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1) Dizion. 4° Ed. .
AVVEGNACHÈ, e AVVENGACHÈ.
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AVVEGNACHÈ, e AVVENGACHÈ.
Definiz: Avverb. per lo più di contrapposizione; col soggiuntivo s'usa le più volte, lo stesso che Benchè, Quantunque, e gli altri di questa fatta. Lat. quamquam, etsi, siquidem. Gr. εἰ καί.
Esempio: Bocc. nov. 16. 25. Come tu sai, la Spina, la quale tu con amorosa, avvegnachè sconvenevole a te, e a lei, amistà prendesti, è vedova.
Esempio: E Bocc. nov. 71. 1. Avvegnachè chi volesse più propriamente parlare, quel ch'io dir debbo, non si direbbe beffa, anzi si direbbe merito.
Esempio: E Bocc. nov. 83. 9. Darele tante busse, ch'io la romperei tutta, avvegnachè egli mi stea molto bene.
Esempio: Pass. 365. E che differenza ha tra quelle, e l'altre (visioni) avvengachè i dottori ne parlino, non lo scrivo quì.
Esempio: Petr. son. 37. Avvengachè io non fora D'abitar degno, ove voi sola siete.
Esempio: Dant. Par. 16. Da esso ebbe milizia, e privilegio, Avvegnachè col popol si rauni Oggi colui, che ha la fascia col fregio.
Definiz: §. I. E coll'indicativo pur si legge talora.
Esempio: Bocc. nov. 77. 56. I lavoratori erano tutti partiti da' campi per lo caldo, avvengachè quel dì niuno ivi appresso era andato a lavorare.
Esempio: Pass. 324. Avvengachè lo 'ngegno umano, secondo 'l vigore del lume del naturale intelletto, s'è esercitato di truovar molte cose sottili, dando loro certo ordine, e regola.
Esempio: Dant. rim. 28. Questo gridò 'l desire, Che mi combatte, così come suole, Avvengachè men duole.
Esempio: Cr. 12. 1. 1. In questo mese, spezialmente ne' luoghi caldi, si può conoscere la bontà, o la malizia dell'aere, e de' venti, e della terra ec. avvegnachè ne' temperati, meglio si discerne in certi altri mesi.
Definiz: §. II. E per Conciossiacosachè. Lat. siquidem. Gr. ἐπειδή
Esempio: M. V. 7. 9. E ancora erano condotti in parte, che 'l conte di Lancastro non gli potea venire a soccorrere ec. avvegnachè troppo era di lungi a quel paese.
Esempio: Filoc. 2. Avvegnachè tu sappi il tutto, scusar non ti potresti di non saperlo.
Definiz: §. III. Talora si truovano questi avverbj senza la particella CHE, ma dee intendervisi in virtù.
Esempio: Petr. canz. 13. 2. Amore [avvegna mi sia tardi accorto] Vuol, che tra duo contrarj mi distempre.
Esempio: Dant. rim. Tant'è la sua virtù, che spande, e porge, Avvegna non la scorge, Se non chi lei onora desiando.
Esempio: Proc. Innoc. 4. Appresso egli è congiunto di grandissima ignoranza, avvegna ancora ha fatta amistate co' Saracini, e mandati loro soventi doni e messaggi.