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Dizion. 4° Ed. .
CANE.
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pag.531
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CANE.
Definiz: | Animal noto, e domestico dell'uomo. Lat. canis. Gr. κύων. |
Esempio: | Bocc. Introd. 26. E i cani medesimi fedelissimi agli uomini, fuori delle proprie
case cacciati. |
Esempio: | Dant. Inf. 6. Urlar gli fa la pioggia, come cani. |
Esempio: | E Dan. Purg. 14. Tanto più truova di can farsi lupi.
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Esempio: | Petr. canz. 4. 8. E ancor de' miei can fuggo lo stormo. |
Esempio: | Varch. Suoc. 2. 2. Che spegnere se ne possa il seme, come de' can gialli.
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Definiz: | §. I. Cane per una Spezie di pesce di mare. Lat. canis marinus. Gr.
καρχαρίας. |
Esempio: | Morg. 14. 66. Ragnata, e rombo, occhiata, e pesce cane. |
Esempio: | Red. lett. 1. 143. Ha voluto ec. che io osservi questa faccenda in due spezie
differenti di pesci, cioè in un pesce squammoso, ed in un pesce cartilagineo, o per dir più aperto, in una resna, ed in
un pesce della razza de' cani, che chiamasi pesce spinello. |
Esempio: | E Red. lett. 144. Perchè non vi può egli essere anco de' pesci
cani? |
Definiz: | §. II. Cane, Titolo di barbara signoria. |
Esempio: | G. V. 7. 41. 1. Andò per soccorso alla gran città del Torigi ad Abagà Cane.
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Definiz: | §. III. Per Barbaro. Lat. barbarus, extraneus. Gr. βάρβαρος. |
Esempio: | Petr. cap. 9. Che 'l sepolcro di Cristo è in man de' cani. |
Definiz: | §. IV. Cane per Uomo di mal affare. Lat. homo nequam, canis. Gr.
κύων. |
Esempio: | Bocc. nov. 1. 13. Questi Lombardi cani ec. non ci si voglion più sostenere.
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Esempio: | Cron. Morell. Aveano molti cani, cioè spioni, che sempre erano per Firenze, o per
pigliare, o per ispiare. |
Esempio: | E Cron. Morell. appresso: E fra l'altre, l'ultima, che li
cacciò, fu che egli era preso un lor cane, che avea imbolato. |
Definiz: | §. V. Cane, talora si dice all'Uomo per villanía. |
Esempio: | Bocc. nov. 26. 17. Sozzo can vituperato, che tu se', e sconoscente. |
Esempio: | E Bocc. nov. 68. 20. Anzi si vorrebbe uccidere questo can
fastidioso. |
Esempio: | Vit. S. Marg. E al prefetto disse: o svergognato cane, e senza senno.
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Esempio: | Morg. 1. 31. Non può più comportarsi can mastino. |
Esempio: | E Morg. 1. 34. Non puoi da me fuggir can rinegato.
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Definiz: | §. VI. Cane, dicesi anche ad Uomo avaro. |
Esempio: | Cron. Morell. E che non sieno cani del danaio, ma usino cortesía temperatamente.
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Definiz: | §. VII. Cane, si dice anche quel Ferro, col quale i cavadenti cavano altrui i denti. |
Esempio: | Buon. Fier. 5. 1. 3. Passi quel cavadenti, Cui la tavola sua, tratton un trespolo,
Due giovani insolenti Fer rovinare, e lui cavarsi un occhio Col can, ch'egli avea messo in bocca altrui.
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Definiz: | §. VIII. Cane, Strumento, che adoperano i bottaj a tener forte i cerchj, mentre che gli mettono alle botti.
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Esempio: | Bellinc. A dir, c'era rimaso, Ch'una botte fu morsa da un cane, E le cicogne
suonan le campane. |
Esempio: | E Bellinc. altrove: Dietro a un can, che botti ricerchiava.
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Definiz: | §. IX. Cane, quel Ferro dell'archibuso, e del moschetto, che tien la pietra focaia. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 2. 11. C'è alcun, che aspira a questo bel moschetto? Sibbene, e
volentieri, Ma guardisi dal can, ch'egli è mordace. |
Definiz: | §. X. Cane, Immagine celeste. Lat. canis caelestis. Gr. προκύων
σείριος. |
Esempio: | Alam. Colt. 2. 47. E che 'l celeste can rabbioso, e crudo Asciuga, e sende le
campagne, e i fiumi. |
Esempio: | Guar. Past. fid. 2. 1. Ma lasso, aprica piaggia Così non arse mai sotto la rabbia
Del can celeste allor, che latra, e morde, Com'ardeva il cuor mio. |
Definiz: | §. XI. Dicesi in proverb. Al cane, che invecchia, la volpe gli piscia addosso, che vale, Come
mancano le forze, l'uomo non è stimato. Lat. annoso leoni vel lepores insultant.
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Definiz: | §. XII. E parimente in proverb. Mentre che 'l can piscia, o bada, la lepre se ne va, cioè: Chi non
sollecita quando e' può, perde l'occasione. Lat. semper nocuit differre paratis.
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Esempio: | Bellinc. Fugge la lepre mentre piscia il cane, Però lo 'ndugio spesso induce vizio.
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Esempio: | Car. lett. 2. 250. Intanto mentre il can bada, la lepre se ne va. |
Esempio: | Malm. 7. 87. E mal per chi ha tempo, e tempo aspetta, Che mentre piscia il can, la
lepre sbietta. |
Definiz: | §. XIII. E similmente in proverb. A can, che lecchi cenere, non gli fidar farina, cioè A chi non è
leale al poco, non gli fidar l'assai. |
Esempio: | Franc. Sacch. nov. 91. Averebbono ben tolto altro, perchè cane, che lecchi
cenere, non gli fidar farina. |
Esempio: | E Franc. Sacch. nov. 147. E non sapete, che dice: can, che
lecchi cenere, non gli fidar farina. |
Esempio: | Alleg. 178. Non gli fidar farina Al can, che lecca cenere, direte, Tu sei scolare,
e cortigiano, e prete. |
Definiz: | §. XIV. Avere rispetto al cane per amor del padrone, o Portar rispetto al cane
per amor del padrone, proverb. che denota Portare, o Avere rispetto al servo per amor del signore.
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Definiz: | §. XV. Destare il can, che dorme, o Svegliare il can, che dorme, pure in
proverb. vale Suscitar qualche cosa, che possa anzi nuocere, che giovare; che anche si dice Stuzzicare il
formicaio, o 'l vespaio. Lat. crabrones irritare, leonem vellicare. Gr.
σφηκιὰν
ἐρεθίζειν. |
Esempio: | Varch. Ercol. 81. Quando si sta ne' suoi panni senza dar noia a persona, e un
altro comincia per qualunque cagione a morderlo, o offenderlo di parole ec. dicesi ancora: egli desta, o sveglia il
can, che dorme, e' va cercando maria per Ravenna. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 4. 4. Ah maestro Nastagio Non istate a destar il can, che dorme.
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Definiz: | §. XVI. In proverb. Il can rode l'osso, perch'e' non lo può inghiottire; e vale Non fa per non
potere. |
Definiz: | §. XVI. Pure in proverb. Can, che abbaia, poco morde, cioè Chi fa molte parole, fa pochi fatti.
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Esempio: | Lor. Med. canz. Perchè il can, che morder vuole, Rade volte abbaia, o rigna.
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Esempio: | Cecch. Dissim. 2. 1. Però dice il vero, che cane, che assai abbaia, poco morde.
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Esempio: | Malm. 11. 29. Il can, che abbaia, rado avvien, che morda. |
Definiz: | §. XVIII. Can, che morde, non abbaia in vano, similmente proverb. che vale, Colui, che fa di fatti,
non parla al vento. |
Definiz: | §. XIX. E quell'altro, Can da pagliaio abbaia, e sta discosto; e dicesi di chi fa il bravo a parole.
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Definiz: | §. XX. Carezze di cane, Cortesíe di puttane, Inviti d'osti, Non può far, che non ti costi; proverb.
così detto, perchè il cane col farti carezze t'imbratta i vestimenti; e gli osti cogl'inviti, e le puttane colle
cortesie ti votan la borsa. |
Definiz: | §. XXI. Eziandío in proverb. Can dell'ortolano non mangia la lattuga, e non la lascia mangiare agli
altri, che anche si dice Far come il can d'Altopascio; e dicesi degli invidiosi, che del bene,
che non possono avere, non vogliono, che altri ne goda. Lat. canis in praesepi. Gr.
κύων ἐν τῇ
φάτνῃ. |
Esempio: | Pataff. 5. Far mi convien, come il can d'Altopascio. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 4. 26. Usanza delle vecchie, Dov'elle non han più parte a'
sollazzi, Farsi can d'ortolani agri, e mordaci. |
Esempio: | Malm. 12. 53. Facendo com'il can dell'ortolano, Ch'all'insalata non vuol metter
bocca, E non può comportar s'altri la tocca. |
Definiz: | §. XXII. E altresì in proverb. La rabbia è tra i cani; e vale La discordia è tra gli eguali, o tra
persone del medesimo ordine. |
Definiz: | §. XXIII. Similmente in proverb. Chi dorme co' cani, si leva colle pulci; e vale Chi pratica male,
ne riceve danno. |
Definiz: | §. XXIV. Pure in proverb. Menare il can per l'aia, vale Mandar le cose in lungo per non venirne a
conchiusione. Lat. tempus ducere. Gr. χρονίζειν. |
Esempio: | Cecch. Corr. 2. 3. Questa vedova mena il can per l'aia. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 4. 4. E dove anche s'impari ec. Menare il can per l'aia per
servire L'amico, che possiede. |
Esempio: | E Buon. Fier. 4. 5. 3. Com'anche è uso de' procuratori, Che in
corso van menando il can per l'aia. |
Esempio: | Malm. 6. 94. Mentre costui a ogni cosa appella, E co' suoi punti mena il can per
l'aia. |
Definiz: | §. XXV. In proverb. Far la girata del can grande, vale Pigliarla per la più lunga. |
Definiz: | §. XXVI. Pure dicesi in proverb. Al can la tigna, e dinota Non dovere chicchessia soffrire di mala
voglia que' mali, che sono della sua propria natura, come è de' cani la tigna. |
Esempio: | Pataff. 1. Al can la tigna, egli è mazzamarrone. |
Definiz: | §. XXVII. Eziandío in proverb. Far l'erba a' cani, vale Fare un'opera vana, e perduta. |
Esempio: | Pataff. 3. Andare io posso a far dell'erba a' cani. |
Definiz: | §. XXVIII. E parimente in proverb. Addirizzar le gambe a' cani, vale In vano affaticarsi di
raccomodare il mal fatto, Tentar l'impossibile. |
Definiz: | §. XXIX. La luna non cura, o non istima l'abbaiar de' cani; proverb. che vale, che le cose grandi, e
di valore non curano delle piccole, e vili. Lat. culicem non curat elephas indicus.
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Esempio: | Cecch. Incant. prol. Gracchino Di loro le cornacchie quanto vogliano, Che la luna
non stima i can, che abbaiano. |
Definiz: | §. XXX. In proverb. Confortare i cani all'erta, vale Esortare, e Spingere uno a far cosa, che egli
faccia di mala voglia. Lat. frigidam aquam suffundere. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 30. 42. E vanno confortando i cani all'erta. |
Esempio: | Cecch. Esalt. cr. 3. 10. A chi non tocca, È un buon confortare i cani all'erta.
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Definiz: | §. XXXI. Pure in proverb. I cani portano la balestra; e vale lo stesso, che I mucini hanno aperti
gli occhi. |
Esempio: | Varch. Suoc. 5. 3. Ella t'arà errata, i cani portano le balestre.
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Definiz: | §. XXXII. E quell'altro, Il cane s'alletta più colle carezze, che colla catena; e vale, che Le
cortesíe obbligano altrui più, che i cattivi trattamenti. |
Esempio: | Cecch. Esalt. cr. 3. 1. E' si dice, Che le carezze più, che la catena Fanno tuo
il cane. |
Definiz: | §. XXXIII. E' non mi mordè mai cane, ch'io non volessi del suo pelo; proverb. che vale, Io non fui
mai offeso, ch'io in qualche maniera non ne volessi far vendetta. |
Esempio: | Cecch. Spir. E' non mi morse mai can, ch'io Non volessi del suo pelo.
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Definiz: | §. XXXIV. Esser solo come un cane, vale Non aver niuno in sua compagnía. |
Esempio: | Bern. rim. Or basta, io son quì solo com'un cane. |
Esempio: | Salv. Granch. 1. 1. Mi starò pur quì solo com'un cane, Dov'io non ho nè amici, nè
parenti, Nè fiato. |
Definiz: | §. XXXV. Durare una fatica da cani, vale Durar fatica grandissima. |
Definiz: | §. XXXVI. Non trovare nè can, nè gatta, o Non rimanere ec. nè can, nè
gatta, vale Non trovare, nè rimanere alcuno. |
Esempio: | Ambr. Furt. 4. 16. Poi quando io penso esser giunto al luogo, che egli mi dette ad
intendere, non vi trovai nè can, nè gatta, che me ne sapesse dir parola. |
Esempio: | Malm. 2. 1. Perchè della sua schiatta Non v'era, morto lui, nè can, nè gatta.
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Definiz: | §. XXXVII. Essere amici come cani e gatti, o Diventar amici come cani e
gatti, vale Essere ec. sempre in discordia; detto per ironía, essendo sempre nimici questi animali. |
Esempio: | Lasc. Parent. 2. 2. E' sono diventati come cani, e gatti, dove prima Solevano
essere come passere, e colombi. |
Esempio: | Malm. 5. 33. Benchè voi siete come cani, e gatti. |
Definiz: | §. XXXVIII. Tenere in man per amor de' cani, modo di dire, che significa, Ch'egli è più tosto
bene, per qualsivoglia rispetto, aver di quel d'altri in mano. |
Definiz: | §. XXXIX. Essere a cane, si dice delle cagne, che sono in fregola. Lat. catulire. Gr. ὀργᾷν.
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