Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
AVARO.
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AVARO.
Definiz: Add. Che ha il vizio dell'avarizia.
Dal lat. avarus. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Gente avara, invidiosa e superba.
Esempio: E Dant. Purg. 20: E la miseria dell'avaro Mida, Che seguì alla sua domanda ingorda.
Esempio: Fior. Virt. 58: Quegli è propriamente avaro, che ritiene quello che dee spendere.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 215: Pure avendo in sè, quantunque avaro fosse, alcuna favilluzza di gentilezza ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 23: Sì per gran colpa dei Signori avari, Che lascian mendicare i sacri ingegni.
Definiz: § I. E figuratam. Che usa, o dà scarsamente di checchessia. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 255: E siate omai di voi stesso più avaro A quel crudel, che suoi seguaci imbianca.
Esempio: Ar. Rim. 1, 230: Della vostra beltà, che così spare, Forse natura prodiga non fôra, Se voi di vostra fè foste più avare.
Esempio: Car. Eneid. 7, 273: E questi eran color che combattendo Non fur di sangue a la lor patria avari.
Esempio: Ambr. Furt. 4, 14: Di grazia non mi siate avaro di quattro passi e di due parole.
Esempio: Tass. Lett. 2, 35: Spero che se di questa grazia non mi fu scarso, de l'altre ancora non debba essermi avaro.
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 417: Or che lungi da noi carreggia il sole, Avaro di suo lume ai giorni brevi.
Definiz: § II. E pur figuratam. detto di cose. –
Esempio: Machiav. Stor. 1, 144: Non solamente, quelli che lo meritavano ammonivano, ma qualunque pareva loro, mossi da qualsivoglia avara o ambiziosa cagione.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 10: Nè cura o voglia ambiziosa o avara Mai nel tranquillo del mio petto alberga.
Definiz: § III. Per Avido, Bramoso. –
Esempio: Petr. Rim. C. 352: E vidi Ciro più di sangue avaro, Che Crasso d'oro.
Esempio: Ar. Rim. 1, 257: Obizzo, dell'onor d'Italia avaro.
Esempio: Bern. Orl. 47, 24: Gli uccide, gli consuma, gli sbaratta; Parea di carne e sangue un lupo avaro.
Esempio: Alam. L. Gir. 5, 97: E d'altra mai mercede Non mi vedrete, o donna, esser avaro.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 36: Prodigo del suo sangue, e dell'altrui Avidissimamente è fatto avaro.
Definiz: § IV. E in forza di Sost. –
Esempio: Dant. Rim. 210: Tanto chi prende smaga, Che 'l negar poscia non gli pare amaro; Così altrui e sè concia l'avaro.
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 28: Dall'avaro neuno bene puote nascere, perchè l'avaro nulla fa a diritto, se non quando egli si muore.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. G. 619: All'avaro non falla cagione di negare servigio.
Esempio: Quist. Filos. S.: L'avaro è pronto a domandare, tardo a dare, frontoso a negare.
Definiz: § V. L'impronto vince l'avaro, dicesi proverbialm. a significare Che coll'assiduo pregare, e con l'insistere, si ottiene alcuna cosa per l'innanzi negata. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 401: Quel Lando, ahimè, mi ha messo Addosso quanti e amici e parenti Io ho in Firenze, tanto che alla fine L'impronto ha vinto l'avaro.