Lessicografia della Crusca in rete

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TE.
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TE.
Definiz: Coll'e chiusa, voce di tutti i casi obbliqui del pronome primitivo Tu, distinta da' segni de' casi, o preposizioni, espresse, o sottintese. Lat. tui, tibi, te.
Esempio: Boc. Nov. 18. 24. Niuna cosa è, che per contentamento di te far potessi, che, ec.
Esempio: E Bocc. Nov. 28. Tu non gli puoi udir, ne vedere, se non come essi te.
Esempio: Petr. Canz. 16. Sgombra da te queste dannose some.
Esempio: Lab. Mentre tu estimi altrui in te crudelmente adoperare, tu solo se colui, che verso te incrudelisci.
Esempio: Petrar. Canz. Non fa per te di star fra gente allegra Vedova sconsolata in vesta negra.
Definiz: §. Te: si usa con voci di dolore, o per l'opposto. Lat. me miserum, o te felicem.
Esempio: Lab. Ahi cattivello a te.
Esempio: Dan. Inf. 10. Felice te, che sì parli a tua posta.
Definiz: §. Te: Quando seguita l'articolo è sempre, senza altro segno nel terzo caso.
Esempio: Boc. Nov. 42. 17. Io medesima te lo son venuta a significare.
Definiz: §. Te: si prepone alle particelle, IL, LO, LI, GLI, LA, LE, NE. Che quando si volesse posporre non più si direbbe TE, ma TI.
Vedi TI.