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Dizion. 3° Ed. .
AVARO
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AVARO.
Definiz: | Bruttáto del vizio dell'avarizia. Lat. avarus. |
Esempio: | Alber. c. 12. 1. Dall'avaro neuno bene può nascere, perchè l'avaro nulla fa a
diritto, se non quando egli si muore. |
Esempio: | Fior. Vir. Ag. Mon. Quegli è propriamente avaro, che ritiene quello, che è da
spendere. |
Esempio: | Boc. Nov. 2. 9. Intanto avari, e cupidi di danari gli vide, che, ec.
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Esempio: | E Bocc. Nov. 8. 7. Pure avendo in se, quantunque avaro fosse,
alcuna favilluzza di gentilezza. |
Esempio: | Am. Ant. G. 152. All'avaro non falla cagione di negar servigio. |
Esempio: | Dan. Inf. 15. Gente avara, invidiosa, e superba. |
Esempio: | Petr. Canz. 9. 1. L'avaro zappator l'arme riprende. |
Esempio: | Quist. Filos. C. S. L'avaro è pronto a domandare, tardo a dare, frontoso a
negare, ec. dell'altrui largo, del proprio scarso: vota la gola per crescer l'arca, assottiglia il corpo per accrescer
guadagno: la mano ha rattratta a dare, distesa a ricevere: a dare chiusa, a ricevere aperta. |
Definiz: | §. Per similit. Scarso. |
Esempio: | Petr. Son. 45. E siate omai di voi stesso più avaro. |
Esempio: | Boc. Proem. 8. La quale, dove meno era di forza, ec. quivi più avara fu di
sostegno. |
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