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1) Dizion. 5° Ed. .
GARRIRE.
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GARRIRE.
Definiz: Neutr. Mandar fuori, che certi uccelli fanno, un suono stridulo, Fare un verso stridulo; e dicesi di passere, rondini, cornacchie, e, simili: e poeticam. vale Cinguettare, Gorgheggiare.
Dal lat. garrire. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 504: Lo sparviere da tutti gli uccelli, i quali perseguita per istinto di natura, è conosciuto; e quando il veggono, o sentono, garrono, fuggono, e quanto possono s'occultano.
Esempio: Petr. Rim. 2, 53: E garrir Progne, e pianger Filomena.
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 54: Evvi il fatappio, ed ovvi la cornacchia Che garre drieto agli altri uccelli, e gracchia.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 5: Non si destò fin che garrir gli augelli Non sentì lieti.
Esempio: Soder. Agric. 24: Le passere, se oltre a modo garriranno, e gli altri uccelli schiamazzeranno e parrannoti trasognati,... daranno chiari segni di futuro vento.
Definiz: § I. E per estensione, applicato al cantare delle cicale. –
Esempio: Segner. Pred. 334: Non così un'importuna cicala, col garrir ch'ella faccia da un arboscello su l'ore estive, solleva ogni altra ad emulare lo strepito, ed a moltiplicare lo stordimento, come un sol empio che mormori, ec.
Definiz: § II. Per similit. e poeticam. detto di fronde, per Leggermente rumoreggiare, Stormire. –
Esempio: Tass. Gerus. 16, 12: Mormora l'aura, e fa le foglie e l'onde Garrir, che variamente ella percote.
Definiz: § III. Figuratam. detto di persona, vale Parlar vanamente, Dir cose vane, ma con una certa presunzione e baldanza. –
Esempio: S. Ag. C. D. 7, 211: Indarno garrono alcuni dicendo con vanissima presunzione, che sono più di centomila anni che Egitto comprese il numero e la ragione delle stelle.
Definiz: § IV. Garrire, vale altresì Sgridare, Riprendere con qualche acerbità; e usasi così assolutam., come con un termine retto dalla particella A. –
Esempio: Nov. ant. B. 108: Molto mi conturba, e tormenta, ed assalemi, e garre, ed azzuffasi.
Esempio: Quist. Filos. S.: Garrire non procede se non da animo furioso, inordinato, acceso in vendetta.
Esempio: Vill. G. 441: Bene si dilettò [Dante Alighieri] in quella Comedia di garrire e sclamare a guisa di poeta.
Esempio: Passav. Speccg. Penit. 63: Venendo ciò a notizia del padre, garrinne alla figliuola, e ebbelane in odio.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 48: Bentivegna si credeva che la moglie quelle parole dicesse, perchè egli l'aveva (cioè le aveva) garrito.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 256: E avendomi più volte detto, tu menti, gli dissi che se lui me lo aveva a dire più, che gli darei una gotata; e lui sempre più s'accese nel dire che io ne mentivo; e così lei non gli garrì nè riprese mai, anzi lo ammetteva ec.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 30: Tal volta prego umil, tal volta garro, Come mi detta amor.
Definiz: § V. E poeticam. per Eccitare, Stimolare, con amorevoli rimproveri; riferito anche ad animali. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 14: Or delle pecorelle il rozo mastro Si vede alla sua torma aprir la sbarra: Poi, quando move lor co 'l suo vincastro, Dolce è a notar come a ciascuna garra.
Esempio: Giust. Vers. 230: Sorta in piè la donna, a' figlioletti Incominciò malinconica e pia A suggerir garrendo i sacri detti.
Definiz: § VI. E per Contendere, Altercare. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 271: Con Amor, con Madonna e meco garro.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 93: La donna, parendole avere udito il marito garrire, ed udendo Adriano, incontanente conobbe là dove stata era.
Esempio: E Comm. Dant. M. 1, 258: Orribili favelle, cioè spaventevoli, come son qui tra noi quelle de' Tedeschi, li quali sempre pare che garrino (cioè garrano, garriscano) e gridino, quando più amichevolmente favellano.
Esempio: E 2, 438: Appresso dall'aver moglie procede, che tutte le notti si consumano in quistioni e in garrire.
Esempio: Lett. fam. 55: Assalirotti che non te n'avvedrai, e non verrò se non solo per garrire.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 2: Che si sente il marito e la mogliera Sempre garrir d'ingiurïosi detti.
Esempio: § VII. Talora vale anche Altamente lamentarsi, Gridare. –
Esempio: Dant. Parad. 19: E creder dee ciascun che già, per arra Di questo, Nicosia e Famagosta Per la lor bestia si lamenti e garra, Che dal fianco dell'altre non si scosta.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 555: Si lamenti e garra, cioè per le sue opere bestiali che vede; e questo è fermezza che l'opere sue viziose e bestiali saranno più che le virtuose: imperò che 'l detto regno già si lamenta e grida per lo suo re bestiale.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 185: Così fu causa che gli avversarj loro garrissero per ogni canto, questi essere i frutti delle ministeriali condiscendenze.
Definiz: § VIII. Att. Rimproverare acerbamente, Sgridare. –
Esempio: Cellin. Vit. 291: Arditamente s'accostò a riprendere il detto maestro delle poste, pigliando la parte mia, e garriva li sua dua figliuoli.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 215: Fu da quel Pietro.... ripreso e garrito in presenza del popolo, come infame pubblicamente.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 5, 58: Aspramente ne garrì la guardia, che sì negligentemente e con poca cura guardassero una gran bestia, malagevole, se fuggisse, a ripigliarsi.
Definiz: § IX. E figuratam. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 120: È speranza di salute, dove la vergogna garrisce l'uomo.
Esempio: Dant. Inf. 15: Tanto vogl'io che vi sia manifesto, Pur che mia coscïenza non mi garra. Che alla fortuna, come vuol, son presto.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 416: Pur che mia coscienza non mi garra: cioè pur che non vegna contra coscienzia, non mi ci morda.
Definiz: § X. Riferito a cose, vale Biasimare, Disapprovare. –
Esempio: Sassett. Vit. Ferr. 477: Se tra gli amici di simili cose accadessero, non era vago di riprendere o di garrire le cose mal dette; ma ec.