1)
Dizion. 3° Ed. .
NE.
Apri Voce completa
pag.1078
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
NE.
Definiz: | Particella riempitiva per vaghissima proprietà del nostro linguaggio. |
Esempio: | Boc. Nov. 12. 13. La donna se ne venne, e del buon'huomo domandò che ne fosse.
|
Definiz: | §. Talora, ancora che particella riempitiva, par che significhi una certa proprietà per colui, che opera, onde
sembra che abbia alcuna fiata, forza di pronome, in vece di Noi, o simili. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. 11. Il mandarlo fuori di casa nostra, ne sarebbe gran biasimo.
|
Esempio: | Petr. Canz. 16. E sì come la vita Fugge, e la morte n'è sovra le spalle.
|
Definiz: | §. Talora rassembra, che dinoti qualità d'avverbio di moto. |
Esempio: | Dant. Purg. 25. Corse Diana, ed Elice caccionne. |
Definiz: | §. Si prepone, e si pospone alle particelle IL, LO, GLI, LA, LE. |
Esempio: | Boc. Nov. 80. 23. Ed avendo alcun denaio, ed il Canigiano avendonegli alquanti
prestati. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 69. 20. Io ti consiglierei, che tu il ne
cacciassi fuori. |
Definiz: | §. Si pospone a ME, TE, SE, CE, VE, e colle stesse talora si affigge, e spesso affisso s'accorcia. |
Esempio: | Boc. Nov. 52. Io me ne sono venuta tosto. |
Esempio: | Dant. Son. Io prego voi, se non ven sete accorta. |
Definiz: | §. Anche a due insieme delle suddette particole, l'una dopo l'altra si pospose. |
Esempio: | Boc. Nov. 23. 9. Che io questo vi abbia detto, e siamivene doluta.
|
Definiz: | §. Pure alla particella SI, si pospose talora. |
Esempio: | G. V. 2. 22. Si ne pare di necessità dire ancora quello, che, ec.
|
Definiz: | §. Gli Antichi per riposo della pronunzia, talora aggiunsero la particella NE, a parole terminate in accento.
|
Esempio: | Dan. Par. 27. Pur ascoltando timida si fane. |
Esempio: | Guitt. Arez. Che per vostro piacere, Volentieri mi sfarei, per far di mene Cosa
stesse a voi bene. |
Definiz: | §. Non del tutto oziosa par che riferisca alcuna volta materia, o cagione, accennata di sopra. |
Esempio: | Boc. Nov. 21. 5. Le donne mi davano sì poco salario, che io non ne poteva appena
pagare i calzari [cioè di quel salaro] |
Esempio: | E Bocc. num. 6. Io mi credo, che noi ne avremmo buon servigio
(cioè di lui) |
Esempio: | Boc. Nov. 84. 2. Quantunque dimolte altre cose, male insieme ci convenissero in
uno, cioè, che amenduni li lor Padri odiavano, tanto si convenivano, che amici n'erano divenuti, e spesso n'usavano
insieme (cioè per questa cagione) |
|