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BIASIMO, e poeticam$. per sincope BIASMO
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BIASIMO, e poeticam. per sincope BIASMO.
Definiz: Sost. masc. Nota o Macchia che resulta dall'esser biasimato, ed anche L'atto del biasimare. −
Esempio: Dant. Inf. 5: Che libito fe' licito in sua legge Per torre il biasmo in che era condotta.
Esempio: Petr. Rim. 1, 114: E d'altrui colpa altrui biasmo s'acquista.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 123: Nè sarebbe gran biasimo e segno manifesto di poco senno.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 409: Viva il lombardo ancor da tema sciolto De' gravi biasmi miei che più non dico.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 272: Nè ancora lascerò ne' luoghi opportuni, per dir la verità della storia, quelle che gli apporteranno biasimo.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 391: Non crederei che di biasimo alcuno fosse degno quel filosofo, il qual confessasse di non sapere e di non poter sapere qual sia la materia delle macchie solari.
Esempio: Alf. Trag. 1, 34: Ora in te piace Quella baldanza, onde trarresti allora Biasmo non lieve.
Definiz: § I. Aver biasimo d'una cosa, vale Esserne biasimato. −
Esempio: Dav. Tac. 1, 161: Chè del venir quivi in cotanto dolore a farsi vedere, sapeva potere aver biasimo.
Definiz: § II. Dar biasimo vale Biasimare. −
Esempio: Dant. Inf. 7: Quest'è colei ch'è tanto posta in croce Pur da color che le dovrian dar lode, Dandole biasmo a torto e mala voce.
Esempio: Vill. G. 620: In Firenze ebbe molti repetii e biasimo dato a coloro che non aveano lasciato prendere l'accordo co' Tedeschi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 59: Vede suoi vizj e sue virtudi espresse, Sì che a lusinghe poi di sè non crede, Nè a chi dar biasmo a torto gli volesse.
Esempio: Tass. Lett. 1, 112: Guardisi Vostra Signoria dal biasmo che diede Aristotele a Socrate, che ricusò il nome di maestro.
Definiz: § III. Detto di cose, vale Procacciar biasimo, Esser cagione di biasimo. −
Esempio: Petr. Vit. volg. 3: Ma molte cose gran biasimo gli dettono.