Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
GLI, e talora anche LI
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pag.363


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GLI, e talora anche LI.
Definiz: Particella pronominale. Lo stesso che A lui, e serve al compimento indiretto, riferito a persona, ad essere spirituale, e simile, di genere maschile; usato anche pleonasticamente.
Dal dativo lat. illi, per aferesi. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Per questa andata, onde gli dai tu vanto, Intese cose che furon cagione Di sua vittoria e del papale ammanto.
Esempio: Tav. Rit. 1, 306: Il valletto alla cotta mal tagliata gli si accosta al lato, dicendo ec.
Esempio: Vill. G. 133: Poco appresso che Federigo fu tornato in Ponente, i Saracini ripresero Ierusalem, e quasi tutto il paese che 'l Soldano gli avea renduto.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 242: Al re di Francia, per una nascenza che avuta avea nel petto ed era male stata curata, gli era rimasa una fistola.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 200: Gli entrò nel capo, non dover potere essere che essi dovessero così lietamente vivere della lor povertà.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 229: La quale (madre del re), da doppia ira mossa, quando la notte il corriere dormiva, li cambiò le lettere che 'l portava.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 185: E sempre gli dilettò tenere sparviere, ed era pauroso della morte più che altro uomo.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 16: Col quale (con Roano), per essere il Consiglio più largo che l'usato, essendomi tirato da parte con Niccolò ed Ugolino, gli ricordai che in ogni composizione e accordo che avesse a seguire, di non derogare ad alcuna ragione nostra sopra a Pisa...: rispose, che non vi si pensasse, perchè ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 55: Tien basso il capo; e non che non gli parli, Ma gli occhi non ardisce al viso alzarli.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 59: La Furia crudel gli s'appresenta Sotto orribili larve, e lo sgomenta.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 102: Gli corsero a un tratto addosso e l'uccisero, senza che alcuno il soccorresse.
Esempio: Mont. Iliad. 1, 265: Gli venne a tergo, e per la bionda chioma Prese il fiero Pelide, a tutti occulta, A lui sol manifesta.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 275: L'assicura l'amico, e gli promette Di renderlo felice al suo ritorno.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 276: Il compagno s'era messo a sedere in faccia a Renzo. Questo gli mescè subito da bere, dicendo: per bagnar le labbra.
Definiz: § I. Vale anche Ad esso, riferito ad oggetto materiale. –
Esempio: Segner. Mann. ag. 12, 3: Veggono [le colombe] il cielo stesso che a sè le chiama, e pur non han cuore di abbandonare per esso il lor tetto vile; tanto quell'amor che gli portano le ha sedotte.
Definiz: § II. Vale altresì A lei, Le, e serve al compimento indiretto femminile, riferito a donna, ad anima, a sua virtù o facoltà e simili, anche pleonasticamente; ma è fuori della comune regola, e non userebbesi che nel parlar familiare. –
Esempio: Dant. Parad. 29: Che ricever la grazia è meritorio, Secondo che l'affetto gli è aperto.
Esempio: Vill. M. 98: Ciò non era avvenuto per corrotta intenzione o volontà della reina, ma per forza di malie o fatture, che gli erano state fatte.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 119: Si ricordò lei dovere avere una margine a guisa d'una crocetta sopra l'orecchia sinistra, stata d'una nascenza, che fatta gli avea poco davanti a quello accidente tagliare.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 211: Alla fine s'andò a letto, e non che quella notte, ma durante un mese o più non gli giovò trovarsi col marito.
Esempio: Pulc. L. Morg. 24, 179: Io lascio Antea da Parigi partire Sì tosto, e par ch'io gli tolga di fama, Chè mi bisogna ec.
Esempio: Cellin. Vit. 103: Accadde, che a questa povera fanciulletta gli venne una infirmità nella mana ritta.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 245: Messo in chiusa il buon uomo, io vo a mon'Aldola, E gli dico in segreto, ec.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 374: Se lei si ricorda, quando ci venne lei e voi, io gli promessi di botarla, che lei avesse figlioli.
Esempio: Tass. Lett. 2, 39: Ardì una vedovella di por freno a Traiano, e d'arrestarlo quando egli già per andar a la guerra spingeva il cavallo e moveva l'esercito; e il giusto signore, vincendo l'affetto de l'animo, che al contrario l'inchinava, ragione non gli negò.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 125: Veramente l'immaginazione è bella; solo gli manca il non essere nè dimostrata nè dimostrabile.
Esempio: E Op. fis. mat. 1, 219: Con ogni umiltà inchinandomi, li bacio reverentemente la vesta, e dal Signore Iddio li prego somma felicità.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 663: Così la mia, benchè selvaggia e oscura Musa (il perchè non so) rispettan gli anni, E più d'un l'idolatra, e fè gli giura.
Definiz: § III. E per Ad essa, riferito a cosa. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 2, 28: Se già ella (l'acqua) non incontra chi gli resista.
Esempio: Fag. Rim. 3, 124: Della lettera sempre mi ricordo. Nel borsellin gli ho il luogo deputato.
Definiz: § IV. Trovasi anche usato con parola interposta fra esso e il suo verbo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 19: Anzi quanto io pregava più per lui, E gli studiava d'impetrar mercede, Ella, biasmandol sempre e dispregiando, Se gli venia più sempre inimicando.
Definiz: § V. Apponesi come enclitica in fine ad un verbo, ed anche ad una preposizione o locuzione prepositiva, e talvolta ad un sostantivo; usato sia nel genere maschile, sia nel femminile, del numero singolare, e riferito così a persona come a cosa; anche pleonasticamente. –
Esempio: Dant. Purg. 21: Parla, e digli Quel ch'e' dimanda con cotanta cura.
Esempio: E Dant. Parad. 6: Piangene ancor la trista Cleopatra, Che, fuggendogli innanzi, dal colubro La morte prese subitana ed atra.
Esempio: Stor. Mos. 12: Incontanente fece venire balie per fargli dare la poppa a questo fanciullo.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 33: Di Marta si dice ch'ella era vera albergatrice di Gesù, ed ègli dato questo nome nella chiesa di Dio.
Esempio: S. Gir. Grad. 42: Vedrai là dentro la tua anima povera,... e però dàgli tale limosina, e dàgli del pane.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 61: Per alcuno accidente sopravvenutogli, bisognandogli una buona quantità di danari,.... gli venne a memoria un ricco giudeo.
Esempio: Pucc. A. Centil. 32, 90: Incontragli venuto a tal cagione.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 20: Mutò a prieghi di molti il re pensiero, Già avendo fatto porgli (a Brunello) il laccio al collo.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 80: La mia pastorale dorme, perchè non ho tempo; ma penso di fuggire la scuola per un mese e dargli la stretta.
Esempio: Dav. Tac. 2, 141: E fatto imperadore (Domiziano), sagrò un gran tempio a Giove Custode, con sè in grembogli.
Esempio: Mellin. Descr. Entr. 83: Sottogli nel suo imbasamento erano queste parole.
Esempio: E Mellin. Descr. Entr. 89: In quello a rincontrogli, si vedeva l'edificazione del tanto nominato e così famoso Oratorio della Vernia.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 504: Se quella che vien chiamata corruzione fosse annichilazione, averebbono i peripatetici qualche ragione a essergli così nemici.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 1, 219: Non per accrescere splendore alla serenità vostra,... ho io abbracciata l'occasione di dedicarli la presente fatica, ma ec.
Definiz: § VI. Gli, e talora anche Li, vale A loro, riferito a maschi, ma oggi non userebbesi che nel parlare familiare. –
Esempio: Dant. Inf. 20: E indietro venirgli convenia Perchè il veder dinanzi era lor tolto.
Esempio: E Parad. 6: Questa picciola stella si correda De' buoni spirti, che son stati attivi, Perchè onore e fama gli succeda.
Esempio: S. Bern. Lett. F. 110: Ma che vuol dire l'Apostolo, con ciò sia cosa che di sopra aspramente gli dinunziasse, che coloro non manicassono che non voleano lavorare; e poi ec.
Esempio: Vill. G. 350: I Lombardi e' Toscani faccendo serragli e sbarre nella ruga della terra, ritegnendo, e combattendo co' Fiamminghi, sì gli resistettero.
Esempio: Vill. M. 148: I Fiorentini per queste due terre non si mossono, bene che grave gli fosse l'oltraggio de' Pisani.
Esempio: Cas. Pros. 2, 98: Perciocchè l'esser amati gli è sommamente caro, parendo loro che ec.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 52: Io non so quello che i peripatetici fusser per dire, atteso che le considerazioni fatte da voi credo che gli giugnerebbero per la maggior parte nuove.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 442: Dissi a' miei giovanetti compagni del noviziato, ch'io invidiava loro il poter essi offerir a Dio quel bene, che riputavano d'aver rinunziato per lui, e che da lui gli era pagato secondo la loro estimazione.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 3, 362: I primi provvedutamente usando le cose del mondo a quel fine che gli furono concedute, conducono ordinatamente la temporal vita, e nell'eterna saranno felici.
Definiz: § VII. E pure nel linguaggio familiare si riferisce anche a donne. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 25: Pongonsi a sedere insieme, e domandarono a Lazzero, se lo Maestro verrà stasera ad albergare con loro; e Lazzero gli rispose.
Definiz: § VIII. E per Ad essi, Ad esse, riferito ad animali e anche a cose. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 450: E allora gli s'accosti (a' giovenchi) il bifolco con dolci lusinghe, e porgendo loro dilettevoli cose,... gli brancichi dolcemente le nari e 'l dosso.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 70: Le superficie globulente sono di tante varie oscurità e chiarezze, quante sono le varietà delle oscurità e chiarezze che gli stanno per obietto.
Definiz: § IX. Gli, e talora anche Li, per A loro, Ad essi, componisi in fine con un verbo, adoperato nel genere sia maschile sia femminile, e riferito a persone, ad animali ed a cose; ma è fuori della comune regola, e usato oggi solo familiarmente. –
Esempio: Rim. Ant. P. Ubert. Faz. 3, 245: Che se fortuna ben ponesse mente In meritargli quel che sanno fare, E' non avrebber pan, che manicare.
Esempio: Vill. F. 173: Col tiranno avea tenuto trattato, che li Pisani fossono suoi accommandati, ed egli li atasse con darli delle terre loro.
Esempio: Cas. Pros. 4, 135: Noi per lo contrario con animi robusti, gagliardi e quasi feri, abbiamo affare, i quali.... almeno ricercano e dimandano.... che nel comandargli alcuna regola si servi.
Esempio: E Cas. Pros. 4, 145: Gli uomini potenti.... s'appagano del vedere questa così fatta amicizia allo splendore della dignità essergli onorevole, a gli agj del vivere, al farsi riputare, al fornire delle bisogne loro, e a molte altre cose non pure diletto, ma utile ancora donargli.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 107: Se vi occorre di scriver loro, fate che sappiano l'obbligo ch'io me ne sento avergli,... con raccomandarmegli senza fine, ed offerirmi in tutto ch'io possa in servigio loro.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 17: Sono cascati nel medesimo errore, essendoli bastato di seguire le pedate di quel primo.
Esempio: Olin. Uccell. 8: Si costuma dargli (ai fanelli) spesse volte uva spina, che li tien sani ed allegri.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 361: E pure non adduceva tali cose per biasimarle o contradirli.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 1, 375: Avendo io ridotto a perfezione un mio.... compasso geometrico e militare, cominciai a lasciarlo vedere a diversi gentiluomini, mostrandone loro l'uso, e dandogli lo strumento e le sue operazioni dichiarate in scrittura.
Definiz: § X. Anteponesi alle particelle pronominali Mi, Ti, Ci, Si, Vi, e talvolta congiunto con esse apponesi in fine al verbo, dal quale dipende, o di cui è compimento indiretto; usato anche pleonasticamente. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 118: E dopo molte parole lo imperadore raccomandandoglisi a lui si partì.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 49: Entrando egli nel luogo, dove era la fanciulla, dicea: Tu sia lo ben venuto: fategli luogo, lasciateglimi appressare, ch'egli è l'amico mio.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 146: Lui in reverenza avendo, ne' nostri bisogni gli ci raccomandiamo sicurissimi d'essere uditi.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 56: Essa allora levatasi a sedere in sul letto davanti ad una tavoletta, dove nostro Signore era effigiato, postogli in mano uno anello, gli si fece sposare.
Esempio: Sassett. Lett. 63: Se messer Baccio Dini unque tornò, raccomandatelimi di grazia.
Definiz: § XI. Talora si usò di posporlo alle particelle pronominali Me, Te, Se, Ce, Ne, Ve. –
Esempio: Nov. ant. B. 99: Uno mercatante, che recava berrette, se gli bagnaro.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 90: Io per me non intendo di più comportargliene, anzi ne gli ho io bene per amor di voi sofferte troppe.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 244: Tu se' dirittamente famiglio da dovere esser caro ad un gentile uomo di questa terra, che ha nome Egano;... io ne gli parlerò.
Definiz: § XII. Affisso ai verbi, dopo le voci accentate di essi talora il g si cambiò, per assimilazione, in l, facendosi lli. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 67: Siccome Scrittura dice, amico mio, anima vene in corpo come taula lavata, che nulla cosa èlli su.
Esempio: Stor. Tob. 7: Tobia tornò a casa sua e fulli restituito ogni sua cosa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 41: L'arbor medesmo gli uncini prestòlli Con che pel mento Orlando ivi, ec.
Definiz: § XIII. Gli, per A lui, A lei, A loro, riferito così a persone come a cose, componesi mediante la interposizione di un'E con le particelle pronominali Lo, La, Ne, e simili, e fa Glielo, Gliela, Gliene, e simili; quantunque trovisi scritto spesso anche disgiuntamente Glie lo, Glie la, Glie ne, e simili. –
Esempio: Nov. ant. B. 61: Giunto Ippocras, trovando la madre morta, gliene dolse duramente.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 39: Avendo compassione santo Francesco agli uomini della terra, sì volle uscire fuori a questo lupo, benchè li cittadini al tutto non gliel consigliavano.
Esempio: Dant. Inf. 10: Guardommi un poco e poi quasi sdegnoso Mi dimandò: Chi fur li maggior tui? Io, ch'era d'ubbidir disideroso, Non gliel celai, ma tutto gliel'apersi.
Esempio: Senec. Pist. 240: Nocerà al nocchiere la tempesta, quant'all'ufficio e al ministerio,... quand'ella glielo 'mpedimentisce.
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 141: Perchè l'uomo non si teneva caro, e non conosceva bene la sua dignitade; Iddio glie la volle dimostrare, incarnando e morendo per lui.
Esempio: E Pungil. 204: Sedechia re di Giudea, per consiglio de' suoi baroni, fe' mettere in prigione Geremia profeta, perchè predicava contra a loro, ma Dio glie ne giudicò.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 79: La divina bontà mitiga e tempera questo dolore con una dolcezza e con una consolazione, che egli dà alla mente che si duole del peccato. La quale, dolendosi, gliene giova, e dilettasi di dolersene.
Esempio: Vill. M. 5, 47: Vedendo l'uomo la semplicità del fanciullo glie ne venne pietà.
Esempio: Bemb. Pros. 137: In qualunque numero esse a por s'hanno o di qualunque genere; sempre nelle prose diciate a questa maniera gliele, ed altramente non mai.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 183: Aveva paura che gli uccelli non gliela involassero.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 107: Nè gli uni nè gli altri glie ne sepper grado, perchè ec.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 475: Gli avversarj acquistando forza, negheranno il sole esser duro o immutabile, poichè non la semplice opinione, ma l'esperienza glielo mostra macchiato.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 5, 4: Nè voi glie la direte. Segner. Pred. 251: Il moribondo glielo promise e morì.
Esempio: Fag. Comm. 3, 401: Glien'avete parlato? A. Perchè glien'ho io a parlare?... L.... Per camminar di concerto.
Esempio: Mont. Iliad. 1, 426: Se il niega, Io ne verrò con molta mano io stesso A gliela torre; e ciò gli fia più duro.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 275: Per l'amor di Dio si raccomanda, Che se il suo bene una risposta dia, Subito gliela rechi.
Definiz: § XIV. Usasi, nella sua forma congiunta, in composizione con un verbo. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 48: Iddio m'ha mandato a rivelarti lo 'ntendimento della parola; e così l'Angiolo isponendogliela, si partì da lui.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 182: Dichiarateglielo, dove e' facesse il formicon di sorbo.
Esempio: Segner. Pred. 444: Ma finalmente questo cieco evangelico fu felice, perchè chi aperse gli occhi a lui fu Gesù, che non potè però aprirglieli fuor che al bene.
Definiz: § XV. Si scrisse anche Glilo, Glila, Gline, e simili; ed altresì, disgiuntamente, Gli lo, Gli la, Gli ne, e simili. –
Esempio: Stor. Pistol. 3: Costoro, come spietati e crudeli, non riguardando alla benignità di coloro che gli lo aveano mandato, lo misono in una stalla di cavalli.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 143: Veggendo frate Taddeo che pur mostrare gli lo convenia, aprì il forzierino.
Esempio: E 262: Comandò alla moglie che d'una sua botte di finissimo vino vermiglio per alcuna persona non se ne dovesse cavare; ma che gli lo dovesse serbare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 20: Mutò a prieghi di molti il Re pensiero, Già avendo fatto porgli il laccio al collo: Gli lo fece levar, ma riserbarlo ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 44, 8: E gli ne dolse e gli ne 'ncrebbe forte.
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 249: Io penso che arete considerazione alla concessione del Duca, buona memoria, il quale gli la diede, perchè gli la poteva dare.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 108: Dico che Giove si trasfigurò in castrone, con riverenza della sua Maestà, e gli ne rimasero ancora le corna, dove in Africa s'adora per Ammone.
Definiz: § XVI. Nella forma congiunta trovasi pure in composizione con un verbo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 62: Che 'l cavallier l'ha in loco non lontano Da poter sempre mai darglila in mano.
Definiz: § XVII. Per Glielo, Gliela, Glieli, si usò talvolta Gliene, anche in composizione con altra parola. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 134: Il quale (Currado) doloroso oltremodo questo vedendo, senza alcuna cosa dire del perchè, amenduni gli fece pigliare a tre suoi servidori, ed ad uno suo castello legati menargliene.
Esempio: Segner. Pred. 688: E a un Dio sì buono volete dar questo smacco? Ah no,... per quel sangue io vi supplico, per quel sangue, tanto a voi salutare, non glie ne date.
Definiz: § XVIII. In vece di Glielo, Gliela, Glieli, si usò anche Gliele e Glile, adoperato per ambo i generi e numeri; anche in composizione con altra parola, e altresì pleonasticamente. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 12: Della quale risposta santo Francesco ebbe grandissima allegrezza e ringraziò Iddio. E da quella ora innanzi gli portòe sempre (a frate Bernardo) maggiore amore e riverenzia. E bene gliele mostrò, non solamente in vita sua, ma eziandio nella morte.
Esempio: E Fiorett. S. Franc. 96: Allora frate Giovanni il pregò caramente, che dopo la morte sua dovesse ritornare a lui a parlargli del suo istato; e frate Iacopo gliele promesse, se piacesse a Dio.
Esempio: Dant. Inf. 21: Vuoi ch' io 'l tocchi, Diceva l'un con l'altro, in sul groppone? E rispondean: Sì, fa che gliele accocchi.
Esempio: E Dant. Inf. 33: Ma distendi oramai in qua la mano, Aprimi gli occhi: ed io non gliele apersi.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 168, 21: Questo medesimo dicea il podestà, che venia da casa messer Carlo, che gliele avea udito giurare di sua bocca che farebbe impiccare messer Corso Donati.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 162: Ammone volendogli provare, disse loro che avea bisogno d'una botte per riporre acqua per li forestieri, perocchè v'era troppo di lungi, e promettendogli quelli di recargliele, partironsi da lui.
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 757: L'asta gli divelle e dièglile.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 289: Questo Catalano con un suo carico navicò in Alessandria, e portò certi falconi pellegrini al Soldano, e presentògliele.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 26: I denari.... che l'altrier mi prestasti, non m'ebber luogo e perciò io gli recai qui di presente alla donna tua, e sì gliele diedi.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 80: Monna Tessa corse con l'unghie nel viso a Calandrino.... e tutto gliele graffiò.
Esempio: Belc. F. Pros. 2, 114: Più volte addimandò licenza al padre suo di partirsi.... Il padre non gliele dava.