Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
MIO
Apri Voce completa

pag.251


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
MIO
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
MIO
Dizion. 3 ° Ed.
MIO
Dizion. 4 ° Ed.
MIO
Dizion. 4 ° Ed.
» MIO
Dizion. 5 ° Ed.
MIO.
Definiz: Pronome possessivo, che nel genere maschile nel numero del più ha Miei, nel femminile nel numero del meno ha Mia, e nel numero del più Mie. Lat. meus, a, um. Gr.
Definiz: ἐμός .
Esempio: Bocc. nov. 1. 21. Ho fatte mie picciole mercatanzíe.
Esempio: E Bocc. nov. 19. 3. Io non so, come la mia si fa.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 25. Ma tu ti se' molto bene ammendato per li miei gastigamenti.
Esempio: Dant. Par. 2. Dietro al mio legno, che cantando varca.
Esempio: E Dan. Par. 4. Dalli miei dubbj d'un modo sospinto.
Esempio: Petr. canz. 38. 2. I miei sospiri, ch'addolciscon l'aura.
Esempio: E Petr. st. 38. 3. Quante lagrime, lasso, e quanti versi Ho già sparti al mio tempo.
Esempio: E Petr. son. 202. Che mi scusi appo voi, dolce mia pena.
Definiz: §. Si muta nella particella MA, e MO, allora, che si affige alle voci Moglie, Fratello, o simili.
Esempio: Bocc. nov. 76. 7. Mogliama nol mi crederrà.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 16. Questo uscio fa sì gran romore, quando s'apre, che leggiermente sarei sentita da fratelmo, s'io t'aprissi.