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Dizion. 4° Ed. .
AVARO
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pag.329
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AVARO.
Definiz: | Bruttato del vizio dell'avarizia. Lat. avarus. Gr. φιλάργυρος. |
Esempio: | Albert. 12. Dall'avaro neuno bene può nascere, perchè l'avaro nulla fa a diritto,
se non quando egli si muore. |
Esempio: | Fior. Virt. A. Mon. Quegli è propriamente avaro, che ritiene quello, che è da
spendere. |
Esempio: | Bocc. nov. 2. 9. Intanto tutti avari, e cupidi di danari gli vide, che ec.
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Esempio: | E Bocc. nov. 8. 7. Pure avendo in se, quantunque avaro fosse,
alcuna favilluzza di gentilezza. |
Esempio: | Amm. ant. G. 152. All'avaro non falla cagione di negar servigio. |
Esempio: | Dant. Inf. 15. Gente avara, invidiosa, e superba. |
Esempio: | Petr. canz. 9. 2. L'avaro zappator l'arme riprende. |
Esempio: | Quist. Filos. C. S. L'avaro è pronto a domandare, tardo a dare, frontoso a
negare ec. dell'altrui largo, del proprio scarso: vota la gola per crescer l'arca, assottiglia il corpo per accrescer
guadagno: la mano ha rattratta a dare, distesa a ricevere, a dare chiusa, a ricevere aperta. |
Definiz: | §. I. Per similit. Scarso. |
Esempio: | Petr. son. 45. E siate omai di voi stesso più avaro. |
Esempio: | Bocc. pr. 8. La quale, dove meno era di forza ec. quivi più avara fu di sostegno.
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Definiz: | §. II. In maniera proverb. L'impronto vince l'avaro, dicesi di chi per importunità, o per molto
pregare ottiene alcuna cosa negata. |
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