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1) Dizion. 4° Ed. .
GUATARE
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GUATARE.
Definiz: Guardare. Lat. inspicere, intueri. Gr. κυπτάζειν.
Esempio: Bocc. nov. 43. 15. Che fu della nostra giovane? ec. la buona femmina rispose, che non sapea, e andonne guatando.
Esempio: E Bocc. nov. 47. 3. Avendo Pietro più volte cautamente guatatala, sì era di lei innamorato, che ec.
Esempio: E Bocc. nov. 62. 13. Guata se egli è netto a tuo modo.
Esempio: Dant. Inf. 1. E come quei, che con lena affannata, Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa, e guata.
Esempio: E Dan. Inf. 6. E come ch'io mi volga, e ch'io mi guati.
Esempio: E Dan. Inf. 16. E i tre, che ciò inteser per risposta, Guardar l'un l'altro come al ver si guata.
Esempio: E Dan. Par. 29. E tu lo vederai, se ben ne guati (cioè ne vai cogli occhi cercando)
Esempio: Tass. Ger. 17. 69. Ben si conosce al volto Attila il fello, Che con occhi di drago ei par, che guati.
Esempio: E Tass. Am. 2. 2. Temendo, ch'io nel suo guatar guatassi, Ed incolta si vide, e si compiacque.
Esempio: Guar. Past. fid. 1. 2. Ma non sì tosto (or vedi instabil donna) Rustico pastorel l'ebbe guatata ec.
Definiz: §. I. Per Ingegnarsi, Industriarsi, Sforzarsi. Lat. curare, niti. Gr. σπουδάζειν.
Esempio: Bocc. nov. 50. 20. E coll'altrui colpe guatate di ricoprire i vostri falli.
Definiz: §. II. Guatarsi l'un l'altro, si dice per denotare stupore, e maraviglia. Lat. se invicem admiratonis causa intueri, se invicem stupentes intueri. Gr. ἀλλήλους θαυμάζοντας καθορᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 59. 6. Costor rimaser tutti guatando l'un l'altro.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 31. Oh io stava a tua fidanza; e quelli rispuose: ed io stava alla tua. L'un guata l'altro, dicendo: noi abbiam pur ben fatto!
Esempio: E Franc. Sacch. nov. nov. 36. Li signori guatano l'un l'altro, e dicono: Piero, de' tuoi pari ci vorrebbe assai.
Esempio: Dep. Decam. 165. Guatar l'un l'altro ec. ha una cotal forza, che appunto dipigne uno, che per maraviglia non parli, ma si resti, come chi ode cosa molto nuova, o ne vede una molto strana, stupefatto.
Definiz: §. III. Guatare una cosa, e lasciarla stare; si dice dell'Esser cosa di troppo valore, o che meriti reverenza, o che sia molto pericoloso ad accostarsi ad essa.
Esempio: M. V. 10. 102. Rifuggiti i paesani alla rocca, la quale era da guatarla, e lasciarla stare.