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Dizion. 3° Ed. .
CIURMARE
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CIURMARE.
Definiz: | Proprio il Dar bere che fanno i ciurmadóri, di quel vino, sopra 'l quale egli hanno detto una lunga intemeráta di
parole; la qual bevanda dicono essere antidoto a morsicatúre di serpi, e d'altri animali velenósi. |
Definiz: | §. E figurat. neut. pass. vale Mezzo inebbriarsi col vino. |
Esempio: | Boc. Nov. 76. 5. Andiamo, e meniamlo alla taverna, ec. egli si ciurmerà, e
verracci troppo ben fatto. |
Esempio: | Varch. Rim. Burl. E mi ricordo per un San Giovanni, Ch'io mi ciurmai, sol per
aver cagione Di bere un sorso. |
Definiz: | §. Ciurmare: è anche Dare ad intendere una cosa per un'altra, siccome fa il ciurmadóre. |
Esempio: | Morgant. Io ciurmerei più Gan con un sermento, Che tu colle tue serpi.
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Esempio: | Circ. Gell. E chi meglio sa ciurmare, s'acquista più fede. |
Definiz: | §. Onde Ciurmería: che son Quegli atti, e que' falsi cicalamenti, che escono da' ciurmadóri; il che
prendiamo per Inganno, e Avvolgimento di parole. Lat. circuitio, ambages. |
Definiz: | §. Dicesi Esser ciurmato: d'Uno, che par che possa mettersi a ogni rischio; e anche a contrario
senso: di Chi per essere incorso nel male, più non ne teme. |
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