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1) Dizion. 4° Ed. .
CANE.
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CANE.
Definiz: Animal noto, e domestico dell'uomo. Lat. canis. Gr. κύων.
Esempio: Bocc. Introd. 26. E i cani medesimi fedelissimi agli uomini, fuori delle proprie case cacciati.
Esempio: Dant. Inf. 6. Urlar gli fa la pioggia, come cani.
Esempio: E Dan. Purg. 14. Tanto più truova di can farsi lupi.
Esempio: Petr. canz. 4. 8. E ancor de' miei can fuggo lo stormo.
Esempio: Varch. Suoc. 2. 2. Che spegnere se ne possa il seme, come de' can gialli.
Definiz: §. I. Cane per una Spezie di pesce di mare. Lat. canis marinus. Gr. καρχαρίας.
Esempio: Morg. 14. 66. Ragnata, e rombo, occhiata, e pesce cane.
Esempio: Red. lett. 1. 143. Ha voluto ec. che io osservi questa faccenda in due spezie differenti di pesci, cioè in un pesce squammoso, ed in un pesce cartilagineo, o per dir più aperto, in una resna, ed in un pesce della razza de' cani, che chiamasi pesce spinello.
Esempio: E Red. lett. 144. Perchè non vi può egli essere anco de' pesci cani?
Definiz: §. II. Cane, Titolo di barbara signoria.
Esempio: G. V. 7. 41. 1. Andò per soccorso alla gran città del Torigi ad Abagà Cane.
Definiz: §. III. Per Barbaro. Lat. barbarus, extraneus. Gr. βάρβαρος.
Esempio: Petr. cap. 9. Che 'l sepolcro di Cristo è in man de' cani.
Definiz: §. IV. Cane per Uomo di mal affare. Lat. homo nequam, canis. Gr. κύων.
Esempio: Bocc. nov. 1. 13. Questi Lombardi cani ec. non ci si voglion più sostenere.
Esempio: Cron. Morell. Aveano molti cani, cioè spioni, che sempre erano per Firenze, o per pigliare, o per ispiare.
Esempio: E Cron. Morell. appresso: E fra l'altre, l'ultima, che li cacciò, fu che egli era preso un lor cane, che avea imbolato.
Definiz: §. V. Cane, talora si dice all'Uomo per villanía.
Esempio: Bocc. nov. 26. 17. Sozzo can vituperato, che tu se', e sconoscente.
Esempio: E Bocc. nov. 68. 20. Anzi si vorrebbe uccidere questo can fastidioso.
Esempio: Vit. S. Marg. E al prefetto disse: o svergognato cane, e senza senno.
Esempio: Morg. 1. 31. Non può più comportarsi can mastino.
Esempio: E Morg. 1. 34. Non puoi da me fuggir can rinegato.
Definiz: §. VI. Cane, dicesi anche ad Uomo avaro.
Esempio: Cron. Morell. E che non sieno cani del danaio, ma usino cortesía temperatamente.
Definiz: §. VII. Cane, si dice anche quel Ferro, col quale i cavadenti cavano altrui i denti.
Esempio: Buon. Fier. 5. 1. 3. Passi quel cavadenti, Cui la tavola sua, tratton un trespolo, Due giovani insolenti Fer rovinare, e lui cavarsi un occhio Col can, ch'egli avea messo in bocca altrui.
Definiz: §. VIII. Cane, Strumento, che adoperano i bottaj a tener forte i cerchj, mentre che gli mettono alle botti.
Esempio: Bellinc. A dir, c'era rimaso, Ch'una botte fu morsa da un cane, E le cicogne suonan le campane.
Esempio: E Bellinc. altrove: Dietro a un can, che botti ricerchiava.
Definiz: §. IX. Cane, quel Ferro dell'archibuso, e del moschetto, che tien la pietra focaia.
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 11. C'è alcun, che aspira a questo bel moschetto? Sibbene, e volentieri, Ma guardisi dal can, ch'egli è mordace.
Definiz: §. X. Cane, Immagine celeste. Lat. canis caelestis. Gr. προκύων σείριος.
Esempio: Alam. Colt. 2. 47. E che 'l celeste can rabbioso, e crudo Asciuga, e sende le campagne, e i fiumi.
Esempio: Guar. Past. fid. 2. 1. Ma lasso, aprica piaggia Così non arse mai sotto la rabbia Del can celeste allor, che latra, e morde, Com'ardeva il cuor mio.
Definiz: §. XI. Dicesi in proverb. Al cane, che invecchia, la volpe gli piscia addosso, che vale, Come mancano le forze, l'uomo non è stimato. Lat. annoso leoni vel lepores insultant.
Definiz: §. XII. E parimente in proverb. Mentre che 'l can piscia, o bada, la lepre se ne va, cioè: Chi non sollecita quando e' può, perde l'occasione. Lat. semper nocuit differre paratis.
Esempio: Bellinc. Fugge la lepre mentre piscia il cane, Però lo 'ndugio spesso induce vizio.
Esempio: Car. lett. 2. 250. Intanto mentre il can bada, la lepre se ne va.
Esempio: Malm. 7. 87. E mal per chi ha tempo, e tempo aspetta, Che mentre piscia il can, la lepre sbietta.
Definiz: §. XIII. E similmente in proverb. A can, che lecchi cenere, non gli fidar farina, cioè A chi non è leale al poco, non gli fidar l'assai.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 91. Averebbono ben tolto altro, perchè cane, che lecchi cenere, non gli fidar farina.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. 147. E non sapete, che dice: can, che lecchi cenere, non gli fidar farina.
Esempio: Alleg. 178. Non gli fidar farina Al can, che lecca cenere, direte, Tu sei scolare, e cortigiano, e prete.
Definiz: §. XIV. Avere rispetto al cane per amor del padrone, o Portar rispetto al cane per amor del padrone, proverb. che denota Portare, o Avere rispetto al servo per amor del signore.
Definiz: §. XV. Destare il can, che dorme, o Svegliare il can, che dorme, pure in proverb. vale Suscitar qualche cosa, che possa anzi nuocere, che giovare; che anche si dice Stuzzicare il formicaio, o 'l vespaio. Lat. crabrones irritare, leonem vellicare. Gr. σφηκιὰν ἐρεθίζειν.
Esempio: Varch. Ercol. 81. Quando si sta ne' suoi panni senza dar noia a persona, e un altro comincia per qualunque cagione a morderlo, o offenderlo di parole ec. dicesi ancora: egli desta, o sveglia il can, che dorme, e' va cercando maria per Ravenna.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 4. Ah maestro Nastagio Non istate a destar il can, che dorme.
Definiz: §. XVI. In proverb. Il can rode l'osso, perch'e' non lo può inghiottire; e vale Non fa per non potere.
Definiz: §. XVI. Pure in proverb. Can, che abbaia, poco morde, cioè Chi fa molte parole, fa pochi fatti.
Esempio: Lor. Med. canz. Perchè il can, che morder vuole, Rade volte abbaia, o rigna.
Esempio: Cecch. Dissim. 2. 1. Però dice il vero, che cane, che assai abbaia, poco morde.
Esempio: Malm. 11. 29. Il can, che abbaia, rado avvien, che morda.
Definiz: §. XVIII. Can, che morde, non abbaia in vano, similmente proverb. che vale, Colui, che fa di fatti, non parla al vento.
Definiz: §. XIX. E quell'altro, Can da pagliaio abbaia, e sta discosto; e dicesi di chi fa il bravo a parole.
Definiz: §. XX. Carezze di cane, Cortesíe di puttane, Inviti d'osti, Non può far, che non ti costi; proverb. così detto, perchè il cane col farti carezze t'imbratta i vestimenti; e gli osti cogl'inviti, e le puttane colle cortesie ti votan la borsa.
Definiz: §. XXI. Eziandío in proverb. Can dell'ortolano non mangia la lattuga, e non la lascia mangiare agli altri, che anche si dice Far come il can d'Altopascio; e dicesi degli invidiosi, che del bene, che non possono avere, non vogliono, che altri ne goda. Lat. canis in praesepi. Gr. κύων ἐν τῇ φάτνῃ.
Esempio: Pataff. 5. Far mi convien, come il can d'Altopascio.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 26. Usanza delle vecchie, Dov'elle non han più parte a' sollazzi, Farsi can d'ortolani agri, e mordaci.
Esempio: Malm. 12. 53. Facendo com'il can dell'ortolano, Ch'all'insalata non vuol metter bocca, E non può comportar s'altri la tocca.
Definiz: §. XXII. E altresì in proverb. La rabbia è tra i cani; e vale La discordia è tra gli eguali, o tra persone del medesimo ordine.
Definiz: §. XXIII. Similmente in proverb. Chi dorme co' cani, si leva colle pulci; e vale Chi pratica male, ne riceve danno.
Definiz: §. XXIV. Pure in proverb. Menare il can per l'aia, vale Mandar le cose in lungo per non venirne a conchiusione. Lat. tempus ducere. Gr. χρονίζειν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 3. Questa vedova mena il can per l'aia.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 4. E dove anche s'impari ec. Menare il can per l'aia per servire L'amico, che possiede.
Esempio: E Buon. Fier. 4. 5. 3. Com'anche è uso de' procuratori, Che in corso van menando il can per l'aia.
Esempio: Malm. 6. 94. Mentre costui a ogni cosa appella, E co' suoi punti mena il can per l'aia.
Definiz: §. XXV. In proverb. Far la girata del can grande, vale Pigliarla per la più lunga.
Definiz: §. XXVI. Pure dicesi in proverb. Al can la tigna, e dinota Non dovere chicchessia soffrire di mala voglia que' mali, che sono della sua propria natura, come è de' cani la tigna.
Esempio: Pataff. 1. Al can la tigna, egli è mazzamarrone.
Definiz: §. XXVII. Eziandío in proverb. Far l'erba a' cani, vale Fare un'opera vana, e perduta.
Esempio: Pataff. 3. Andare io posso a far dell'erba a' cani.
Definiz: §. XXVIII. E parimente in proverb. Addirizzar le gambe a' cani, vale In vano affaticarsi di raccomodare il mal fatto, Tentar l'impossibile.
Definiz: §. XXIX. La luna non cura, o non istima l'abbaiar de' cani; proverb. che vale, che le cose grandi, e di valore non curano delle piccole, e vili. Lat. culicem non curat elephas indicus.
Esempio: Cecch. Incant. prol. Gracchino Di loro le cornacchie quanto vogliano, Che la luna non stima i can, che abbaiano.
Definiz: §. XXX. In proverb. Confortare i cani all'erta, vale Esortare, e Spingere uno a far cosa, che egli faccia di mala voglia. Lat. frigidam aquam suffundere.
Esempio: Bern. Orl. 2. 30. 42. E vanno confortando i cani all'erta.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 3. 10. A chi non tocca, È un buon confortare i cani all'erta.
Definiz: §. XXXI. Pure in proverb. I cani portano la balestra; e vale lo stesso, che I mucini hanno aperti gli occhi.
Esempio: Varch. Suoc. 5. 3. Ella t'arà errata, i cani portano le balestre.
Definiz: §. XXXII. E quell'altro, Il cane s'alletta più colle carezze, che colla catena; e vale, che Le cortesíe obbligano altrui più, che i cattivi trattamenti.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 3. 1. E' si dice, Che le carezze più, che la catena Fanno tuo il cane.
Definiz: §. XXXIII. E' non mi mordè mai cane, ch'io non volessi del suo pelo; proverb. che vale, Io non fui mai offeso, ch'io in qualche maniera non ne volessi far vendetta.
Esempio: Cecch. Spir. E' non mi morse mai can, ch'io Non volessi del suo pelo.
Definiz: §. XXXIV. Esser solo come un cane, vale Non aver niuno in sua compagnía.
Esempio: Bern. rim. Or basta, io son quì solo com'un cane.
Esempio: Salv. Granch. 1. 1. Mi starò pur quì solo com'un cane, Dov'io non ho nè amici, nè parenti, Nè fiato.
Definiz: §. XXXV. Durare una fatica da cani, vale Durar fatica grandissima.
Definiz: §. XXXVI. Non trovare nè can, nè gatta, o Non rimanere ec. nè can, nè gatta, vale Non trovare, nè rimanere alcuno.
Esempio: Ambr. Furt. 4. 16. Poi quando io penso esser giunto al luogo, che egli mi dette ad intendere, non vi trovai nè can, nè gatta, che me ne sapesse dir parola.
Esempio: Malm. 2. 1. Perchè della sua schiatta Non v'era, morto lui, nè can, nè gatta.
Definiz: §. XXXVII. Essere amici come cani e gatti, o Diventar amici come cani e gatti, vale Essere ec. sempre in discordia; detto per ironía, essendo sempre nimici questi animali.
Esempio: Lasc. Parent. 2. 2. E' sono diventati come cani, e gatti, dove prima Solevano essere come passere, e colombi.
Esempio: Malm. 5. 33. Benchè voi siete come cani, e gatti.
Definiz: §. XXXVIII. Tenere in man per amor de' cani, modo di dire, che significa, Ch'egli è più tosto bene, per qualsivoglia rispetto, aver di quel d'altri in mano.
Definiz: §. XXXIX. Essere a cane, si dice delle cagne, che sono in fregola. Lat. catulire. Gr. ὀργᾷν.