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1) Dizion. 5° Ed. .
COMPAGNIA.
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COMPAGNIA.
Definiz: Sost. femm. L'atto o L'effetto dell'accompagnare, cioè L'essere compagno ad alcuno o L'avere alcuno per compagno, sia nell'andare sia nello stare. –
Esempio: Nov. ant. C. 80: Il Conte d'Angiò l'insegnò in questa guisa. Il Re si è quasi beghino, e per la grande bontade di vostra persona elli spera di fare prendere a voi drappi di religione, per aver la vostra compagnia. Onde in questa domanda sia per voi chesto in grazia, che uno solo torneamento lasci a voi fedire.... E messere Alardo rispose: Or mi di', Conte; perderò io la compagnia de' cavalieri per uno torneamento?
Esempio: Dant. Conv. 273: Siccome un uomo a sua sufficienza richiede compagnia domestica di famiglia; così una casa, a sua sufficienzia, richiede una vicinanza: altrimenti, molti difetti sosterrebbe, che sarebbono impedimento di felicità.
Esempio: Petr. Rim. 1, 270: Dogliose per sua [di Laura] dolce compagnia, La qual ne toglie invidia e gelosia Che d'altrui ben, quasi suo mal, si dole.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 97: Voleano ir seco, ma il Conte non volse Lor compagnia.
Esempio: Cas. Pros. 3, 305: Niuna cosa è adunque da fare nel cospetto delle persone,... che mostri più tosto signoria che compagnia.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 150: Nessuna compagnia è piacevole a lungo andare, se non di persone dalle quali ec.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 128: A madonna Iacopa.... Frate Francesco, poverello di Cristo, salute e compagnia dello Spirito Santo nel nostro Signore Gesù Cristo.
Definiz: § II. Per L'aver compagni, o colleghi, in checchessia. –
Esempio: Dant. Purg. 15: Perchè s'appuntano i vostri desiri Dove per compagnia parte si scema, Invidia muove il mantaco a' sospiri.
Esempio: Vill. G. 826: Ci ebbe anche colpa la invidia di certi popolani, che non volieno negli uficj volentieri compagnia de' loro maggiori.
Definiz: § III. Per Coloro che accompagnano, Comitiva; ed anche semplicemente, Colui o Colei che accompagna, ovvero Alcuno o Alcuna che accompagni; Compagno o Compagna. –
Esempio: Dant. Inf. 22: Noi andavam con li dieci dimoni: Ahi fiera compagnia! ma nella chiesa Co' santi, ed in taverna co' ghiottoni.
Esempio: E Dant. Inf. 23: Taciti, soli e senza compagnia N'andavam l'un dinanzi e l'altro dopo.
Esempio: E Dant. Conv. 117: Quando Cristo salio lo monte per trasfigurarsi, che, delli dodici Apostoli, ne menò seco li tre; in che moralmente si può intendere, che alle secretissime cose noi dovemo avere poca compagnia.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 75: Ecco la dia Diana con la sua compagnia entrare per l'alto monte Menalon.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 77: E datogli compagnia infino a Ravello, dove diceva di voler tornare, il rimandarono.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 146: Venuta la nona, Catella prese sua compagnia.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 250: Ecco la regina Didone con grandissima pompa e gloria venire al tempio, ed intorno a lei gran compagnia di nobili gioveni cavalieri e donzelli.
Esempio: Poliz. Pros. 47: Lorenzo triunfa e fa triunfare la compagnia: chè ieri annoverai, della brigata era con Lorenzo, ventisei cavalli.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 438: L'ambasciatore messer Baldassarre partì questa mattina di buon'ora, che gli demmo scorta e compagnia, perchè potesse più cautamente condursi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 54: Quando una donna senza compagnia Vider, che verso lor ratto venìa.
Esempio: Grazz. Pros. 233: Gli altri con buona compagnia se ne tornarono alle loro case.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 107: Perch'io non volli poi restar alloggio, Mi dette lume e un tal per compagnia, Che non sarà col tempo mal appoggio.
Definiz: § IV. Per similit. –
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 241: Egli [Dante] giace con compagnia assai più laudevole, che quella che tu [o Firenze] gli potessi dare. Egli giace in Ravenna, molto più per età veneranda di te.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Metast. Dramm. 6, 290: Sai che i sospetti L'eterna compagnia son de' tiranni.
Definiz: § VI. Pur figuratam., detto di cose materiali, Riscontro, Corrispondenza, fra esse; più comunemente Accompagnatura. –
Esempio: Cellin. Vit. 316: Da poi che gli aveva così bel bacino e così bel boccale di mia mano,... per compagnia di quelle tal cose richiedeva una bella saliera.
Esempio: E Cellin. Vit. appr.: Pensavo che per sua compagnia se gli dovessi far la saliera.
Definiz: § VII. Per Colui col quale uno suol praticare, usare familiarmente. –
Esempio: Machiav. Comm. 116: E' dicono il vero quelli che dicono, che le cattive compagnie conducono gli uomini alle forche.
Definiz: § VIII. Per Adunanza o Conversazione di persone, per lo più con qualche determinato fine; Brigata. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 97: Io dubito forte, che se noi alcuna altra guida non prendiamo che la nostra, che questa compagnia non si dissolva.
Esempio: EBocc. Decam. 1, 104: Io.... cominciatrice fui dei ragionamenti, da' quali questa così bella compagnia è stata fatta.
Esempio: Cas. Pros. 3, 305: Vuole ciascun nostro atto avere alcuna significazion di riverenza e di rispetto verso la compagnia nella quale siamo.
Definiz: § IX. Per Collegio o Adunanza di persone che secondo certi ordini e statuti attendano a studj, arti e simili; Accademia. –
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 4: Ma la Compagnia de' Pittori, intitolata nel nome di san Luca,... a poco a poco, non avendo il nido, si era tralasciata, e quasi ita in oblivione a fatto.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 178: La nuova del signor Terenzio m'è.... dispiaciuta, per la gran perdita della nostra compagnia [de' Lincei].
Definiz: § X. Per Corpo di comici, o di cantanti, o di saltatori, a fine di recitare in teatro commedie e tragedie, o drammi musicali, o fare giuochi ginnastici. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 4: Seguì che il vate della compagnia.... Per disperato se la battè via.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 28: Gli chiesi allor, la vostra compagnia Come si chiama? Quella dell'Imbratta.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 104: Tutti san che al teatro sono stati Due partiti, e due varie compagnie.
Definiz: § XI. Per Congregazione di persone secolari, che spesso convengono insieme per opere spirituali; Confraternita. –
Esempio: Vill. G. 288: Crebbe tanto lo stato di quella Compagnia ov'erano la maggior parte della buona gente di Firenze, che molti beneficj e limosine, proferte e lasci fatti ne seguirono a' poveri.
Esempio: Cap. Comp. Discipl. Sien. B. 14: E che non possa [il Priore] ricevere alcuno che sia o sia stato d'alcuna altra Compagnia di disciplina.
Esempio: Cap. Comp. Impr. 7: Questi sono li Ordini e le Costituzioni della divota e spirituale Fraternitade e Compagnia della Beata e sempre Vergine Maria.
Esempio: Empol. Gir. Vit. 22: Il dì delle feste, andava sempre alla Compagnia del Vangelista. E nota che in quel tempo tutti i fanciulli, e massime delle Compagnie,... si ragunavano insieme, e avevano fatto in fra loro uffiziali, cioè messeri, consiglieri e altri uffiziali; i quali andavano per la terra a spegnere i giuochi e gli altri vizj.
Esempio: Varch. Stor. 2, 73: Sono in Firenze settantatrè ragunanze chiamate Compagnie, le quali si dividono principalmente in due parti, perciocchè alcune sono di fanciulli e alcune d'uomini fatti.
Esempio: E Varch. Stor. appr.: Quelle degli uomini sono di quattro maniere; perciò che alcune si chiamano Compagnie di stendardo, e queste attendono più tosto a rallegrare sè ed altrui, che al culto divino, le quali sono quattordici; alcune altre, perchè dopo i sacri uffizj si danno la disciplina, si chiamano compagnie di disciplina,... le quali si chiamano ancor Fraternite.... Le quarte, più segrete e più devote dell'altre, perchè ordinariamente non si ragunano se non il sabato e di notte, si chiamano Compagnie di notte, e sono quattro. Le quinte ed ultime, le quali sono ancora più segrete e più divote dell'altre,... si chiamano Buche.
Esempio: Bald. Vit. Guidob. 2, 232: Fu.... portato alla città, ed incontrato a mezzo il cammino da tutta la chieresia con le regole de' frati, e compagnie de' laici della terra.
Esempio: Cerracch. Dubb. Rubr. 2, 64: Dico aver preso abbaglio i fratelli di quella laical Compagnia, cantando solennemente nella mattina della Pentecoste l'ufizio de' morti.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 3, 592: Degne son d'aver luogo in quest'opra anche le pie Confraternità de' secolari, che ancora son chiamate Confraternite, Compagnie, Scuole; perchè esse pure traggono la loro origine da i secoli barbarici.
Esempio: E Murat. Dissert. Antich. ital. 3, 603: Sarebbe da vedere, se anche la Compagnia di Santa Maria della Neve in Modena fosse di pari antichità; perchè sino a' miei dì era di Battuti.
Definiz: § XII. E per il Luogo dove si adunano gli ascritti alla Compagnia o Confraternita. –
Esempio: Cap. Comp. Discipl. Sien. B. 54: Non possa el priore per alcun modo dare licenzia nè di mangiare nè di dormire ne la Compagnia ad alcuno che non sia de la predetta Compagnia.
Esempio: E Cap. Comp. Discipl. Sien. B.105: A piei la scala, come si scende giù ne la Compagnia.
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 13: Ordinarono che la cassa fusse messa nella Compagnia della Assunta.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 28: Certe divozioni, che noi facevamo in una Compagnia, della quale io era.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 39: Dipinse.... in sul poggio di Fiesole, sopra la porta della Compagnia della Cecilia, una santa Cecilia.
Esempio: Dat. Lepid. 87: Attraversò una lunga trave, ch'era sulla costa verso la porta della Compagnia di S. Felicita, detta del Fiasco; sicchè in Compagnia venne una piena che spaurì tutti i fratelli.
Esempio: Fag. Rim. 6, 88: Ed insegnaste a chi l'anima ha sozza, Cangiando una rimessa in Compagnia, Che in paradiso non si va in carrozza.
Definiz: § XIII. Compagnia dicevasi, specialmente in Firenze, anche una Brigata di cittadini, che si univano, sotto special nome e capitoli, a fine di darsi bel tempo o di far pubbliche feste. –
Esempio: Cant. Carn. 120: Trionfo della Compagnia del Broncone, nella venuta di Papa Lione, di Iacopo Nardi.
Esempio: Nard. Stor. 158 t.: I Medici immediate dopo la loro tornata crearono in Fiorenza due Compagnie, l'una chiamata del Diamante, della quale era capo Giuliano fratello del Cardinale, e dell'altra era capo Lorenzo nipote di fratello del medesimo Cardinale, la quale si chiamava la Compagnia del Broncone.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 9: Si ragunava nelle sue stanze della Sapienza una brigata di galantuomini, che si chiamavano la Compagnia del Paiuolo; e non potevano essere più che dodici.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 12, 11: La Compagnia poi della Cazzuola.... ebbe principio in questo modo.
Esempio: Grazz. Pros. 17: Facendosi per sorte allora una commedia nel Palagio de' Pitti dalla Compagnia del Lauro, e Amerigo, sendovi stato invitato, menò seco il pedagogo.
Esempio: E Grazz. Pros. 27: Nella nostra città già furono alcuni giovani in una Compagnia, nobili e ricchi e costumati, i quali usavano spesso, ora in casa uno, ora in casa un altro, cenare allegramente.... Ed erano appunto tanti, che facendo ognuno la sua cena, tutta ingombravano la settimana; chè a ciascuno toccava la sua volta.
Definiz: § XIV. Compagnia di Gesù, e assolutam. anche Compagnia, è detto l'Ordine dei Gesuiti. –
Esempio: Sassett. Lett. 265: Un prelato loro, che è stato processato per eretico da questi Padri della Compagnia di Gesù.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 46: Il maggiore [travaglio] egli venne loro.... da un certo di casa Loyola, parente di S. Ignazio,... avverso alla Compagnia.
Esempio: Red. Lett. 1, 88: In questo secolo.... i Padri della Compagnia di Giesù si son dati a scriver toscano.
Esempio: Magal. Operett. var. 81: Fui a visitare, insieme col signor Carlo Dati, il Padre Giovanni Grueber della Compagnia di Gesù.
Definiz: § XV. Per Convivenza o Comunanza degli uomini, per lo più con l'aggiunto di Umana, Civile, o simili. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 101: La giustizia è virtude conservatrice dell'umana compagnia e della comune utilitade.
Esempio: Dant. Conv. 275: E così si manifesta la imperiale maestà e autorità essere altissima nell'umana compagnia.
Esempio: Liv. Dec. 1, 325: Virginio.... diceva che Appio tutto solo doveva essere distratto e privato di tutte le leggi, e di tutta dirittura, e di cittadina compagnia ed umana.
Esempio: S. Ag. C. D. 8, 87: Diffinì [Cicerone], il popolo essere compagnia di moltitudine, accompagnata per consentimento di ragione e per comunione d'utilità.
Esempio: Cic. Ufic. 18 t.: Ma ch'e' principj della natura sieno della communità e compagnia umana, mi pare che debba essere ripetito più da alto.
Esempio: E Cic. Ufic. 54 t.: Noi dobbiamo amare, difendere e conservare la commune compagnia degli uomini d'ogni ragione, e le ragunate, e la conciliazione.
Esempio: Bemb. Stor. 1, 280: È forse questo, amar gli altri quanto se medesimi; col quale uno fondamento e comandamento tutta la umana compagnia si mantiene?
Esempio: Salvin. Disc. 1, 181: Accomodandosi alle leggi del popolo, e alla naturale necessità della civile compagnia.
Definiz: § XVI. Per Convivenza coniugale, Stato matrimoniale. –
Esempio: Tass. Dial. 1, 366: Dovendo ne la compagnia che è fra l'uomo e la donna esser diversi gli ufficj,... diverse conveniva che fosser le virtù.
Definiz: § XVII. E detto dell'un coniuge rispetto all'altro, Moglie o Marito, secondo che porta il senso del discorso. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 398: Lo pregò che pregasse Iddio, che gli desse frutto della sua compagnia.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 250: Alla quale [mona Ginevra] assai mi raccomando, e così alla vostra sorella, con dirgli non si manca pregare il Signore per lei e per la sua compagnia, chè il Signore, se gli piace, gliene renda sano.
Definiz: § XVIII. Per Ceto, Ordine, particolare, di persone od altri esseri; ma non è di uso molto comune. –
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 358: Mercurio, tu sia il ben venuto. Io ti ringrazio veramente di cuore che la bontà e benignità tua faccia sì, che io non sia disprezzata affatto da tutta la compagnia degli Dei (parla la Virtù).
Definiz: § XIX. Term. mercantile. Comunanza d'interessati in alcun negozio o traffico mercantile, detto altrimenti Ragione. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 47: I quali beni mess. Manetto fece ricomperare a' suoi compagni fior. cinquemila, acciocchè i libri della compagnia di Francia non gli facesse tôrre; e difesonsi per la detta compagnia.
Esempio: Vill. G. 220: Dispuose de' danari della Chiesa appo le compagnie di Firenze e di Pistoia, i quali erano mercatanti del Papa e della Chiesa.
Esempio: E Vill. G. 794: Molte buone compagnie di Firenze falliro;... falliro i Buonaccorsi, i Cocchi,... e più altri singulari mercatanti, e più artefici e piccole compagnie.
Esempio: Stef. March. Istor. 7, 3: Questo sentito le compagnie de' mercatanti, ch'erano grossissime in Napoli,... per pagare chi avea avere, convenne loro vendere, anzi non vendere, ma gittare la mercanzia loro.
Esempio: Morell. Cron.: Come detto è, i detti libri della detta compagnia sono in podestà di Pagolo.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 129: Sono stati alla presenzia nostra Michele di Baldo, come compagno di Bindo d'Ubaldino Guasconi, e per tutta la loro compagnia, e Antonio di Schiatta Macci, per la sua compagnia,... et hanno esposto ec.
Esempio: Cellin. Vit. 3, 158: E perchè la compagnia nostra si è fatta per tre anni, come si vede per una scritta fatta da Giovanbatista Camerini, e ancora al Libro delle Accomandite alla Mercatanzia.
Esempio: Grazz. Pros. 209: Ne l'aveva molto consigliata, e pregatola strettamente, avendo in su questo parentado raffermo la compagnia per dieci anni.
Definiz: § XX. E per similit. –
Esempio: Esop. Fav. 35: Andiamo insieme noi tre, facciamo compagnia, e ciò che noi troviamo sia a mezzo, cioè si parta per terzo.
Definiz: § XXI. Quindi Entrare a compagnia, si disse per Istituire con altri una ragione mercantile. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 368: Egli [Catone] voleva che chi pigliava moneta da lui per trafficare in mare, chiamasse più compagni infino al numero di cinquanta, e le navi fussero altrettante; ed egli per una parte sola entrava a compagnia col nome del suo liberto Quinzione trafficante e navigante co' pigliatori della moneta: e così non tutta ma picciola parte della sorte principale metteva a rischio con grosso guadagno.
Definiz: § XXII. Quindi pure Regola di compagnia, dicesi dagli aritmetici Quella che insegna a trovare la parte di utile o di scapito che tocca a ciascuno degl'interessati in un negozio o traffico mercantile, in proporzione del capitale che vi ha contribuito e del tempo che ve lo ha tenuto impiegato. –
Esempio: Grand. Instit. Aritm. 89: Della Regola di compagnia. Quando più persone concorrono ad un negozio, contribuendo parte del loro danaro, guadagnano a proporzione del capitale che hanno impiegato a benefizio di quel negozio; allora, per sapere distribuire a ciascuno quel guadagno che giustamente gli tocca, bisogna si adoperi la presente regola.
Definiz: § XXIII. Compagnia d'ufficio, o d'ufficj, dicevasi nella Corte Romana uno Speciale contratto di società. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 5, 4, 5: È forse singolare nella Corte Romana questo contratto di compagnia d'offizio, che però non è meraviglia se alcuni scrittori.... vi si siano tanto intricati; credendo alcuni che ciò contenga un contratto di mutuo sopra il pericolo della vita,... o veramente che fusse una specie di sponsione anche proibita. Attesochè così nell'uno come nell'altro si sono ingannati di gran lunga, mentre questo è un vero contratto di società, il quale si faccia sopra gli emolumenti dell'officio venale vacabile, tra l'officiale e quello il quale dia il denaro; appunto com'è quella specie di lecita società, della quale si è più volte discorso,... cioè che uno metta il denaro e l'altro l'opera in qualche negoziazione, della quale l'utile e il danno sia comune: essendo appunto questo il caso, cioè che volendo Tizio comprare un offizio vacabile, il quale ricerchi l'industria e l'opera personale, come per esempio gli officj delli cursori,... e,... quelli delli notari, e non avendo il denaro in tutto o in parte per comprarlo, lo piglia da un altro a questa compagnia; cioè, che gli emolumenti siano comuni all'officiale per la sua fatica e opera personale, ed all'altro compagno per la rata del denaro che vi mette.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 5, 4, 9: Il medesimo uso ha introdotto che questo contratto in sostanza si faccia tra due particolari, li quali non abbiano offizio alcuno, in maniera che l'officiale vi dia il solo nome, sicchè non vi abbia comodo, ma faccia quella parte, la quale volgarmente si dice di testa di ferro: cioè, che avendo Tizio bisogno del danaro, e volendolo pigliare a compagnia d'offizio per correre la fortuna di guadagnare il capitale, conviene con Sempronio a quel frutto che tra loro si stabilisca; e poi si ritrova un cursore, o vero un notaro, o un altro officiale, il quale, con qualche mercede la qual è solita darsegli, faccia questo contratto sopra il suo offizio, sicchè egli faccia figura di contraente, e l'altro, il quale piglia il denaro,.... faccia la figura di securtà, obbligandosi di rilevare indenne l'offiziale il quale in sostanza presta il nudo nome.
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 172: Ancorachè ieri a Monsignor reverendissimo scrivessi che lodava il modo preso di pigliarli i denari a compagnia d'officj, e specificassi che bastavano solamente tre mila scudi; per questa replico il medesimo, che tre mila mi par che bastino per ora, e che 'l pigliarli a compagnia d'officj mi piace.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 11, 51: Dirà l'alte bellezze e i fregj degni Ch'ornan colei ch'idolatrando adori, Le compagnie d'uficio, i censi e i pegni Che per lei festi già su i primi fiori, E i casali e le vigne e gli altri beni, Ch'hai spesi in vagheggiar gli occhi sereni.
Definiz: § XXIV. Term. militare. Compagnia dicesi un Numero determinato di soldati a piedi, e in passato anche a cavallo, sotto il comando di un capitano; e parlandosi di fanteria, propriamente è parte d'un battaglione. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 122: Si è veduto numerosissimo esercito, ridotto in colonnelli, e poi ristretto a compagnie e conseguentemente a squadre, essere con grand'agevolezza riconosciuto tutto e guidato ec.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 217: Vi era entrato il Signore d'Ivoy, fratello di Genlis, con due mila fanti francesi e quattro compagnie di cavalli.
Esempio: E Davil. Guerr. civ. 1, 380: Conduceva sei compagnie di fanteria similmente italiana, due reggimenti francesi e quattro mila svizzeri.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 78: I combattenti si compongono, 1.° in decurie,... 2.° in isquadre.... 3.° in compagnie, che sono più squadre.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 254: Mandò due compagnie di soldati a pigliare le polveri che stavano deposte nell'armeria.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. 1, 259: Per poco stette che non disordinassero le compagnie che custodivano le trincee fatte sulla sommità del monte.
Definiz: § XXV. E figuratam. –
Esempio: Magal. Operett. var. 227: Me gli conta [i buccheri] non più a compagnie, come si faceva quattr'anni sono, ma a reggimenti e battaglioni intieri, denominandomeli dalle nazioni: il vermiglio di Cile, il cangiante di Guadalacara ec.
Definiz: § XXVI. Compagnia si disse nelle Repubbliche italiane Un certo numero di cittadini armati per la difesa dello Stato, sotto proprio gonfalone e capitano. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 59: Andavano le Compagnie del popolo facendo gran festa, sotto il nome del Cardinale, colle insegne avute da lui sulla piazza di Santa Croce.
Esempio: Vill. G. 342: Rinnovò l'ordine de' diciannove gonfalonieri delle Compagnie, a modo dell'antico popolo vecchio.
Esempio: Morell. Cron. 241: Il detto Bernardo fu de' Priori della borsa,... dipoi fu gonfaloniere di Compagnia e de' Dodici.
Definiz: § XXVII. Fu pure nome che si dette a Un numero di soldati, così a piedi come a cavallo, talvolta anche grande, condotti al soldo da un Comune o Stato; e Compagnie di ventura, più particolarmente, si dissero Quelle che poi vennero formandosi sotto il comando di alcun condottiero o capitano, ora a fine di predare e taglieggiare i paesi, ora d'entrar parimente agli stipendj di qualche Stato. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 47: Contro a' suoi consorti e avversarj pugnava [Baschiera della Tosa] con fuoco e con ferri, con la compagnia de' fanti che avea seco.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 126: I quali danari si pagarono per lo Commune di Firenze alla Compagnia di messer Ioanni Aucud e delli Inghilesi.
Esempio: Poliz. Pros. 100: Giovanni Bentivoglio.... era arrivato in Mugello con alcune compagnie di cavalli e di fanti in aiuto di quelli [de' Medici].
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 200: Non avete voi nella memoria delle cose vostre, come trovandosi assai soldati in Italia senza soldo, per essere finite le guerre, si ragunarono insieme più brigate, le quali si chiamarono Compagnie, ed andavano taglieggiando le terre e saccheggiando il paese, senza che vi si potesse fare alcun rimedio?
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 247: Dicemi dette lance essere cinque compagnie; cioè Montison, Fois, Miolans, Dunais, e Marchese di Saluzzo, e averle vedute tutte rassegnare, che vi mancava a ducento cinquanta lance, che le dovevono essere, qualche sette lance, ma che crede che le sieno ora più che il numero debito, per essere loro venuti dreto qualche lancia di venturieri.
Esempio: Bemb. Stor. 1, 186: Diliberò il Senato, che sette compagnie di cavalli coi loro capi da Brescia richiamati.... a quella bisogna fornire mandati fossero.
Esempio: E Bemb. Stor. 1, 187: Molti della compagnia del signor Carlo Orsino, che ancora alle stanze ridotti non s'erano, col castello, nel quale erano, presi da' nimici furono.
Esempio: Cellin. Vit. 186: Io me ne andai col signor Orazio Baglioni insieme con trecento compagni alla volta di Perugia; e quivi il signor Orazio mi voleva consegnare la compagnia, la quale io per allora non volsi ec.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 393: Prima che uscissero da' confini del Regno, avesse il Re licenziati tutti gli Svizzeri, le compagnie a piedi e a cavallo di Italiani, e gli aiuti mandati dal Re Cattolico in Francia.
Definiz: § XXVIII. Quindi Fare la compagnia, detto di un condottiere, di un capitano e simili, valeva Raccogliere, Mettere insieme, soldati mercenarj. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 373: Giovan Paolo ne verrà alla volta costà di Toscana, perchè così ha voluto lui, dicendo bisognarli fare la compagnia a casa sua.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 396: Messer Bartolommeo d'Alviano e gli Orsini si truovano ad Alagna, e dicesi che gli attendono a fare le loro compagnie.
Esempio: Cellin. Vit. 87: Io dissi a mio padre come il signor Orazio mi aveva eletto per capitano, e che e' mi conveniva cominciare a pensare di fare la compagnia.
Definiz: § XXIX. Compagnia, poeticam., è usato anche nel semplice senso di Schiera. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 56: Incontro avrà di gente ardita grossa E fiera compagnia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 14, 103: Là si contenta che ne vadan pochi, Qua non basta una grossa compagnia: Alcuni han cura maneggiare i fuochi, Le macchine altri.
Definiz: § XXX. Compagnia si usò per Lega, Unione, Alleanza; per lo più nella maniera Far compagnia con alcuno. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 53: I Bolognesi feciono compagnia co' Romagnuoli, dicendo che il Marchese gli aveva voluti tradire.
Esempio: Liv. Dec. 1, 87: Fece guerra e pace, e triegua e compagnia con cui gli piacque, e ruppele senza volontà del popolo e del Senato.
Esempio: Vill. G. 48: Con loro re, chiamato Rotario, fece lega e compagnia contro il detto Imperadore.
Esempio: EVill. G. 203: I Ghibellini.... co' Pisani e Sanesi fecero lega e compagnia.
Esempio: Stor. Pistol. 17: Feciono [i Fiorentini] compagnia con i Lucchesi, a distruzione della città e contado di Pistoia.
Esempio: Petr. Vit. volg. 89 t.: I Fiorentini e Lucchesi ed altri Toscani, avendo fatto compagnia co' Genovesi per mare e per terra, vennono sopr'a' Pisani.
Esempio: Machiav. Princ. 86: I Viniziani si accompagnarono con Francia contro al Duca di Milano, e potevano fuggire di non fare quella compagnia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 113: Facciano insieme [Rodomonte e Mandricardo] triegua fin al giorno Che sia tolto l'assedio ai Mori intorno. E senza più dimora, come pria Liberato d'assedio abbian lor gente, Non s'intendono aver più compagnia, Ma crudel guerra e inimicizia ardente.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 317: Richiesono d'aiuto i Romani contro a' Galli, se bene non aveano, dice egli, amicizia o compagnia alcuna con esso loro.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 65: Non volendo Romulo altrimenti rendere le donne, ma ben pregando i Sabini ad accettare la lor compagnia, altri consumavano il tempo in consiglj e apparati.
Definiz: § XXXI. A compagnia, si disse per In compagnia; così in modo assoluto, come con compimento. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 309: Ed ieran con lui [Cristo] a compagnia tutti i Santi, e l'anime giuste, ch'egli trasse del ninferno.
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 180: Credendo pur che ella volesse una che stesse a sua compagnia e servigio.
Esempio: Bocc. Teseid. 3, 28: Continovando adunque il gir costei, Sola tal volta, e tale a compagnia, Nel bel giardino a diporto ec.
Definiz: § XXXII. Si usò altresì nel senso di Per compagnia. –
Esempio: Cap. Comp. Discipl. Sien. B. 110: Che 'l Signore sia a loro guardia e loro compagnia.
Definiz: § XXXIII. Di compagnia, posto avverbialm., e pure usato così assolutamente come col compimento, vale lo stesso che In compagnia, ch'è più comune; Insieme. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 145: Io vo' con meco ne venga Margutte, E che di compagnia sempre viviamo.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 89: Tutti di compagnia si mossero per andare a vedere un vivaio.
Esempio: Varch. Stor. 2, 33: Andarono di compagnia insino all'Aquila.
Esempio: E Varch. Stor. 3, 269: Richiese il Vescovo, che volesse andare di compagnia a onorare il figliuolo del Pontefice.
Esempio: Tass. Lett. 3, 24: Se delibera d'andare a Roma, potrebbe essere ch'io venissi di compagnia.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 262: Esso entratovi di compagnia coll'orefice,... ambidue di là si fuggirono.
Definiz: § XXXIV. Trovasi figuratam. riferito a cose materiali, per Insieme, Al tempo stesso. –
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 834: Chi vuol gusto variarle [alla lattuga], al suo congiunga Del nasturzio, del rafan, dell'eruca, Del basilico, il seme, e chiuda insieme Dentro il sterco caprin: vedrasse in breve Prestar radici lor possenti e larghe I rafan sotto terra, e l'altre uscire Al ciel di compagnia, per sè ciascuna Del suo proprio sapor mischiando in essa.
Esempio: Soder. Coltiv. 20: Al febbraio seguente si toglia via quel poco di messa che avanza sopra il magliuolo, col pennato, acciocchè crescendo il fusto e quello di compagnia, diventino un medesimo piede.
Definiz: § XXXV. In compagnia, usato assolutam., vale Insieme, Congiuntamente. –
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 96: Un orso ed una volpe in compagnia Postisi un giorno in via, Si dier pel mondo a ricercar ventura.
Definiz: § XXXVI. E per Conversando e trattandosi insieme. –
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 279: Dappoichè [i due innamorati] ebbero passate, così in compagnia, molte dilettevoli ore, la principessa ec.
Definiz: § XXXVII. In compagnia d'alcuno, vale Con lui, Insieme con lui; ed ellitticam. usasi anche solo In compagnia. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 29: Aveano i Guelfi bianchi Ambasciadori in Corte di Roma, e i Sanesi in loro compagnia.
Esempio: Tav. Rit. 1, 488: Avea in sua compagnia uno pro' cavaliere, lo quale era appellato messer Ales, ed era suo fratello cugino.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 77: Preso suo mantello, ed una feminetta in compagnia, vie più che di passo insieme con Nello lassù n'andò.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 272: Tito nelle proprie case di lui fu allogato in compagnia d'un suo figliuolo.
Esempio: Grazz. Pros. 45: Vide per buona ventura in sul suo uscio sedersi la giovane, che.... in compagnia dell'altre donne vicine si stava al fresco e a motteggiare.
Esempio: E Grazz. Pros. 217: Disse ad Amadore.... che arebbe caro la sera, se fosse possibile, di dar cena a Burchiello, e al Biondo sensale in sua compagnia.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 157: I più intrepidi si accostano a quelli che ridono, procurando di essere accettati a ridere in compagnia loro.
Definiz: § XXXVIII. E in locuz. figur. –
Esempio: Leopard. Pros. 2, 139: Intanto, in compagnia dell'industria, la bassezza dell'animo, la freddezza, l'egoismo, l'avarizia, la falsità e la perfidia mercantile, tutte le qualità e le passioni più depravatrici e più indegne dell'uomo incivilito, sono in vigore e moltiplicano senza fine.
Definiz: § XXXIX. E figuratam., per Di pari. –
Esempio: Dant. Inf. 7: E noi in compagnia dell'onde bige Entrammo giù per una via diversa.
Definiz: § XL. E riferito a cose di commercio, In società con altro mercante. –
Esempio: Morell. Cron. 239: Egli [Pagolo Morelli] attendeva all'arte della lana, in compagnia di Tommaso di Guccio.
Definiz: § XLI. E pure per Insieme con, riferito a cose materiali. –
Esempio: Sassett. Lett. 214: E così quelli [danari] che sono andati, saranno là in compagnia delli altri ricevuti da Lorenzo Strozzi nostro fiorentino.
Esempio: E Sassett. Lett. 303: Le due spade del Malabar vanno indiritte a Lisbona a Andrea Migliorati, in compagnia di più altre cose che io mando al Cardinale illustrissimo.
Definiz: § XLII. In compagnia de' proprj pensieri, dicesi di chi si trovi, andando o stando, affatto solo; Con non altra compagnia che di sè medesimo.
Definiz: § XLIII. Per compagnia, usasi familiarmente Quando alcuno faccia cosa contro il proprio costume o talento, solamente per secondare il desiderio o l'esempio di amici o compagni. Onde il modo pur familiare e scherzevole: Per compagnia prese moglie un frate.
Definiz: § XLIV. Avere alcuno in compagnia, Prendere, o simili, alcuno in compagnia, vale Averlo o Prenderlo per compagno. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 33: Quivi abitava una matrona seco [con l'Orco], Di dolor piena in vista e di cordoglio; Ed avea in compagnia donne e donzelle D'ogni età, d'ogni sorte, e brutte e belle.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 24, 44: Quindi partissi il disleale, e tolse In compagnia la vecchia maledetta.
Definiz: § XLV. Averci compagnia, o Avere, compagnia, dicesi familiarmente di Chi è solito avere, nel luogo dove si trova, gente con la quale si trattenga a conversare: e talvolta anche adoperasi semplicemente come contrapposto di Esser solo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 31: E donne e cavalier che tu vedrai Poi ci ho ridotti [nella rôcca], ed altra nobil gente; Acciò che, quando a voglia sua non esca [Ruggero], Avendo compagnia, men gli rincresca.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 71: E in casa ci abbiam sempre compagnia.
Definiz: § XLVI. Fare compagnia ad alcuno o Tener compagnia ad alcuno, vale Accompagnarlo in cammino o per viaggio, ed anche Stare, per lo più abitualmente o per lungo tempo, conversando o trattenendosi con esso. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 152: Questa fatica, per mio consiglio, ti serberai in altra volta ad alcuno perdono, al quale io per avventura ti farò compagnia.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 303: Fattile venire onorevolissimi vestimenti feminili, e donne che compagnia le tenessero.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 71: Quel d'Antiochia più d'ognaltro vile Armossi seco, e compagnia gli tenne.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 18, 133: Tolgon licenzia; e Marfisa.... compagnia lor fece.
Esempio: Alam. L. Gir. 1, 99: Altrettante ne son ch'assise a canto, Gli facean mangiando compagnia.
Esempio: Cellin. Vit. 169: A questo mio compare gli pareva che io gli avessi fatto una mala compagnia, per essermi risentito e difeso contra quelli che ci avevano voluto far dispiacere; e a me pareva che lui l'avessi fatta molto più cattiva a me, a non si mettere a aiutarmi in cotai bisogni.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 55: Vuo' tu che in quel che restaci di via Ci facciam compagnia?
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 61: Mi fa un terzo più lunga compagnia.
Definiz: § XLVII. E figuratam. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 21: Quivi il caldo, la sete, e la fatica Ch'era di gir per quella via arenosa, Facean lungo la spiaggia erma ed aprica A Ruggier compagnia grave e noiosa.
Esempio: Bemb. Lett. 2, 52: Al quale e nessun vizio manca e nessuna vertù fa compagnia.
Definiz: § XLVIII. Per similit., trovasi in senso di Fare ad alcuno l'accompagnamento funebre. –
Esempio: Grazz. Rim. 2, 17: Ma chi muor, tristo lui e poverello! Appena venne a farmi compagnia La centesima parte del Bechello.
Definiz: § XLIX. Fare altrui compagnia, con l'aggiunto di buona fare altrui buona compagnia, leale fare altrui leale compagnia o simili, si disse per Usargli tratti di cortesia, di amicizia o simili, Rendergli servigio. –
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 52: Aiolfo giurò fargli buona compagnia, e menollo prigione.
Esempio: EStor. Aiolf. 2, 173: Arrenditi a me, ed io ti farò buona compagnia.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 191: Ohimè, Zeppa, che vuol dir questo?.... Ora è questo l'amor che voi portate a Spinelloccio, e la leale compagnia che voi gli fate?
Definiz: § L. Amore e signoria non voglion compagnia. –
V. Amore, § LXII, e Signoria.