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Dizion. 2° Ed. .
LUSINGA
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LUSINGA.
Definiz: | Lat. blandicia, illecebrae. |
Esempio: | Fior. virt. A. M. lusinga è vizio contradio alla virtù della correzione, ed è
dolcezza dì parole, con alcuno color di pianto, per recare l'animo altrui alla sua propria volontà, e utilità.
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Esempio: | Boccac. nov. 41. 3. Ne per fatica di maestro, ne per lusinga, o battitura del
padre, ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 32. 8. Ma riserbandosi in altro tempo le
lusinghe. |
Esempio: | E Bocc. nov. 17. 33. Con lusinghe fattisi menare al matto,
là, onde tratto l'avea. |
Esempio: | E Bocc. nov. 19. 9. Che speri tu, che una donna, naturalmente
mobile, sia per fare a' preghi, alle lusinghe, e a' doni, e a mille altri modi, che userà un'huomo? |
Esempio: | E Bocc. nov. 26. 16. Tu se stato con colei, la quale, con
false lusinghe, tu hai già è assai tempo, ingannata, mostrandole amore. |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 40. Le tue lusinghe non m'adombrerranno ora
gli occhj dello 'ntelletto. |
Esempio: | Dan. Infer. c. 18. Quaggiù m'hanno sommerso le lusinghe, Ond'io non ebbi mai la
lingua stucca. |
Esempio: | E Dan. Inf. cant. 11. Ipocrisía, lusinga, e chi
affattura. |
Esempio: | E Dan. Purgat. c. 1. Ma se donna del Ciel ti muove, e
regge, Come tu dì: non c'è mestier lusinga. |
Esempio: | Petrar. canz. 49. 7. Quante lusinghe, e quanti preghi indarno.
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