Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: in luogo di PER.
Esempio: Bocc. Nov. 54. 3. E sì gli mandò, dicendo, che a cena l'arrostisse, e governassela bene.
Esempio: E Bocc. Nov. 15. 25. Io non sò a che io mi tengo, che io non vengo laggiù, ec.
Esempio: E Bocc. Nov. 76. 16. Tu avevi quinci sù una giovinetta, che tu tenevi a tua posta.
Esempio: E Bocc. Nov. 77. 13. Or mi bacia ben mille volte a veder se tu dj il vero.
Esempio: E Bocc. Nov. 79. 37. Mi metterò la roba mia dello scarlatto, ec. a vedere, se la brigata si rallegrerà.
Esempio: E Bocc. Nov. 98. 14. L'avrebbe egli a se amata, più tosto, che a te.
Esempio: M. V. 1. 31. Caro figliuolo, se voi amavate d'aver questa damigella a dama, voi non ne dovevate tener bargagno.
Esempio: Tavol. Rit. G. S. Ne furono assai allegri, dappoi che l'ebbono a Signore.
Esempio: Petr. canz. 47. 4. Ed ella: a che pur piangi, e ti distempre?
Esempio: Dan. Inf. 25. Del grande armento, ch'egli ebbe a vicino.
Esempio: E Dan. Purg. 29. E quanto, a mio avviso, Dieci passi distavan que' di fuori.
Esempio: E Dan. Purg. cant. 22. Fece l'huom buono a bene.
Esempio: E Dan. Inf. cant. 7. Che permutasse a tempo li ben vani (cioè per qualche tempo) Lat. aliquantisper, aliquandiù.
Esempio: G. V. 5. 3. 2. E gittóglisi a' piedi a misericordia [cioè per muover misericordia, o per ottenere misericordia]
Esempio: Nov. ant. 78. 1. E quegli a baldanza del Signore, il battèo villanamente [cioè per rigoglio, che gli dava il Signore.]