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1) Dizion. 4° Ed. .
MARCIO
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MARCIO.
Definiz: Add. Putrido, Fracido, Pien di marcia. Lat. tabidus. Gr.
Definiz: σαπρὸς, μαρασμώδης.
Esempio: Dant. Inf. 30. A te sia rea la sete, onde ti crepa, Disse il Greco, la lingua, e l'acqua marcia.
Definiz: §. I. E figuratam.
Esempio: Lab. 245. E se niuno mai marcio fu di questa nascenza putrida, e villana, tu se' senza niuno dubbio desso.
Definiz: §. II. Per metaf. Vile, Abietto. Lat. vilis, abiectus. Gr.
Definiz: ταπεινὸς, οὐτιδανός .
Esempio: G. V. 7. 48. 2. Disse per rimproccio: leggi gli statuti, popol marcio.
Definiz:
Definiz: §. III. A marcia forza, A marcio dispetto, e simili, ec. vagliono Forzatissimamente. Lat. velit, nolit. Gr. ἐξ ἀνάγχη.
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. Perciocchè il cuore umano non può stare, che non pensi alcuna cosa; s'egli non è occupato in bene, bisogna a marcia forza, ch'e' pensi male.
Esempio: Fir. rim. 131. Che quasi a marcia forza, e a lor dispetto, In sul vergon gli fea balzar di netto.
Esempio: Bern. rim. 1. 102. Può far la nostra donna, ch'ogni sera Io abbia a stare a mio marcio dispetto Infino all'undici ore andarne a letto!
Esempio: Red. lett. 2. 174. Questa volta bisognerà, che ella lo confessi a suo marcio dispettaccio, e che come la Corte torna a Firenze, ella se ne venga a baciar manipolo infino alla mia casa nella via de' Bardi.