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DIRE, ed altresì, ma solo in certi tempi e in certe persone, DICERE.
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DIRE, ed altresì, ma solo in certi tempi e in certe persone, DICERE.
Definiz: Att. Verbo di uso comunissimo, che nella sua più generale accezione vale Significare per mezzo della parola, Esprimere parlando; e regge tanto un compimento diretto, quanto una proposizione mediante la congiunzione Che o la particella Di.
Dal lat. dicere. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Mentre che l'uno spirto questo disse, L'altro piangeva sì, che ec.
Esempio: E Dant. Inf. 13: Noi eravamo ancora al tronco attesi, Credendo ch'altro ne volesse dire, Quando ec.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 291: Vedi, Lusca, tutte le cose, che tu mi di', io le conosco vere.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 101: Oh! tu dicevi che volevi ch'io Ci stesse (stessi) quattro o cinque giorni!
Esempio: Tass. Gerus. 1, 18: Ma poi che si riscote, e che discorre Chi venne, chi mandò, che gli fu detto, ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 21: Onde par che Archestrato, non senza proposito, dicesse che la Grecia non aria sopportato due Alcibiadi.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 2, 26: Disse non convenirsi a patto veruno mandare con sì grand’armata un generale sospeso da timore di gravi accuse.
Esempio: Forteguerr. Cap. 205: Quanto acerba sia, dir non si puote.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 317: Chi fa del ben, se lo ritrova: Anche a voi dico quel che ho detto a lui.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 21: Con viso che, tacendo, dicea: Taci.
Esempio: Savonar. Pred. 4: Questa non era dottrina nè predica di Cristo. E' sacerdoti andavano tirando questo e quello, ognuno alla sua chiesa; e non si attendeva se non ad ornare bene le chiese e sonare campane; le quali non dicevano altro, se non pane, danari e candele.
Definiz: § II. E assolutam. –
Esempio: Savonar. Pred. 17: Lui dice, e in quel dire sono fatte le cose.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 17: E dopo a queste parole giurando di fare come diceva, gli allontanò ec.
Definiz: § III. Figuratam. applicasi alla parola interiore, e più spesso riceve un compimento, come Dire Tra sè, Dire Dentro di sè, Dire Nell’animo, Dire Nel cuore, Dire Nel pensiero, Dire Tacitamente, e simili. –
Esempio: Nov. ant. C. 34: Disse nell'animo suo: se io posso ec.
Esempio: Dant. Purg. 29: Nel mio pensar dicea: Che cosa è questa?
Esempio: E Dant. Parad. 7: Io dubitava, e dicea: dille dille, Fra me, dille, diceva, alla mia donna, Che mi disseta con le dolci stille.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 167: Della qual cosa quel frate.... maravigliandosi, disse in sè medesimo: Or perchè ec.?
Esempio: Bocc. Decam. 1, 151: Fu oltre modo dolente, tacitamente dicendo.
Esempio: Leggend. Tob. V. 21: Ruginello dice bene col cuore: Questi va cercando la morte.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 20: Trovandovisi presente uno audace e famoso ladrone chiamato il Grattugia, ripieno d'una rapace invidia disse fra sè: oh quanto starebbono meglio a me queste cose che ha donato il Signore a questo fraticello.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 24: Fra sè dicea: Van le percosse vote Talor che la sua destra armata stende.
Esempio: Segner. Pred. 106: Ed essi sentendo la seconda volta i predicatori strepitare allo stesso modo, cambiano il timore in maraviglia, e cominciano a dire dentro di sè: che pretendono mai costoro con tanti vani schiamazzi ch'ogni dì fanno?
Esempio: Forteguerr. Cap. 197: Così dentro il mio cuor dissi pian piano.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 323: Il pover uomo abbagliato, senz'altro dire fra sè,... accettò un prezzo.
Esempio: Mont. Poes. 2, 351: Un gemito Rompe, e in sè dice: I Numi me la mandino Buona.
Definiz: § IV. E per Significare mediante la parola scritta, Esprimere con la scrittura, Scrivere. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Ahi quanto a dir qual era è cosa dura Questa selva selvaggia ed aspra e forte.
Esempio: E Dant. Parad. 27: Le parti sue vivissime ed eccelse Sì uniformi son, ch'io non so dire Qual Beatrice per luogo mi scelse.
Esempio: E Dant. Conv. 150: Questo nullo niega; e Aristotile l'afferma, quando dice nel duodecimo degli Animali ec.
Esempio: Cas. Lett. ined. 28: Non ho che altro dirvi, se non ricordare la convalidazione delle facoltà.
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 94: Sento chi dice che, per molto che io abbia parlato fin qui, non ho detto nulla della crepatura della Cupola.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 183: Mi mandi la lettera del signor Michel Agnolo, e mi dici che lì sentirò anche il tuo parere.
Definiz: § V. E per Rappresentare, Significare, con l'arte della parola. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 29: Ei dice cose, e voi dite parole.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 242: Tenga un poco un altro a voler dire sentimenti amorosi con quella grazia.... che sa fare il Redi.
Definiz: § VI. Costruito con la particella Con reggente persona, vale Conferire checchessia con essa, Trattarne con quella. –
Esempio: Stor. Rinaldin. Montalb. 59: Sendo stato molti dì sopra questo pensiero di volere andare a trovare Rinaldino, lo disse colla reina.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 48: Sicchè dillo con Niccolò, che gli è 'n punto, e non ha se non a salire a cavallo.
Definiz: § VII. In proposizione relativa, e usato più spesso nella prima persona singolare del Presente, compone una maniera equivalente a Di cui parlo o scrivo, si parlerà o scriverà, si è parlato o scritto ec. –
Esempio: Dant. Parad. 6: La viva giustizia che mi spira Gli concedette in mano a quel ch'io dico, Gloria di far vendetta alla sua ira.
Esempio: E Dant. Parad. 16: Oh quanto fora meglio esser vicine Quelle genti ch'io dico, ed al Galluzzo Ed a Trespiano aver vostro confine, Che averle dentro.
Esempio: E Dant. Conv. 309: E in ciascuno di questi tre modi si vede quella iniquità che io dico.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 60: Quella parte dove saranno formate le figure, si dovrà rasciugar bene, parlando delle terre d'Italia, e non di quelle della Senna, che poco fa dicemmo.
Definiz: § VIII. Per Affermare, Asseverare, Accertare, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Menane... dunque là 've dici Che aver si può diletto dimorando.
Esempio: E Dant. Purg. 16: Lo cielo i vostri movimenti inizia; Non dico tutti; ma posto ch'io il dica, Lume v'è dato a bene ed a malizia.
Esempio: E Dant. Conv. 346: Certo, daddovero ardisco a dire che la nobiltà umana, quanto è dalla parte di molti suoi frutti, quella dell'Angelo soperchia, tuttochè l'angelica in sua unitade sia più divina.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 230: Altri dice ch'elli fu pure di Linguadoco.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 275: E tu medesimo di' che la moglie tua è femina, e ch'ella è di carne e d'ossa come sono l'altre.
Esempio: Libr. Ruth 22: Se quegli non ti vorrà, io ti dico che senza dubbio io ti piglierò per moglie.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 29: Quando io ve lo dico, credetemi.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 124: Non dico già che' e' sia una carogna (il cavallo), Dico ben ch'egli inciampa spesso spesso.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 20: Ma perchè ciascuno abbia la sua parte, e non sia defraudato di quel poco di buono che si trovassi in questa mia fatica, dico che ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 45: Diceva d'esser un de' discendenti d'Alcibiade.
Definiz: § IX. E per Esporre, Manifestare, riferito a parere, sentimento, e simili; ed anche Dire con libertà, con calore, con risolutezza, specialmente nella maniera Dire il fatto proprio. –
Esempio: Pitt. I. Apolog. Cappucc. 379: Con tutto ciò, non mancava talvolta di dirli animosamente il fatto suo.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 81: Orsù, ve l'ho detta; chè tanto facesti che ve lo dissi.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 295: Quand'un parlami, Sta' cheto tu, e lasciami rispondere; Piuttosto poi da me e te di' l'animo Tuo, ch'i' l'ho caro.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 57: Ditemi però voi il parer vostro; che ec.
Esempio: Lett. Pros. Fior. IV, 1, 136: Vi andrò però per dire il mio parere; ma non già ec.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 8: Dissi quanto avevo per tanti mesi premeditato di dirgli.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 1, 3: La lingua non le muore in bocca, no. Sa dire il fatto suo fino al finocchio.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 321: Un peritissimo mago,... pensò che questo non fosse errore da punire con tanta rigidezza, e dissene il suo parere al Califfo.
Definiz: § X. E per Comandare, Ordinare, Imporre; e detto di legge o legislatore, Prescrivere. –
Esempio: Dant. Conv. 383: Lealtà è seguire e mettere in opera quello che le leggi dicono.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 194: Almeno, mi tolga per una che fa la obedienza di andare a letto come gli è detto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 101: Va', E fa' quel ch'io t'ho detto.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 270: Io ho pur dettoti Che tu stia cheto.
Esempio: Nell. Iac. Mogl. 1, 14: La legge.... dice, che i figliuoli non si possono mandar via.
Definiz: § XI. E per Ammonire, Avvertire, Insegnare, e simili. –
Esempio: Dant. Rim. 197: Quest'è [la virtù], secondo che l'Etica dice, Un abito eligente, Lo qual dimora in mezzo solamente.
Esempio: S. Bern. Pist. 6: E se l'orazione ti fusse negata,... piglia qualche operazione di mano; sicchè mai non istia ozioso, come detto t'ho.
Esempio: E S. Bern. Pist. 16: Il rimedio singulare si è di tenersi capitolo ogni dì a sè stesso, come detto è di sopra.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 276: Mosca, Mosca, tu sei, ve', proprio simile Alle mosche, importunaccio; o va' e sappilo. M. I' nol facevo per male; e voi dettomi Avete già: domanda stu vuoi essere Valente.
Definiz: § XII. Per Narrare, Raccontare, ed anche semplicemente Ricordare, sia a voce sia per iscrittura; detto figuratam. anche della scrittura medesima. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Tu dici, che di Silvio lo parente, Corruttibile ancora, ad immortale Secolo andò ec.
Esempio: E Dant. Purg. 1: Come io l'ho tratto, saria lungo a dirti.
Esempio: Tav. Rit. 1, 46: Il quale libro dirà e dimosterrà cosìe veramente, sì come questo fue ec.
Esempio: Dat. Gor. Stor. 101: Furono già [i Pisani] signori di Lucca, che non m'era ricordato di dirlo di drieto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 2: Dirò d'Orlando in un medesmo tratto Cosa non detta in prosa mai nè in rima.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 5, 33: E disse per lo giusto e per lo dritto Come tra sè e Ginevra era la cosa.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 20: Dirà il mondo,... Questi già con Gernando in gara venne.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 20: Mi diceva [il padre] aver sempre sentito dire da Teodoro suo padre e da Cosimo suo zio, che ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 9: Teseo.... molto ragionava di lui (d'Ercole) e affettuosissimamente ascoltava chi discorreva qual persona fusse, e più che altri quelli che 'l videro e furono presenti quando disse e fece qualche bel fatto.
Esempio: Forteguerr. Cap. 276: Detto mi fu, nè mi ricordo bene Da chi, nè dove, e questo non rileva,... Che il ragnolo ec.
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 4: Bisogna che gli conti un caso.... A. Di' pur su.
Esempio: E Nell. Iac. Astratt. 1, 7: Mi è stato detto che siete stato a Fiorenza; è vero?
Esempio: Giust. Vers. 225: Al merciaiolo Il popolo, il comune e il vicinato Correano a dire i sogni della notte.
Definiz: § XIII. E per Predire, Prenunziare. –
Esempio: Cronichett. Mannell. 120: Poi se n'andò santo Martino, e protestogli (a Massimino) che s'egli combattesse con Teodozio, Teodozio lo vincirebbe, e torrebbegli la vita; e così fu com'egli disse.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 362: Non fia domane sera, che ne sarà ripiena tutta questa terra. E così fu come la donna disse.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 2, 4: Anima del cuor mio, cuor del mio petto, Oh figlia mia, chi te l'avesse detto!
Esempio: Fag. Rim. 3, 177: Si compiacea non sol dire il futuro, Ma ec.
Definiz: § XIV. Vale anche Esporre a fine di far sapere, Informare, Ragguagliare, e simili. –
Esempio: Lat. B. Tesorett. 94: I' vi dirò per prosa Quasi tutta la cosa.
Esempio: Dant. Inf. 2: Da che tu vuoi saper cotanto addentro, Dirotti brevemente, mi rispose, Perch'io non temo di venir qua entro.
Esempio: E Dant. Inf. 29: Dimmi s'alcun Latino è tra costoro Che son quinc'entro.
Esempio: E Dant. Purg. 16: Non mi celar chi fosti anzi la morte, Ma dilmi, e dimmi s'io vo bene al varco.
Esempio: E Dant. Purg. 20: Crasso, Dicci, chè il sai, di che sapore è l'oro.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 134: Tu mi di' che se' suto mercatante.
Esempio: Cellin. Vit. 250: Il Cardinale.... mandommi subito a dire per quello che aspettava il vescovado, come il Papa mi rivoleva nelle mane.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 250: Dimmi qualcosa di Livia.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 27: Del mondo occulto Dimmi quai son le leggi, e quale il culto.
Definiz: § XV. E figuratam. –
Esempio: Niccol. Poes. 1, 124: O sacra Erinni, Allor che avrò l'empio tiranno a fronte, Tu mel dirai coll'odio.
Definiz: § XVI. E per Mostrare, Dimostrare, Attestare, e simili, usato anche figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Vo' che tu per certo credi, Che sotto l'acqua ha gente che sospira, E fanno pullular quest'acqua al summo, Come l'occhio ti dice u' che s'aggira.
Esempio: E Dant. Parad. 28: Come in ispecchio fiamma di doppiero Vede colui che se n'alluma dietro, Prima che l'abbia in vista od in pensiero, E sè rivolve per veder se il vetro Li dice il vero.
Esempio: Leggend. Lazz. Mart. Madd. 7: È [il Messia] delli belli uomini che fusse mai veduto, tanto è bene complessionato, che tutti li suoi membri e gesti gridano e dicono santitade ed onestade.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 22: Quest'è pur quel bel volto, onde tutt'ardi: Tuo cuore il dica, ov'è il suo esempio inciso.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 224: Chi lo sente e non lo vede, Dio lo sa che cosa il crede! Ma guardandolo poi fiso, Quel che sia lo dice il viso.
Definiz: § XVII. E per Dimostrare la verità o la ragione, la natura, il significato, e simili, di checchessia; Spiegare, Dichiarare. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Veramente a così alto sospetto Non ti fermar, se quella nol ti dice, Che lume fia tra il vero e l'intelletto.
Esempio: Riccat. I. Op. 1, 422: Ora chi sa dirmi lo perchè, trattandosi della luce, s'abbia a porre alla regola universale una eccettuazione?
Definiz: § XVIII. E figuratam. detto di cosa. –
Esempio: Spallanz. Fenom. Circol. 2: Quel piccol quadrupede non mi aveva detto tutto: conobbi di più, che dalle cose recentemente dettemi si potevano dilucidar meglio le prime.
Definiz: § XIX. Parlandosi di scrittura, e con relazione al suo tenore, vale Esprimere, Aver per contenuto, Contenere ciò che dal suo compimento è determinato. –
Esempio: Dant. Conv. 251: Dice lo testo che nella faccia di costei appaiono cose che mostrano de' piaceri di Paradiso: e distingue il luogo ove ciò appare, cioè negli occhi e nel riso.
Esempio: Tav. Rit. 1, 411: Gli donòe ginocchione la lettera. Subitamente lo re l'aperse, per sapere quello ch'ella contava; la quale lettera in questa guisa diceva.
Esempio: Mart. V. Lett. 66: La lettera dica che Vostra Eccellenza me li dona (500 scudi), perchè io mi possa intertenere onoratamente.
Esempio: Fag. Comm. 5, 106: Non avess'io mai letto tal foglio! C.... E' dice come quel ch'i' ebb'io, ch'i' non risposi?
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 275: La sospirata lettera scorrea Con tanta fretta e tanta confusione, Per cinque volte o sei, che mai capire Ei non potè quel che voleste dire.
Definiz: § XX. E assolutam., e usato più spesso nella terza persona singolare del Presente, premettesi a una sentenza, detto, o simile, che da un'autorevole scrittura si desuma; ed estendesi anche ad autore, proverbio, e simili. –
Esempio: Dant. Conv. 322: Paolo dice: Non più sapere, che sapere si convenga, ma sapere a misura.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 194: Messere, ella fu quella parola dello Evangelio, la qual dice: Voi riceverete per ognun cento.
Esempio: S. Bern. Pist. 1: Onde dice la Scrittura: Con ogni studio guarda il cuore tuo.
Esempio: Vett. Colt. 70: Avevano intorno alla cultura di questa pianta gli antichi contadini un loro proverbio che diceva, che colui che lavorava l'uliveto, gli domandava il frutto; e quel che lo concimava, otteneva la domanda; quel poi che lo potava, lo forzava.
Esempio: Segner. Op. 4, 590: Con tre parole, dicon le leggi, si può conferire ad uno l'eredità. Ma se di veruna eredità ciò si avvera, si è della celestiale.
Esempio: Zanott. G. P. Avvert. 24: Il domandare è senno, dice il proverbio.
Definiz: § XXI. E parlandosi di breve scrittura, come iscrizione, soprascritta, titolo, e simili, come anche di vocabolo, vale Rappresentare quello che risulta dalla unione delle parole o delle lettere scritte, delle quali si compone. –
Esempio: Dant. Inf. 11: Vidi una scritta Che diceva: Anastasio papa guardo.
Esempio: E Dant. Conv. 284: L'altro principio onde Autore discende, siccome testimonia Uguccione nel principio delle sue Derivazioni, è uno vocabolo greco che dice Autentim, che tanto vale in latino quanto Degno di fede e d'obbedienza.
Esempio: Giambull. P. F. Appar. 28: Mostravasi nell'altro quadro la presa di Monte Murlo, con l'assiuolo egizio sopra alla aste di Pirro,... con lettere che dicevano: Improvisa lethi vis ec.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 30: La soprascritta dice: "Chiaro del Rosso e compagni in Vignone";... e dentro dice: "Al nome di Dio, amen. A Chiaro e compagni, Niccolò Sassetti e compagni, salute ec."
Esempio: Buonav. Eseq. Leop. 26: Diceva l'inscrizione: Suorum clade territus ec.
Esempio: Mont. Poes. 1, 243: E sulla fronte.... Scritto in sangue ciascuna (di quattro larve) il nome avea.... Damiens l'uno, Ankastrom l'altro dicea, E l'altro Ravagliacco: ed il suo scritto Il quarto colla man si nascondea.
Definiz: § XXII. E pur detto di parola, locuzione, e simili, vale Significare. –
Esempio: Dant. Conv. 244: Quando Amore della sua pace fa sentire; che non vuole altro dire, se non quando l'uomo è in ispeculazione attuale.
Esempio: E Dant. Conv. 297: Morte dice privazione, che non può essere se non nel suggetto dell'abito.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 65: Contrizione dice uno tritamente minuto, quanto a tutte le parti insieme.
Definiz: § XXIII. E pur figuratam., detto di cosa, fatto, accidente, e simili, vale Significare, Dare indizio, Fare o Lasciar conoscere, comprendere. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Questo che dice? e che risponde Quell'altro foco!
Esempio: Caran. Eustaz. 200: Rivolgendomi ad Ismine,... vidi ch'ella teneramente piangeva. A cui disse Rodope, che cosa è a dir questo? La qual rispose ec.
Esempio: Segner. Op. 4, 750: Dio si fece.... uomo nulla differente dagli altri in ogni penalità che non dica colpa.
Definiz: § XXIV. Usato dinanzi a proposizione interrogativa o dubitativa, riceve il senso di Dimandare. –
Esempio: Dant. Purg. 14: E l'altro disse a lui: Perchè nascose Questi il vocabol di quella rivera, Pur com'uom fa dell'orribili cose? E l'ombra, che di ciò dimandata era, si sdebitò così.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 312: E dopo questo, uno cherico molto ricco vendè ciò ch'egli aveva; e pigliando molti danari delle sue cose, venne al venerabile padre: per la qual cosa il servo di Dio, amico della povertà, udendo gli disse per che cagione fosse venuto.
Esempio: Stor. Mos. 14: Pigliò [il fanciullo] la corona dello re, e trassegliele, e gittolla in terra. Allora lo re lo si recò molto a noia e a onta, e incontanente mandò per gli savj suoi, e disse loro quello che affigurava.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 150: Tu di' se da ogni uficio degli Otto s'ha 'vere licenza dello scrivere. Maisì, che s'ha avere licenza com'entra di nuovo l'uficio.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 326: Oh oh qual invenzione essere può questa! si diceano l'un l'altro più volte dubbiosi i forestieri.
Definiz: § XXV. E per Rispondere, detto di persona interrogata o consultata. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 271: Io ti domando.... quanti sono i nostri sagramenti.... E io dissi: Battesimo.... Confermazione, Ordine e Unzione.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 22: Ma che direm noi a coloro, che della mia fame hanno cotanta compassione?
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 223: Come? disse il geloso, non dicestù così e così al prete che ti confessò?
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 304: Avendogli tutti gli specchj detto lo stesso,... il principe pensò ec. (qui figuratam.).
Definiz: § XXVI. E per Addurre, Allegare, per ragione, prova, argomento; onde la maniera Basta dire, Bastò dire, Basterà dire, e simili, con significato di Vale, Valse o Varrà, per ogni altra ragione, prova ec. –
Esempio: Varch. Quest. Alchim. 17: Alli quali [discepoli di Pittagora] in luogo di qualunque efficace ragione e potentissima dimostrazione, bastava dire: E' l'ha detto egli.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 29, 1, 7: L'opera è d'eccellente lavoro; e basta dire, mano di Mecarin Beccafumo.
Definiz: § XXVII. E per Allegare in contrario, Opporre. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 452: Ma qui potrebbe dir uno, che non si sia troppo a proposito allegato questo luogo che di Capova parla.
Esempio: Vett. Colt. 32: Potrebbemi qui forse dire alcuno: Poi che tu lodi ec.
Definiz: § XXVIII. Per Esprimere con suoni articolati, Pronunziare, Proferire. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Quest'inno si gorgoglian nella strozza, Chè dir nol posson con parola integra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 14: Ti raccomando la mia Fiordi, Ma dir non potè ligi, e qui finio.
Definiz: § XXIX. Riferito a parola, detto o simile, vale Adoperare volontariamente o involontariamente, parlando o scrivendo, a fine di significare o denominare checchessia. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 239: Nè maraviglia... Vi dee parer, se avendo a dirvi prologo Poco fa, e' mi venne in cambio dettovi Argomento; perciò che appresso avendovi A dir Malata, Servigiale, e Medico, Quella parola sdrucciolò via subito.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 73: Il Boccaccio scherzando sopra il nome di questo [Ippocrasso] e di Abensina, corrottamente dal nome dell'avolo detto Avicenna, disse Porco grasso e Vannacena.
Definiz: § XXX. Riferito a parole, qualunque esse siano, e costruito con un compimento retto dalla particella A, significa Volgere, Rivolgere, Indirizzare. –
Esempio: Dant. Inf. 16: Tosto che questo mio Signor mi disse Parole, per le quali io mi pensai, Che, qual voi siete, tal gente venisse.
Esempio: E Dant. Purg. 8: Lo dì ch'han detto a' dolci amici addio.
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 164: Parole più ingiuriose e villane che non direbbe uno sgherro a un suo ragazzo.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 87: Dicendogli le più vituperose parole, e la maggior villania che mai ad alcun ghiotton si dicesse.
Esempio: Leggend. Tob. V. 7: E di questo rimbrottava lui villanamente, e dissegli assai rimproveri.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 446: Se tu fussi in cervello, tu non aresti detto dianzi a quella poveretta le crudeltà che tu le dicesti.
Esempio: Grazz. Pros. 247: Nè ebbe pure tanto agio, che la mi dicessi a fatica addio.
Esempio: Segner. Sentim. Oraz. 45: Mi parve una mattina dopo la santa messa di poter a Dio dir confidentemente queste parole.
Esempio: Forteguerr. Cap. 262: E dico villanie più che parole Contro questi balordi.
Esempio: Mont. Poes. 1, 235: L'ombre benedette Si disser vale.
Definiz: § XXXI. E per Significare pienamente, Esprimere con ogni efficacia. –
Esempio: Dant. Purg. 12: Noi volgendo ivi le nostre persone, Beati pauperes spiritu, voci Cantaron sì, che nol diria sermone.
Definiz: § XXXII. Riferito ad ambasciata, o reggente una proposizione che abbia forma di ambasciata, vale Riferire, Rappresentare, e simili. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 95: Cefalo disse l'ambasciate.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 334: Dicemmoli per ordine la nostra ambasciata.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 80: Disse tutta loro la cagione perchè erano mandati.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 32: Chiamalo e digli, che qua se ne venga al fuoco.
Esempio: Panant. Epigr. 119: Chi è che picchia? – Il medico Pasquale. – Ditegli che mi scusi, Non lo posso ricever perchè ho male.
Definiz: § XXXIII. Riferito a orazioni, preghiere, divini ufficj, e simili, vale Recitare. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 23: Nondimeno ho sempre avuto in costume camminando, di dir la mattina, quando esco dell'albergo, un paternostro ed una avemaria.
Esempio: S. Bern. Pist. 5: Dopo la lezione piglia qualche buona meditazione sopra quello che avrai letto, o vero di' salmi.
Esempio: E S. Bern. Pist. 9: Attendi all'orazioni con grande divozione, e affaticati di dir l'ore debite.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 65: Ella non potea punto andare a dire l'ufficio in chiesa con l'altre monache.
Esempio: Domin. Tratt. Car. 17 t.: Quello ti farà dir messe o tante migliaia di paternostri ed ave marie, alcuno più salteri, chi molte volte i salmi penitenziali, o simile altre cose.
Esempio: Rondin. F. Relaz. 80: Esortando.... che la sera i capi di casa adunati con la loro famiglia dicessero o l'Ufizio della Vergine, o il Rosario, o la sua Corona, o le Litanie.
Esempio: Panant. Paret. 63: Puoi star col caldanino fra i ginocchi A legger le gazzette, o dir l'ufizio.
Definiz: § XXXIV. E riferito in particolare a Messa, vale Celebrarla. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 95: Dicendo il detto frate Giovanni una volta la messa il dì dopo Ognissanti per tutte le anime de' morti, ec.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 166: Si sentie partire ogni dolore, e diventare più sano che prima, e disse la messa.
Esempio: Vill. G. 128: Uno prete della chiesa di santo Ambruogio,... avendo detto messa e celebrato il corpo di Cristo, per vecchiezza non asciugò bene il calice.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 5, 10: Seguitando Giovanni le sue storie, fece nell'altra il Papa che dice messa in S. Marco.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 45: O la messa? Chè debbon esser dette, sì è tardi. L. La l'udirà domattina.
Esempio: Rondin. F. Relaz. 80: La prima domenica di luglio 1630 disse egli (l'Arcivescovo) la messa piana.
Esempio: Red. Lett. M. 69: Non manco almeno di far ogni settimana dire una messa a questo fine.
Definiz: § XXXV. E Dir messa, usasi comunemente per Celebrarla la prima volta.
Definiz: § XXXVI. Vale anche Palesare, Scoprire, Manifestare. –
Esempio: Dant. Inf. 18: Ed egli a me: mal volentier lo dico; Ma sforzami la tua chiara favella, Che mi fa sovvenir del mondo antico.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 42: Se io credessi che tu mi tenessi credenza, io ti direi un pensiero, che io ho avuto più volte.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 169: Guardatevi bene di mai ad alcun non dirlo.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 362: Li gabellieri m'hanno promesso non dirlo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 244: Vo tastandolo Dov'egli ha il baco; ei me lo dice.
Definiz: § XXXVII. E riferito ad alcun bisogno del corpo, vale Manifestarlo: ma oggi non usasi che familiarmente, parlandosi di bambini, e ristretto ad alcuni particolari bisogni. –
Esempio: Dant. Parad. 17: Perchè t'ausi A dir la sete, sì che l'uom ti mesca.
Definiz: § XXXVIII. Per Descrivere, Ritrarre, a fine di dare a intender bene alcuna cosa, o di far riconoscere alcuna persona. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 95: La donna svegliandosi ridisse al marito quello che avea veduto e udito, e dissegli appunto l'abito e 'l volto e i segni di Giovanni.
Definiz: § XXXIX. E per Appellare, Chiamare. –
Esempio: Dant. Conv. 190: E questo unire è quello che noi dicemo Amore.
Esempio: E Dant. Conv. 397: Una progenie per sè non ha anima, e ben è vero che nobile si dice, ed è per certo modo.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 213: Sono più tosto da dire asini nella bruttura di tutta la cattività de' vilissimi uomini allevati, che nelle corti.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 116: Alfin condotto fui 'n una taverna, Taverna, dico, perch'avea la frasca, Ma la mesceva allora alla citerna.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 438: Mi pare.... una troppo sottigliezza, o, a dirla più propriamente, saccenteria.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 303: Condizionali [congiunzioni], che continuative da altri si dicono,... sono Se, Si, Poichè ec.
Esempio: Menz. Sat. 72: Gran satirico Mi dicon poi, se 'l giusto sdegno io sfogo.
Esempio: Pindem. Poes. 18: Muta spesso dimora, Ed Incostanza è detta.
Definiz: § XL. E reggente un nome proprio, un soprannome, titolo, e simili, in costrutto con la particella A, vale Dare a una persona quel dato nome, o soprannome, o titolo, Chiamarla o Trattarla con esso. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 104: Alcuni chiamavano Guccio balena,... e chi gli dicea Guccio porco.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 121: Filippo, tu se' troppo costumato a dirmi Voi, e nollo debbi fare per più rispetti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 14: Fero con buon stipendio lor soldato Falanto, così al giovine diceano.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 73: E tu Sta' turata, Fiammetta, e parla poco, Tien gli occhi bassi: e tu dille Cangenova, Chè così s'addomanda.
Definiz: § XLI. Per Denominare. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 11: Di Melanippo nacque Ioxo, il quale in compagnia d'Ornito condusse una colonia in Caria, onde ne furon detti gli Ioxidi.
Definiz: § XLII. E per Intitolare. –
Esempio: Stor. Pistol. 299: Il re Lodovico di Baviera era stato in isdegno della Chiesa, perchè s'avea fatto dire Imperadore, e perciò papa Giovanni l'avea scomunicato.
Definiz: § XLIII. Per Designare pubblicamente alcuno per tale, quale è espresso dal compimento. –
Esempio: Mont. Poes. 2, 63: Caduto Di vïolento colpo Emilïano; E tu, e Sempronia la tua suora, e Fulvio Detti ne siete gli assassini; e Druso Questa voce avvalora.
Definiz: § XLIV. Per Determinare la natura di checchessia, Definire. –
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 198: Questa [parola Verbo] da alcuni è descritta Nota di cosa con tempo. Altri, allargandola più, la dissero Nota di quelle cose, che o sono, o si fanno con tempo. Noi la diciamo: Parola declinabile per modi e tempi, alcuna azione significante.
Definiz: § XLV. E per Divulgare, Propalare, od anche semplicemente Ripetere, sia in biasimo sia in lode. –
Esempio: Medit. Pov. 37: Di me dicevano aver presa in lor compagnia, e detraevano e dicevano che io ero oziosa e con poco senno.
Esempio: Nell. Iac. Serv. 3, 15: Ringraziato il cielo, non si è mai sentito dire un ette di quelle tre [fanciulle] che nell'altra casa erano alla mia custodia.
Definiz: § XLVI. E per Esporre sinceramente, Confessare, riferito a colpe o simili. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 61: Che quel ladro dicesse la sua colpa.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 137: Si è tanta la benignità e la misericordia di Dio, che, confessandogli (i peccati) egli, gliele perdonerebbe liberamente; e perciò dillo sicuramente.
Definiz: § XLVII. E pure per Confessare, Dichiarare in modo valido. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 450: A me basta che voi diciate che io non vi ho a dar nulla.
Definiz: § XLVIII. E per Suggerire, Dettare, e simili; detto figuratam. di animo, cuore, ragione, e simili. –
Esempio: Dant. Rim. 107: Vedeste voi nostra donna gentile Bagnata il viso di pianto d'amore?.... mel dice il core, Perch'io vi veggio andar senz'atto vile.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 150: Or per quello che, considerato bene la qualità di que' tempi, ed alcuni proprj avvenimenti,... mi dice l'animo, crederrei io che ec.
Esempio: Fag. Comm. 5, 218: Il cuore non vi dice ch'io sono? A. Il cuore non mi dice nulla.
Definiz: § XLIX. E per Comporre, segnatamente in poesia. –
Esempio: Dant. Vit. nuov. 62: E allora dissi questo Sonetto.
Esempio: Bocc. Rim. 6: Se ti prude la penna, il folle amore E la fortuna dan da dire assai.
Definiz: § L. E per Recitare a memoria. –
Esempio: Forteguerr. Cap. 243: E sospirando mille volte l'ora, Dir del Petrarca, o dir del Pastor Fido, Qualche versetto, e dirlo male ancora.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 397: Odo parole Gravi, ma il cuore è voto. Commedianti Diciam la parte, e monimenti ed arche Mostriam, belli epitaffj, e nulla è dentro.
Definiz: § LI. E per Significare, Esprimere, checchessia, in una data lingua. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 171: Di questi [volumi] ne ho solamente due, stampa di Hanovia, ch'io non so dire in volgare.
Definiz: § LII. Trovasi riferito a persona, per Bandirne, Pubblicarne, in chiesa le prossime nozze: oggi, Dirne in chiesa. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 343: Le nozze si debbono Far poi, com'e' saran detti nel populo.
Definiz: § LIII. Riferito a soprascritta o simile, si usò per Intitolare, Intestare. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 401: A tutti e due la scrivo. E avvisami, perchè la soprascritta dico in amendue,... se altri che voi l'apirrebbe del banco; perchè muterei la soprascritta.
Definiz: § LIV. E a modo d'impersonale, Si dice, od anche Dice, Dicono, e simili, vale È fama, È voce, Corre voce, Si racconta, e simili; ed altresì È opinione comunemente ricevuta. –
Esempio: Dant. Parad. 12: O padre suo veramente Felice! O madre sua veramente Giovanna, Se interpretata val come si dice!
Esempio: Sigol. Viagg. Sin. 14: Ora conteremo de' modi loro bestiali. Dice che quando al marito non piace la moglie, ed e' se ne va al vescovo loro ec.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 97: Dopo la prima o seconda parola T'affrontan con un certo Che si dice? Dicesi ch'ognun mente per la gola.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 24: Fu detto che potevano essere stati i Corintii.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 47: Glicerio è cittadina? P. Così dicesi.
Definiz: § LV. Usasi innanzi all'orazione diretta, e spesso anche vi si frappone, o vi si soggiunge. –
Esempio: Dant. Purg. 9: Fa' che lavi, Quando se' dentro, queste piaghe, disse.
Esempio: E Dant. Purg. 11: Quando vivea più glorïoso, disse, Liberamente nel campo di Siena, Ogni vergogna deposta, s'affisse.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 358: Chiamò [Turno] uno suo cavaliero e dissegli: va' incontinente ad Enea, ec.
Esempio: Pass. G. Cr. 11: Maestro mio,... Sarei io desso? disse il maladetto.
Esempio: Ug. Pac. Rim. Z. 467: Ed esso sbigottito dir piangendo: O Signor mio, ho io questo per mancia?
Esempio: Medit. Pov. 59: Risponde rendendo grazie a Dio, e disse: Madonna mia ec.
Esempio: Cecch. Lez. M. Bartolin. 52: E fa qui il poeta come il banditore, quando e' vende all'incanto, che avendo la corda in su la noce dice: ecci chi voglia, ec.
Definiz: § LVI. Usasi anche come cominciamento d'un discorso, dopo un qualche preambolo o simile avviamento a ciò che si vuol dire. –
Esempio: Dant. Conv. 272: Dico adunque: Tale imperò, cioè tale usò l'ufficio imperiale.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 63: Dico adunque, che già erano gli anni della fruttifera incarnazione del Figliuolo di Dio al numero pervenuti di mille trecento quarant'otto.
Definiz: § LVII. Serve altresì alla continuazione del discorso; ed anche a ripigliare il filo del discorso stesso, allorchè sia interrotto da qualche digressione; e in questo secondo ufficio usasi più che altro nella prima persona del Presente dell'Indicativo. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Io dico seguitando, ch'assai prima Che noi fussimo al piè dell'alta torre, Gli occhi nostri n'andar suso alla cima.
Esempio: E Dant. Conv. 98: Non si maravigli dunque alcuno se lunga è la digressione della mia scusa; ma siccome necessaria, la sua lunghezza paziente sostenga; la quale proseguendo, dico che ec.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 19 t.: Luitprando,... il quale seguito io volentieri per avere egli scritto le cose della età sua, e da lui per la maggior parte vedute in fatto, o udite in luogo da crederle, cioè nella corte de' Berengarii, dove ed il padre servì gran tempo onoratamente, ed egli altresì vi fu segretario molti e molti anni; Luitprando, dico, racconta che ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 158: Nacque dunque un figliuolo.... a Lodovico di Lionardo Buonarroti.... Al quale Lodovico, essendo podestà quell'anno del castello di Chiusi e Caprese,... nacque, dico, un figliuolo il sesto dì di marzo.
Definiz: § LVIII. Usasi anche nelle interrogazioni, come a confortare altrui a dire, narrare, spiegare, e via discorrendo, checchessia. –
Esempio: Bemb. Asol. 28 t.: Che amore sia buono, Gismondo, daratti l'animo, dicci, dimostrare?
Esempio: Niccol. Poes. 1, 124: O prode Quanto infelice, ah! dimmi, un odio eterno I due mortali, onde il tuo cor vaneggia, Dividerà?
Definiz: § LIX. Usasi altresì di frapporlo nel discorso, per dare maggior forza all'affermazione. –
Esempio: Serdon. Esort. volg. 23: Staranno, dico, consolidate con la parola del Signore.
Esempio: Mont. Poes. 1, 246: In Dio fidando, io dico, e nel severo Petto del santo suo Pastor.
Definiz: § LX. Neutr. pass. dirsi Dichiararsi, Nominarsi, e simili, tale, quale dall'aggiunto viene espresso: e più spesso usasi nella chiusa delle lettere. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 39, 16: Sobrin ritratto In Arli s'era, e dettosi innocente: Perchè di quel pergiuro aspra vendetta Sopra Agramante il dì medesmo aspetta.
Esempio: Zanott. F. M. Lett. ined. 14: Pregandola a conservarmela (la sua bontà), col più profondo ossequio mi dico: Di VS. Illustriss. ec.
Esempio: Fosc. Poes. 129: Amor d'Italia? A basso intento è velo Spesso: e tale oggimai s'è fatta Italia, Ch'io, non che dirmi suo campione,... Io sdegnerei di dominarla.
Esempio: E Fosc. Poes. 275: Or, signor Naldi addio; e me le dico Servitor devotissimo ed amico Ugo Foscolo.
Definiz: § LXI. In forma di Neutr. pass. Prendere il nome, il cognome, l'appellazione, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 15: Quel, da cui si dice Tua cognazione, e che cent'anni e piue Girato ha il monte in la prima cornice, Mio figlio fu, e tuo bisavo fue.
Definiz: § LXII. In forma di Neutr. Significare con parole il proprio pensiero, Parlare, Favellare; ed altresì Parlare in pubblico, Perorare. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Non lasciavam l'andar perch'ei dicessi, Ma passavam la selva tuttavia.
Esempio: E Dant. Inf. 5: Se a conoscer la prima radice Del nostro amor tu hai cotanto affetto, Farò come colui che piange e dice.
Esempio: E Dant. Purg. 23: Virgilio è questi che così mi dice (E addita'lo), e quest'altr'è quell'ombra Per cui ec.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 135: Cominciò [il Demonio] a dire verso santa Margherita, per farle paura.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 154: Marco Antonio e Publio Cassio, tribuni del popolo, dicendo per Cesare, contraddicendo Lentulo consolo e la corte a coloro ec.
Esempio: Sentenz. Filos. volg. 33: Di' meno che non facci.
Esempio: Bemb. Asol. 87: Tacque Lavinello così un poco, detto che egli ebbe insin qui.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 29: Disse, e a i detti seguì breve bisbiglio.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 328: Di', via, su tosto, di grazia. Saremo tutti orecchi e attenzione.
Esempio: Mont. Poes. 2, 221: Disse, e sparve.
Definiz: § LXIII. E per Comporre, segnatamente in poesia, Poetare. –
Esempio: Dant. Vit. nuov. 99: Dire per rima in volgare tanto è quanto dire per versi in latino, secondo alcuna proporzione.
Esempio: E Dant. Vit. nuov. 100: E la cagione, per che alquanti grossi ebbero fama di saper dire, è che quasi furono i primi che dissero in lingua di Sì.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 260: Dove (nel libro De vulgari eloquentia) intendea [Dante] di dare dottrina a chi imprendere la volesse, del dire in rima.
Esempio: Cellin. Vit. 62: Un certo Aurelio Ascolano che maravigliosamente diceva allo improvviso.
Esempio: Dat. Lepid. 41: Si dilettava d'improvvisare; ed essendo in Firenze, s'attaccò una notte a cantare con un barbiere, che allora fioriva nel dire all'improvviso.
Definiz: § LXIV. Costruito con la particella Di, vale Far parola, menzione, Dar ragguaglio, e simili, ed altresì Trattare, Ragionare, sia a voce sia in iscritto, di checchessia. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Per trattar del ben ch'i' vi trovai, Dirò dell'alte cose ch'io v'ho scorte.
Esempio: E Dant. Conv. 238: Poichè è veduto come la primaia è vera Filosofia in suo essere, la qual è quella donna di cui io dico,... procederò oltre colle sue lode.
Esempio: Petr. Rim. 1, 160: Ma pur quanto l'istoria trovo scritta In mezzo 'l cor, che sì spesso rincorro, Con la sua propria man, de' miei martirj, Dirò.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 5: O! non ti dico di Marco, cioè il marito.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 526: Non ho sentito poi altro: e questi qua di casa si guardano di dirmene.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 430: Io dirò più oltre di lui.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 366: Havv'ei conto la storia Del suo figliuol che se n'andò? B. Sì, hammela Conta; perchè? G. E detto d'una giovane Che ec.?
Esempio: Tass. Gerus. 8, 9: Di te gli disse, e poi narrò d'alquanti, Sin ch'a Rinaldo giunse, e qui fermosse.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 171: Nel quale [discorso al lettore] mi bisogna dire dell'istituto, dei fini, e delle massime della nostra Accademia.
Esempio: Salvin. Lett. IV, 2, 261: Nella prima lettera, dove mi dite di questa diavola che si domanda malinconia ec.
Definiz: § LXV. E figuratam., detto di libro o altra scrittura. –
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 24: Sino a qui dice questa istoria, in questo luogo, de' Sassetti.
Definiz: § LXVI. E nella stessa costruzione, vale Favellare che molti fanno di un dato atto o fatto, sia in biasimo, sia in lode. –
Esempio: Grazz. Comm. 385: Fece me e Guglielmo rimanere uccellati; e se ne disse per tutto Firenze.
Definiz: § LXVII. E per Recitare la propria parte in una commedia: ma è maniera poco usata. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 101: Questo avere A dire alla commedia, e non sapere Nè 'l subbietto, nè' versi ec.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 182: Facciam conto Che io abbi a dire a una commedia.
Definiz: § LXVIII. Detto di ragioni mercantili, traffici, botteghe, e simili, e costruito con un nome retto dalla particella In, vale Andare, Cantare, sotto il nome indicato. –
Esempio: Morell. Cron.: E che nel detto Giovanni diceva la bottega della tinta, e il traffico del guado diceva in Dino.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 401: Perchè.... in amendue.... dice il banco.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 133: Si apprese il fuoco in una bottega,... che diceva la bottega in Tommaso di Gino Capponi e Comp., e arse tutta; e similemente una allato a quella, che diceva in Andrea del Giocondo.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 267: Gran tempo negoziò a Venezia, e disse la ragione in Furini e Menegoni.
Definiz: § LXIX. E detto di scritte, crediti, poste, e simili, pure costruito con la particella In reggente un nome, vale Essere intestato nel nome di alcuno, e talora anche Cantare nel nome di alcuno. –
Esempio: Casalb. Mel. Ricord. 22: Ene carta per ser Pupo notaio da Peccioli lo soprascritto dì, e la carta dice pure in Andrea Musso suprascritto.
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 4, 116 t.: Mandaci i nomi, in cui dice la condotta, e il numero e il tempo, sì che s'acconci le scritture come bisogna.
Esempio: Pitt. B. Cron. 4: Fece la carta della compera ser Stefano Fighini; fecila dire in Neri per più mia sicurtà, per l'una metà.
Esempio: Morell. Cron.: Nel detto Giovanni nella verità dicevano, e scritti erano certi crediti.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 57: Voi dite che io ò fatto dire el Monte i' me, e che voi non potete avere le vostre page (paghe).
Esempio: Varch. Stor. 3, 28: Di questa quantità di fiorini di sopra detta ne fa fare creditore al camarlingo del Monte il Comune di Firenze, e poi creditore del Comune la fanciulla in cui dice la dote.
Definiz: § LXX. E parlandosi di soprascritte, cartelli, e simili, costruito parimente con la particella In, e talora anche con A, vale Essere intitolato nel nome della persona retta da esse particelle. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 242: Parendogli vedere cassare la scritta che diceva a lui, e porvi quell'altra che diceva a Giovanni.
Esempio: Borgh. V. Opusc. 20: Perchè la soprascritta dice in voi, ne avete disposto come di vostro.
Definiz: § LXXI. Costruito con la particella Per reggente un nome, significa quanto Valere, Contare, e simili. –
Esempio: Bracciol. Schern. 17, 38: Ed ogni colpo suo dice per tre.
Definiz: § LXXII. E nel medesimo costrutto, e significato, usato come termine di giuoco, serve ad esprimere la somma che s'intende di far buona, oltre la quale non si vuole esser tenuto di più.
Definiz: § LXXIII. Dirci, usato specialmente nelle maniere familiari, Bisogna dirci, Bisognerà dirci, Ci ha detto, Ci ha dovuto dire, e simili, vale Sottostare, o Sottomettersi, suo malgrado, a cosa spiacevole o dannosa.
Definiz: § LXXIV. E figuratam. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 48: Non solo que' raggi che imboccano a dirittura ne' pori,... ma quelli ancora che s'abbattono a dare in qualche poco di sodo, da ultimo pur vi dicono anch'essi.
Definiz: § LXXV. A chi dico? maniera usata familiarmente e con una certa risolutezza parlando a persona, la quale non attenda o faccia vista di non attendere al nostro o comando o dimanda. –
Esempio: Forteguerr. Terenz. 40: Olà, a chi dico io?... Dimmi, chi ha messo qui questo fanciullo?
Definiz: § LXXVI. A dire! maniera esclamativa con la quale si approva, ma spesso ironicamente, il detto altrui, ed equivale a Per dire il vero, In verità. –
Esempio: Fag. Comm. 5, 211: Che avete qualche spirito frulletto? L. Madonna no, ma sono indovino. M. Famm'indovino ti farò ricco, dice il proverbio; v'avete una bella fortuna, a dire! L. Certo.
Esempio: E Fag. Comm. 5, 260: Ser sì, la so dimenar la penna, la soe, a dire!
Definiz: § LXXVII. A dire che, è maniera ellittica denotante maraviglia per cosa la quale sia o si apparisca molto diversa da ciò che dovrebbe essere. E A dire se, è maniera interrogativa, a dimostrare meraviglia della dimanda che ci vien fatta. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 54: A dire che io il lasciassi a costui per trent'otto soldi; egli vale ancor quaranta.
Esempio: Leggend. ined. Z. 1, 242: A dire che per tanti buoi e per tanta moltitudine di gente non potere fare muovere una così giovanissima fancilla.
Esempio: Buonarr. Tanc. 2, 5: Quelle corde mi paion campanegli. Senti com'elle squillano! oh po fare! A dir ch'elle sian fatte di budegli!
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 545: A dir: supplisci, è cosa maravigliosa, mirabile dictu.
Esempio: Fag. Comm. 1, 228: Vive questa bambina? A. A dir se la vive; la vive, e mi vuol sotterrare.
Esempio: E Fag. Comm. 4, 391: Nega d'esser debitore? C. A dir s'e' niega: e' dice infino d'aver aver lui, e protende d'esser pagato da mene.
Definiz: § LXXVIII. A dire di, reggente un Infinito, è maniera ipotetica, che equivale a Facendo conto, Proponendosi, Pensando di, e simili. –
Esempio: Stor. Apol. volg. 10: Volentieri ti nasconderei, ov'io potessi; ma a dire di stare in questa terra, tu non ci poteresti durare, acciò ch'ene grande fame.
Definiz: § LXXIX. A dirla o Per dirla, e più spesso A dirla a te, a voi, fra noi, inter nos o Per dirla a te, a voi, oppure fra noi, inter nos, e simili, sono maniere usate familiarmente, ed equivalenti a Parlando con ischiettezza o libertà, ovvero con confidenza e segretezza. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 258: A dirlo a te, Lodovico si frammette malvolentieri per G. co messer Zanobi.
Esempio: Guidicc. Op. M. 2, 347: Ebbe un'archibusata, e me ne duol sino all'anima: tanto più che, a dirlo al Bernardi, l'ebbe dai nostri, troppo volenterosi di combattere.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 188: Io non conosco Teodoro se non da oggi in qua:.... E a dirla a voi da fratello (che so Che io lo posso dire), e' m'è parso una Gran frasca.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 278: Per dirlavi, Io la conosco, e so chi l'è.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 75: In questa città così a bacìo, A dirla, mi par d'esser mezza morta.
Esempio: Magal. Com. Inf. Lett. 97: I soggetti delle commedie del Susini, se non saranno allestiti alla partenza del sig. Carlo Ricci, il quale, a dirtela, nemeno so se sia partito, ec.
Esempio: Forteguerr. Cap. 198: Bisogna, figlio, a dircela fra noi, Non si pigliar fastidio e lasciar correre.
Esempio: Fag. Comm. 1, 30: Se vo' mi volete bene,... perchè farmi sì tribolare a non me lo dire, e farmi arrabbiare a questo modo? A. A dirtela, non mi son mai arrisicato.
Esempio: E Fag. Comm. 1, 127: Che patti ho io fatto con esso voi? A. D'esser mia moglie. L. Signorsì; ma per dirvela, considerato ben ogni cosa, ho risoluto di non ne far altro.
Esempio: E Fag. Comm. 5, 153: È stato ben che io lo sappia, perchè, a dirla, in quell'abito (di uomo) l'avevo vista complimentar colla mia figliuola in un certo modo confidenziale, che non mi piacque.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 479: Dio vi dia il dì, messere lo Piovano. P. Buongiorno. G. A dirla, i' son quasi smarrita, Poichè vi trovo con l'ufficio in mano.
Definiz: § LXXX. E A dirla schietta, giusta, alla libera, o Per dirla, schietta, giusta, alla libera, e simili, sono maniere che equivalgono a Parlando schiettamente, con verità, con libertà, e simili. –
Esempio: Forteguerr. Terenz. 22: In questa congiuntura, A dirla schietta, siete troppo stretto.
Esempio: Nell. Iac. Suoc. 1, 4: A dirvela giusta,... non so per ancora qual partito la vincerà.
Esempio: E Nell. Iac. Suoc. 3, 7: A dirvela giusta, io che non sapevo l'abboccamento mascherale, non averei voluto ec.
Esempio: Fag. Comm. 1, 258: Io, per dirvela alla libera e alla spiattellata,... subito che vi veddi, mi sentii nel cuore ec.
Esempio: Giust. Vers. 247: Oh io, per ora, a dirvela sincera, Mi sento paesano paesano.
Definiz: § LXXXI. Al dire di alcuno, vale Secondo che alcuno dice, afferma, e simili. –
Esempio: Leopard. Pros. 2, 119: Le prigioni e le galee sono piene di genti, al dir loro, innocentissime.
Definiz: § LXXXII. Aver che dire o da dire con uno, vale Esser in discordia con esso, Contendere, Contrastare, con lui. –
Esempio: Salvin. Iliad. 1: Da che dapprima ebber che dire insieme Atride d'uomin rege, e 'l divo Achille.
Definiz: § LXXXIII. E Aver che dire o da dire in una cosa, o intorno a una cosa, vale Aver motivo di osservazione, opposizione, censura, e simili, circa ad essa: ma più spesso usasi in proposizione negativa. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 183: O come diavolo! la prima volta non avevi avuto che dire, e poi senza tornarla a leggere (una certa scrittura), ve lo trovi?
Definiz: § LXXXIV. Che dirò io? Che direm noi? in proposizione interrogativa, e con figura di discorso, a significare che molto ci sarebbe da dire intorno a una data cosa, tanto in bene quanto in male. –
Esempio: Tor. Miser. 52: Che diremo adunque della nostra condizione, veggendola da tanti e sì possenti nemici intorneata e combattuta?
Esempio: Nard. Liv. Dec. 88: Che dirò io dell'altre cose, che noi facciamo seguitando gli augurj, quasi tutte dentro al confino delle mura?
Definiz: § LXXXV. Che dice? Che dirà? Dio sa quel che dirà! e simili, sono maniere usate, allorchè la cosa di che si tratta si crede che possa fare in altri tale impressione, da non esser lasciata passar senza rimproveri, lagnanze, e simili. –
Esempio: Fag. Comm. 5, 106: Oh l'enno nuove cattive d'avere a pagare o andare in prigione. F. Che dirà il mio genitore?
Definiz: § LXXXVI. Che vo' dir io, soggiungesi a un nome, o a una maniera indeterminata, non volendo esprimere il vero nome della persona o della cosa, di cui intendiamo parlare. –
Esempio: Magal. Com. Inf. Lett. 97: Tu li badi a chiamar commenti; io mi assuefò a chiamarli così ancor io, ch'è che non è mi scappa detto, dove sia qualcuno, che vuo' dir io.
Definiz: § LXXXVII. Che vuo' tu ch'io dica? Che volete voi ch'io dica? maniera usata, allorchè rispondendo altrui siamo incerti di ciò che dobbiam dire o giudicare intorno a checchessia, e specialmente per annunziare, con una specie di figura del discorso, la gravità della cosa che siamo per dire. –
Esempio: Dant. Purg. 23: O dolce frate, che vuoi tu ch'io dica? Tempo futuro m'è già nel cospetto,... Nel qual ec.
Esempio: Fag. Comm. 5, 211: Che dite, Menichina galante? M. Che volete voi ch'io dica? non lo so per me.
Definiz: § LXXXVIII. Cioè a dire. –
V. Cioè, § III.
Definiz: § LXXXIX. Come dire, Come è a dire, Come sarebbe a dire, Come tu dicessi, e simili, sono maniere dichiarative, ed equivalgono a Cioè, Per esempio. –
Esempio: Dant. Conv. 343: Qui non si procede per necessaria dimostrazione (siccome sarebbe a dire se il freddo è generativo dell'acqua, se noi vedemo i nuvoli), bensì per bella e convenevole induzione.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 123: Ed essersi incapato qualche gara, Come dire una strada o una posta.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 361: Manifesta cosa, è, l'Italia essere stata nei primi tempi partita in diversi popoli, come sarebbe a dir Romani, Toscani, ec.
Esempio: Cecch. Samar. 3, 1: Egli era Stato quivi uno scorticavillani.... M. Come s'è a dire un cittadin salvatico.
Esempio: Soder. Coltiv. 6: S'osserva di metterle (le viti) in luoghi simili a quelli di dove levate si sono, come sarebbe a dire, se si spiccano i magliuoli da una vigna volta a oriente, si piantano in lato volto al medesimo levante.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 190: Acciocchè disgrossandolo in parte, come sarebbe a dir dagli errori più grossi nettandolo, ella assottigli ec.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 40: Tutti i membri esteriori e interiori del corpo si dividono in parti similari e organiche; le similari sono, come sarebbe a dire, la cuticola, che in piano volgare dicesi pellicola, la cute, che pelle si chiama, ec.
Definiz: § XC. E sono altresì maniere attenuatine, ed equivalgono a Quasi, Press'a poco, e simili. –
Esempio: Frescobald. Viagg. 85: Trovasi nel detto canale una palata di legname, e come se tu dicessi una pescaia.
Esempio: Bern. Orl. 4, 4: Si voglion questi due cavare il core, E poi combatton, come dir, per nulla.
Esempio: E Bern. Rim. burl. 1, 24: Che sto con lui, come dire a credenza.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 273: Io scriverò a voi di certe astrattezze appartenenti a quel nostro governo in aria che voi sapete: come dire una quinta essenzia che risulta di questo suo governare.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 161: Erano questi smalti, e, come dir, berchie, di quella sorte che' Romani dicevan emblemata, toreumata.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 97: Lo star in Corte e l'esser ammalato, Mi paion, come dir, frate' carnali; Tanto s'agguaglia l'un all'altro stato.
Esempio: E Allegr. Rim. Lett. 170: Io.... son, come dir, una abbozzatura di filosofo cincistiata con l'asce grossa.
Esempio: Fag. Pros. 266: Fortuna, come dire, che po' poi il mio non è debito.... che di parole.
Definiz: § XCI. Come dire? Come sarebbe a dire? sono maniere interrogative per chiedere, più spesso con qualche risentimento, spiegazione di ciò che non bene intendiamo, e che a noi sembri o spiacevole od offensivo. –
Esempio: Nell. Iac. Gelos. 1, 1: Col nome dell'università mi chiamo Buonattutto, e con quello de' mestieri secondo la professione. S. Com'a dire? Non t'intendo.
Esempio: Fag. Comm. 8, 52: Io non saprei; se abbiamo a dar fede al Petrarca, ci sarebbe da temere dimolto. L. Come dire? Che dice questo vostro Petrarca?
Definiz: § XCII. Come si dice, Come diciamo, Come suol dirsi; maniere che s'interpongono nel discorso, quando riferiamo parole o locuzioni comunemente adoperate, proverbj, e simili. –
Esempio: Deput. Decam. 21: Dove ci verrà fatto non un viaggio e due servigj, come si dice, ma parecchi insieme; perchè ec.
Esempio: Sassett. Lett. 210: Tornai.... a bocca dolce, come si dice, avendo sentito.... che il negozio tra i contrattatori e 'l Re restava accomodato.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 25: E così.... sono sempre stati (come si dice) ne' soppanni, attendendo alla mercatura.
Esempio: Viv. Lett. Oriuol. 342: Sovvennegli (a Galileo) dunque.... di far di quelle andate e tornate un'esamine, come suol dirsi, alla grossa per mezzo delle battute del proprio polso.
Definiz: § XCIII. Come disse, seguito da un nome proprio o appellativo, usasi allorchè si riporta nel discorso un detto, una sentenza, e simili, di esso: il qual detto o sentenza, se è notissima, più spesso si tace. –
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 176: E pianando un giorno un contadino la terra, una botta che non era usa a vedere sì gran lavorío,... sopraggiunta dall'erpice che le grattò.... le schiene,... gli disse: senza tornata: la qual voce dette luogo al proverbio che dice, quando si vuole che uno non torni, come disse la botta all'erpice.
Esempio: E Machiav. Comm. 101: Noi torniamo ora. N. Come disse la botta all'erpice.
Esempio: Not. Malm. 2, 670: Il proverbio dice: Come disse Nanni cieco; e senz'altra aggiunta, s'intende vedere.
Esempio: Giust. Vers. 330: E tutto si riduce, a parer mio (Come disse un poeta di Mugello), A dire: esci di lì, ci vo' star io.
Definiz: § XCIV. Come s'abbia a dire, Come si voglia dire, Che s'abbia a dire, Che vogliam dire, e simili; sono maniere, che s'interpongono nel discorso, ed hanno un valore ora dichiarativo ed ora disgiuntivo, secondo la natura della particella O a cui si soggiungono. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 57: Quantunque il mio sostentamento, o conforto che vogliam dire, possa essere e sia a' bisognosi assai poco.
Esempio: Deput. Decam. Proem. 10: Vanno pure agevolando o assicurando, che sia meglio dire, la vittoria.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 33: Questo paese,... dato in premio, o in preda che si debba dire, a' suoi cavalieri.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 1, 115: Si potrebbe per avventura approvare o l'amorevolezza o il giudicio, che s'abbia a dire, di que' correttori.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 1, 239: Mi vo finalmente risolvendo in questa sentenza, che questa opera, intitolata da lui Istoria naturale, fusse più tosto ordita, o imbastita che noi vogliamo dire, che interamente tessuta o perfettamente finita.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 1, 346: Erano per natura e per lungo dominio, o come si debba dire, queste tre diocesi dell'Asia, e si computavano ec.
Definiz: § XCV. Da dirsene, maniera usata a modo d'aggiunto, e vale Memorabile, Tale da doversi narrare. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 282: Vedendosi ribelli e rinchiusi, fer prove da dirsene.
Definiz: § XCVI. Dal dire al fare, e Tra il dire e il fare; maniere avverbiali, che vagliono In un subito, Subitamente, Senza metter tempo in mezzo. –
Esempio: Docum. Miliz. Ital. 298: Nostro Signore Dio ci aiuti: però non ci mancherà per tale esercizio omo, non avendo altro impedimento, perchè si amalano dal dire al fare.
Esempio: Cecch. Donz. 5, 4: Ben ella partorì tra 'l dire e 'l fare, E non vi si trovò se non la serva.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 27: Pargli una cosaccia, Che.... voi vogliate Mandarlo via così tra 'l dire e 'l fare.
Definiz: § XCVII. Dare da dire, o che dire, usato per lo più assolutam., vale Dar motivo, occasione, e simili, di mormorazione, di biasimo, di censura e simili: e figuratam. dicesi anche di alcun'opera d'arte. –
Esempio: Leggend. Lazz. Mart. Madd. 34: La prudente e sollecita Marta, vedendo che [Maddalena] dava da dire alla brigata ec.
Esempio: Varch. Ercol. 88: Dar che dire alla brigata, è fare o dire cosa, mediante la quale la gente abbia occasione di favellare sinistramente; che i Latini dicevano dare sermonem.
Esempio: Salvin. Annot. Bell. Man. 203: Dar da dire è maniera dell'uso fiorentino, ma si prende per lo più in cattiva parte.
Esempio: E Salvin. Annot. Cas. 253: Latin per Latini darebbe che dire a un semplice gramatico, non già a un buon critico.
Definiz: § XCVIII. Dicendo, soggiunto al verbo Parlare dicendo o simile, vale In questo modo, Così. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 316: Si trae avanti, e disse al Conte, dicendo ec.
Esempio: Pass. G. Cr. 17: Fecesi incontro allor Giesù verace; Parlò dicendo: di chi fate chiesta?
Definiz: § XCIX. Dico, Diciamo, usansi per dichiarare o determinare ciò che innanzi è stato detto. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Passavam la selva tuttavia, La selva dico di spiriti spessi.
Esempio: E Dant. Purg. 3: E disiar vedeste senza frutto Tai, che sarebbe lor disio quetato...; Io dico d'Aristotele e di Plato, E di molti altri.
Esempio: S. Bern. Serm. 40: Se queste considerazioni dobbiamo avere nelle vigilie di qualunque santo, or che doveremo fare nella solennità de' Santi e sommi apostoli? dico Pietro e Paulo.
Esempio: Tass. Rim. 4, 1, 143: Aristotele il primo, e 'l divin mastro Della scuola superna, i' dico Plato.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. Proleg. 1, 7: Pigliandole per innesto dalla medesima lingua di cui la nostra è progenie, dico dalla latina.
Definiz: § C. Dico, soggiunto a una chiamata, serve a rafforzare la chiamata stessa. –
Esempio: Fag. Comm. 5, 332: O di casa, dico!
Definiz: § CI. Diciamo, usasi spesso con un valore concessivo, ed equivale ad Ammettiamo, Poniamo, e simili. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 569: Ora no riprichiamo quello si sare' potuto fare, che non si fece: diciamo sia tutto per lo meglio.
Definiz: § CII. Dillo a me! Ditelo a me! L'hai a dire a me! o L'avete a dire a me! sono maniere con le quali facciamo intendere a chi ci parla di qualche cosa, come pur troppo la conosciamo per esperienza; e più spesso s'intende di cosa o non lieta o non buona.
Definiz: § CIII. Dir bene di alcuno o di alcuna cosa o Dir male di alcuno o di alcuna cosa, vale Parlarne a favore o a disfavore, Lodarla o Biasimarla. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 133: Or mi di', figliuol mio,... hai tu mai.... detto mal d'altrui?... Mai, messere, sì, rispuose ser Ciappelletto, che io ho detto male d'altrui.
Esempio: Domin. Tratt. Car. 20: La terza è cieca, e del mal dice bene, e del ben male; e però scienzia senza carità; ed è peccato.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 10: Non è mancato ancor chi abbia detto Gran ben del verno, Allegando ragioni.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 113: Quanto a M. Lorenzo,... Sua Signoria ne ha parlato a me e dettomene assai bene; cioè, che intende che si porta benissimo.
Esempio: Cellin. Vit. 166: Non aveva mai restato di cicalare delle sue gran prove, dicendo mal di Michelagnolo, e di tutti quelli che facevano tal arte.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 121: Che là si tien pancaccia, e si tien loggia De' fatti d'altri; e quell'è più valente Che nel dir mal d'ogn'un si sbraca e sfoggia.
Esempio: Adim. L. Sat. 6: Che non è facil sempre il ben dir male.
Esempio: Tocc. Lett. 12: Come delicatissimo di coscienza ch'egli era, s'accusò nella confessione tra gli altri peccati d'aver detto male del libro del P. Orsi.
Definiz: § CIV. Dir bene o male ad uno, si usò per Rivolgergli parole amorevoli o ingiuriose. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 179: Molte volte ne gli disse male, e ne 'l gastigò.
Esempio: Libr. Ruth 17: Meglio è, figliuola mia, che vadi a mietere colle fanciulle sue, acciocchè non ti sia contastato nè detto male.
Esempio: S. Gir. Grad. 23: Non prendete male per male, nè mal dire per mal dire; ma chi vi dirà male, e voi gli dite bene.
Definiz: § CV. Dir bene, ovvero buono o buona, e per l'opposto Dir male, ovvero cattivo, fradicio, reo, e simili, vagliono Avere buona o cattiva fortuna, Esserci la fortuna favorevole o contraria, e spesso riferiscesi al giuoco. –
Esempio: Nov. ant. B. 71: Or pure affetta mentre che ti dice buono.
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 67: E anco a scacchi ti potria dir reo.
Esempio: Machiav. Comm. 155: Lasciamo andare, ognuno aguzzi i suoi ferruzzi, vedremo a chi e' dirà meglio.
Esempio: Gell. Sport. 3, 7: Ogn'uno par che giuochi bene, quando gli dice buono.
Esempio: Grazz. Comm. 252: Io non ho fatto stamani cosa che io volessi: so che m'è detto fracido. F. Vi dirà forse meglio domattina.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 185: Pazienzia: Disse cattivo a lei, nascendo povera.
Esempio: Bart. D. Giapp. 2, 125: Veggendo che non perciò la fortuna gli dicea punto meglio,... cominciò a poco a poco ad aprir sopra sè gli occhi, e ravvedersi.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 204: Quantunque l'esperienza non giunga sempre all'ultima verità ricercata, vuol ben dir cattivo, che alcun piccolo lume non ne dimostri.
Esempio: E Magal. Lett. fam. 2, 242: Quanto gli daremmo noi di vita per andare a parare nell'Inquisizione, o, a dirgli buona, in uno spedale di pazzi?
Esempio: Nell. Iac. Serv. 1, 6: Di più gli è detto buono che il fornaio ci ha messo la bocca lui per farci chetare.
Esempio: Fag. Rim. 1, 176: Principe nondimen siete ab initio; Sicchè la vi può dir poco cattivo: Voi tornerete al pristino esercizio.
Definiz: § CVI. Quindi assolutam. Dire o Non dire, vale Esser favorevole o contraria la sorte. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 245: Questi mentre la fortuna gli disse, e denaroso e beato andò in ricco abito.
Definiz: § CVII. Diresti, Direste, Si direbbe, e simili, sono maniere che hanno forza estimativa, ed equivalgono a Crederesti, Credereste ec., Penseresti ec. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 34: Ma quando iscrive ratto, diresti che non fussi di suo' mano.
Esempio: Poliz. Rim. C. 56: Vera la schiuma, e vero il mar diresti, E vero il nicchio, e ver soffiar di venti.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 77: Questo Aquilin nato diresti Di qual aura del ciel più lieve spiri.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 5: Svelte nuotar le Cicladi diresti Per l'onde, e' monti coi gran monti urtarsi.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 22: E 'n su' destrier correnti Diresti ben che un turbine lor porte.
Definiz: § CVIII. Dire contro, trovasi per Contradire; anche figuratam. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 186: Quelle cose della fede, le quali sono sopra natura, sì si convegnono, e non sono cose che dicano contro alla buona ragione.
Definiz: § CIX. Dire di sì, e Dir di no. –
V. No e .
Definiz: § CX. Dirla com'è, come sta, o come la sta, vale Dire il vero, Parlare schiettamente, sinceramente. –
Esempio: Fag. Rim. 1, 9: Oltre di che, per dirla come sta, Se di chiedere io fo questo maneggio, Crediate pur ch'io n'ho necessità.
Esempio: E Fag. Rim. 2, 82: Bisogna in questo mondo farsi vivo, E dirla com'ell'è, com'ella sta; Perchè ciò non è mai stato nocivo.
Definiz: § CXI. Dire la sua, vale Manifestare, Esporre, il proprio parere intorno a checchessia, Giudicarne, e più spesso a carico. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 155: Il rumore, le grida e le busse alla moglie in tal maniera furono, che tutta la contrada corse, dicendo ciascuno la sua.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 63: Il verno al fuoco in un bel cerchio tondo, A dire ognun la sua.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 341: E forse che non n'è pieno tutto Viterbo, e che ognun non dice la sua?
Esempio: Bandell. Novell. 1, 338: Altrimenti le proverbiavano, di modo che ciascuno le diceva la sua.
Esempio: Dav. Scism. 385: Il popolo diceva ogn'un la sua.
Definiz: § CXII. Dire per dire, vale Parlare non sul serio, ovvero senza dare troppa importanza alla ragione, esempio, o simile, che si allega; ed altresì Per un modo di esprimersi. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 12, 39: In ciel neppure, Dico per dir, vi son tali venture.
Definiz: § CXIII. Dir plagas di alcuno, usasi nel linguaggio familiare per Sparlarne gravemente.
Definiz: § CXIV. Dire senza duol di fune. –
V. Fune.
Definiz: § CXV. Dirne in chiesa o Dirsene in chiesa, vale Fare o Farsi le denunzie del prossimo matrimonio di due fidanzati.
Definiz: § CXVI. Dir su, riferito a cosa, che sia messa in vendita, e più specialmente all'incanto, vale Offrire un dato prezzo in gara con. altri. –
Esempio: Poliz. Pros. 40: Nè sappiamo se quivi si vendon cavalli, o se si può dire in su qualche bella veste che si venda all'incanto.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 374: Pure se le volesse dare (le medaglie).... a lui, non ne può tornare se non bene, perchè non ci potendo dir io, gli darò forse avviamento da farne ritratto con altri.
Esempio: Varch. Stor. 3, 45: Poter vendere all'incanto, con più utilità ch'egli poteva, tutte le gabelle di Pisa e di Livorno a qualunche gli dicesse su.
Esempio: Cecch. Stiav. 2, 3: Se io sentirò ragionar di venderla (la Stiava), io vi dirò su, e torrolla per te.
Esempio: Instr. Cancell. 3, 92: Non può alcuno Ufiziale, Cancelliere.... o altro Ministro che interverrà in tale incanto, per alcuna cosa che vi sia necessaria, o che a lui s'aspettassi l'intervenirvi, per sè o per altri dirvi su, o partecipare in modo alcuno.
Esempio: Lett. Pros. Fior. IV, 1, 136: Vi andrò,... ma non già per far dire sopra libro alcuno per miei padroni ed amici.
Definiz: § CXVII. E nel medesimo senso trovasi anche Dir sotto. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 419: E' si è inteso per la vostra che commissione date di Citerna: andrassi dietro con più risparmj si può; ma il Cardinale di San Giorgio ci ha chi dica sotto, tamen non si staccherà la pratica, e vostre Signorie intenderanno el fine.
Definiz: § CXVIII. E dico poco! maniera esclamativa, usata con una certa ironia, allorchè ci si racconta qualche cosa di straordinario, o ci vien fatta qualche grave minaccia. –
Esempio: Fag. Rim. 5, 303: Finirà la quistione in bastonate. D. E dico poco! A me Bastonate?
Esempio: E Fag. Comm. 6, 56: Il tutore sarà bastonato. C. E dico poco! E chi m'ha a bastonare? F. Che volete ch'i' sappia?
Definiz: § CXIX. È come dirla; maniera ironica, più spesso adoperata rispondendo a chi ci propone o ci ordina cosa di molta difficoltà.
Definiz: § CXX. È a dire, È quanto dire, e simili, lo stesso che Vale, Significa, e simili. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 30 t.: Simon, tanto è a dire, come obediente.
Esempio: Dant. Conv. 231: Impongo alla canzone, come per le ragioni assegnate, sè iscusi là dov'è mestiere, cioè là dove alcuno dubitasse di questa contrarietà: che non è altro a dire, se non che qualunque dubitasse in ciò che questa canzone da quella ballatetta si discorda, miri in questa ragione che detta è.
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 61: Perocchè Vescovo in greco, e in nostra lingua è a dire Guardiano, ovvero Pastore.
Esempio: E Cavalc$ Specch. Croc. 133: Gesù, il quale è tanto a dire, quanto Salvatore.
Esempio: Leggend. quattr. M. 10: Tanto è a dire santo, quanto mondo.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 9: Gesù Cristo misericordioso e cortese disse: non pure sette volte, ma settanta sette, ovvero sette volte settanta; che tanto è a dire tante volte gli perdona, quante pecca o peccare puote, tornando egli a penitenza.
Esempio: Deput. Decam. 93: Quiescas; che tanto è a dire, quanto Non far nulla, o Statti.
Esempio: Salv. Avvert. 2, 89: Per la qual cosa cotanto nell'opera del sentimento è a dire il prode Scipione, quanto Scipione, il quale fu prode uomo.
Esempio: Segner. Mann. apr. 12, 4: Ch'altro è il sonno, se non un'ombra, ch'è quanto dire un'immagine della morte?
Definiz: § CXXI. È tutto dire! maniera esclamativa, denotante maraviglia per cosa che uno faccia, o che accada, fuori della nostra opinione.
Definiz: § CXXII. Esservi che dire e che fare, maniera familiare che vale Esservi molte difficoltà da vincere, e quindi molta necessità di adoperarsi attorno alla cosa di che si discorre. –
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 68: La provvisione della carta marchiata fu sottoposta al Parlamento nella sua tornata del 1765, dove se vi fu che dire e che fare, nissuno il domandi.
Definiz: § CXXIII. Esservi che dire in una cosa, o intorno a una cosa, vale Esservi cagione, materia e simili, di osservazione, opposizione, censura e simili. Quindi la maniera Non c'è che dire, usata quando si vuole affermar cosa che non si possa negare, quasi Non c'è che dire in contrario.
Definiz: § CXXIV. Esservi che dire tra due persone, vale Esser discordia, o cagion di contesa, tra loro. –
Esempio: Dav. Tac. 2, 55: Governando questi la Soria, quei la Giudea, v'era sempre che dire per la vicinanza e invidia.
Definiz: § CXXV. Far dire alcuno, vale Farlo inquietare, Farlo confondere; ma più spesso per cagione di burla. –
Esempio: Fag. Rim. 1, 71: Mi seguia, come quando son mostrate A' ragazzi le chicche, e son promesse; E poi, per fargli dir, non son mai date.
Definiz: § CXXVI. Far dire di sè, de' fatti suoi, e simili, vale Dare altrui materia, occasione, di parlarne, e più spesso a carico. –
Esempio: Bern. Orl. 44, 17: E già è giunto [Rinaldo], e comincia a ferire; E se non era il giorno tanto tardo, Facea de' fatti suoi molto più dire.
Esempio: Ambr. Furt. 4, 15: Le vostre pazzie farebbon ragunate di popolo, e faremo dir di noi.
Definiz: § CXXVII. Fare e dire. –
V. Fare.
Definiz: § CXXVIII. In men che non si dice, In men che non dico, In men che non ti dico, e simili, sono maniere usate a significare il tempo brevissimo in che si fa o si compie checchessia, ed equivalgono a In un istante, In un momento, In un attimo. –
Esempio: Fag. Comm. 7, 312: Guai all'impero o regno Ch'io tolgo per nemico; In men ch'io non ti dico In polve è estinto.
Esempio: Mont. Poes. 1, 233: Indi, veloci in men che nol so dirti, Giunsero ec.
Definiz: § CXXIX. Modo di dire o Maniera di dire. –
V. Maniera e Modo.
Definiz: § CXXX. Non dico, e anche Non dirò, in relazione con Ma, vale Non pure, Non solo, Non solamente, e simili. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 18 t.: Da indi avanti non fu più chi avesse ardire, non dico di pigliar l'armi contra di quello, ma di aspettare che e' gli ricercasse.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 40: Mi piace di menzionar coloro i quali ebbero, non dirò sorte, ma merito, di legar con Fabio.... cordiale amicizia.
Esempio: Segner. Pred. 7: Non v'è lauro, non dirò regio, ma nè pure imperiale, che salvar possa da' fulmini un capo iniquo.
Esempio: Fag. Comm. 8, 30: Voi non siete più tanto ardite, non dico di venir sulla porta,... ma nemmeno alle finestre.
Esempio: Tos. Apol. accad. 8: Senza esser finalmente dato luogo all'abate Giovanni Tosi, non dirò di esporre le sue molte e varie ragioni,... ma nemmeno ec.
Definiz: § CXXXI. Non dico, maniera usata di concedere il detto altrui, ed è ellissi del modo Non dico di no.
Definiz: § CXXXII. Non dire che c'è dato o Non stare a dire che c'è dato; ed oggi più comunemente, Non dire che c'è, o che c'è stato, Non stare a dire, che c'è, o che c'è stato; sono maniere che valgono Fare senza indugio alcuno, prontamente, con risoluzione istantanea, quello che porta il discorso. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 46: La novella giunse nella Vigna a quelli lanaiuoli, di cui erano i panni; non dicono che ci è dato: avviansi verso Mercato vecchio, e domandano di questa faccenda.
Esempio: Pataff. 7: Non dice che c'è dato: aguti o ferri?
Definiz: § CXXXIII. Non esserci da dire, o anche di dire, vale Esser cosa certa, evidente, e simili. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 424: E non è di dire che l'occasione non ci fusse.
Esempio: Dav. Tac. 1, 175: Tanto più maraviglia è, che, vedendo il meglio, e quanto si celebrava la clemenza, ei s'appigliasse al peggiore. Non è di dire, e' peccava per ignoranza.
Definiz: § CXXXIV. Non fo per dire, locuzione con la quale vogliamo allontanare dalle nostre parole ogni sospetto o di adulazione o di vanto, secondo che si parli d'altri o di sè stesso. –
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 1: Veramente, non fo per dire, ma ognuno mi giurava che poche bellezze si trovavan come la mia.
Esempio: Fag. Rim. 3, 73: Felice Pescia, oh tu ha' ben avuto Il tuo vicario! Io non fo per dire, Un come voi la non l'ha mai veduto.
Definiz: § CXXXV. Non so che mi dire, dipendente dai verbi Dare, Fare, e simili, usasi per denotare in modo iperbolico qualunque cosa, per quanto preziosa, ovvero ardua, pericolosa, e simili. –
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 7: Pe' paesani si farebbe, non so che mi dire.
Definiz: § CXXXVI. Non ti dico, Non ti dirò, Non ti vo' dire, e simili, seguito da Se o da Come, è maniera con la quale lasciamo ad altri immaginare l'impressione o l'effetto prodotto da qualche caso, o anche lo stato, la condizione, la qualità di checchessia. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 52: Non ti vuo' dir, com'io restassi allora.
Esempio: E Lipp. Malm. 4, 76: Non ti vuo' dire adesso, se in quel caso Mi diventaron gli occhi due fontane.
Definiz: § CXXXVII. Per così dire, Per dir così, Dirò così, A dir così, sono maniere che attenuano, ed equivalgono a Quasi, In certo modo, e simili. –
Esempio: Bern. Orl. 21, 34: Per darsi, a dir così, troppi pensieri.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 241: Alla verità del fatto si accompagna la convenienzia, e che, per dir così, il vero appare ancora verisimile.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 1, 328: Gittarsi, dirò così, loro in grembo.
Esempio: Rondin. F. Relaz. 6: Il Granduca.... ha durato non un giorno, ma tempo così lungo a dar vita, per così dire, a questa città.
Esempio: Viv. Lett. Oriuol. 341: Non si revoca in dubbio il medesimo Galileo essere stato il primo a regolare con semplicissimo, e per così dire naturale artifizio, la misura del tempo dall'istesso moto misurato.
Esempio: Magal. Lett. scient. 48: Ciò debbe intendersi inquanto alla debolezza de' nostri sensi, inabili a discernere le commessure invisibili,... le quali sono, per così dire, infinite.
Definiz: § CXXXVIII. Per dire, usasi familiarmente a significare Volendo intorno a qualche cosa dire la verità: ma è maniera che più spesso ha dell'ironico, come:
Esempio: Esempio del Compilatore Per dire, metteva proprio conto spenderci tanto tempo e tanta fatica!
Definiz: § CXXXIX. Quando si dice i casi, le combinazioni! e simili, o solamente Quando si dice! sono maniere significanti meraviglia, allorchè accade qualche cosa impreveduta e imprevedibile. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 279: Vi fu (alle Cascine), e mirò (quando si dice i casi!) La sua Diva.
Definiz: § CXL. Si può dire, maniera attenuativa, ed equivale a Quasi, Per dir così. –
Esempio: Bocc. Filostr. 6, 15: Li Troian son, si può dire, in prigione Da noi tenuti, siccome vedete.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 108: Rimane, si può dire, fanciulla, con quattro bambolini.
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 256: Accertandola che trovandomi, si può dire, in solitudine, non intendo altro delle cose del mondo, che quanto mi viene scritto da voi.
Esempio: Grazz. Comm. 384: Gran fatto fia ch'avendola, si può dir nuda, nelle braccia, ch'ella nollo contenti.
Esempio: Cecch. Pezz. Comm. 37: S'e' non fosse.... l'affezione Che io porto al figliuol, chè l'ho allevato Si può dire, io avrei tolto su i mazzi.
Definiz: § CXLI. Sto per dire, Son per dire, Fui per dire e simili, maniere attenuative di ciò che siamo per dire, o che è stato detto subito innanzi. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 329: Se l'altre terre aveano a somministrare pro rata, ella non bastava, sono stato per dire, alle ferrature de' cavagli.
Esempio: Segner. Incred. 36: Questo sarebbe annullare un Dio per introdurre, fui per dir, tanti dei, quanti son quei corpuzzi di cui si forma la macchina mondiale.
Esempio: Red. Ditir. 27: Fin da' gioghi del Perù, E da' boschi del Tolù, Fa venire, Sto per dire, Mille droghe, e forse più.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 155: L'affetto sincerissimo ch'io ti porto, è abile a farmi diventare, quando bisogni, non che il Foppa,... ma sto per dire, il canonico Scorno.
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 1: Io mi ricordo, sto per dire, in fin quando mia madre mi fece.
Definiz: § CXLII. Ti dirò, Vi dirò, Le dirò, maniera usata familiarmente, quasi a modo di breve preambolo, allorchè, domandati, si dà qualche ragione, spiegazione, e simili. –
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 7: A che fine mi domandate questo? B. Vi dirò. Io ci ho là una nipote ec.
Esempio: Fag. Comm. 8, 146: Vi dirò, vedendovi poco disposto a darcele,... procurammo d'aguzzar l'ingegno.
Esempio: E Fag. Comm. 8, 187: Perchè io, vi dirò, facevo i conti co' mia [anni], che passo i cinquanta.
Definiz: § CXLIII. Ti so dire, o Vi so dire, maniera usata per affermare quel che diciamo, ed equivale a Ti o Vi assicuro, Tieni o Tenete per certo, per fermo. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 233: E sovvi dire che quando ella va dattorno, ella si fa ben sentire.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 579: Ti so dire che grattava bene.
Esempio: Cas. Rim. burl. 6: Ti so dir che gli ufizj allor volavano.
Esempio: Cecch. Masch. 1, 2: I' vi so dir che la via non mette erba, Or ch'egli ha a far per sè.
Esempio: E Cecch. Samar. 1, 4: State a desinare Qui, che starete, so dire, a piè pari.
Esempio: Ambr. Furt. 1, 2: Io ti so dir che questa Vale un fiorino.
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 3, 7: Ti so dire che menavo colpi da orbi.
Esempio: Pindem. Poes. 74: E confessar le fiamme Benchè non voglia, io ti so dir ch'egli arde.
Definiz: § CXLIV. Tra il dire e il fare. – V. Dal dire al fare.
Definiz: § CXLV. Valere a dire, maniera equivalente a Significare, o al semplice Valere. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 30: E 'l suo nome val tanto a dire, come Grazia di Dio.
Esempio: E Giamb. Lat. Tes. 30 t.: Pietro tanto vale a dire, quanto Conoscente.
Esempio: Marc. Pol. Mil. B. 119: Avea nome Garibalu, che vale a dire in nostra lingua la Città del Signore.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Vado nel modo ch'è più naturale, Che vale a dir, con le mie sante gambe.
Definiz: § CXLVI. Quindi Vale a dire, maniera dichiarativa equivalente a Cioè. –
Esempio: Targ. Viagg. 7, 2: Giunto a Pietrasanta, presi la via di Lucca, la quale si chiama via Francesca, vale a dire strada di Francia, perchè da Firenze conduceva in Francia.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 265: Dove si può trovar.... Un uomo,... Il qual non paghi crazie trentadue, Vale a dir lire due, tredici e quattro?
Definiz: § CXLVII. Venire a dire, detto di parola, frase o simile, vale Significare, Valere. –
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 117: Angelo viene a dire Messaggio ed Annunziatore.
Esempio: Vill. G. 1, 57: E sì si fece primo Imperadore di Roma, che tanto viene a dire, come comandatore sopra tutti.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 118: Non sappiendo li Franceschi, che si volesse dire cepparello, credendo che cappello, cioè ghirlanda, secondo il loro volgare a dir venisse,... Ciappelletto il chiamavano.
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 15: Disse Aiolfo: Chi siete voi? Ed eglino rispuosono: Frati. Aiolfo, non sappiendo che venisse a dire frati, ne domandò l'oste.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 248: Critica non venendo a dir altro che virtù di giudicare, questa virtù consisteva tanto nel lodare il buono, che nel biasimare il cattivo, tanto nel considerare i difetti, quanto nel far vedere le virtù.
Definiz: § CXLVIII. E detto di discorso o simile, vale Inferire, Avere un dato senso. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 171: Quella schiera di Guelfi non possono oggi perdere; ciò venne a dire, s'egli avesse vittoria, egli sarebbe amico de' Guelfi.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 32: In verità vi dico che non vi conosco, e non so chi voi vi siete; ciò viene a dire, non mi piace il fatto vostro.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 180: David si vantò, e disse che ispesse volte aveva percosso lo leone, e affogato l'orso; ciò viene a dire, che per umiltà si vince lo furore.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 97: Cominciarono a dire che egli era uno smemorato, e che quello che egli aveva risposto non veniva a dir nulla.
Esempio: Nell. Iac. Serv. 3, 15: Ora, Prudenza mia, in questa casa voi avete da esser la padrona. A. Che viene a dire, io sarò sempre la serva, io.
Definiz: § CXLIX. Figuratam. detto di cosa, atto, fatto e simili, vale Giovare, Profittare; ed altresì Importare, Rilevare; usato spesso anche a modo d'impersonale. –
Esempio: Nov. ant. B. 126: Mandarono di qua e di là cercando,... come che nulla venne a dire.
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 6, 26: Ma nulla venia a dir la sua fatica.
Esempio: Stor. Rinaldin. Montalb. 174: Molto rincoravano e' loro cavalieri; ma poco venia loro a dire.
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 239: Diceva la Reina ch'egli era loro poco onore a lasciare andare el Re alla battaglia: ma niente venne a dire, chè nessuno non s'armava.
Esempio: E Stor. Aiolf. 1, 268: La Reina faceva spesso grandi conviti per fare innamorare Bosolino, e niente venia a dire.
Esempio: Flav. Gios. volg. 97: La qual cosa veggendo li nimici, non restavano mai di gittare giù ogni arme, perchè e' non si facessi [l'argine]: ma e' veniva a dire lor poco.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 133: E per molto ch'io li dica e minaccelo, non viene a dir nulla: poco conto tiene di riprensioni.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 140: Non v'ha fatto danno che venga a dire nulla.
Esempio: Bern. Orl. 6, 36: Batte spesso il gigante col bastone: Ma tanto viene a dir, quanto niente; Ch'egli era armato d'ugna di grifone.
Esempio: E Bern. Orl. 24, 13: Ella è sì franca, e sì forte persona, Che 'l lor vantaggio poco viene a dire.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 108: Ordine del prima o del poi non ci è; e quando ci fusse, poco viene a dire.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 1, 352: Non se n'è parlato, o non cosa che venga a dir nulla a questo proposito.
Definiz: § CL. Voler dire, lo stesso che Venire a dire nei varj sensi di questa maniera. –
Esempio: Dant. Conv. 282: Qui è prima da vedere quello che questo vocabolo vuol dire; perocchè qui è maggior mestiere di saperlo.
Esempio: Cavalc. Specch. Pecc. 36: Ciò vuol dire che non è chi l'accusi e raggravi, e pianga di cuore.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 118: Non sappiendo li Franceschi che si volesse dire cepparello.... Ciappelletto il chiamavano.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 184: Entrò in pensiero, che questo volesse dire.
Esempio: Bern. Orl. 27, 15: Ma io non so quel che volesse dire, Che il percuoter lo fece in sè venire.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 153: Io non so ritrovar che l'abbi male Che importi o voglia dir niente.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 277: È fattosi Il becco all'oca. G. Non parlate in cifera.... Che vuol dir questo becco all'oca? B. Oh! eccoci A sospettare.
Esempio: Salv. Disc. Tac. 3: Dal suono di quel nome restarono ingannati, pensando che libertà licenzia volesse dire.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 14: Avendo in abominazione la voce Leo, che vuol dire Popolo, per lo tradimento di costui.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 384: Ma che vuol dir, che mentr'ei legge, il sonno M'aggrava gli occhi?
Definiz: § CLI. Vo' dire, Volevo dire, Volli dire, sono maniere dichiarative, equivalenti a Cioè, Vale a dire. –
Esempio: Morell. Cron. 265: Abbi riguardo di non ti disavvantaggiare.... per affrettarti. Voglio dire, che se tu pensassi per l'indugiarti.... avere migliorato tuo istato,... indugia.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 100: Vi trovavo (a mascherarmi) il piacer del Magnolino, Volsi dire un piacer non conosciuto.
Esempio: Forteguerr. Cap. 293: Conosco l'arti del malvagio mondo, Vo' dir de' gran signori e delle corti.
Definiz: § CLII. Altro è dire, altro è fare; maniera proverbiale di chiaro significato. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 40: Se non parti mo' di quine, Nui te farem ben vedire (vedere) Che altro è 'l dire, ed altro è 'l fare.
Esempio: Giust. Vers. 264: Con quattro motuproprj Che si rimpasta il mondo? G. Dicon di sì. V. Lo dicano; Altro è dire, altro è fare.
Definiz: § CLIII. Dal dire al fare vi corre il mare, proverbio equivalente all'altro Dal detto al fatto c'è un gran tratto.
Definiz: § CLIV. Dire che non dispiaccia e dare che non dolga. –
V. Dare, § CCXXXII.
Definiz: § CLV. Il dir fa dire; maniera proverbiale, significante che Dal favellare si trae nuova materia di favellare, e che pungendo altrui con le parole, gli si dà motivo di rispondere con punture.
Definiz: § CLVI. Stretta la foglia e larga la via, Dite la vostra, chè ho detto la mia. –
Esempio: Lipp. Malm. 12, 58: Stretta la foglia sia, larga la via, Dite la vostra, ch'i' ho detto la mia.
Esempio: Not. Malm. 2, 866: Nota, amorevole lettore, che il poeta, per terminare la presente sua opera, ringraziando con questa ultima ottava gli uditori, si serve della chiusa inventata ed usata dalle donnicciuole, quand'hanno racconta una novella, cioè Stretta la foglia sia, larga la via; Dite la vostra, ch'i' ho detto la mia.