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Dizion. 5° Ed. .
DIGNITÀ, DIGNITADE e DIGNITATE.
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pag.317
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DIGNITÀ, DIGNITADE e DIGNITATE. Definiz: | Sost. femm. Astratto di Degno. Qualità, ed altresì Condizione o Grado, di persona che per qualsivoglia titolo morale o civile, o per l'essere proprio, sia degna di molta stima e rispetto nell'opinione comune. |
Dal lat. dignitas. – Esempio: | Dant. Parad. 7: Ed in sua dignità mai non riviene [l'umana natura], Se non riempie dove colpa vota, Contra mal dilettar con giuste pene. | Esempio: | E Dant. Conv. 199: Quando dice: Però se le mie rime avran difetto, escusomi da mia colpa, della quale non deggio essere colpato, veggendo altri le mie parole essere minori che la dignità di questa [donna]. | Esempio: | E Dant. Conv. 248: Platone, delli beni temporali non curando, la reale dignità mise a non calere; chè figliuolo di re fu. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 104: O voi, a sollazzare ed a ridere ed a cantare con meco insieme vi disponete (tanto dico, quanto alla vostra dignità s'appartiene), o voi ec. | Esempio: | Macingh. Strozz. Lett. 75: Bene servare sapeva la dignità sua e della città quando in grado si trovava. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 8, 85: E per potere entrare ogni sentiero Che la sua dignità macchia non pigli, Non l'onorata insegna del quartiero,... Ma portar volse un ornamento nero. | Esempio: | Davil. Guerr. civ. 1, 134: Essi (i signori di Guisa) armati e potenti non avrebbono tollerata un'ingiuria così grave e così manifesta, ma.... sarebbono, per difendere la loro dignità, ricorsi alla forza dell'armi. | Esempio: | Segner. Pred. Pal. ap. 242: Il solo zelo di tale dignità (di quella di Prelato), benchè debito, benchè degno, non è bastevole. |
Definiz: | § I. Figuratam. riferiscesi a cose per lo più morali, come lettere, professione, tenor di vita, e simili; ovvero a cose che per la loro natura siano degne di riverenza. |
Definiz: | § II. Per Osservanza di tutto ciò che si addice alla qualità o condizione di persona, o cosa, degna; Gravità o Contegno conveniente a persona, o a cosa, degna; ed altresì Aspetto maestoso. – |
Esempio: | Firenz. Pros. 1, 276: La dignità nell'uomo non è altro che uno aspetto pieno di riverenzia e di ammirazione. | Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 5, 6: Manda a veder, con dignità turbato, Chi fa il romore, il re canuto e bianco. | Esempio: | Borgh. V. Disc. 2, 451: Con molta cura e con somma dignità si trattava [l'ufficio divino]. | Esempio: | Tass. Dial. 1, 351: Nel quale la bianchezza de' capelli e de la barba tutta canuta.... molto accresceva di dignità. | Esempio: | Bott. Stor. Ital. 4, 163: Tutte queste cose disse [Napoleone] e fece con modi tanto plebei, che tutti restarono persuasi, che se aveva la forza, non aveva la dignità, e che, novizio ancora, male sapeva portare il nuovo imperio. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 28: Perchè tener codesto berrettuccio Sui crini, che dovria cinger l'alloro? Dov'è la dignità, dove il decoro? |
Definiz: | § III. E riferito a cosa, vale Bellezza, Grazia, Leggiadria, accompagnata da una certa severità. – |
Esempio: | Firenz. Pros. 2, 30: Tanta è.... la dignità della chioma, che, avvegnachè una donna sia ornata di perle e d'ostro, vestita di drappi mollissimi, e porti addosso tutto il suo corredo, e non abbia rassettati i capelli, ella mai nè pulita nè bella apparirà. | Esempio: | Pindem. Poes. 486: Forme di tanta dignitade e tanta, E sì largo pennello, e stil sì grande. |
Definiz: | § IV. Per Qualità o Condizione che rende insigne, eccellente, e simili, Prerogativa, Preminenza; e riferiscesi anche a cose. – |
Esempio: | Dant. Parad. 7: Vostra natura, quando peccò tota Nel seme suo, da queste dignitadi, Come di paradiso, fu remota. | Esempio: | E Dant. Conv. 99: Per la quale [grandezza della virtuosa operazione] le grandezze delle vere dignitadi e delli veri onori, delle vere potenzie, delle vere ricchezze, delli veri amici, della vera e chiara fama, e acquistate e conservate sono. |
Esempio: | But. Comm. Dant. 3, 239: Da queste dignitadi; cioè dalla perpetuità, da la libertà e dal lume, per le quali cose era [l'umana natura] simile a Dio. | Esempio: | E But. Comm. Dant. appr.: Nè ricovrar poteansi, cioè le dette dignitadi, cioè in quella perfezione che fusse bastevile. | Esempio: | Piccolom. Instit. mor. 165: L'aritmetica è quella che fa l'ingegno dell'uomo acuto e perspicace, per esser il numero di grandissima forza in tutte le cose; della dignità del qual numero i Pitagorici lungamente parlarono, e Platone stesso nel Timeo parimente. | Esempio: | Rucell. Or. Dial. R. 4: Beni della fortuna [sono] quelli, che sono fuori di noi, e ad arbitrio d'altri ci vengono dati e tolti, come si è la ricchezza, la potenza, la dignità. |
Definiz: | § V. Per Segno di onore, Privilegio insigne, Onore grande, e simili. – | Esempio: | Vill. G. 39: E di quella solennità venne alla casa de' Pazzi la dignità che hanno della grande faccellina. |
Definiz: | § VI. Si usò per Cosa di gran pregio, Ornamento insigne, Rarità. – |
Esempio: | Malisp. Stor. fior. 49: E recaronne i Fiorentini, e i Fiesolani che si feciono cittadini, in Firenze tutta la dignità, e colonne di marmo, e gl'intagli ec. | Esempio: | Gio. Fior. Pecor. 1, 181: Aveva un campanile il quale era il più bello e il più ricco, e la maggior dignità che avesse Vinegia a quel tempo. |
Definiz: | § VII. Dignità vale pure Grado, Condizione, Stato, e propriamente cospicuo, eminente, e simili. – |
Esempio: | Stat. Pot. Fir. 1, 2: Prometta e giuri.... ch'elli fia promosso a cavalleria, e che elli conseguirae la dignità della cavalleria. | Esempio: | Vill. G. 25: E di grado in grado sedeano le genti, al di sopra i più nobili, e poi digradando secondo le dignità delle genti. | Esempio: | Machiav. Leg. Comm. 3, 259: Lo effetto sia che il vostro presente stato rimanga intatto e illeso, e che voi esercitiate la iurisdizione, e possediate tutte le vostre città, castella, terre, ville e luoghi, come al presente esercitate e possedete, e che non vi sia diminuita dignità, autorità o preeminenza, nè da lui nè da alcuno de' suoi. | Esempio: | E Machiav. Pros. var. 8, 124: Il Papa desidera mantenere la Chiesa in quella dignità spirituale e temporale che ha trovata. |
Definiz: | § VIII. Usasi parimente per Ufficio, Carica, Ministero, sia civile, sia ecclesiastico; ma dicesi sempre de' principali. – |
Esempio: | Cic. Opusc. 442: Ancora me Consolo, ne' prossimi comizj consolari, e coloro che dimandavano, come tu, le dignità, volesti uccidere nel Campo Marzio. | Esempio: | Dant. Purg. 19: Qual cagion, disse, in giù così ti torse? Ed io a lui (a Adriano V): Per vostra dignitate, Mia coscenzïa dritta mi rimorse. | Esempio: | E Dant. Conv. 235: Non per sapere studiano, ma per acquistar moneta o dignità. | Esempio: | Vill. G. 576: E per moneta desse privilegj, dignitadi e beneficj. | Esempio: | Machiav. Stor. 2, 181: Non vi basta essere in tanta città principi, ed aver voi pochi quelli onori, dignità ed utili, de' quali già molti cittadini si solevano onorare. | Esempio: | Borgh. V. Disc. 2, 448: Aveano adunque in quel collegio questi uficj o dignità che le vogliam dire. | Esempio: | Davil. Guerr. civ. 2, 370: Ha.... incominciato a nominare alle dignità ecclesiastiche che hanno cura d'anime personaggi idonei e capaci, e quali sono ordinati da' santi decreti. | Esempio: | Baldin. Vit. Bern. 10: Già era stato assunto al sommo pontificato il Card. Maffeo Barberino, che fu Urbano VIII, il quale essendo stato compagno di Gregorio nel clericato della Camera, meritò poi di rimanergli fortunato successore in quell'altissima dignità. | Esempio: | Leopard. Pros. 2, 119: Gli uffizj pubblici e le dignità d'ogni sorte non sono tenute se non da persone chiamate e costrette a ciò loro mal grado. |
Definiz: | § IX. E figuratam. prendesi per Persona investita di alcuna dignità. – |
Esempio: | Baldin. Art. Int. 16: Ma già che parliamo di ritratti, uno n'era di sua mano, grande quasi quanto il naturale, in Leida in casa del maestro de' Cittadini che noi diremo il Console, prima dignità del magistrato di quella città. | Esempio: | Maff. Anfit. 275: Alcune distinzion generali furon dunque nell'anfiteatro tra gli spettatori. Prima fu quella dell'Ordine Senatorio e delle primarie dignità. | Esempio: | E Maff. Anfit. appr.: Ne' teatri di Roma erano palchetti per altre dignità ancora. |
Definiz: | § X. Term. delle Scuole. Principio per sè medesimo evidente, Assioma: ma in questo senso non è oggi molto comune. – |
Esempio: | Gell. Lez. 63: Con la quale [potenzia] noi conosciamo i termini incomplessi e semplici delle cose, e solamente quelle poche conclusioni, che, intesi i termini loro, ci sono per la loro istessa natura chiare e manifeste, chiamate da i filosofi dignità, o vero primi principj. | Esempio: | Piccolom. Instr. Filos. 36 t.: Queste proposizioni adunque, per la eccellente notizia che tengano, son dignità domandate, e supposte per principj notissimi e principali d'ogni scienzia. | Esempio: | Speron. Op. 1, 347: Nelle scienzie son per sè note e per sè vere le dignitati, e per altrui le conclusioni. | Esempio: | Galil. Op. astronom. 1, 280: La terra non può muoversi di sua natura di tre movimenti grandemente diversi, ovvero bisognerebbe rifiutare molte dignità manifeste. | Esempio: | E Galil. Op. astronom. appr.: La terza dignità è, che nelle cose soggette ai sensi, uno, in quanto uno, produce una cosa sola. |
Definiz: | § XI. E Term. de' Matematici. Prodotto di una quantità moltiplicata in sè medesima un dato numero di volte; oggi comunemente Potenza. – | Esempio: | Galil. Op. fis. mat. 3, 41: L'unità è quadrato, è cubo, è quadrato quadrato, e tutte le altre dignità. | Esempio: | Tratt. Resist. V. V. 19: Se le resistenze di due libre staranno come le dignità dello stesso grado, e le leve saranno uguali, i contrappesi staranno come le dignità delle medesime contralleve d'un grado più alte. |
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