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1) Dizion. 5° Ed. .
CONOSCERE.
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CONOSCERE.
Definiz: Att. Apprendere coll'intelletto l'essere degli obietti, Averne idea distinta.
Dal lat. cognoscere. –
Esempio: Dant. Conv. 208: E perocchè Iddio è universalissima cagione di tutte le cose, conoscendo Lui, tutte le cose conosconsi secondo il modo della intelligenzia.
Esempio: E Dant. Conv. 254: Conciossiacosachè conoscere Dio, e certe altre cose, come l'eternità e la prima materia, non sia possibile alla nostra natura.
Esempio: Pitt. B. Cron. 16: Iddio gli avea renduto il conoscere la verità.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 296: Non si dà libertà per volere quello, che non si conosce per bene (cioè per cosa buona).
Esempio: Borgh. S. Tertull. 3: Quel che non sanno, giudicano alla cieca esser tale, che se lo conoscessero, non lo potrebbero odiare.
Definiz: § I. E detto in particolare di Dio, vale Aver non solo idea distinta degli attributi della divinità, ma altresì riverirlo come solo e vero Dio. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Poeta, i' ti richieggio Per quello Iddio che tu non conoscesti, Acciocch'i' fugga questo male e peggio, Che tu mi meni là dov'or dicesti.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. 2, 276: Un giorno vedendovene (dei Pagani) molti adunati, Abraam incominciogli a confortare che conoscessono Iddio, e si convertissono a fede.
Definiz: § II. E per Acquistar notizia vera, contezza, di checchessia; Arrivare a scoprirne la cagione, la ragione, la qualità, la condizione o simili, e propriamente da qualche segno o effetto; e dicesi tanto di cose materiali e fisiche, quanto di cose morali. –
Esempio: Dant. Inf. 4: L'occhio riposato intorno mossi,... e fiso riguardai Per conoscer lo loco dov'io fossi.
Esempio: E Dant. Inf. 5: Dimmi [o Francesca]: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette Amore Che conosceste i dubbiosi desiri?
Esempio: E Dant. Purg. 16: Se non mi credi, pon mente alla spiga; Ch'ogni erba si conosce per lo seme.
Esempio: E Dant. Conv. 338: Non si può per li principj assenziali la loro ottima perfezione difinire; conviensi quella difinire e conoscere per li loro effetti.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 146: Lorenzo di Piero di Cosimo de' Medici... era stato malato circa mesi due di una strana infermità,... che mai si potette conoscere sua malattia.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 25: Bisogna che [i metallieri] molto spesso se ne calino giù ne la cava, e consumino qualche poco di tempo nel considerar e conoscere la natura de le vene e de le fessure.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 150: I medici.... non conoscono il suo male.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 24: Quando il vivente a più segni si avvede della declinazione del proprio essere, appena ne ha sperimentato la perfezione, nè potuto sentire e conoscere pienamente le sue proprie forze, che già scemano.
Definiz: § III. E figuratam., riferito a persona rispetto alla volontà o agli intendimenti di essa. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 289: Sua Signoria si piglia ogni cosa, e a che cammino ella si vada non si sa, perchè è difficile intenderla e conoscerla.
Definiz: § IV. Per Comprendere, Capire, Sentire in noi checchessia, Averne coscienza, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 3: E del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto, E 'l pentirsi, e 'l conoscer chiaramente Che quanto piace al mondo è breve sogno.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 52: Non son al sommo ancor giunte le rime: In me 'l conosco, e provai ben chiunque È 'nfin a qui che d'amor parli o scriva.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 384: Io sarò di tutto contenta, sì come colei che conosco che io sono da men di loro.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 150: A Socrate, e con lui all'oracolo, parve che il sommo del sapere permesso all'uomo fosse il conoscere di non sapere.
Esempio: Red. Lett. 1, 11: Questo è quanto ho saputo dire a V. S. Illustrissima così confusamente; che, per ignorante che io mi sia, meco medesimo me ne vergogno, conoscendolo.
Esempio: Pindem. Poes. 35: Or più di questa gloria io non mi curo, Chè un nulla al fine la conobbi anch'essa.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 59: Questa mia inclinazione [al suicidio] non procede da alcuna sciagura che mi sia intervenuta;... ma.... da un certo non solamente conoscere ma vedere, gustare, toccare la vanità di ogni cosa che mi occorre nella giornata.
Definiz: § V. E altresì per Comprendere checchessia, Accorgersene, Avvedersene. –
Esempio: Dant. Purg. 31: Levai al suo comando il mento; E quando per la barba il viso chiese, Ben conobbi il velen dell'argomento.
Esempio: E Dant. Parad. 14: Non er'anco del mio petto esausto L'ardor del sagrificio, ch'io conobbi Esso litare stato accetto e fausto.
Esempio: E Dant. Conv. 231: Quando l'amico conosce che vergogna crescerebbe al suo amico, quello ammonendo, o menomerebbe suo onore, o conosce l'amico suo non paziente;... questa figura è bellissima,... e puotesi chiamare Dissimulazione.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 172: Manifestamente conobbe che dentro a quella [cella] era femina, e tutto fu tentato di farsi aprire.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 178: L'abate, che accorto uomo era, prestamente conobbe costui non solamente aver più di lui saputo, ma ec.
Esempio: Pitt. B. Cron. 16: Dissili: tu mi di' queste false parole non da te: conosco chi te le fa dire, e per che cagione.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 87: Orlando è in terra, e a pena sel conosce, Ch'i piedi ha in staffa, e stringe ancor le cosce.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 10: Che sì? che sì? volea più dir; ma intanto Conobbe ch'eseguito era lo 'ncanto.
Esempio: Adr. M. Plut Vit. 1, 17: Egeo, quando dopo alle calde preghiere e supplicazioni lo conobbe risoluto, e non lasciarsi persuadere in contrario, fece trarre a sorte gli altri giovani.
Definiz: § VI. Saper fare stima o ragione di checchessia, Saperlo apprezzare secondo l'importanza, il valore, o simili, di esso; riferito tanto a cose materiali, quanto a cose intellettuali o morali. –
Esempio: Dant. Conv. 269: Tutte le nostre brighe, se bene vegnamo a cercare li loro principj, procedono quasi dal non conoscere l'uso del tempo.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 208: Non senza grandissime ed amare punture d'animo conosco, e senza pro, il tempo che andar lasciai.
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 118: E fai, come si dice, l'asinello, Che sempre par che la coda conosche Quando e' non l'ha, che sel mangion le mosche.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 59: Rare volte interviene che chi non è assueto a scrivere,... possa mai conoscer perfettamente le fatiche ed industrie degli scrittori.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 258: Su su, datelo Qua (l'anello), che e' bisogna darlo a chi conoscalo.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 194: Per la picciola età non avevan sentimento de' lor mali; e però il non conoscere il cangiamento di lor fortuna mosse tanto il popolo a compassione, che ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 109: Il Senato veneziano, che per la sua prudenza sempre seppe bene conoscere i tempi, ora male misurandogli,... rispose che la Repubblica... voleva esser amica a tutti.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 285: Io voglio che tu abbi per indubitato, che a conoscere perfettamente i pregj di un'opera perfetta o vicina alla perfezione, e capace veramente dell'immortalità, non basta ec.
Definiz: § VII. E con qualche compimento, vale Avere checchessia, o chicchessia, in un dato conto, Reputarlo tale. –
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 192: Non conoscono essi altri nemici che quelli della libertà.
Definiz: § VIII. Per Apprendere o Sapere checchessia, Esserne ragguagliato o informato bene; anche figuratamente. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Ma se a conoscer la prima radice Del nostro amor tu hai cotanto affetto, Farò come colui ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 54: Ruggier.... conosciuto avea per fama, Ch'Astolfo alla sua donna cugin era.
Esempio: Pindem. Poes. 87: A cercar vado.... Quell'amico sentier, quell'ombra fida, Che tutti i pensier miei conosce.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 131: Ma non fia senza utilità il particolarizzare gli umori che correvano a quei tempi in Italia, acciocchè i posteri possano.... conoscere i grandi inganni, e deplorare le debolezze fatali.
Definiz: § IX. E per Saper bene, riferito ad arte, scienza, o simili, Aver perizia in quelle; anche in senso figurato. –
Esempio: Mont. Poes. 1, 351: Fortunato, chè l'arte ei non conosce Funesta e ria di fabbricar sventure, L'orribil arte di crear le brame.
Definiz: § X. Riferito a persona, vale Sapere chi essa è, Avere o Acquistar notizia dell'essere o condizione di lei, Esserci quella, o Divenirci, nota per pratica, per nome, per fama e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 25: I' non gli conoscea (tre spiriti); ma ei seguette, Come suol seguitar per alcun caso, Che l'un nomare all'altro convenette.
Esempio: E Dant. Purg. 16: Per altro soprannome i' nol conosco, S'io nol togliessi da sua figlia Gaia.
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 175: Quegli, i quali mi conobbero insino da piccolo.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 87: Chi conobbe Ercole e conosce il giovane, vede infra loro una somiglianza grandissima.
Esempio: Ar. Orl. fur. 169 1, 69: M'ha qui abbattuto, e se ne parte or ora; E perch'io sappia chi m'ha messo a piedi, Fa che per nome io lo conosca ancora.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 25, 8: Perch'era conosciuta da la gente Quella donzella ch'avea in compagnia, Fu lasciato passar liberamente.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 107: Mi bisogna Far con voi scusa, s'io vi feci ingiuria; Io non vi conoscevo; o vo' che voi Ne 'ncolpiate la gioventù.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 64: Il zio prete, in poltrona al fuoco assiso, Quand'ebbe conosciuto che son io, Finse di non conoscer; torse il viso.
Definiz: § XI. Pur riferito a persona, intendesi figuratam. delle qualità, sia morali, sia intellettuali, sia fisiche di essa, dei suoi costumi, dei suoi atti, e simili. Ed usasi in modo assoluto. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 29: Il Signore (Carlo di Valois) non conoscea i Toscani, nè le malizie loro.
Esempio: Petr. Rim. 2, 94: Non la conobbe il mondo mentre l'ebbe; Conobbil'io, ch'a pianger qui rimasi.
Esempio: Cronichett. Mannell. 73: Annibale,... tu vincerai loro; ch'io gli conosco tutti, e so i loro modi.
Esempio: S. Bern. Cosc. 51: Molte sono le scienze degli uomini; ma niuna è migliore di quella, per la quale l'uomo conosce sè medesimo.
Esempio: Stef. March. Istor. 8, 8: Volealo [Carlo IV] appresso di sè, perchè governasse lo suo Imperio. Non volle [Niccolò Acciaiuoli], perchè era quasi signore dello Re e dello Reame predetto, e forse perchè conoscea li Tedeschi, con cui averebbe avuto a praticare.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 223: Ragionando di Pandolfo Petrucci mi disse: costui mi manda ogni dì o lettere o uomini apposta, a farmi intendere la grande amicizia che tiene meco; ma che lo conosceva.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 16: Più volte s'eran già non pur veduti, Ma 'l paragon de l'arme conosciuti.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 24: Ma perchè il Re conosce, e i suoi furori, Celargli il parto al fin si riconsiglia.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 144: Conoscere loro la Francia, e sapere con quali termini si potesse vivere con lei.
Definiz: § XII. E nella medesima relazione, col compimento espresso. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 236: La reina, la quale lui e sollazzevole uomo e festevole conoscea, ec.
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 24: La quale (Santità di Clemente VII), come conosceva i begli ingegni, e gli uomini virtuosi, così sapeva riconoscergli.
Definiz: § XIII. E riferito all'animo, alle qualità stesse, così morali come fisiche, delle persone. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 210: Di cose piccole si fanno le grandi, e.... gli animi degli uomini si conoscono etiam in minimis.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 189: Io ho bisogno Di guadagnare, e che la mia virtù Sia conosciuta ed apprezzata, e basta.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 56: Ma s'egli sta ritroso e se ne sdegna (Conosco quel suo indomito ardimento), Tu ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 10: Incontra si van con gran risguardo; Chè ben conosce l'un l'altro gagliardo.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 110: Quanto ai sudditi, non aveva timore alcuno di novità, stante che conosceva e la fede loro, e la vigilanza dei magistrati.
Definiz: § XIV. E riferito a cose, alle loro qualità, condizioni, modo di essere, e simili; e più specialmente per pratica o esperienza. Usasi così al proprio come al figurato. –
Esempio: Tass. Gerus. 7, 12: Benchè fossi guardian degli orti, Vidi o conobbi pur l'inique Corti.
Esempio: Pindem. Poes. 97: Amore Volare innanzi ti vedrai per quello (antro), E indorar l'ombre con la face in alto. La via conosce.
Definiz: § XV. E riferito tanto a cose materiali, quanto a cose morali, usasi figuratam. per Provare, Sperimentare, Fare esperimento. –
Esempio: Dant. Purg. 15: Che volle dir lo spirto di Romagna, E divieto e consorto menzionando? Perch'egli a me: Di sua maggior magagna Conosce il danno; e però non s'ammiri Se ne riprende, perchè men sen piagna.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 133: Dirò come una.... fosse.... prima a sentir d'amore il frutto condotta, che i fiori avesse conosciuti (qui in locuz. figur.).
Esempio: Tass. Gerus. 7, 15: O fortunato, Ch'un tempo conoscesti il male a prova, Se non t'invidii il Ciel sì dolce stato, Delle miserie mie pietà ti mova.
Esempio: Pindem. Poes. 47: E col pensier volo a quei di che Roma Questo medesmo mar contro una sola De l'Isola città coprío di vele, Che non conobber del ritorno i venti (qui poeticam.).
Esempio: Leopard. Pros. 2, 98: La sapienza... s'è ridotta a denunziarla (l'infelicità), e quasi entrarne mallevadrice a quei medesimi che, non conoscendola, o non l'avrebbero sentita, o certo l'avrebbero medicata colla speranza.
Definiz: § XVI. Riferito a certe qualità, regole, norme, e simili, prendesi figuratam. in senso di Osservare, Praticare, Avere in sè medesimo; ed usasi più comunemente in locuzione negativa. –
Esempio: Dant. Parad. 19: Vedrassi la lussuria e il viver molle Di quel di Spagna, e di quel di Buemme, Che mai valor non conobbe, nè volle.
Esempio: Mont. Poes. 1, 396: Arbitra sono Di queste rive, dell'ospizio i santi Dritti conosco, e la virtude onoro (È una Ninfa che parla).
Esempio: Pindem. Poes. 231: Infame! sì, morrai; più freno L'ira mia non conosce.
Definiz: § XVII. E per Riconoscere, Ravvisare, Raffigurare, riferito a persone. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Con piangere e con lutto, Spirito maledetto, ti rimani: Ch'io ti conosco, ancor sie lordo tutto.
Esempio: E Dant. Inf. 15: Così adocchiato,... Fui conosciuto da un che mi prese Per lo lembo, e gridò ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 28: Poi la rividi in altro abito sola, Tal ch'i' non la conobbi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 72: La sua statura, acciò tu lo conosca, Non è sei palmi, ed ha il capo ricciuto; Le chiome ha nere, ed ha la pelle fosca, Pallido il viso ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 22, 31: Fatto avea Atlante che fin a quell'ora Tra lor non s'eran conosciuti ancora.
Esempio: Grazz. Comm. 246: Ha indosso un feltro bianco e un saio di velluto nero,... con duoi servidori vestiti alla medesima guisa, da non esser conosciuti da persona viva.
Definiz: § XVIII. E riferito a cose. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 172: Per conoscere meglio le voci, s'accostò chetamente all'uscio della cella ad ascoltare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 83: Se conosciute il Re quell'arme avesse, Care avute l'avria sopra ogni arnese.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 37: Ben tosto il portamento e 'l bianco augello Conosce Erminia nel celeste campo (dello scudo).
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 77: Conosce il popol suo l'altera voce, E 'l grido eccitator della battaglia.
Definiz: § XIX. E figuratam. –
Esempio: Mont. Poes. 1, 375: Calcando Prometeo l'almo terreno, Tale un cenno sentì nel suo pensiero, Tale un moto nel cor.... Che dell'aura profetica lo spiro Tosto conobbe, e la divina voce Che per entro la mente ragionava.
Definiz: § XX. Per Distinguere, Discernere, in senso figurato; cioè Vedere, Comprendere, e simili, la differenza che è fra due o più cose: ed usasi più comunemente nella maniera Conoscere una cosa da un'altra. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 167: Trovatisi gli anelli sì simili l'uno all'altro, che qual fosse il vero non si sapeva conoscere.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 125: Ma perch'io so che voi avete ingegno, E conoscete il cece dal fagiuolo, Non dirò più di questo caldo degno.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 20: Ciascuno di questi [zaffiri] somiglia tanto il diamante, che pochi gioiellieri sono quelli.... che ponendosi innanzi l'una e l'altra pietra sciolta, sapessero conoscerle dai diamanti.
Esempio: Grazz. Rim. 1, 255: Ma voi che siete golpe, E conoscete appunto La zuppa dal panunto.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 125: Ma chi conosce dal cappone al gallo, Sa ben che non si debba mai lodare Bella moglie, vin dolce, e buon cavallo.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 27: Conoscevamo le ghiande dalle nocciuole, le gallozzole dalle noci, la gragnuola dalla treggea.
Definiz: § XXI. E riferito a cose morali. –
Esempio: Fior. Virt. 3: Sicchè ciascuno che vuole conoscere le virtudi da' vizj, guardi pure se, ec.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 14: Gl'infanti.... di cinque anni, che non conoscono male da bene.
Definiz: § XXII. Per Vedere, Scorgere. –
Esempio: Dant. Purg. 1: L'alba vinceva l'ora mattutina Che fuggía innanzi, sì che di lontano Conobbi il tremolar della marina.
Esempio: E Dant. Purg. 7: Da questo balzo meglio gli atti e i volti Conoscerete voi di tutti quanti Che nella lama giù tra essi accolti.
Esempio: E Dant. Conv. 84: Chi conosce da lungi uno animale, non conosce quello perfettamente, perchè non sa s'è cane o lupo o becco.
Definiz: § XXIII. E figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 33: Incominciai: Madonna, mia bisogna Voi conoscete, e ciò ch'ad essa è buono.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 57: Iddio,... ottimamente conosce ciò che fa mestiere a ciascuno.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 153: Debbe distinguere i gesti e l'attitudini.... Avvertendo.... che ogni cosa corrisponda ad un tutto dell'opera, di maniera che quando la pittura si guarda, vi si conosca una concordanza unita, che dia terrore nelle furie, e dolcezza negli effetti piacevoli.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 12: O Signore, tu che conosci il cuor mio, e che non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva ec.
Definiz: § XXIV. Per Esaminare, Giudicare, riferito a cause, sia civili, sia criminali. –
Esempio: Tolom. Lett. 265 t.: La causa.... pende da certi articoli,... e secondo la risoluzion di quelli, o ella si conoscerà qui, o vero si rimetterà costà tostamente.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 6: Le cause civili e criminali erano conosciute ne' Consiglj di ciascuna provincia, o ne' Magistrati di ciascuna città.
Esempio: Magal. Operett. var. 89: Conosce [il Tribunale detto Li-Pu] tutti gli appelli che vengono dalle sentenze date.
Definiz: § XXV. Per similit. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 3, 4: Le potrete dire (le ragioni) a lo Re; ed egli, come savio, ne conoscerà quello che n'è da conoscere, e crediamci certi che ne vorrà quello che noi.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 105: Il prete, come giudice, conosce e discerne tutti i peccati.
Definiz: § XXVI. Conoscere checchessia da alcuno, o dall'opera di alcuno, vale Reputare, Confessare di averlo da lui o per mezzo di lui; Comprendere d'essergliene comecchessia debitore. Più comunemente Riconoscere. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 88: Da lei ne conoscete la vita.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 70: Conoscendo la loro sanitade da' meriti e dall'orazione d'Ilarione.
Esempio: Fior. Virt. 25: Vedendo Caino, che tutte le cose multiplicavano.... ad Abelo suo fratello, perch'egli conoscea gli suoi beni da Dio, ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 76: Da lor conosco l'esser ov'io sono.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 83: Nè 'l ciel nè tu faresti Che cosa che per forza aver potessi, Da altri che da me, mai conoscessi.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 44, 96: A lui si trasson tutti (al guerriero dal liocorno), da cui questa Vittoria conoscean, con gioia e festa.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 62: Le palme e i regni Da te conobbe, e dai consiglj tuoi.
Definiz: § XXVII. Conoscere carnalmente una donna, o anche assolutamente Conoscerla conoscere una donna, e come pure si disse Conoscerla d'amore conoscere d'amore una donna o Conoscerla in peccato conoscere in peccato una donna, vale Aver commercio con essa. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 482: Cantava uno sonetto, lo quale sonetto Tristano già fatto avea per la bella Isotta la bionda, quand'elli la conobbe da prima d'amore nella nave.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 507: Da poi che d'amore l'uno conobbe l'altro, mai per tale diletto no' conobbono altra persona.
Esempio: Vill. G. 88: Gulfo non poteva conoscere la moglie carnalmente, nè altra femmina per naturale frigiditade.
Esempio: Fiorett. Cron. Imper. 4: E di questo Ottaviano si disse e scrisse che fu sì castissimo uomo, che mai non toccò nè conobbe altra femmina che la sua donna.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 13, 188: Fece Vincenzio.... un Teseo re d'Atene che ha rapito Elena, e se la tiene in braccio in atto di conoscerla.
Definiz: § XXVIII. E detto di donna, Conoscere alcun uomo, vale Aver che fare con esso. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 272: Tentato primieramente con certe domande, lei non aver mai uomo conosciuto conobbe.
Definiz: § XXIX. In forma di Neutr. pass. conoscersi Usato assolutam. vale Distinguere le buone e cattive qualità del proprio animo, o ingegno, Fare giusta stima di sè medesimo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 59: Fassi, mirando allo specchio lucente Sè stesso, conoscendosi, prudente.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 59: Egli (Socrate) si conosceva, nè si dava ad intendere di sè cose grandi.
Esempio: E Salvin. Disc. 2, 60: La difficultà del conoscersi s'accresce dall'amor proprio.
Esempio: Pindem. Poes. 302: Io mi conosco: vaso Di prudenza civil non è il mio capo.
Definiz: § XXX. Pure assolutam. trovasi per Riacquistare la piena cognizione dell'esser proprio, del proprio stato, e simili. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 276: Credendo che fosse morto, lasciaronlo istare. E in sulla mezza notte ritornando egli in sè, e conoscendosi, incominciò a piagnere amaramente e disse: perchè ec.
Definiz: § XXXI. E con qualche aggiunto, vale Riconoscersi tale o tale, così in senso proprio come figurato. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 162: Conoscendosi in tanto transfigurato e d'abito e di persona da quello che esser soleva quando si partì ec.
Esempio: E Bocc. Laber. 251: Qual che la cagione si fosse, quel credo che a te piace ch'io ne creda, e per questo sempre mi ti conosco obbligato.
Esempio: S. Greg. Omel. 1, 100: Li Giudei.... non si voleano conoscere peccatori.
Definiz: § XXXII. Si usò per Riconoscere i proprj errori o falli, Ravvedersi, Pentirsi. –
Esempio: Nov. ant. B. 122: Io non so verun peccatore che fosse sì mal disposto, che stando ad udire una sua messa, non si conoscesse, e tornasse a Dio.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 243: Se io non fossi insuperbito de' beni che Iddio mi prestava, non me ne avrebbe così punito: onde credo, che volendo Iddio che io mi conoscessi, ha questo permesso.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 8: Conosce ch'avete ragione; e molto si conosce, s'umilia, e ha ottima volontà di portarsi in modo che vi ristori de' dispiaceri che v'ha dato.
Definiz: § XXXIII. Per Intendersi, Avere esperienza, pratica, o simili, di checchessia; ma è maniera oggi non comune. –
Esempio: Libr. Mott. P. N.: S'io mi conoscessi così di pietre preziose, com'io fo d'uomini, io sarei buon gioielliere.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 43: Per quel che mi dice Buglietto, che sai che si conosce così bene di questi panni sbiavati.
Esempio: Varch. Stor. 3, 55: Giovane allora di grand'animo, che dell'armi si conosceva assai.
Esempio: E Varch. Stor. 3, 63: Era, oltre a ciò, tenuto, per la lunghezza del tempo ch'egli era stato cardinale, ch'egli si conoscesse molto bene delle cose del mondo e della Corte di Roma, siccome egli si conosceva di fatto.
Esempio: Loll. Oraz. I, 3, 66: Senza queste doti naturali, impossibil sarebbe che la cognizione si acquistasse di tante e tante varie cose, delle quali messer Giovanbatista si conobbe.
Definiz: § XXXIV. Trovasi per Distinguersi, Differenziarsi e simili. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 114: La quale insegna.... fu poi ritenuta in comune da tutta la casa, come de' Magalotti e Dini e Gucci si vede ancora, ed è tornata commoda particularmente a' Magalotti a conoscersi da' Mancini loro consorti.
Definiz: § XXXV. Conoscersi con alcuno, trovasi per Averlo in pratica, Averlo esperimentato. –
Esempio: Cronichett. Mannell. 72: Io ho lo miglior capitano del mondo, e conoscesi colli Romani.
Definiz: § XXXVI. E Neutr. Aver notizia, Aver contezza di checchessia. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 93: Certe buone persone, che conosceano della sua santitade, seppero che venne a morte.
Definiz: § XXXVII. Riferito a cause, delitti e simili, vale Prendere cognizione, Informarsi, Giudicare. –
Esempio: Stat. Mercanz.: Provveder d'un luogo, ove si possa conoscer della ragion di ciascuna parte, e quella seguitare.
Esempio: Lanc. Riform. volg. F. 29: L'oficiale del Comune di Firenze.... debba fare, e procedere e conoscere contra qualunque persone commettessoro o facessoro, o che si dicesse ch'avessoro commesso o fatto in alcuna cosa contro alla forma ec.
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. 241: Appresso, che ogni eccesso, fatto e commesso dal dì 18 di giugno sino a questo dì 22 di luglio, non se ne dovesse, nè potesse conoscere niente per alcun rettore, o uficiale del Comune.
Esempio: Varch. Stor. 1, 187: Di questi (de' casi di Stato) non poteva conoscere se non il Magistrato degli Otto.
Esempio: E Varch. Stor. 1, 303: Ordinarono che 'l cancelliere de' Conservadori, per ciascuna approvazione d'età, più che diciotto soldi pigliar non potesse, e per ciascuna assoluzione, ventidue; e di tutte queste cose avevano a conoscere i Conservadori, e mandare i condannati da loro a specchio, sotto pena di fiorini dieci.
Esempio: Dav. Tac. 1, 118: Basti Germanico privilegiare che in consiglio dal Senato, non in corte da giudice si conosca della sua morte.
Definiz: § XXXVIII. Conoscere, usato in modo assoluto per Essere in cognizione, Aver tuttavia la facoltà d'intendere, di comprendere, e simili. Come per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore È in fin di vita, ma però conosce sempre.
Definiz: § XXXIX. Conoscere alcuno di persona, vale Esserci noto per avere avuta occasione di abboccarci con esso: e Conoscere di presenza alcuno, vale Farne la conoscenza personale: e Conoscer alcuno di vista, vale Saper chi egli è, senz'averci alcuna relazione. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 109: La fama e gli scritti suoi (di Bernardo Tasso) v'arà data conoscenza di lui prima d'adesso. Pure, acciocchè lo conosciate di presenza, l'ho pregato che nel passar vi facci motto.
Definiz: § XL. Dare altrui a conoscere checchessia, vale Farglielo conoscere, Farglielo comprendere, Mostrarglielo. –
Esempio: Bart. D. Tens. 43: Che poi sia vero, l'acqua esser tutta dentro granita d'aria, per darlo a conoscere con qualche sperienza,.... io ne apporterò in pruova ec.
Esempio: Segner. Pred. 354: Quanti io potrei qui numerare a ciascun di loro di magnanimi missionarj che sempre là dall'Italia e andarono e vanno, non per altro guadagno, che di dar loro a conoscere il nostro Dio!
Definiz: § XLI. Darsi a conoscere ad alcuno, vale Palesarglisi, Scoprirglisi, affinchè sappia chi siamo. –
Esempio: Morell. Cron. 325: A loro ti dà a conoscere, a loro ti raccomanda, e ricorda le operazioni buone de' tuoi passati.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 251: Visitai il Baron di Bierra, monsignor lo Grafis e monsignor di Borsù, luoghitenenti di Fois:... dettimi loro a conoscere, e loro mi riconobbono per averli pratichi costà.
Esempio: E Machiav. Comm. 126: Ma poi che io me le fui dato a conoscere, ec.
Definiz: § XLII. E usato con qualche aggiunto, vale Farsi conoscere per tale quale è dichiarato dall'aggiunto stesso; e trasferiscesi anche a senso morale. Come per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Tizio col tal libro si diede subito a conoscere per uomo dotto e di acuto ingegno. – Caio con simili atti si dà a conoscere per un tristo.
Definiz: § XLIII. Far conoscere altrui checchessia, o chicchessia, vale Fare che quegli ne acquisti notizia, contezza o simili. –
Esempio: Stor. Barl. R. 58 t.: Certo ti mosterrei bene la tua salute, e fare' ti conoscere lo tuo Creatore, per cui tu se' fatto.
Definiz: § XLIV. E Far conoscere una persona, riferito alle qualità dell'animo, all'ingegno, alla dottrina, all'abilità in qualche arte e simili, vale Far sì che quella venga stimata, reputata, e simili, convenientemente, rispetto ad alcuna delle sue qualità, così in buono come in mal senso. E dicesi anche della cosa stessa, che è occasione onde quella persona si conosca. –
Esempio: Dant. Purg. 20: Tempo vegg'io, non molto dopo ancoi, Che tragge un altro Carlo fuor di Francia Per far conoscer meglio e sè e i suoi.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 26: Fu [il Laurati] per tutta Toscana chiamato e carezzato, avendolo fatto conoscere primieramente le storie che dipinse a fresco nella Scala, spedale di Siena.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 2, 201: Furono cagione [le sue pitture] di farlo conoscere a certi Spagnuoli.... per eccellente pittore.
Definiz: § XLV. Farsi conoscere, vale Fare in modo che altri ci conosca o ci riconosca. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 255: Ma farglisi conoscere non volle, infino a tanto che saputo non avesse della Giannetta.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 265: Che, senza farsi conoscere, quelle busse pazientemente ricevesse, che Arriguccio le desse.
Definiz: § XLVI. E riferito all'ingegno, all'abilità in qualche arte, alle qualità dell'animo, e simili; ed usasi, specialmente nel linguaggio familiare, anche in mal senso. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 102: Confortandolo a tornare a Fiorenza a dar saggio di sè; che questa era una occasione da farsi conoscere e da mostrare l'ingegno suo.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 9, 33: Nella quale opera, per farsi conoscere e mostrare quanto valesse nell'invenzioni d'architettura e nel lavorar a fresco, fece alcuni spartimenti ed ordini di varj ornamenti, pieni di figure in nicchie.
Definiz: § XLVII. Lasciarsi conoscere, vale Dar modo ad altri che ci conosca; così in senso proprio come figurato. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 150: Io ho sentito dir che questi mali Non si lascion conoscere.
Definiz: § XLVIII. Non conoscere alcuno, usasi dispregiativamente a significare Non avere, o Non volere avere, o Non avere avuta mai pratica con esso. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 32: Risponderà [Cristo] loro: In verità vi dico che non vi conosco, e non so chi voi vi siate; ciò viene a dire, non mi piace il fatto vostro (qui figuratam.).
Definiz: § XLIX. Non conoscere altro che lo studio, il lavoro, i divertimenti, il giuoco e simili; è maniera, che usasi familiarmente, a significare che altri vi adopera o spende tutt'il suo tempo e le sue cure.
Definiz: § L. Non conoscere, usasi familiarmente per Non volere ascoltar ragioni, Non voler usar riguardi o simili. Come per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Eh! Tizio non conosce; vuol quattrini. – Caio era duro a trattarsi; non conosceva.
Definiz: § LI. Ti conosco! Ci conosciamo! Maniere familiari, con le quali esprimiamo ad alcuno che ci è assai nota la sua cattiva natura, o il fine non buono che lo muove a far checchessia.
Definiz: § LII. Conoscere serve a formare molte maniere proverbiali, e spesso burlesche, che valgono Avere accorgimento, discernimento da saper distinguere cose diverse, o da scoprire la natura o il vero di checchessia; come per esempio: Conoscer il melo dal pesco, le spade dagli stocchi, i tordi dagli stornelli, e simili; ovvero: Conoscere il pel nell'uovo, Conoscere i suoi polli, ed altri. Le quali maniere si spiegano sotto i respettivi sostantivi.