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1) Dizion. 2° Ed. .
CANE
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CANE.
Definiz: Animal noto, e domestico dell'huomo. Lat. canis.
Esempio: Bocc. introd. n. 26. E i cani medesimi, fedelissimi agli huomini.
Esempio: Dan. Purg. c. 14. Tanto piú truova di can farsi lupi.
Esempio: E Dan. Infer. c. 6. Urlar gli fa la pioggia, come cani.
Esempio: Petrar. canz. 4. 8. E ancor de' miei can fuggo lo stormo.
Definiz: ¶ Manda il cane fuor la voce in diversi suoni, e significan sempre cose diverse, de' cui effetti vedi a suo luogo.
Definiz: ¶ Talora si dice cane all'huomo, per villanía, come disse Achille ad Agamennone. χυνός κυνὸς ὄμματ' ἔχων.
Esempio: Boccac. n. 26. 17. Sozzo can vituperato, che tu se.
Esempio: E Bocc. n. 68. 20. anzi si vorrebbe uccidere questo can fastidioso.
Definiz: ¶ E anche titolo di barbara Signoría.
Esempio: G. Vill. 7. 41. 1. Andò per soccorso alla gran città del Torigi, ad Abagà Cane.
Definiz: ¶ Per infedele, e barbaro. Latin. barbarus, Christianae pietatis inimicus.
Esempio: Petrar. cap. 9. Che 'l sepolcro di Cristo è in man de' cani.
Definiz: ¶ Cane si dice anche quel ferro, col quale i barbieri, cavano altrui i denti, perchè, nel pigliare, ha simiglianza di cane.
Definiz: ¶ E a uno strumento, che adoperano i bottai a tener forte i cerchi, mentre, che gli mettono alle botti.
Definiz: ¶ E a quel ferro dell'archibuso, che tien la pietra forcaia focaia.
Definiz: ¶ E cane, ad immagine celeste
Definiz: Da CANE CANATA. che anche diciamo RABBUFFO. Che è una aspra riprensione. Onde Fare un rabbuffo, Dare una canáta. Lat. malè verbis accipere.
Esempio: Ber. rim. Io stava come l'huom, che pensa, e guata Quel ch'egli ha fatto, e quel che far conviene, Poi ch'egli è stata data una canáta.
Definiz: ¶ Da questo animale ne traiamo diversi proverbj, come Al cane che invecchia, la volpe gli piscia addosso, che è: come mancano le forze, l'huomo non è stimato. Latin. Annoso leoni vel lepores insultant.
Definiz: Mentre che 'l can piscia la lepre se ne va: cioè, chi non sollecita quando e' può, perde l'occasione. Lat. semper nocuit differre paratis.
Esempio: Franc. Sacch. A can che lechi cenere non gli fidar farina. A chi non è leale al poco, non gli fidar l'assai.
Definiz: Aver rispetto al can, per amor del padrone, cioè al servo, per amor del Signore.
Definiz: Destare il can che dorme. Suscitar qualche cosa, che possa più tosto nuocere, che giovare, che si dice anche Stuzzicare il formicaio, o 'l vespaio. Lat. crabrones irritare. Leonem vellicare.
Definiz: Il can rode l'osso, perch'e' non lo può inghiottire: cioè non fare, per non potere.
Definiz: Can, ch'abbaia, poco morde, cioè, chi fa molte parole, fa pochi fatti.
Definiz: Can, che morde non abbaia invano. Colui, che fa di fatti non parla a vento.
Definiz: Amici, come cani, e gatti.
Definiz: Carezze di cane, cortesie di puttane, inviti d'osti, non può far che non ti costi, detto, perchè il cane, col farti carezze, t'imbratta i vestimenti, e gli osti con gl'inviti, e le puttane, con le cortesie, ti votan la borsa.
Definiz: Can dell'ortolano: non mangia la lattuga, e non la lascia mangiare agli altri. L. canis in praesepi.
Definiz: Can da pagliaio: abbaia, e sta discosto.
Definiz: La rabbia è tra i cani: cioè, la discordia è tra gli eguali.
Definiz: Tenere in man, per amor de' cani: modo di dire, e significa, ch'egli è più tosto bene, per qual si voglia rispetto, aver di quel d'altri in mano.
Definiz: ¶ Da CANE CANILE, che vale letto da cani.
Esempio: Ber. Rim. In questo addosso a due pancacce vecchie Vidi posto un lettuccio, anzi un caníle.
Definiz: Stare in cagnesco. Stare in atto d'adirato, a guisa de' cani, quando si voglion mordere.
Esempio: Fir. Trin. Che vuol dir, che tu stai sempre meco in cagnesco?