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AFFARE.
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AFFARE.
Definiz: Sost. masc. Negozio, Fatto, Faccenda.
Dal verbo fare, unitavi la prep. a. −
Esempio: Rim. ant. F. Guinizz. Guid. 1, 81: È fallimento, Volendo ragionare Di così grande affare.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 239: Tenendo il re la sua affezion nascosa, nè per grande affare che sopravvenisse potendo dimenticare la bellezza e la piacevolezza di Ginevra,.... sì nell'amorose panie s'invescò, che quasi ad altro pensar non poteva.
Esempio: Cas. Pros. 2, 8: Prego V. Ecc. che l'ascolti volentieri,.... e si degni d'indirizzare e favorire gli suoi affari appresso a S. M. Cristianissima.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 26: Ella per uso il dì n'esce, e rivede Gli affari suoi, le sue magiche carte.
Esempio: Magal. Elog. Leop. 1: Oltre il metterlo a parte di tutti i più intimi affari politici, gli appoggiò, per così dire, tutta la generale soprintendenza.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 2, 50: Non che questi ostili procedimenti non potessero escusazion trovare presso gli uomini intendenti degli affari di stato.
Definiz: § I. Affare, per Condizione, Essere, così delle persone come delle cose. −
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 65: I savj antichi dissero molte cose dell'affare del mondo, e di molte dissero la veritade.
Esempio: Fr. Giord. Pred. D. 123: Di verità tutto l'affare del mondo è uno dormire, e come un sognare.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 3, 139: Innamorava tutte le persone Di qual si voglia grado e qualitade, D'ogni affar, d'ogni sesso e d'ogni etade.
Definiz: § II. Laonde a significare l'alta o la bassa condizione delle persone, la loro eccellenza o mediocrità, non che la molta o la poca importanza delle cose, si aggiungono i modi Di grande affare, Di piccolo affare, e simili. −
Esempio: Rim. ant. F. Guinizz. Guid. 1, 78: Contro lo meo volere Amor mi face amare Donna di grande affare, troppo altera.
Esempio: E Rim. ant. F. Rinald. d'Aquin. 1, 227: Uomo di poco affare Per venire in gran loco, Se si sape avanzare, Moltiplica lo poco ch'ha acquistato.
Esempio: Malisp. Stor. fior. 189: Disposta (esposta) l'ambasciata al re Carlo e a' suoi baroni, parve loro una grande superbia, quello che gli era mandato a dire a uno de' maggiori re de' Cristiani, ed egli era di piccolo affare.
Esempio: Vill. G. 1, 173: Altri più legnaggi v'avea di più piccolo affare.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 215: Messere Ansaldo Gradense, uomo d'alto affare, e per arme e per cortesia conosciuto per tutto.
Esempio: Tass. Dial. 1, 365: Donna d'alto affare con uomo di picciola condizione, o per lo contrario uomo gentile con donna ignobile, non ben si possono sotto il giogo del matrimonio accompagnare.
Esempio: Alf. Trag. 2, 213: Tu in ver, donna, mi sembri d'alto affare.
Definiz: § III. Di mal affare o di cattivo affare, dicesi di persone dedite a male operare, di mala vita, di cattivo nome; e figuratam. anche talvolta d'alcun ricetto di cotali persone. −
Esempio: Morell. Cron. 19, 195: Ne venne preso Andrea di messer Piero de' Pazzi e 'l Brigliaino, cagnotto di casa, uomo di mal affare.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 1, 116: E vidi ben come di male affare Era la nave, ch'andava rubando.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 457: Fu congiurato in Roma da Catilina, e alcuni altri cittadini di malo affare.
Esempio: Segner. Pred. 572: Non è già questo un postribolo o un lupanare, dove a persone di mal affare non tengasi mai portiera.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 8, 71: Assai uomini di mal affare erano pullulati a cagione dei governi sempre deboli.
Definiz: § IV. Donna di mal affare, di cattivo affare, vale Donna di partito, Meretrice. −
V. Donna.
Definiz: § V. Uomo di affari, diciamo a Colui che ha molte ingerenze, che s'occupa di molte cose per sè o per altri. −
V. Uomo.
Definiz: § VI. Familiarmente parlando, diciamo: Egli è un affare, Di questa cosa se ne fa un affare, o anche un affar di stato; a denotare che una cosa è grave e difficile, o che, per lieve che sia, vien considerata e trattata come se fosse di gran momento.
Definiz: § VII. Sono ancora comunemente usati i modi: Qui sta l'affare; per dire Qui sta il difficile: Non è affare; per ricusarsi ad alcuna cosa, la quale apparisca inopportuna o nociva.
Definiz: § VIII. Affari esteri. Term. della moderna Diplomazia. Così chiamansi gli Affari che si trattano fra un governo e l'altro per mezzo di speciali ministri, nell'interesse del pubblico e de' privati; e pigliasi ancora per quell'Ufizio ov'essi ministri riseggono. −
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 336: Scriveva egli [Buonaparte] al ministro degli affari esteri, male conoscersi i popoli cisalpini a Parigi.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. cont. 10, 256: Era stato [il Caracciolo] richiamato dalla Sicilia per reggere in Napoli la segreteria degli affari esteri.
Definiz: § IX. Dicesi alla stessa maniera Affari ecclesiastici.