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1) Dizion. 3° Ed. .
SCONOSCENTE
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SCONOSCENTE.
Definiz: Ingrato, e non ricordevol de' beneficj. Lat. ingratus. Gr. ἀγνωμων.
Esempio: Boc. Nov. 49. 7. E come sarò io si sconoscente, che ad un gentiluomo, al quale, ec.
Esempio: E Bocc. Nov. 68. 20. Anzi si vorrebbe uccidere questo can fastidioso, sconoscente.
Esempio: Guid. Cavalc. Rim. Tu dì ch'io sono sconoscente, e vile.
Esempio: Tav. Rit. Essendo giunti, trovarono al mulino tre mulinari, i quali erano assai villani, e sconoscenti [cioè zotichi, e rozzi. Lat. rudis, inhaemanus inhumanus]
Esempio: Dan. Inf. 7. Ed egli a me, vano pensiero aduni, La sconoscente vita, che i fa sozzi, Ad ogni conoscenza or gli fa bruni [cioè, che non s'eran mai fatti conoscere, per opera alcuna lodevole. Lat. ignobilis, obscurus]
Esempio: Stor. Europ. 39. Perchè la sconoscente vita, che e' vissero, non merita maggior memoria nell'avvenire, che ella abbia sino a' dì nostri [qui nel medesimo sentim. preso sopra da Dante]
Esempio: Tass. Ger. 12. 88. Rifiuti dunque, ahi sconoscente, il dono Di ciel salubre, e 'ncontra lui t'adiri?