Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 1° Ed. .
RADO.
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RADO.
Definiz: Add. contrario di fitto, di spesso, e denso. Lat. rarus. Dicesi di quei composti, le parti de' quali non sono in maniera congiunte, che si tocchino, o si stringano insieme, per ogni verso, e dicesi anche delle cose poche di numero.
Esempio: Lab. 157. Per certo le simili a quelle, che dette abbiamo, sono più rade, che le Fenici.
Esempio: Arrigh. Ogni cosa, ch'è spessa diventa vile, per lo molto uso, ogni cosa, ch'è rada suole esser più cara.
Esempio: Dan. Par. c. 4. Ma così salda voglia è troppo rada.
Definiz: Accoppiato con la voce, VOLTE, vale infrequentemente, poche volte.
Esempio: Bocc. n. 71. 3. Il che rade volte suol de' Tedeschi avvenire.
Esempio: Dan. Purg. c. 7. Rade volte risurge per li rami. L'umana probitate.
Definiz: ¶ Dicesi anche di quelle cose, che son poste in qualche distanzia l'una dall'altra, come:
Esempio: Esempio del Compilatorecase rade, alberi radi, e simili.
Esempio: Bocc. Introd. n. 6. Macchie nere, e livide, ec. apparivano a molti, a cui grandi e rade, e a cui minute e spesse.
Definiz: ¶ Per singulare, eccellente, pregiato. Lat. rarus, egregius.
Esempio: Petr. canz. 24. 1. Perocchè delle cose del Mondo rade.
Esempio: Albert. cap. 1. Rado savere si da per uso di lungo tempo.