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Dizion. 3° Ed. .
LUSINGA
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LUSINGA.
Definiz: | Lat. blandicia, illicebrae. |
Esempio: | Fior. Virt. A. M. Lusinga è vizio contradio alla virtù della correzzione, ed è
dolcezza di parole, con alcuno color di pianto, per recare l'animo altrui alla sua propria volontà, e utilità.
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Esempio: | Bocc. Nov. 41. 3. Ne per fatica di maestro, ne per lusinga, o battitúra del padre,
ec. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 32. 8. Ma riserbandosi in altro tempo le
lusinghe. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 17. 33. Con lusinghe fattisi menare al matto là,
onde tratto l'avea. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 19. 9. Che speri tu, che una donna naturalmente
nobile, sia per fare a' preghi, alle lusinghe, e a' doni, e a mille altri modi, che userà un'huomo? |
Esempio: | E Bocc. Novell. 26. 16. Tu se stato con lei,
la quale, con false lusinghe, tu hai già, è assai tempo ingannata, mostrandole amore. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 77. 40. Le tue lusinghe non m'adombrerranno ora
gli occhj dello 'ntelletto. |
Esempio: | Dan. Inf. 18. Quaggiù m'hanno sommerso le lusinghe, Ond'io non ebbi mai la lingua
stucca. |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 11. Ipocrisìa, lusinga, e chi
affattúra. |
Esempio: | E Dan. Purg. 1. Ma se donna del Ciel ti muove, e regge, Come
tu dj: non c'è mestier lusinga. |
Esempio: | Petr. Canz. 49. 7. Quante lusinghe, e quanti preghi indarno. |
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