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1) Dizion. 5° Ed. .
CAPITALE
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CAPITALE.
Definiz: Sost. masc. Qualunque valore accumulato, che alcuno possegga.
Dal lat. capitale; quasi, Che è il principale. –
Esempio: Vill. G. 751: Si trovarono a ricevere dal re, tornato dalla oste detta, tra di capitali e provvisioni e riguardi fatti loro per lo re, più di centottantamila di marchi di sterlini.
Esempio: Cas. Pros. 2, 76: Potrebbe in dieci o in quindici anni fare un capitale da viverne.
Esempio: Not. Malm. 2, 608: Questa voce capitale significa lo Stato o Sustanza d'uno; v. gr.: Il tale ha diecimila scudi di capitale.
Definiz: § I. Capitale dicesi il Fondo che i mercatanti pongono in su i traffichi; e nei traffichi per compagnia s'intende anche della Quota che ciascuno vi pone. –
Esempio: Magal. Lett. 10: Si tratta di disciorre il corpo della Compagnia, rendendo agl'interessati la lor parte de' capitali.
Definiz: § II. E per la Somma del danaro dato a interesse o a frutto. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 42: Non doglion già di non buon pagamento, che capitale e merto rendete loro, e assai ben sufficiente (qui in locuz. figur.).
Esempio: Bocc. Decam. 2, 46: Ogni cosa restituita ad Alessandro, e merito e capitale.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 66: Dando al genero una possessione per la dota, i frutti non si debbono contare nel capitale.
Esempio: Cellin. Pros. 285: Spiacendo a quelle di rendermi il mio capitale con i frutti corsi ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 60: Ma che sono quattrocento scudi, a voler godere i frutti e non consumare il capitale?
Esempio: Not. Malm. 138: Capitale. È il fondo o la sorte principale, sopra di cui sono fondati gli assegnamenti o l'entrate, che sono il frutto del medesimo fondo: ed è così detto, quasi che egli sia come capo o principio di esse entrate.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 147: Ci è di buono la mia vecchiaia, capitale di qualche considerazione per la sua quiete.
Esempio: E Magal. Lett. fam. 2, 152: Ricco del capitale di questa doppia erudizione, non vedevo l'ora di farne ricavare questa macchierella.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 388: Laonde a dare polso, autorità e fede alle cose, che si dicono, vuolvi concetto e fama di probità, e buon capitale di merito.
Definiz: § IV. E pur figuratam. per Capacità, Sapere. –
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. 18: Non piaceva punto al medesimo il disegno vecchio, nè parevagli l'aver tanto di capitale da poterlo fare migliore come desiderava.
Esempio: Crudel. Pros. 167: Se hai capitale da comporre qualche opera sotto il di lei nome, o se da te non puoi, procura di farlo per mezzo degli amici.
Definiz: § V. Capitale, e Buon capitale, dicesi ironicamente di Uomo gargo, raggiratore, ed anche tristo. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 6: Sei tutto il dì con quel buon capitale.
Definiz: § VI. Buon capitale, Gran capitale, si disse per Uomo dabbene, e anche di molta considerazione. –
Esempio: Cecch. Dot. Prol.: Il dubbio È il soddisfare a certi che si stimano Gran capitali.
Esempio: Sassett. Lett. 156: Oltre all'aver fatto un parentado onorevolissimo, e trattato con genti uguali a voi, avete avuto dota da contentarvi, sebbene voi siate un buon capitale, e che si può dire che la vostra consorte digiunasse la vigilia di S. Caterina.
Definiz: § VII. Avere a capitale ed anche in capitale, Tenere a capitale, ed anche in capitale, trovasi per Apprezzare, Tenere in istima. –
Esempio: Stor. Nerbon. volg. 22: Sprezzava la potenzia de' nimici, tenendoli poco a capitale.
Esempio: Marc. Pol. Mil. 1, 16: Eglino erano bene amati e tenuti in gran capitale.
Esempio: Vill. G. 882: Il Legato veggendo così corrotto il paese, se ne andò a dimorare a Benevento, e poco era tenuto a capitale.
Esempio: Morell. L. Cron. 275: Tu non avrai tanto a capitale ricchezza, figliuoli, o stato ec.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 3, 40: Parci essere in questo beffati e dileggiati da voi, e avuto poco a capitale commessione e mandato.
Esempio: Varch. Stor. 1, 431: S'ingegnava di mostrare la salute di quella Repubblica essere spiccarsi dal Cristianissimo, il quale l'aveva poco a capitale.
Definiz: § VIII. Dare una cosa pel capitale, vale Darla per quel che costa a noi, senza farci guadagno alcuno. –
Crusc. Vocab. IV.
Definiz: § IX. Far capitale del danaro, trovasi per Convertire il danaro in capitale, Metterlo a frutto. –
Esempio: Cecch. Dot. 3, 3: Della casa qui sentii io dire che l'aveva venduta a Manno; ma io mi pensavo ch'egli avesse o maritato de' danari la sorella, o fattone capitale.
Definiz: § X. Far capitale di una cosa, o di una persona, vale Tenerne conto, Farvi assegnamento sopra, Farne all'occorrenza suo pro. –
Esempio: Ambr. Furt. 4, 5: Io fo capitale dell'offerte vostre.
Esempio: Sassett. Lett. 16: Ben vi dico, che io non veggo che capitale vi facciate di me, poi che la vostra lettera mi fa calandrino.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 239: Avevo.... detto ai fattori vi facessero motto, che bisognandovi cosa alcuna, facessi capitale della nostra povertà.
Esempio: Dav. Tac. 1, 260: Di questo dire ella non fe' capitale.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 155: Fanno ancora gran capitale delle fisonomie, fattezze ed aspetto della persona.
Esempio: Targ. Viagg. 4, 342: Non si può far capitale di ricolta, sennonchè in capo a tre anni.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 92: Brevemente risposegli.... Che gli era grata, e ne' bisogni sui Avrebbe fatto capital di lui.
Definiz: § XI. E Far capitale vale anche Tener per certo, che oggi dicesi più comunemente Far conto. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 82: E s'ei non vola, può far capitale Ch'io voglia ritrovarlo.
Definiz: § XII. Fare un capitale; Mettere insieme una somma che frutti, Costituire una rendita. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 71: Se tu giovi al compagno, allor tu fai (Quasi gli presti roba) un capitale (qui per similit.).
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 75: E tu cominci Da chieder ch'io ti faccia un capitale.
Definiz: § XIII. Metter del capitale in un affare, o simili, vale Mettervi del suo, Rimettervi, Scapitarvi. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 45: In cambio d'arrecare gloria a casa, se ne guadagna riso e dispregio; e dando meritamente occasione di non si credere talvolta le cose vere, vi si mette anche del capitale (qui figuratam.).
Definiz: § XIV. Perdere i frutti e il capitale, vale Perdere tutto; e s'adopra così al proprio come al figurato.
Definiz: § XV. Restare in capitale o Stare in capitale, vale Conservare il capitale senza nè guadagnare nè perdere; e adoperasi anche figuratam. –
Esempio: Med. L. Beon. 3, 128: Costui taverna fa, ma ne fa male; Ch'egli ha bevuto tanto in capo all'anno, Che non ne resta mai in capitale.
Esempio: Varch. Ercol. 122: Non ne stanno in capitale, anzi ne scapitano, e perdono in digrosso.
Esempio: Gell. Circ. 46: Perchè io tengo che la medicina facci in voi molti più mali che beni, e che voi non stiate nell'usarla in capitale.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 74: Considerata in tal modo la cosa, dicevano, l'Inghilterra non ne starebbe in capitale.
Definiz: § XVI. Ritornare sul capitale; vale Ricattare la spesa, Tornare su' suoi. –
Esempio: Sassett. Lett. 113: Poichè molte volte interviene, che coloro i quali mandano in Levante, non ritornano sul capitale.