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Dizion. 2° Ed. .
SAPERE
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pag.740
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SAPERE.
Definiz: | Aver certa cognizione d'una cosa per via di ragione. Lat. scire. |
Esempio: | Mor. S. Greg. Sapere è aver sapor delle cose: ora molti hanno saper delle cose
eterne, e nientedimeno non le intendono. |
Esempio: | Coll. Ab. Isac. Non è lungi dal sapere quelli, che ha incominciato ad intendere
quello, ch'egli non sa. |
Esempio: | Dan. Par. 2. Sì che poi sappi sol tener lo guado. |
Esempio: | E Dan. Par. cant. 11. Dio lo si sa, qual poi mia vita
fusi. |
Esempio: | E Dan. Par. cant. 23. Fatta più grande di se stessa uscío, E
che si fesse rimembrar non sape. |
Esempio: | E Dan. Purg. 2. Poi d'ogni parte ad esso m'apparía Un, non
sapea che, bianco. |
Esempio: | E Dan. Purg. cant. 5. Salsi colui, che 'nnanellata pria,
Disposando m'avea con la sua gemma. |
Esempio: | E Dan. Purg. cant. 31. Salsi colei, che la cagion mi
porse. |
Esempio: | E Dan. Purg. appresso. Non fora men nota La colpa tua da tal
giudice sassi. |
Esempio: | E Dan. Purg. 12. Allor fec'io, come color che vanno Con cosa
in capo da lor non saputa. |
Esempio: | Petr. Son. 217. Ne so che me ne pensi, o che mi dica. |
Esempio: | E Petr. canz. 38. 5. E gli aspidi incantar sanno in lor note.
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Esempio: | Bocc. nov. 42. 9. E non sappiendo ella stessa, che cagione a ciò la si movesse, in
se stessa prese buono agurio d'aver questo nome udito, e cominciò a sperare, senza saper che. |
Esempio: | E Bocc. nov. 44. 9. La giovane saputo questo, prestamente vi
fece fare un letto. |
Esempio: | EBocc. nov. 77. 19. Ma sai che è? portatelo in pace, che
quello che stanotte non è potuto essere, sarà un'altra volta. |
Esempio: | E Bocc. nov. 79. 46. Voi tremavate, come verga, e non
sapavate dove voi foste. |
Esempio: | E Bocc. n. 39. 11. La mattina seguente fu saputo, per tutta
la contrada, come questa cosa era stata. |
Definiz: | ¶ Per aver sapore. Lat. sapere. |
Esempio: | Dan. Par. 17. Tu proverrai, sì come sa di sale Lo pane altrui. |
Definiz: | Per avere odore. Lat. redolere. |
Esempio: | Morg. E' sapeva di vin, come uno arlotto. |
Esempio: | Salv. Spin. Tant'è non mi dite a me, che a ogni modo, ella non sappia di come io
debbia chiamarmela. |
Esempio: | Bocc. nov. 10. 9. Che so io, Madonna, se, nell'eleggere degli amanti, voi vi
faceste il simigliante? [cioè io non son sicuro, che voi nol faceste] |
Esempio: | E Bocc. n. 79. 21. Sie pure infermo se tu sai, che mai di mio
mestiere io non ti torrò un denaio [cioè ammala pur quanto tu puoi] |
Definiz: | ¶ Non ne saper ne grado, ne grazia. |
Esempio: | Liv. M. Non ne seppono ne grado ne grazia allo 'mperadore. [cioè non
n'ebbero] |
Definiz: | ¶ Saper buono, cioè parer buono. |
Esempio: | Fr. Giord. S. Nondimeno sono dell'anima, che gli ama, e vuole, e sannole buoni.
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Definiz: | ¶ Saper reo, parere strano, dispiacere. |
Esempio: | Nov. ant. 55. 1. Mess. Brancadoria il vide, seppeli reo. |
Definiz: | ¶ Diciamo. E' non sa fare altro che gridare non saper far altro che gridare , cioè e'
non fa mai altro che gridare, alquale è simile. |
Esempio: | Petr. Son. 209. Ne l'orecchie, che udire altro non sanno. |
Definiz: | ¶ Non saper che si fare, non saper che si dire [cioè essere inrisoluto] |
Esempio: | Bocc. n. 34. 9. Sappiendo, che il Re Guiglielmo suo avolo, data avea la sicurtà al
Re di Tunisi, non sapeva che farsi. |
Definiz: | ¶ Saper far tanto, cioè di maniera. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 43. Io seppi tanto fare, che io costassù ti feci salire. Sappi tu
ora tanto fare, che tu ne scenda. |
Definiz: | ¶ Sapere a mente, avere impresso nella memoria in maniera, che si possa ridíre. |
Esempio: | Bocc. nov. 70. 10. Si fu uno, ilqual pareva, che tutti i miei peccati sapesse a
mente. |
Definiz: | ¶ Ben sai, vale SI, modo affirmativo. |
Esempio: | Boccac. nov. 65. 8. Ben sai ch'io fo de' peccati, come l'altre persone.
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Esempio: | Passav. car. 147. Ben sapete voi che sì, da che huomo mai non mi s'appressò.
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Esempio: | Boccac. nov. 73. 15. Sappi chi sarebbe stato sì stolto, che avesse creduto, che,
ec. [cioè chi domin sarebbe stato?] |
Definiz: | Diciamo strasapere che vale sapere a soprabbondanza. |
Esempio: | Granch. A che serve infin tanto sapere e strasapere, per non lo recar mai in atto?
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