Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 1° Ed. .
COLLO
Apri Voce completa

pag.192


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
» COLLO
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
COLLO.
Definiz: quella parte del corpo, che sostenta il Capo, tra le spalle, e la nuca. Lat. collum.
Esempio: Bocc. n. 15. 7. Essa incontrogli da tre gradi discese, con le braccia aperte, e avviticchiatogli il collo, ec.
Esempio: E Bocc. n. 60. 10. Intorno al collo, e sotto le ditella smaltato di sucidúme.
Esempio: E Bocc. n. 67. 11. E gittatogli il braccio al collo, amorosamente il baciò.
Esempio: E Bocc. n. 77. 43. Fiaccandoti tu il collo, uscirai della pena, ec.
Esempio: Dan. Inf. c. 8. Lo collo poi con le braccia mi cinse.
Esempio: E Dan. Inf. can. 13. Ale hanno late, e colli, e visi umani.
Esempio: Petr. canz. 5. 5. Dunque ora è l tempo da ritrarre il collo Dal giogo antico.
Esempio: E Petr. canz. 28. 6. Le bionde trecce sopra 'l collo sciolte.
Definiz: ¶ Per ispalla.
Esempio: Bocc. n. 41. 4. Passando egli da una posessione ad un'altra, con un suo bastone in collo.
Esempio: E Bocc. nov. 14. 15. Recatosi egli suo sacco in collo, da lei si partì.
Definiz: ¶ E portare in collo, tenere in collo, e avere in collo, è proprio quando si sostengono i bambini in braccio. Lat. in sinu gestare.
Esempio: Bocc. nov. 80. 10. E in collo levatigli, amenduni nel letto fatto ne gli portarono.
Definiz: ¶ Per colle.
Esempio: Dan. Par. 4. Ch'al sommo pinge me di collo in collo.
Definiz: Tenere in collo, si dice, quando le cose sono intertenute dal corso loro: come.
Esempio: Esempio del Compilatore Il tal fiume tiene in collo.
Definiz: E Cader di collo, vale venire in disgrazia. Lat. alicuius offensionem subire.
Definiz: ¶ Dicesi COLLO alla più alta parte del fiasco, e della guastada: e a quella parte del piede, dove s'affibbia la scarpa.
Definiz: E COLLO a un carico, o fardello di mercatantia, proprio di roba, che si navighi, o vettureggi.
Esempio: Ar. Fur. E colli, e casse, e ciò, che v'e di grave, Gittan da prora, e da poppa, e da sponde.