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1) Dizion. 4° Ed. .
DIRE
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DIRE.
Definiz: Verbo, sincopato dal verbo Lat. dicere, che pur s'usa anche nella nostra favella in alcune voci intero, come fia manifesto dagli esempli, che si addurranno appresso nelle sue diverse significanze, e in alcune delle varie frasi, che da esso si formano, a maggior chiarezza, e facilità tratte fuori per alfabeto. Lat. dicere. Gr. λέγειν.
Definiz: DIRE. Manifestare il suo concetto colle parole, Raccontare, Ragionare, Favellare, Narrare. Lat. dicere. Gr. λέγειν.
Esempio: Bocc. Introd. 3. Dico adunque, che già erano gli anni della fruttifera incarnazione del figliuolo di Dio al numero pervenuti di mille trecento quarantotto.
Esempio: E Bocc. 44. Pampinea per Dio guarda ciò, che tu dichi.
Esempio: E Bocc. nov. 1. 14. E son certissimo, che così n'avverrebbe, come voi dite.
Esempio: E Bocc. num. 25. Tu mi di', che se' suto mercatante.
Esempio: E Bocc. nov. 2. 6. Fu oltre modo dolente, tacitamente dicendo.
Esempio: E Bocc. nov. 6. 7. Messere ella fu quella parola dello Evangelio, la quale dice: voi riceverete per ognun cento.
Esempio: E Bocc. nov. 19. 28. Se egli non è disdicevole, diccelo, come tu le guadagnasti.
Esempio: E Bocc. nov. 21. 10. S'io credessi, che tu mi tenessi credenza, io ti direi un pensiero, che io ho avuto più volte.
Esempio: E Bocc. nov. 61. 8. Fece vista di svegliarsi, e disse, come die?
Esempio: E Bocc. nov. 69. 12. Vedi Lusca, tutte le cose, che tu mi di', io le conosco vere.
Esempio: Fior. S. Franc. 6. E spezialmente mi dii, giaci villano, figliuolo di Pietro Bernardone.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Ma se ci pur volessi andare, e desseti il cuore d'esser forte, dicerei va.
Esempio: Dant. Purg. 1. Com'io l'ho tratto saria lungo a dirti.
Esempio: Petr. son. 7. Povera, e nuda vai filosofia, Dice la turba.
Esempio: Tesorett. Br. Vi dicerà per chiosa Quasi tutta la chiosa.
Esempio: Cecch. Servig. 5. 9. E non è da dire, che quì si possa tornare indietro.
Definiz: §. I. Per Nominare, Chiamare. Lat. appellare, nominare. Gr. προσαγορεύειν.
Esempio: Bocc. nov. 8. 4. Sono piuttosto da dire asini nella bruttura di tutta la cattività de' vilissimi uomini allevati, che nelle corti.
Esempio: Dant. Conv. 40. E questo unire è quello, che noi dicemo amore.
Esempio: Tac. Dav. stor. 4. 346. Sinchè Muciano dicendoli obbligati tutti al medesimo giuramento, soldati del medesimo Imperadore, levò loro il timor falso.
Definiz: §. II. Per Confessare, Affermare. Lat. affirmare, asserere. Gr. λέγειν, βεβαιοῦν.
Esempio: Bocc. nov. 1. 29. A cui il frate disse: Dillo sicuramente.
Esempio: E Bocc. nov. 19. 9. E tu medesimo di', che la moglie tua è femmina.
Esempio: Malm. 2. 66. S'ha a dire anche di me te lo dich'io.
Definiz: §. III. Per Significare, Inferire, Dinotare. Lat. significare, denotare. Gr. σημαίνειν.
Esempio: Pass. 3. I peccati passati si debbono piagnere, e per innanzi non farne più, cioè a dire, che ec.
Definiz: §. IV. Per Far intendere, Notificare. Lat. denunciare. Gr. ἀπαγγέλλειν.
Esempio: Bocc. nov. 27. 15. Dicendomi, se io non mene rimanessi, io n'anderei in bocca del diavolo.
Definiz: §. V. Per Riferire, Ridire, Conferire. Lat. referre, conferre, communicare. Gr. ἐπαναφέρειν.
Esempio: Bocc. nov. 27. 12. Guardatevi bene di mai ad alcuno non dirlo.
Esempio: E Bocc. nov. 32. 19. Comare, egli non si vuol dire, ma lo 'ntendimento mio è ec.
Definiz: §. VI. Per Quasi comandare. Lat. praecipere, iubere. Gr. ἐπιτάσσειν.
Esempio: Bocc. nov. 12. 13. Chiamalo, e digli, che quà se ne venga al fuoco.
Definiz: §. VII. Per Rispondere. Lat. respondere. Gr. ἀποκρίνεσθαι.
Esempio: Bocc. g. 4. pr. 17. Ma che direm noi a coloro, che della mia fame hanno tanta compassione?
Esempio: E Bocc. appresso: Qual sarebbe la lor risposta, se io per bisogno loro ne domandassi? m'avviso, che direbbono: và, cercane tra le favole.
Definiz: §. VIII. Dire in uno, Parlandosi di negozj, e simili, è termine mercatantesco, e significa, che quel traffico è amministrato sotto nome di colui.
Esempio: Cron. Morell. E che nel detto Giovanni diceva la bottega della tinta, e il traffico del guado diceva in Dino.
Definiz: §. IX. Dire in alcuno, parlandosi di partite di libri, di conti, o simili, pure è termine mercatantesco, e vale essere accesi in conto di colui, e sotto suo nome.
Esempio: Cron. Morell. Nel detto Giovanni nella verità dicevano, e scritti erano certi crediti.
Definiz: §. X. Dire, termine di giuoco, di resti, e simili, esprime la somma, che s'intende di far buona, oltre la quale non si vuole esser tenuto di più.
Definiz: §. XI. Dirsi con alcuno, neutr. pass. vale Esser suo amico, Essere in concordia con lui, Confarsi seco. Lat. concordem, unanimen esse. Gr. ὁμοφρονεῖν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 13. 168. Tutta d'Agrippina un tempo, poi non si dicevano punto.
Definiz: §. XII. Aver che dire, vale Aver materia da favellare. Lat. dicendum habere. Gr. λεχσθησόμενα λεχθησόμενα ἔχειν.
Definiz: §. XIII. Aver che dire con uno, vale Esser seco in discordia. Lat. simultatem habere. Gr. δυσμένειαν ἔχειν.
Definiz: §. XIV. Pigliare a dire, vale Cominciare a parlare. Lat. ad dicendum aggredi.
Esempio: Bern. Orl. 1. 17. 4. E lo scongiura per quel, ch'egli adora, Che la miseria sua gli voglia aprire, Onde piangendo così prese a dire.
Definiz: §. XV. Venire a dire, vale Significare, Inferire; e tanto si dice di parole, che di fatti. Lat. significare, exprimere. Gr. σημαίνειν, ἀπεικάζειν.
Esempio: Bocc. nov. 59. 6. Quello, che egli avea risposto non veniva a dir nulla.
Esempio: G. V. 1. 39. 1. E se medesimo fece primo Imperadore di Roma, che tanto viene a dire, come comandatore sopra tutti (così ne' T. a penna, ma lo stampato ha: è dire)
Definiz: §. XVI. Voler dire, lo stesso, che Venire a dire. Lat. significare, exprimere.
Esempio: Bocc. nov. 1. 5. Non sappiendo li Franceschi, che si volesse dir Cepparello, credendo, che cappello, cioè ghirlanda secondo il loro volgare a dir venisse ec. Ciappelletto il chiamavano.
Esempio: E Bocc. nov. 5.5. Entrò in pensiero, che questo volesse dire.
Esempio: E Bocc. nov. 59. 6. Allora ciascuno intese quello, che Guido avea voluto dire.
Esempio: E Bocc. nov. 62. 5. E non so, che questo si voglia dire, che egli non ci tornò mai più a quest'otta; forse che ti vide egli, quando tu c'entrasti ec. io gli andrò ad aprire, e veggiamo quel, che questo vuol dire.
Esempio: E Bocc. nov. 68. 14. Ora, che vorrà dir questo? Domine aiutaci.
Definiz: §. XVII. Poter fare, e dire a suo modo, vale Essere in libertà di parlare, e di operare a suo talento. Lat. pro arbitrio disponere.
Esempio: Bern. Orl. 1. 7. 74. Gano a suo modo potrà fare, e dire.
Definiz: >§. XVIII. Far dir di se, o de' fatti suoi, vale Dar materia di discorrer di se, o delle cose sue. Lat. populo fabulam esse, obloquendi de se ansam praebere. Gr. ἐν μύσθῳ μύθῳγενέσθαι.
Esempio: Bern. Orl. 2. 15. 17. E se non era il giorno tanto tardo, Facea de' fatti suoi molto più dire.
Esempio: Ambr. Furt. 4. 15. Non dubitate ec. che le vostre pazzíe farebbon ragunate di popolo; e faremo dir di noi.
Definiz: §. XIX. Il dir fa dire, maniera significante, che Dal favellare si trae nuova materia di favellare, e che Il pugnere in ragionando dà materia di nuova puntura. Lat. lis litem ferit.
Definiz: §. XX. Ognun dice la sua, significa Ognun ne parla a suo modo. Lat. unusquisque quod sentit loquitur.
Esempio: Dav. Scism. 61. Il popolo diceva ognun la sua.
Esempio: Fir. Trin. 2. 1. E forse che non è pieno tutto Viterbo, e che ognun non dice la sua.
Definiz: §. XXI. Non ti vo' dire, vale, Pensalo da te. Lat. nil attinet dicere, tecum ipse reputa.
Esempio: Malm. 4. 52. Non ti vo' dir, com'io restassi allora.
Esempio: E Malm. 76. Non ti vo' dir adesso, se in quel caso Mi divennero gli occhi due fontane.
Definiz: §. XXII. Non c'è che dire; maniera, che si usa quando si vuole affermar cosa, che non si possa negare, quasi non c'e' che dire in contrario. Lat. absque dubio. Gr. ἀναμφιδόξως.
Definiz: DIRE A BOCCA. Favellar di presenza. Lat. coram dicere. Gr. ἔμπροσθέν τινος λέγειν.
Esempio: Alleg. 168. Dite a bocca alle muse dunque da mia parte, e non sia per insegnarvi, ma per rammentarvelo ec. ch'elle mi paiono ec.
Esempio: Ar. Fur. 25. 89. E siccome già a bocca le avea detto, Le ridicea per questa carta ancora.
Definiz: DIRE A CAPRICCIO. Parlare senza considerazione. Lat. temere loqui. Gr. εἰκῆεἰκῇ λαλεῖν.
Esempio: Alleg. 183. Per poter liberamente fare, e dir molte cose a capriccio, e non esser in quel mentre conosciuto da chi pon mente a' fatti d'altri più, che non bisogna.
Definiz: DIRE A DIO, o ADDIO. Licenziare, o Licenziarsi; e anche talora vale Salutare. Lat. vale dicere. Gr. χαίρειν ἐᾷν.
Esempio: Bocc. nov. 73. 21. Senza dirci a Dio, nè a diavolo, a guisa di due becconi nel Mugnone ci lasciasti.
Esempio: Alleg. 193. Sol rimasti son lor certi calzoni, Che non gli ricorreste in un bordello, Tanto ch'io mi vergogno a dirgli a dio.
Esempio: Malm. 2. 66. Così, senza dir pure al padre addio, Monta sur un cavallo ec.
Definiz: §. E Dire addio, modo basso, che vale Morire. Lat. aeternum vale dicere. Gr. αἰωνίως χαίρειν ἐᾷν.
Esempio: Malm. 3. 24. Soggiunse poi costui vuol dirci addio.
Definiz: DIRE A LETTERE DI APPIGIONASI, o A LETTERE DI CAMERA LOCANDA. Modi bassi. Lo stesso, che Dire a lettere di scatola. Lat. apertè, disertis verbis dicere. Gr. παῤῥησιάζειν.
Definiz: DIRE A LETTERE DI SCATOLA, o A LETTERE DI SPEZIALE. Modi bassi. Dire in forma d'esser bene inteso. Lat. apertè, disertis verbis dicere. Gr. παῤῥησιάζειν.
Esempio: Varch. Ercol. 99. Dire a lettere di scatola, o di speziale, è dire la bisogna chiaramente, e di manierachè ognuno senza troppa speculazione intendere la possa.
Esempio: Bern. Orl. 2. 14. 55. Il peggio, che so far, fo al mio nimico, A lettere di scatola tel dico.
Esempio: Red. Vip. 1. 12. Plinio l'avea detto a lettere di scatola.
Definiz: DIRE A LETTERE MAIUSCOLE. Lo stesso, che Dire a lettere di scatola. Lat. apertè, disertis verbis dicere. Gr. παῤῥησιάζειν.
Definiz: DIRE ALLA LIBERA. Parlar liberamente, e con ingenuità. Lat. liberè, ingenuè loqui. Gr. παῤῥησιάζειν.
Esempio: Alleg. 237. Son così timido, e sì dappoco, che io non mi son mai risoluto a dire alla libera qual sia maggiore, o l'obligo, che hanno i laici a' letterati, o questi a quelli.
Definiz: DIRE ALL'IMPROVVISO. Lat. ex tempore dicere. Gr. αὐτοσχεδιάζειν.
Esempio: Varch. Ercol. 51. Provvisare, ovvero dire all'improvviso è comporre, ovvero cantare versi ex tempore ec. cioè senza aver tempo da pensargli, in sulla lira.
Definiz: DIRE ALLO 'NCANTO. Offerire sopra le cose, che si vendono allo 'ncanto. Lat. liceri, licitari. Gr. ἀντωνεῖσθαι.
Definiz: DIRE BENE. Parlare con fondamenti di ragione, e di convenienza. Lat. recte dicere, bene dicere. Gr. εὖ λέγειν.
Esempio: Bocc. nov. 1. 33. Il santo uomo disse, che molto gli piacea, e che egli dicea bene, e farebbe, che di presente gli sarebbe apportato.
Definiz: §. Dir bene d'alcuno, vale Lodarlo. Lat. commendare. Gr. ἐπαινεῖν.
Esempio: Libr. Similit. Conterò per ordine certe autorità di savj, che hanno detto bene delle donne, e dipoi di coloro, che hanno detto male.
Definiz: DIRE BREVE. Parlar con brevità. Lat. paucis, brevi, breviter dicere. Gr. βραχυλογεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 12. 11. Chi el fosse, e come, e perchè quivi, quanto più breve potè le disse.
Esempio: Petr. canz. 24. 7. E or t'ho detto Quanto per te più breve intender puossi.
Esempio: Dant. Inf. 3. Ed io: maestro, che è tanto greve A lor, che lamentar gli fa sì forte? Rispose: dicerolti molto breve.
Definiz: DIRE BUGÍE. Mentire. Lat. mentiri. Gr. ψευδολογεῖν.
Esempio: Maestruzz. 2. 32. 6. Abraam ec. quando disse, che Sara era sua sirocchia, volle celare la verità, e non bugía dire.
Definiz: DIRE BUONO. Aver la fortuna favorevole. Lat. prosperâ fortunâ uti. Gr. εὐτυχεῖν.
Esempio: Gell. Sport. 3. 7. Ognuno par, che giuochi bene, quando gli dice buono.
Definiz: DIRE CAGIONE, o LA CAGIONE. Espor la cagion della cosa, che si tratta. Lat. rationem afferre. Gr. αἰτιολογεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 2. Ma dimmi la cagion, che non ti guardi Dello scender quaggiuso in questo centro.
Esempio: E Dan. Inf. 6. E dimmi la cagione, Perchè l'ha tanta discordia assalita.
Definiz: DIRE CATTIVO. Contrario di Dire buono. Aver la fortuna contraria. Lat. adversâ fortunâ uti. Gr. δυστυχεῖν.
Definiz: DIRE CHE NON DISPIACCIA, e DARE CHE NON DOLGA.
v. DARE.
Definiz: DIRE CHIARO. Ragionar con chiarezza. Lat. perspicuè dicere, verum dicere. Gr. ἀτρεχέως ἀγορεύειν.
Esempio: Segn. Pred. 20. 6. E per dir chiaro, non han temuto d'arrecar quel vangelo, dove loro venivano dinunziate sì crude stragi, anche a quelli stessi, che le dovevano più rabbiosamente eseguire.
Esempio: E Segn. Pred. 22. 2. Se voi fate così, ve lo dirò chiaro, non vi sarà mai possibile di salvarvi.
Definiz: DIRE COME ELLA S'INTENDE. Esporre liberamente, e con sincerità il suo concetto. Lat. dicere quod quis sentit. Gr. .
Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 1. Io dirò liberamente com'io l'intendo.
Definiz: DIRE COME ELLA STA. Raccontar le cose con puntualità, e con verità. Lat. verum narrare. Gr. τὴν γνώμην τὴν ἑαυτοῦ διηγεῖσθαι.
Definiz: DIRE CON MAL VISO. Parlare altrui con isdegno, e con rancore. Lat. torvè dicere. Gr. ὑπόδρα ἰδόντα εἰπεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 72. 14. La Belcolore, udendosi richiedere il tabarro, volle rispondere, ma Bentivegna con un mal viso disse.
Definiz: DIRE COSE, CHE NON LE DIREBBE UNA BOCCA DI FORNO.
v. FORNO.
Definiz: DIRE CRUDELTÀ. Dire villaníe. Lat. conviciari, diris impetere. Gr. ὑβρίζειν.
Esempio: Fir. Luc. 5. 3. Tu non aresti detto dianzi a quella poveretta le crudeltà, che tu le dicesti.
Definiz: DIRE DA BURLA. Dire per ischerzo, Dir da beffe. Lat. iocari. Gr. παίζεσθαι.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Subito s'accorse, che lo dicevano da burla, e per ischerzare con lui.
Esempio: Libr. Pred. R. Nè vi crediate, che io ve lo voglia quì presentemente dire da burla.
Definiz: DIRE DEL MIGLIOR SENNO, CHE UNO ABBIA. Dire seriosamente più, che un può. Lat. serio dicere, asseverare, affirmare. Gr. βεβαιοῦν.
Esempio: Ar. Len. 1. 2. Non ciancio, dicogli Del miglior senno, ch'io abbia.
Esempio: Gell. Sport. 3. 1. Ghirigoro, io dico del miglior senno, ch'io ho.
Definiz: DIRE DELLA VIOLINA. Lo stesso, che Dire parole d'imprecazioni, o simili fra se medesimo. Lat. obmurmurare, secum murmurare. Gr. καταγογγύζειν.
Esempio: Malm. 4. 68. Pensa, se allor mi venne la rapina, E s'io diceva della violina.
Definiz: DIRE DA VERO, o DAVVERO. Favellare sul sodo, non per giuoco, o da burla. Lat. serio loqui. Gr. ἐν σπουδῇ λέγειν.
Esempio: Fir. disc. an. 9. Guardandolo fiso nel volto per vedere, se egli diceva da vero.
Esempio: Alleg. 30. Ora per conoscere, se io dico da vero, contentavene, e adoperatemi dove io son buono.
Definiz: DIRE DENTRO DI SE. Discorrere nel suo interno. Lat. secum loqui. Gr. ὃν κατὰ σθυμὸνθυμὸν εἰπεῖν.
Esempio: Segn. Pred. 6. 7. Ed essi sentendo la seconda volta i predicatori strepitare allo stesso modo, cambiano il timore in maraviglia, e cominciano a dire dentro di se: che pretendono mai costoro con tanti vani schiamazzi, ch'ogni dì fanno?
Definiz: DIRE DI CUORE.
v. CUORE §. XXXII.
Definiz: DIRE DI DIO, o DI CRISTO. Bestemmiare, o Ragionare per soverchio sdegno, o per mala inclinazione empiamente di Dio; modo basso. Lat. blasphemare. Gr. βλασφημεῖν.
Esempio: Bern. rim. 82. A dir di Cristo, e di Domeneddio.
Definiz: DIRE DI NÒ. Dissentire, Negare. Lat. negare, abnuere. Gr. ἀπονεύειν.
Esempio: Bocc. nov. 72. 16. Guarda, che di cosa, che voglia mai, io dico s'e' volesse l'asin nostro, non che altro, non gli sia detto di no.
Definiz: DIRE DI SECCO IN SECCO.
v. SECCO.
Definiz: DIRE DI SÌ. Consentire, Affermare. Lat. annuere. Gr. κατανεύειν.
Esempio: Bocc. nov. 44. 5. Ricciardo disse di sì.
Esempio: Lab. 223. La cortesía intende di se medesima usarsi, quando liberamente di sì dice a chi la richiede d'amore.
Esempio: Cron. Morell. 248. Il quale avendola conosciuta di buona condizione, e ubbidiente ec. giugnea a lei col notaio, e testimonj, e diceva: dii di sì, con turbato volto ec.
Esempio: Cas. lett. 59. Perch'egli è buon pezzo. che io ho nel'animo consentito, e detto di sì a ogni suo desiderio.
Definiz: §. Per Inchinare, Cominciare a addormentarsi, modo basso, e scherzoso. Lat. somno gravari, dormitare. Gr. νυστάζειν.
Esempio: Malm. 10. 33. Ove messer Morfeo a un tempo solo Fa dir di sì a molti in Pian Giullari.
Definiz: DIRE DI SOVERCHIO. Favellare oltre al bisogno, e alla convenienza. Lat. blaterare. Gr. ἀμετροεπὲς κολωᾷν, Omer.
Esempio: Albert. 2. Troppo non tacere, nè parlare; di soverchio non dire; odi molto, ma poco rispondi.
Definiz: DIRE DI VEDUTA.
v. DI VEDUTA.
Definiz: DIRE ELLA ANDO', ELLA STETTE. Modo basso, che volgarmente si dice: L'andò, la stette; vale Addurre scuse vane.
Esempio: Ciriff. Calv. 3. 72. Per istar quì a dir l'andò, la stette, Sarebbe come pascersi di vento.
Esempio: Alleg. 219. E' non occorre dir l'andò, e la stette, La corte è come dire un cotognato Fatto di pere fracide confette.
Esempio: Varch. Suoc. 5. 3. Non dite poi: tu non mel dicesti, o l'andò, o la stette.
Definiz: DIRE FARFALLONI.
v. FARFALLONE.
Definiz: DIRE FORTE. Dir checchè sia con voce alta, e talora per similitudine Dirlo a fronte scoperta. Lat. clara voce dicere, palam dicere. Gr. ἀναφανδὸν λέγειν.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 34. Ma che differenza è egli a dirlo forte, o disiderarlo in segreto?
Definiz: DIRE FRA SE. Dire tacitamente senza esprimere colla voce. Lat. secum loqui. Gr. ὃν κατὰ σθυμὸνθυμὸν εἰπεῖν.
Esempio: Fir. disc. an. 31. Trovandovisi presente uno audace, e famoso ladrone chiamato il Grattugia, ripieno d'una rapace invidia disse fra se: oh quanto starebbono meglio a me queste cose, che ha donate il signore a questo fraticello!
Definiz: DIRE IL PAN PANE.
Esempio: Varch. Ercol. 99. Dire il pan pane, e dirla fuor fuora, è dire la cosa come ella sta, o almeno come altri pensa, che ella stia, liberamente, e chiamare la gatta gatta, e non muccia.
Definiz: DIRE IL VERO. Ragionare con fondamenti di verità. Lat. verum dicere. Gr. ἀλησθεύεινἀληθεύειν.
Esempio: Bocc. nov. 1. 6. Tante quistioni malvagiamente vincea, a quante a giurare di dire il vero sopra la sua fede era chiamato.
Esempio: Dant. Inf. 2. La quale, e 'l quale (a voler dir lo vero) Fur stabiliti per lo loco santo, U' siede il successor del maggior Piero.
Esempio: Fir. As. 94. Che, a dire il vero, mi parea pur giusto oggimai ec. meritare ec esenzione dalla milizia asinina.
Esempio: Alleg. 115. Corte la corte dicesi, nè in vano, Perch'ella queste cose lega corte, La lingua a dir il ver, a dar la mano.
Esempio: Bern. Orl. 1. 7. 75. Non san se burla, o pur se dice il vero.
Definiz: §. Dire il vero, parlandosi della testa, delle gambe, ec. vale Reggere, Resistere. Lat. vigere. Gr. ἀκμάζειν.
Esempio: Malm. 10. 23. Fa pruova, già discesa dal destriero, Se le gambe le dicon meglio il vero.
Definiz: DIRE IN CONFIDENZA. Confidare. Lat. in amici aures deponere. Gr. εἰς τὰ τοῦ φίλου ὦτα παρακατατίσθεσθαιπαρακατατίθεσθαι.
Definiz: DIRE IN FACCIA. Parlar con rimproveri, e risolutamente alla presenza di colui, di cui si tratta. Lat. in faciem, in os dicere. Gr. ἄντα παῤῥησιάζειν.
Esempio: Alleg. 120. Lasciar la compagnía delle persone, Ch'altrui la verità dicon in faccia, Per rendersi più grato al suo padrone.
Definiz: DIRE IN RIMA. Far composizioni poetiche. Lat. carmina condere, poetari, Enn.
Esempio: Bocc. vit. Dant. 260. Vicino alla sua morte compose un libretto in prosa latina, il quale egli intitolò De vulgari eloquentiâ, dove intendeva di dar dottrina a chi imprender la volesse, del dire in rima.
Definiz: DIRE IN VANO. Parlare senza profitto. Lat. incassum, frustra loqui. Gr. ματαιολογεῖν.
Esempio: Burch. 2. 14. Disse colui da se a se pian piano: Io ti debbo sbusare a poco a poco, E non giuoco più oggi con cristiano; Non lo disse già in vano.
Definiz: DIRE LA SUA, o LA VOSTRA ec. Dire il suo, o il vostro parere, o Fare il suo racconto, ec.
Esempio: Bern. rim. 63. Il verno al fuoco in un bel cerchio tondo A dire ognun la sua.
Esempio: Dav. Scism. 61. Il popolo diceva ognun la sua.
Esempio: Malm. 12. 58. Dite la vostra, ch'i' ho detto la mia.
Definiz: DIRE LA SUA CAUSA. Difendersi. Lat. caussam dicere. Gr. αἰτιολογεῖν.
Esempio: Ar. Fur. 17. 149. Temendo forse il vil Marran, ch'al fine Grisone ardito la sua causa dica, E ritorni la colpa, ond'era uscita, Tolse licenza, e fece indi partita.
Definiz: DIRE LA VERITÀ. Parlar cose vere. Lat. verè loqui. Gr. ἀληθεύειν.
Esempio: Segn. Pred. 29. 8. Sì, sì, ch'io sempre fremerò, finchè io viva, contra un tal vizio, dicendo a tutti la verità nuda nuda.
Esempio: E Segn. Pred. 31. 2. Là dove chi non ha timore di un altro, non si rimane di dirgli libera in faccia la verità.
Definiz: DIRE LE SUE RAGIONI A' BIRRI.
v. BIRRO.
Definiz: DIRE LIBERAMENTE. Ragionare con libertà, Parlare senza alcun riguardo. Lat. liberè loqui. Gr. παῤῥησιάζειν.
Esempio: Alleg. 144. Il quale (sonetto) da voi sendo approvato per buono a un dipresso, mi farà dir liberamente, che sia arciver quanto io v'ho detto.
Definiz: DIRE L'UFIZIO, o L'UFICIO. Recitare l'ufizio, o l'ore canoniche. Lat. horas canonicas recitare. Gr. τὴν ἀκολουθίαν ἀναγινώσκειν.
Esempio: Cron. Morell. 243. E' disse col prete, che leggeva con buono conoscimento, tutto l'uficio speditamente, e forte, che ciascuno l'udiva, e sentendosi di continovo mancare, egli affrettava il prete, che dicesse tosto, e per grazia d'Iddio compiuto di dire l'uficio insieme seco, nell'ultima parola rispondendo al prete: Deo gratias, amen, e' chiuse gli occhi, e rendè nel proprio punto l'anima a Iddio di pistolenza.
Esempio: Bern. rim. 62. Diremmo ogni mattina il nostro ufizio.
Definiz: DIRE MALE. Contrario di Dir bene. Biasimare. Lat. vituperare. Gr. κακῶς λέγειν.
Esempio: Libr. Similit. Conterò per ordine certe autorità di savj, che hanno detto bene delle donne, e dipoi di coloro, che hanno detto male.
Esempio: Alleg. 121. Che là si tien pancaccia, e si tien loggia De' fatti d'altri, e quell'è più valente, Che nel dir mal d'ognun si sbraca, e sfoggia.
Esempio: E Alleg. 127. Perchè in effetto A dir mal della corte ho fatto errore.
Definiz: DIRE MATTUTINO. Recitare il mattutino. Lat. *matutinum recitare. Gr. *τὸν ὄρσθρονὄρθρον ἀναγινώσκειν.
Esempio: Burch. 1. 60. Però Domine Abas di san Godenzio, Poichè non ci si dice mattutino, Tengasi almeno a tavola silenzio.
Definiz: DIRE MENZOGNA. Mentire. Lat. mentiri. Gr. ψευδολογεῖν.
Esempio: Segn. Pred. 31. 2. E però inferì quel gran savio, che Dio non poteva mai dir menzogna, perchè nessuno mai può recargli timore.
Definiz: DIRE MERCÈ, o GRAN MERCÈ. Render grazie. Lat. gratias agere. Gr. χάριν ὁμολογεῖν.
Esempio: Alleg. 77. Non so chi mi tenne, ch'io non ne facessi mille pezzi, e maledicendo il ritratto, il dipintore, e lui, senza dirgli gran mercè della risposta, mi partii.
Definiz: DIRE MESSA. Celebrare il sagrificio della messa. Lat. sacrum facere. Gr. θύειν τῷ σθεῷθεῷ.
Esempio: Burch. 1. 60. Non fate come Papa Celestino, Che voi ritornereste un Don Vincenzio A dir la messa scalzo, e 'n farsettino.
Definiz: DIRE PAPPA. Maniera esprimente il cominciare i bambini a parlare, essendo questa delle prime voci, che sogliono profferire; onde Non saper dir pappa, si dice d'uno, che non sa parlare. Lat. infantissimum esse.
Esempio: Alleg. 27. E con una giornea Spelazzata, e plebea, Un che non sa dir pappa ec. Viene a far letterati ec.
Definiz: DIRE PARERE, o IL SUO PARERE. Esprimere sentenza, Manifestare l'opinione. Lat. sententiam suam exprimere. Gr. τὴν ἑαυτοῦ γνώμην ἀποφαίνεσθαι.
Esempio: Alleg. 57. Ditemi però voi il parer vostro, che s'ella piace a voi, io son più che certo, ch'io avrò soddisfatto a lei, perch'ell'è una figurina di non molto disegno.
Definiz: DIRE PIANO. Favellare con voce bassa. Lat. submissâ voce loqui. Gr. σιγῇ λαλεῖν.
Definiz: §. I. Talora vale Ragionare con istile ordinario, e naturale. Lat. plane loqui. Gr. φανερῶς λέγειν.
Definiz: §. II. Dir pian piano, vale Favellare molto piano, o sotto voce, in modo che altri non possa udire. Lat. submissâ voce loqui. Gr. σιγῇ λαλεῖν
Esempio: Alleg. 98. E giunt'all'oste dissegli pian piano: Arrecami, se vi hai, che dia buon bere.
Definiz: DIRE PULITO. Parlar con ornamento, e con leggiadría. Lat. disertè loqui. Gr. σεμνολογεῖν.
Esempio: Petr. cap. 4. Fra tutti il primo Arnaldo Daniello Gran maestro d'amor, che alla sua terra Ancor fa onor col dir pulito, e bello.
Definiz: DIRE QUANT'OCCORRE. Dir tutto ciò, che bisogni per espressione de' suoi sentimenti. Lat. quantum necesse est eloqui.
Esempio: Alleg. 147. Alla vostra da amico, e da fratello Brevemente dirò quanto m'occorre.
Definiz: DIR REO. Aver cattiva sorte. Lat. adversâ fortunâ uti.
Esempio: Morg. 3. 67. Ed anco a scacchi ti potria dir reo.
Definiz: DIRE SCERPELLONI. Lat. deliramenta loqui. Gr. ματαιολογεῖν.
v. SCERPELLONE.
Definiz: DIRE SCHIETTO, e SCHIETTAMENTE. Parlar con ingenuità. Lat. sincere loqui. Gr. ἀκιβδήλως λέγειν.
Esempio: Segn. pred. 3. 5. Io vi dico schiettamente ciò, ch'egli fece.
Definiz: DIRE SOPRA UNA COSA. Trattare di quella materia. Lat. de re aliquâ dicere. Gr. περί τινος λέγειν.
Definiz: §. Dire sopra una cosa, vale nelle vendite all'incanto Offerire alcuna somma di danaro per prezzo di quella tal cosa. Lat. licitari, liceri. Gr. ἀντώνεῖσθαι.
Definiz: DIRE STRAFALCIONI. Lo stesso, che Dire scerpelloni.
v. STRAFALCIONE.
Definiz: DIRE TESTIMONIANZA. Testimoniare. Lat. testari, testimonium dicere. Gr. μαρτυεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 1. 6. Testimonianze false con sommo diletto diceva, richesto, e non richesto.
Definiz: DIRE VILLANÍA. Svillaneggiare. Lat. convicia dicere, convicia ingerere. Gr. λοιδορεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 32. 27. Dicendogli le più vituperose parole, e la maggior villanía, che mai ad alcun ghiotton si dicesse.
Esempio: E Bocc. nov. 38. 6. La qual fieramente di ciò adirata, non del non volere egli andare a Parigi, ma del suo innamoramento, gli disse una gran villanía.
Esempio: E Bocc. nov. 78. 12. E se non fosse, che egli temeva del Zeppa, egli averebbe detto alla sua moglie una gran villanía, così rinchiuso, come era.
Esempio: Alleg. 250. Io son ito un gran pezzo mulinando col mio tondo cervello, per ritrovar per qual ragione il dir villanía a qualcuno a proposito sia stato detto dalla maggior parte de' favellatori della miglior lega, proverbiare.
Definiz: DIRE VITUPERIO. Vituperare altrui con parole. Lat. vituperare. Gr. ψέγειν.