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Dizion. 4° Ed. .
CEFFO.
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CEFFO.
Definiz: | Proprio il Volto, e il Muso del cane. Lat. rostrum. Gr. ῥύγχος. |
Esempio: | Dant. Inf. 17. Non altrimenti fan di state i cani Or col ceffo, or col piè, quando
son morsi O da pulci, o da mosche, o da tafani. |
Definiz: | §. I. Ceffo dicesi anche il Volto dell'uomo, o per ischerzo, o per mostrar deformità. Lat. vultus, facies. Gr. πρόσωπον. |
Esempio: | Dant. Inf. 34. Quel, che pende dal nero ceffo, è Bruto. |
Esempio: | Libr. Viagg. Dal suo brutto ceffo esce fummo grande, e puzzo grandissimo.
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Esempio: | Malm. 9. 40. E chi si fa sul ceffo dar dei punti. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 2. 12. Non veditù quel ceffo rubicondo, Che par di
rame? |
Definiz: | §. II. Dare del ceffo in terra, vale Cadere. |
Esempio: | Cecch. Servig. prol. Ma egli avvenne, come suole Agli ammalati, che per poco
danno Del ceffo in terra. |
Definiz: | §. III. Far ceffo, vale Storcere, o Travolger la faccia, vedendo, o sentendo cosa, che non aggradi.
Lat. contrahere frontem. Gr. μέτωπον
ἀνασπᾷν. |
Esempio: | Fir. Trin. 2. 5. Quando io ne la sgrido, ella truova scuse, che non m'entrano, e
fammi ceffo. |
Esempio: | Gell. Sport. 3. 4. Io non voglio, ch'io veggo, che tu n'hai fatto ceffo.
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