Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: Pronome. Primo caso del primo numero, posto sustantivamente, vale Altr'huomo, altra persona. Lat. alter.
Esempio: Bocc. Nov. 8. 8. Ne voi, ne altri mi potrà più dire, che io non l'abbia veduta.
Esempio: E Bocc. 26. 18. Per Dio tanto sa altri, quanto altri.
Esempio: Petr. Son. 3. Ond'avvien, ch'ella muore, altri si duole.
Esempio: Dan. Inf. 33. E 'n che conviene ancór, ch'altri si chiuda.
Esempio: Bocc. Nov. 64. 9. Egli si vuole innacquare, quando altri il bee.
Esempio: Cron. Morell. E come avviene a' pupilli, altri spende, e logora, e consúma, e 'l pupillo paga.
Definiz: §. E talóra modo di dire, che, chi parla, porge in terza persona, intendendola per la prima:
Esempio: Esempio del Compilatore Altri non farebbe [cioè io non farei] Vedi Annot. 73. a 105.
Esempio: Boc. Nov. 32. 19. Non sappiendo, chi questi si sia, altri non si rivolgerebbe così di leggiero.
Esempio: Dant. Inf. 22. Ma Barbariccia il chiuse con le braccia, ec. Dimanda, disse, ancór, se più disij Saper da lui, prima ch'altri 'l disfaccia.
Definiz: §. Trovansi alcuni esempli, ne' quali questa voce potrebbe parere usata ne' casi oblíqui.
Esempio: Bocc. Nov. 59. 1. Sentendo la Reína, che Emilia della sua novella s'era diliberata, e che ad altri non restava a dire, che a lei, ec. così a dir cominciò.
Esempio: G. V. 12. 4. 3. Si vestiéno una cotta, che non si potéa vestire senza aiuto d'altri. E alcuni altri, ne' quali però, come ben avvisa il Cinonio in questa voce, mal si discerne, se sia del numero del meno, o del più.