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Dizion. 3° Ed. .
TE.
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pag.1671
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TE.
Definiz: | Coll'e chiusa, voce di tutti i casi obbliqui del pronome primitivo Tu, distinta da' segni de' casi, o
preposizioni, espresse, o sottintese. Lat. tui, tibi, te. |
Esempio: | Boc. Nov. 18. 24. Niuna cosa è, che per contentamento di te far potessi, che, ec.
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Esempio: | E Bocc. Nov. 28. Tu non gli puoi udir, ne vedere, se non come
essi te. |
Esempio: | Petr. Canz. 16. Sgombra da te queste dannose some. |
Esempio: | Lab. Mentre tu estimi altrui in te crudelmente adoperare, tu solo se colui, che
verso te incrudelisci. |
Esempio: | Petrar. Canz. Non fa per te di star fra gente allegra Vedova sconsolata in vesta
negra. |
Definiz: | §. Te: si usa con voci di dolore, o per l'opposto. Lat. me miserum, o te
felicem. |
Esempio: | Lab. Ahi cattivello a te. |
Esempio: | Dan. Inf. 10. Felice te, che sì parli a tua posta. |
Definiz: | §. Te: Quando seguita l'articolo è sempre, senza altro segno nel terzo caso. |
Esempio: | Boc. Nov. 42. 17. Io medesima te lo son venuta a significare. |
Definiz: | §. Te: si prepone alle particelle, IL, LO, LI, GLI, LA, LE, NE. Che quando si volesse posporre non più si direbbe
TE, ma TI. |
Vedi TI.
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