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1) Dizion. 5° Ed. .
GUAZZARE.
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GUAZZARE.
Definiz: Neutr. Stare immerso, Pescare, nell'acqua, o in altro liquido, Rimanervi come sommerso; detto di cose.
Da guazzo. –
Esempio: Manfred. Not. Guglielmin. 377: Una delle principali avvertenze, che si vuol avere nel condurre i canali regolati, quando questi debbono servire a' mulini o a simili ordigni, è che l'acqua del canal inferiore all'edificio non osti colla sua altezza al roteggio, o sia coll'annegare i cucchiaj o ritrecini, su' quali cascando l'acqua fa girare il fuso, che dà moto alla macchina, o sia nell'affogare le ale inferiori della ruota verticale, che gira per l'impulso fatto dall'acqua sopra una delle ale orizzontali, secondo, che coll'uno o coll'altro di questi due arteficj è fabbricato il mulino; il quale restando perciò o impedito, o ritardato nel suo movimento, dicesi pescare, o guazzare.
Esempio: Grand. Relaz. var. 7, 78: Non potranno certamente esitarsi più l'acque suddette, e guazzeranno in esse i ritrecini, senza poter più operare.
Esempio: Targ. Disam. 46: Facendo che l'avanzo d'uno [mulino] si portasse ad altri successivi, per il declive della stretta pianura adiacente, in modo però che non guazzino.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 137: Vi si voti sopra del più perfetto mosto fresco,... in tanta quantità, onde quell'uve ne restino coperte, e vi guazzino dentro e vi nuotino.
Definiz: § I. E per Immergersi, Tuffarsi, Bagnarsi, in acqua, agitandovisi; oggi più comunemente Sguazzare; detto così di persone, come di animali. E in tal senso è usato anche in forma di Neutr. pass. guazzarsi
Esempio: Morell. Cron. 286: Sendo grandissimi caldi, parendo a' nostri potere istare sicuramente, si disarmarono tutti,... e pigliavano agio e rinfrescamento in Arno, di guazzarsi e di bagnarsi.
Esempio: Grazz. Pros. 78: Lazzaro guazzando sentiva una dolcezza incomparabile, rinfrescandosi tutto quanto.
Esempio: Olin. Uccell. 19: Nell'istesso tempo a' medesimi si suole uccellare al guazzo, cioè nel luogo, dove son soliti andar a bagnarsi e guazzare.
Definiz: § II. E per similit., Andare, Muoversi, in qua e in là, Agitarsi; detto di cosa immersa in un liquido, o di liquori in vasi scemi, quando questi son mossi, o di uova non fresche, e quindi sceme, allorchè si agitano alquanto con la mano; nel qual ultimo caso dicesi più comunemente Ballare. –
Esempio: Soder. Coltiv. 86: E perchè non vadano [i fiori della vite lambrusca] nè guazzando, nè a galla, leghivisi insieme una pietra marmoreccia pulita.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 312: È tanto il giubbilio D'aver questa ragazza, Ch'io sento per la vita un brigidío, Comonche il cuor nel zucchero mi guazza.
Esempio: Fag. Rim. 2, 270: Oh! che miserie grandi! oh, che conflitti, In cui muore il riposo e la quiete, Guazza il cervel, restano i sensi afflitti!
Definiz: § IV. E per Guadare, Passare a guado. –
Esempio: Not. Malm. 2, 618: Guazzo. Luogo pieno d'acqua, dove si possa, guazzare, cioè passare a piede senza navilio.
Definiz: § V. E Att. Tenere in guazzo, in molle, Immergere in un liquido. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 19: Guazzando quel che ha da esser acciaro, per tal bagno meglio se affinisca.
Definiz: § VI. E per Agitare, Dibattere, Dimenare, cose liquide dentro un vaso, e simili. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 273: Accostassi frate Ciullo Biondo All'acqua, che parea la devozione, E guazza quella come uno anitrino.
Definiz: § VII. Riferito al vaso stesso, vale Dimenare, Muovere in qua e in là, Volgere da ogni parte, a fine di agitare il liquido contenutovi. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 251: Se vorrai metter l'olio in un vasel nuovo, il diguazzerai con la morchia cruda, o ver calda, e guazzera 'lo assai, sì che la bea e comprendala bene.
Definiz: § VIII. E per Agitare, Dimenare, checchessia. –
Esempio: Burch. Son. 161: Guazzando il cui in fuor con la palandra.
Definiz: § IX. Guazzare, vale anche Traversare, Passare, a guazzo o a guado; oggi comunemente Guadare. –
Esempio: Bern. Orl. 14, 15: Drada era la riviera nominata, Che non si può per tempo alcun guazzare: Una parte del muro ivi è cascata, Ma poco dentro se n'han da curare Chè sì grosso era il fiume e sì corrente, Che chi lo guazza è pazzo, e se ne pente.
Esempio: Varch. Stor. 2, 271: Malatesta, sentito la tromba, e veduto venire la cavalleria de' nemici per guazzare il fiume, .. fece richiamare, ec.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 264: Guazzare e propriamente a noi quando si può andare per l'acqua come per terra, cioè ch'ella non ti cuopra in modo che ti bisogni nuotare e andare con le mani e non co' piedi. Di qui è detto talvolta potersi guazzare un fiume, che è il medesimo che guadare.
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 538: Essendo l'una e l'altra seccagne, che si guazzano a piede.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 2, 94: Fatte fare le spianate per le ripe del fiume, e tentato il guado migliore, postosi avanti a tutti, e da tutti seguito, sicuro già d'ogni pericolo, con grande allegrezza felicemente guazzollo.
Esempio: E 3, 160: La Marecchia nel tempo del riflusso comodamente si poteva guazzare.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 487: Non restava altra speranza, che di guazzare nel riflusso alcun di quei seni, e pigliar piede in terra per questa via; e da più persone di molta pratica.... s'affermava apunto che dall'isoletta di Filislant si potrebbe guazzare il canale, che di là corre sino a quella di Duvelant.
Esempio: E Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 488: S'era accresciuta molto l'armata da loro, e spezialmente di legni piccioli, per aver commodità maggiore.... d'avvicinarsi alla gente regia, ed offenderla quando nella bassezza dell'acqua fosse per guazzare alcuno de gli accennati canali.
Esempio: E Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 2, 236: E perchè non poteva guazzarsi il fiume, nè bastava l'infestar con l'artiglieria sola i difensori dell'isoletta, perciò ec.
Esempio: Segner. Incred. 374: Di que' rigagni poi tanto numerosi in cui si diramò la fiumana de' loro errori è tale il dicrescimento, che si vedranno ancor essi tosto guazzare da qualsisia villanello con piede asciutto (qui in locuz. figur.).
Definiz: § X. Figuratam., per Passare checchessia in silenzio, o anche Toccarne leggermente, parlando. –
Esempio: Pitt. I. Apolog. Cappucc. 335: Deh! lasciate andar, Tito, coteste sue prove; perchè Publio le ha guazzate, secondo me ne ha qualche volta discorso, attenda seguitare.
Definiz: § XI. Guazzare un cavallo, vale Menarlo al guado e farvelo camminare per entro.
Definiz: § XII. E' non c'è uovo che non guazzi; proverbio che vale: Non si trova nessuno senza qualche vizio o mancamento, che a prima vista non apparisce. –
Esempio: Bellinc. Rim. F. 1, 202: Chè tal porge botton ch'è pien d'ucchielli, E non c'è sì fresc'uovo che non guazzi.
Esempio: Grazz. Comm. 380: Infine, egli non ci è uovo che non guazzi: può far il cielo però, ch'ella sia così sfacciata?