Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LUSINGA
Apri Voce completa

pag.559


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
» LUSINGA
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
LUSINGA.
Definiz: Sost. femm. Allettamento artificioso di parole o di atti, per indurre altrui al proprio volere, per lo più con danno di quello e con utile di sè. Si usa più specialmente nel plur.
Provenz. lauzenga, lauzenja, da lauzar, e questo dal lat. laudare. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 163, 13: Colui, che le parole lusinghevoli da una mano usava, e da l'altra producea il signore sopra noi..., lasciò le lusinghe e usò le minacce.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 170: Più di giorno in giorno accendendosi, e tanto più, quanto più vicina si vedeva la disiderata cosa e più negata, veggendo che le sue lusinghe non gli valevano, dispose lo 'ngegno e l'arti, riserbandosi alla fine le forze.
Esempio: E Bocc. Decam. 275: Che speri tu che una donna, naturalmente mobile, possa fare a' prieghi, alle lusinghe, a' doni, a mille altri modi che userà un uomo savio che l'ami?
Esempio: Fior. Virt. 66: Lusinga si è.... dolce di paiole, con alcuno colore di lode, per trarre l'amore altrui alla sua propria utilitade.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 26: Prestògli Amor..., Acciò potesse giungermi, le penne; E gl'insegnò molte lusinghe e prieghi, Con che ad amarlo e a compiacer mi pieghi.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 73: Dall'altra parte il consiglier fallace Con tai lusinghe al suo piacer l'alletta: Nata non sei ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 45: T'ingannai, t'allettai nel nostro amore; Empia lusinga certo, iniquo inganno, Lasciarsi còrre il virginal suo fiore!
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 249: Parte a forza d'armi, parte con promesse e lusinghe, sottomessero al loro dominio le piccole comunità confinanti.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 225: Io fui che troppo Mi studiai di piacergli, io lo sedussi Con lusinghe ad amarmi.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 216: Il pensiero sul quale si fermava di più,... era il pensiero delle lusinghe, delle promesse che adoprerebbe per abbonire Lucia.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Mars. Lett. 27: Delle lusinghe, ch'il mondo fa all'amico vostro, vi scriverò per agio; ma tanto gli dite, che 'l vischio non prende altro che gli uccelli che volano basso, e non quegli che possono dire: nostra autem conversatio in coelis est.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 2, 58: Si sarebbe facilmente lasciato indurre, o dall'onor del grado, o dalla necessità delle circostanze, o dalle lusinghe della gloria, a continuare nell'intrapresa via, quand'anche ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 71: Non vedrò spender quattrocento scudi Per sera a prò di teatral sirena, E le Università, gli utili studi, Posporsi alle lusinghe della scena.
Esempio: Lambr. Elog. 235: Il Cuppari seppe difendersi dalle lusinghe della superba ragione, e più che le divinazioni speculative pregiò le realità dimostrate dal fatto.
Definiz: § II. In più largo senso, e per lo più nel plur., vale Blandizia, Moina, Vezzo, Alto o Parola piacevole, vezzeggiativa, anche senza fine cattivo. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 148: Vedendo frate Ginepro che nè prieghi nè lusinghe non valsono, dice così: Padre mio, poichè tu non vuoi mangiare..., fammi almeno questo, che tu mi tenga la candela e mangerò io.
Esempio: Esop. Fav. M. 122: Il leone, con lusinghe, leccava con bocca la medicatrice mano, e con segni di riverenza ringraziò il pastore, e da lui si partì sano e salvo (qui per similit.).
Esempio: Petr. Rim. 2, 133: Vergine, quante lagrime ho già sparte, Quante lusinghe, e quanti preghi indarno, Pur per mia pena e per mio grave danno!
Esempio: Bocc. Decam. 2, 185: Con lusinghe fattisi menare al matto, là onde tratto l'avea, quivi.... quello (il corpo) del Prenze trovarono.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 10: Nè per fatica di maestro, nè per lusinga o battitura del padre..., gli s'era potuto mettere nel capo nè lettera nè costume alcuno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 32: Di meco conferir non ti rincresca Il tuo dolore, e lasciami far prova Se forza, se lusinga, acciò tu n'esca, Se gran tesor, s'arte, s'astuzia giova.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 10: Deh, nè voce che dolce o pianga o canti, Nè beltà che soave o rida o guardi, Con tenere lusinghe il cor ti pieghi!
Esempio: Bald. Vit. Guidob. 2, 231: Ma sopra tutti gli altri s'adoperò Francesco Maria, il quale, allettandola con mille vezzi, e chiamandola spesso madre, si sforzava d'addolcirla con la piacevolezza di quel nome; e poterono tanto le sue lusinghe, che fattasi sollevar da terra, cominciò a prender vigore.
Definiz: § III. E figuratam., per Delicatezza, Mollezza, e simili. –
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 483: Niuna cosa infievolisce maggiormente gli animi, che la educazione dilicata e piena di lusinghe.
Esempio: Parin. Poes. 67: O tu sagace mastro Di lusinghe al palato, udrai fra poco Sonar le lodi tue dall'alta mensa.
Definiz: § IV. Vale anche Falso ossequio, Adulazione. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 160: Chi corregge e ammaestra l'uomo, grande grazia troverrà appo lui e maggiore, che chi inganna per lusinghe.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 327: È da sapere che lusinga è chiamata in latino adulatio.
Esempio: Cic. Opusc. 168: La lusinga partorisce amici, e la verità partorisce odio.
Esempio: E Cic. Opusc. appr.: La lusinga non solamente sta male ad amico, ma ancora a ciascuno produomo.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 485: Adulazione, o vero lusinga, è compiacenzia mostrata al prossimo con parole o con atti, contra la verità.
Esempio: Alf. Trag. 3, 93: Te preverrò. Ma l'altre età sapranno, Scevre di tema e di lusinga, il vero.
Esempio: Niccol. Strozz. 2, 7: Rigida madre, Un duro impero esercitar ti piacque Sul figlio pargoletto; e questi adulto Già mal ricopre con lusinghe astute L'odio, vendetta dell'ossequio antico.
Definiz: § V. Trovasi per Complimento, Convenevole. –
Esempio: Mazz. Lett. 1, 13: Siano tagliate tra noi tutte le lusinghe che s'usano nelle lettere.
Definiz: § VI. Figuratam. e poeticam., per Colpa o Peccato, consistente nel lusingare, nell'adulare. –
Esempio: Dant. Inf. 11: Onde nel cerchio secondo s'annida Ipocrisia, lusinghe e chi affattura, Falsità, ladroneccio e simonia, Ruffian, baratti e simile lordura.
Esempio: E Dant. Inf. 18: Quaggiù m'hanno sommerso le lusinghe, Ond'io non ebbi mai la lingua stucca.
Esempio: Fior. Virt. 66: Lusinga si è contrario vizio della correzione.
Definiz: § VII. E per Inganno che altri faccia a se stesso, sperando, o promettendosi, quel che non può essere o non può farsi, o più di quello che può essere o che uno può fare; Illusione della mente. –
Esempio: Metast. Dramm. 1, 309: In queste ancora Felicità sognate, Amabili delirj D'alma gentil che nell'amore eccede, Oh come chiaro il tuo bel cor si vede! Ma son vane lusinghe D'un acceso desio.... C. Lusinghe vane! Di ricusare un regno Capace non mi credi?
Esempio: E Metast. Dramm. 2, 66: La tua lusinga è vana; E sei da quel che speri, assai lontana.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 2, 549: E qual lusinga mai di rimedio ci riman più, or che il male è invecchiato e messo così forti radici?
Esempio: Niccol. Poes. 2, 9: Apre la mente A ree lusinghe, a giovanil speranze, Immemore degli anni e della tomba.
Definiz: § VIII. Lusinga si usa anche in buon senso, per Allettamento al bene, o simile. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 29: Ir dritto, alto m'insegna; ed io che 'ntendo Le sue caste lusinghe e i giusti preghi..., Secondo lei conven mi regga e pieghi.
Esempio: Cell. G. Lett. 27: E non mi scriver nulla; perocchè io non mi posso difendere dalle tue lusinghe e prieghi che così divotamente mi fai.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 369: Con queste anime Gesù Cristo adopera con peculiare benevolenza. Immaginate le affettuose parole, i conforti amorevoli, le efficaci lusinghe di quella onnipotente benignità, che rapiva i cuori tutti degli uomini, salvo de' presontuosi e superbi.
Esempio: E Cesar. Vit. Crist. 2, 226: Ha però Dio tali ingegni segreti di grazia efficacissima e onnipotente, co' quali.... Egli inchina con sì possente lusinga il cuore dell'uomo a fare il piacer suo, che rompe ogni impedimento ec.
Definiz: § IX. E per Preghiera con lodi; anche rivolta alla Divinità. –
Esempio: Dant. Purg. 1: Ma se donna del ciel ti move e regge, Come tu di', non c'è mestier lusinga; Bastiti ben che per lei mi richegge.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. M. 43: Così vollono che, di lungi da ogni altro plebeo o pubblico stilo di parlare, si trovassero parole degne di ragionare dinanzi alla Divinità, nelle quali le si porgessero sacrate lusinghe.
Definiz: § IX. Parole di lusinghe, lo stesso che Parole lusinghevoli. –
Esempio: Dant. Conv. 146: Mi fa mirare una donna, e dicemi parole di lusinghe, cioè, ragiona dinanzi agli occhi del mio intelligibile affetto, per meglio inducermi, ec.