Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
INAVERARE, e INNAVERARE
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INAVERARE, e INNAVERARE.
Definiz: V. A. Infilzare, Ferire. Lat. sauciare, ferire. Gr. κατατιτρώσκειν .
Esempio: Sen. Pist. Il qual fortuna puote pungere, ma ella nol puote inaverare, nè fedire, eziandío quando ella il fiede della peggior saetta, ch'ell'ha.
Esempio: Rim. ant. M. Cin. 58. Deh piacciavi donar al mio cuor vita, Ch'e' si muor sospirando, Che innaverato è sì, che poco stando Sarà la sua finita.
Esempio: But. Inf. 5. 2. Lo modo dell'amore, che prese Paolo della mia bella persona, fu tale, che m'offese nel modo, cioè m'innaverò, e feritte il cuore. E così ancora m'offende, cioè m'innavera, e ferisce avale, che l'amo fortemente ec.
Esempio: Tav. Rit. In niuna maniera direi, chi m'ha innaverato.
Esempio: Guid. G. Arrappandogli i lacci dell'elmo nascosamente lo inaverò.
Esempio: Gr. S. Gir. 4. Che se lo mal mo ti vuole mal fare, innanzichè egli te l'abbia fatto, se medesimo ha inaverato dentro al suo cuore.