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Dizion. 5° Ed. .
LASCIO.
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LASCIO. Definiz: | Sost. masc. Lo stesso che Lassa; Guinzaglio: ma non è oggi d'uso comune. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 39, 69: Come due belle e generose parde, Che fuor del lascio sien di pari uscite. |
Esempio: | Bart. D. Op. mor. 29, 1, 17: Il dare il lascio ad un levriere, e il vederlo velocissimamente in corsa disteso dietro a uua lepre. | Esempio: | Red. Lett. 3, 263: Con un archibuso in ispalla, e con un levriere al lascio, tutta quanta la giornata per questi poggi di Artimino scorriamo, grondanti di sudore. |
Definiz: | § I. Così anche si disse Colui che nella caccia tiene il cane in guinzaglio fuori della fila. – | Esempio: | E Dat. Giul. Piac. Piatt. 39: Ed alli primi raggi del sole schierati i lasci, marciando alla distesa e perticando i filanti, già s'era cominciata l'occisione. |
Definiz: | § II. Andare al lascio, si disse del Tenere fuor della fila il cane in guinzaglio e andare alle poste. |
Definiz: | § III. Al primo lascio, posto avverbialm., si disse per Al primo momento che alcuno abbia libertà di far checchessia, Alla prima occasione. – | Esempio: | Franz. M. Rim. burl. 2, 330: L'umore e 'l passeggiar vanno 'n un fascio; Chè l'uno, e l'altro, e l'altro e l'uno ha moto, E l'uno abbocca l'altro al primo lascio. |
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