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Dizion. 5° Ed. .
INTENDERE.
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INTENDERE. Definiz: | Sost. masc. Intelligenza, Intendimento. – |
Esempio: | Dant. Parad. 29: Quelli, che vedi qui, furon modesti A riconoscer se della bontate, Che gli avea fatti a tanto intender presti. | Esempio: | Cavalc. Ammon. Paol. 81: Colui che è tardo d'intendere, per lo suo buono esercitare riceverà gloria. |
Esempio: | But. Comm. Dant. 3, 768: A ricognoscer sè; cioè creati, da la bontate; cioè divina, Che; cioè la quale, li avea fatti a tanto intender; cioè a così grande intelligenzia, come avea dato loro, presti; cioè solliciti ed apparecchiati. | Esempio: | Galil. Comm. ep. 1, 166: Parrebbemi arditezza, per non dire temerità, la mia, se dentro alli angusti confini del mio intendere volessi circonscrivere l'intendere e l'operare della natura. | Esempio: | Niccol. Poes. 2, 20: Sian di questa Invisibil giustizia i gran decreti, Come quelli del ciel, divisi in tutto Dall'intender mortale. |
Esempio: | Capp. Longob. 105: Non mai potrà dirsi pienamente rischiarato questo punto capitale dell'istoria, finchè non si giunga a ben definire che cosa veramente significasse nell'intendere dei legislatori e dei giudici longobardi la professione d'una o d'un'altra legge. |
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