'era recata a noia la reina.
Definiz: § XXVI. Venire a noia uno ad altra persona, vale Diventare altrui fastidioso, odioso, e simili. –
Esempio: Machiav. Lett. 332: Io quando sono in Firenze mi sto fra la bottega di Donato del Corno e la Riccia, e parmi a tutti e dua essere venuto a noia; e l'uno mi chiama impaccia bottega, e l'altra impaccia casa.
Esempio: Cas. Pros. 3, 311: Ninno è sì scioperato, che possa nè rispondere, nè badare a sì fatte sciocchezze, e viensi a noia ad ognuno.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 174: Nè anche voglio credere che voi diciate davvero, che io abbia un minimo pensiero che mi siete (siate) venuto a noia; e sebbene io ero venuta a noia a voi alla rota, non siate (siete) venuto mai a noia a me, nè verrete.
Esempio: Dav. Tac. 1, 130: Quando non rimane più a quelli che dare, nè a questi che chiedere, si vengono a noia.
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 4: La piglierà ben animo: ch'io muoia, Se per troppo ciarlar non vienvi a noia.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 11: Non mi rimarrebbe che dire, quando ci rivedremo a quelle veglie nelle quali sapete che io vi vengo tanto a noia.
Definiz: § XXVII. E detto di cosa, vale Divenire spiacevole ad alcuno, Disgustarsene quegli, per lo più per abuso o sazietà. –
Esempio: Morell. Cron. 271: Subito ti verrà a noia quello vizio che prima acconsentivi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 22: Come si vede ch'all'astuto gatto Scherzar col topo alcuna volta aggrada; E poi che quel piacer gli viene a noia, Dargli di morso, e al fin voler che muoia.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 15: Si volse per allora stare in prigione; la qual cosa al fin venutali a noia, gli fu conveniente ec.
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 193: E perchè ella (una possessioncella) gli venisse a noia..., egli vi faceva su ogni dì qualche danno.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 41: Suol lor (ai giovani) venire a noia Quel che già piacque più.
Esempio: Soder. Op. 1, 383: È ben vero che le vigne ogni di vengono a noia ai mezzaiuoli, perchè rispetto a quelle le fan poco vino.
Esempio: Dav. Scism. 359: Col tempo e con lo sfogo questo folle amore verrebbe a noia.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 30: Calagrillo è il guerriero, e via pian piano Cavalcando ne va con festa e gioia, Ognor tenendo il chitarrino in mano, Perchè il viaggio non gli venga a noia.
Definiz: § XXVIII. Venire a noia il bene stare, od anche Dare ad alcuno noia il bene stare, dicesi di Chi, potendo far vita bella, e tranquilla, va in cerca di brighe, di difficoltà, e simili, vessando gli altri. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 443: Quel matto birbone di don Rodrigo! Cosa gli mancherebbe per esser l'uomo il più felice di questo mondo se avesse appena un pochino di giudizio? Lui ricco, lui giovine, lui rispettato, lui corteggiato: gli dà noia il bene stare, e bisogna che vada accattando guai per sè e per gli altri.