Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CAPO
Apri Voce completa

pag.520


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
» CAPO
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
CAPO.
Definiz: Sost. masc. La parte superiore del corpo dell'animale, dove sta il cervello ed hanno sede i principali organi della sensibilità.
Dal lat. caput. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 9 t.: Il capo.... ha tre celle: una dinanzi per imprendere, l'altra nel mezzo per conoscere, e la terza drieto per memoria.
Esempio: Comp. Din. Cron. 67: Dissesi che.... la corona gli cadde di capo.
Esempio: Dant. Inf. 28: Io vidi certo.... Un busto senza capo andar, sì come Andavan gli altri della trista greggia.
Esempio: E Dant. Inf. appr.: E il capo tronco tenea per le chiome.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 72: Subitamente venne alla riva a lui tanta moltitudine di pesci,.... e tutti teneano i capi fuori dell'acque.
Esempio: Petr. Rim. 2, 212: Giudit la vedovetta ardita Che fe' 'l folle amador del capo scemo.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 221: L'un degli asini,.... tratto il capo del capestro, era uscito della stalla.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 77: Destrier leardo.... Di piccol capo e d'animoso sguardo.
Esempio: Grazz. Comm. 95: Se io avessi un altro capo, io batterei tanto questo per le mura, che si vedrebbon le cervella.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 369: Cacciate da un capo libero tutta questa servitù d'acconciature.
Definiz: § I. E per Quella parte superiore del capo, che è vestita di capelli. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 68: Senza lasciarle in capo capello, o osso addosso, che macero non fosse.
Esempio: Ar. Comm. 2, 120: E per nascondere L'età, dal mento e dal capo si svellono Li peli bianchi.
Definiz: § II. Ed anche per Tutti i capelli stessi. –
Esempio: Senec. Pist. R. 148, 20: Avrà più bella e più crespa capellatura, e più biondo capo.
Definiz: § III. E per estensione di significato, e poeticam., Persona ed anche Corpo estinto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 53: Le mura fur tutte adeguate al suolo, Non fu lasciato vivo un capo solo.
Esempio: Fosc. Poes. 179: Forse tu fra' plebei tumuli guardi Vagolando ove dorma il sacro capo Del tuo Parini?
Definiz: § IV. E figuratam. per Vita, in quanto il capo è sede principalissima della vita. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 71: E gli feci veder quanto importassi Al capo d'amendua, se presa io fussi.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 20, 35: Se dieci o venti o più persone a un tratto Vi fosser giunte, in carcere eran messe; E d'una al giorno, e non di più, era tratto Il capo a sorte, che perir dovesse.
Esempio: Car. Comm. 2 t.: Voi gli avete scritti e recitati, e avete fatto un gran bene per salvezza del proprio capo.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 22: Così al pubblico fato il capo altero Offerse.
Definiz: § V. Onde Giudizio del capo si disse, con maniera latina, per Giudizio da cui dipende la vita dell'accusato. –
Esempio: Cic. Tusc. 27: Per queste e tali ragioni indotto Socrate non cessò del difendere nel giudicio del capo, nè a' giudici supplicò.
Definiz: § VI. E pur figuratam. per Intelletto, Mente, Discernimento. –
Esempio: Cat. Cost. volg. 161: Quello ch'hai provato essere buono, quello loda in manifesto, e fa' che t'avveggia in prima chi è che tu lodi, che poi, se 'l volessi per peccato biasimare, non sia tenuto di lieve capo.
Esempio: Segner. Incred. 50: Grazie al cielo, che con tale risposta venite almeno a degradare omai gli atomi da quel posto, ove gli avea sollevati il capo vanissimo di Democrito, e de' suoi malcauti seguaci.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 43: Se non avevi in capo altro disegno, Fuor che d'impoverir colla fatica ec.
Definiz: § VII. Onde Esser senza capo, vale Esser senza discernimento, Essere sciocco, ignorante. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 17: Per le cose dell'anima son senza capo: tanto sono ignoranti, tanto sono incapaci.
Definiz: § VIII. E per ingiuria, dicesi Capo vano, Capo di bue, Capo d'oca, Capo d'assiuolo e simili, ad Uomo ignorante o di poco cervello. –
Esempio: Lipp. Malm. 3, 25: In quel che questo capo d'assiuolo Ne dice ognor dell'altra una più bella.
Esempio: E Not. Malm. 1, 252: A uno ignorante si dice Capo di bue, Capo di castrone, Capo d'assiuolo, e simili.
Esempio: Fag. Rim. 3, 263: Oh quanto è pazzo, oh quanto male intende Taluno, a cui capo di bue vien detto, E questo se ne picca e se n'offende!
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 376: Vedrai tosto un lampo Dell'accese pupille, e un tuono udrai D'amara lingua, e subita tempesta Di capo d'oca, di babbione e tronco.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 32: Essi han per loro qualche capo vano.
Definiz: § IX. Bravo capo, Buon capo, s'usano per lo più ironicamente a dinotare Uomo di poco o di cattivo cervello, ed anche Uomo tristo, poco di buono. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 12: Dissero il Pacchi e il Mospi, in questo Egitto Ci abbiam noi posto? Io dissi, bravi capi, Farete il cane Anubi e il dio Api.
Definiz: § X. Capo quadro, che più comunemente dicesi Testa quadra, vale Uomo di mente dirittissima e di molto sapere. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 77: Or ora il Casti e il cavalier Marini Saranno arche di scienza e capi quadri Più che il Vinnio, l'Eineccio, il Ridolfini.
Definiz: § XI. Capo riferiscesi anche alle Qualità così della mente come dell'animo di una persona; onde le maniere, Capo ameno, Capo armonico, Capo scarico, e simili, per Uomo d'indole allegra, e che ha del fantastico e dello sventato. –
Esempio: Bracc. R. Dial. 181: Vo' sete veramente un capo ameno, che vorreste che le varie lezioni fossero come il testo stampate.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 4: Divenne veramente un capo armonico.
Definiz: § XII. E parimente Capo bislacco, Capo bisbetico, e simili, sogliamo dire di Uomo che ha indole bizzarra, umore stravagante. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 8: Son capi sì bislacchi, sì bisbetici, Che ci saria da diventare eretici.
Definiz: § XIII. E a modo d'esclamazione, Che capo! sogliamo dire di Uomo bizzarro e fantastico. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 45: O che tempi! o che costumi! E voi dite: O che capo!
Definiz: § XIV. Capo prendesi, pure figuratam., per Memorativa, Ritenitiva. –
Esempio: Dant. Parad. 1: O divina virtù, se mi ti presti Tanto che l'ombra del beato regno Segnata nel mio capo io manifesti ec.
Definiz: § XV. E per Capriccio, Arbitrio. –
Esempio: Car. Arist. Rett. 88: Quel giudicare secondo il senno migliore non è concesso a i giudici per sentenziar secondo il capo loro contra la disposizion della legge.
Definiz: § XVI. Capo per similit. e poeticam. vale Cima, e dicesi, più ch'altro, di quella del monte, dell'albero, del fiore. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 19: Nè intorno albergo appare, Ma solo il monte, al qual mai sempre fiede L'ombroso capo il vento, e 'l mare il piede.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 18, 153: O come carco di superchio umore Il papaver nell'orto il capo abbassa.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1023: Al suo gran tronco Stanno i robusti agricoltori intorno Per atterrarlo, e gli dan colpi a gara, Da cui vinto e dal peso, a poco a poco Crollando e balenando il capo inchina.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 70: Senza neve alcuna, Gli lascia il capo verdeggiante e vago.
Esempio: Mont. Poes. 2, 120: Or gemebonde [le selve] rialzar diffuso L'enorme capo.
Definiz: § XVII. E in generale, Parte superiore di checchessia. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 268: In capo della scala si pose a sedere, e cominciò a cucire.
Esempio: Pulc. L. Morg. 9, 43: Rinaldo corse al palazzo reale Dov'era la Reina e' suo' figliuoli; E come giunse in capo delle scale, Disse la donna ec.
Esempio: Grazz. Pros. 49: E messo nell'uscio di quella [camera] un chiavistellino, si fece in capo di scala.
Esempio: Baldin. Decenn. 4, 52: Ha fatto loro un ingresso a capo alla scala, che mette nella prima delle cinque camere.
Definiz: § XVIII. Ed anche l'Uno o l'altro dei punti estremi della lunghezza od estensione di qualsivoglia cosa. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Come d'un stizzo verde che arso sia Dall'un de' capi, che dall'altro geme ec.
Esempio: Giamb. Vegez. 166: Una trave alta in terra si ficca, alla quale nel capo di sopra un'altra trave più lunga per lo traverso.... si commette.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 123: Un buono uomo, il quale a capo del ponte si sedea.
Esempio: Vill. G. 711: Si ridussero la sera a capo al ponte alla Spina.
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 76: Questi in ciascun capo Degli steccati i padiglion tiraro.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 103: Fece bene Malatesta.... un baluardo grandissimo in capo all'orto de' Pitti.
Esempio: Car. Long. 22: Giunta [la Cloe] a capo la piaggia, tostochè vidde le capre scompigliate, e sentì la voce di Dafni,.... corse per aiuto.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 112: Presi i luoghi più forti, guardate le piazze, e muniti per ogni parte i capi delle strade con mostra terribile di strumenti bellici e di numerose bandiere di soldati.
Esempio: Bart. D. Tens. 92: Abbiasi un cannello di vetro,.... e una palla in capo, come nella decimaquinta figura.
Definiz: § XIX. E parlandosi di fune, filo, matassa e simili, vale Quella estremità per cui si ferma, o si comincia a svolgere; e in questo caso dicesi anche Bandolo. –
Esempio: Chios. Dant. 94: Gli disse che nello entrare della prigione legasse il capo dello spago.
Esempio: Pulc. L. Morg. 24, 24: E però il capo ritrovar non posso Del filo a questa tela che si tesse.
Esempio: Grazz. Rim. 2, 47: Onde saper non si può chi l'ha fatto, Nè ritrovare il capo a tal gomitolo. (In questi due es. è in locuz. figur.)
Esempio: Dat. Vegl. 3, 107: E' mi pare che noi facciamo come quelle femmine, che dipanando si abbattono in qualche matassa scompigliata,.... si provano a vedere se trovano un capo che vadia.
Esempio: Bellin. Disc. Anal. 1, 190: Basterebbe lasciare andare il capo del canapo raccomandato all'argano.
Definiz: § XX. Capo, termine de' Tessitori, nella maniera Drappo a un capo o a due capi, vale Drappo a uno o due fili.
Definiz: § XXI. E di qualunque filo addoppiato, diciamo A uno A un capo, due A due capi, tre capi A tre capi, quanti sono i fili scempj che lo compongono.
Definiz: § XXII. Capo, parlandosi di luoghi o paesi, vale l'Estremità più lontana. –
Esempio: Giamb. Oros. 13: In capo di Siria si è Cappadocia, con cotali confini.
Esempio: Vill. G. 375: Racquistaro Ferrara, salvo castel Tedaldo, ch'era in capo della terra molto forte e grande.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 46: Appresso ove il sol cade, per suo amore Venuto era dal capo d'oriente.
Esempio: Dav. Tac. 1, 385: Eranvi uccellami, e salvaggiumi di varj capi del mondo, e pesci insin dell'Oceano.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 12: Occupò l'Italia da un capo all'altro, cioè dall'alpi allo stretto di Sicilia.
Definiz: § XXIII. Capo dicesi per similit. La parte più grossa di certi oggetti, come Capo di chiodo, Capo di spilla, Capo del martello, Capo della chiave, e simili. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 224: Parea che 'l capo de' chiovi fosse dentro nelle mani, nella palma e di fuori, e in sul dosso de' piedi erano le capita ritondi e neri, e le punte erano ben lunghe, quasi come ribadite.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 84: Non biasimano gli altri [aguti] se saranno sottili, ma gli vogliono più lunghi, e con il capo più largo.
Esempio: Buonarr. Aion. 3, 25: Se non che qui da vie più d'un aguto Del capo del martel restâr feriti.
Definiz: § XXIV. Detto di colonna, trovasi per Capitello. –
Esempio: Bern. Orl. 8, 11: E le colonne di quel bel lavoro Han di cristallo il fusto e 'l capo d'oro.
Definiz: § XXV. E pure per similit. Capo dicesi il Bulbo di certe piante, che serve loro di radice, come di aglj, cipolle e simili; ed anche il Frutto di certe altre, come del papavero. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Pesta un capo d'aglio, e appiccalo al polso del braccio destro.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 229: Come nel porro niuna cosa sia buona, pur men reo e più piacevole alla bocca è il capo di quello.
Esempio: Burch. Son. 1, 98: E davami vantaggio un capo d'aglio.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 209: Il papavero è di più sorte; il salvatico ha il capo piatto e schiacciato, e 'l seme nero; un altro selvatico n'è, che è più lungo dell'altro, e fa più lunghi i suoi capi.
Definiz: § XXVI. Capo chiamasi il Germoglio o Tralcio della vite, e specialmente quello lasciatole dal potatore. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 143: Imperocchè con lunghi capi [la vite] fa il vin di poco valore.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 553: Quelle che hanno le gemme più rade, per la lunghezza de' nodi, con capi più lunghi, son da potare.
Esempio: Soder. Coltiv. 47: Suole talora nascere un capo tra li due bracci delle viti, nel mezzo ove ella si divide.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 417: Il potar le viti alquanto più lunghe del dovere non recherà loro alcun danno, se il vignaiolo ne volterà i capi.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 2, 418: Ai rami del medesimo si fermano i vecchi tralci, che dal fusto della vite diramansi, e quindi si piegano in arco i capi, cioè i nuovi tralci, de' quali si son fornite le viti.
Esempio: Lastr. Agric. 2, 48: Spuntare i tralci che non debban servir di capo per l'anno seguente.
Definiz: § XXVII. Ed anche la Messa degl'innesti. –
Esempio: Baldov. Lament. 30: I' feci unguanno di ciliegio un nesto, Ch'e' le volea far grosse come pere; E quando i' penso averlo messo 'n sesto, N'un tratto, dal vedere al non vedere, Dalla brinata, oppur dal temporale, Gli s'è seccato il capo principale.
Definiz: § XXVIII. Capo, detto di osso, è termine de' Notomisti, e dicesi la Parte rilevata e tondeggiante, come Capo dell'omero, Capo del femore, Capo della tibia, e simili. –
Esempio: Targ. Viagg. 10, 84: Io non so accertare se sia capo di tibia, o qualche pezzo del carpo o del tarso di un elefante.
Definiz: § XXIX. Capo, riferito a Cometa, dicesi per rispetto alla coda il Nucleo di essa. –
Esempio: Marchett. Nat. Comet. 11: Queste prime osservazioni.... mi accesero in sì fatta guisa il desiderio di poterne fare delle più accurate, sì intorno alla medesima coda [della cometa], e sì ancora molto più intorno al capo.
Esempio: E Marchett. Nat. Comet. 104: Il suo capo era grande e risplendente, la coda piccola e molto aguzza.
Definiz: § XXX. E parlando di eserciti, di schiere e simili, vale, pur per rispetto alla coda, la Parte anteriore; più comunemente, Testa. –
Esempio: Giamb. Vegez. 46: Questa prima [compagnia], capo della legione è.
Esempio: Dav. Tac. 1, 48: Toccò alla legion quinta il destro lato, alla ventunesima il sinistro, alla prima e alla ventesima capo e coda.
Definiz: § XXXI. Capo dicesi anche a Quella punta di terra molto rilevata che sporge in mare; Promontorio. –
Esempio: Bern. Orl. 8, 25: Levando gli occhi, vede un monticello, Che fa un capo piccoletto in mare.
Esempio: Dav. Tac. 1, 389: Mentre fanno forza di spuntare il capo di Miseno, un forzato libeccio li battè nella spiaggia di Cuma.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 238: L'ebbero [il porto] in prima dirittamente a rincontro del Giappone, presso al capo di Nimpò.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 205: Le branche di monti più o meno ampj, che si propagano sino al mare, e vi sommergono le loro radici, si chiamano capi.
Definiz: § XXXII. E in questo significato trovasi anche Capo di mare. –
Esempio: Plut. Vit. 13: Se gli Ateniesi vogliono pace, dianmi Demostene e Iperide, e li suoi compagni, e ricevano le mie guardie nella Munichia, che era in un capo di mare.
Esempio: Dav. Tac. 1, 84: Si mise a sbaraglio maggiore, rubò le ceneri, e passò a Cosa, capo di mare in Toscana.
Definiz: § XXXIII. Capo serve a dinotare l'Unità d'un numero collettivo, tanto di persone quanto di bestie; come Capo d'uomo, Capo di bestia. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 175: Contribuendo per ciascun capo d'uomo un sestante.
Esempio: Vill. G. 51: Fu crudele,.... e toglieva censi per ogni capo d'uomo.
Esempio: Vill. M. 5, 176: E levarono preda di mille capi di bestie.
Esempio: Machiav. Scritt. ined. 27: Ieri predorno in quello di Volterra 300 capi di bestie vaccine e 400 pecorine.
Esempio: Instr. Cancell. 7, 386: Faccino la distribuzione del sale da levarsi per il nuovo canoviere a libbre dieci per bocca, e mezza libbra per capo di bestia.
Definiz: § XXXIV. E per Oggetto, o, come anche dicesi, Articolo, Genere. –
Esempio: Magal. Relaz. 72: Sono i suoi cocchi.... tenuti in così alta stima tra gl'Indiani, che ne vanno per tutte l'Indie, e fanno un capo di mercanzia considerabile.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 252: Non solo [i banchieri] prestavano ad usura il denaro, ma lo compravano e vendevano, come capo di mercanzia.
Definiz: § XXXV. Onde di cosa bella o che serve bene all'uso, come un mobile, una veste e simili, diciamo che è Un bel capo.
Definiz: § XXXVI. Capo d'entrata, dicesi Qualunque speciale sorgente di rendita.
Definiz: § XXXVII. Capo, generalmente Colui che presiede, regola, governa; detto anche di femmina: e trovasi adoperato talora collettivamente al singolare invece che al plurale. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 4: A uno suo figliuolo cavaliere.... diè per moglie una figliuola del conte Guido Novello.... capo di parte ghibellina.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 32: Vennevi [al capitolo] santo Domenico, capo e fondatore dello ordine de' Frati Predicatori.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 98: Veramente gli uomini sono delle femine capo.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 330: Manda adunque a i suoi discepoli, i quali aveva posto per capo degli altri monaci.
Esempio: Morell. L. Cron. 254: Che dove i figliuoli prendono ammaestramento, e inviamento, e stato, e ogni buon costume dal padre, noi rimanemmo sanza capo e sanza guida.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 5: Velamir re degli Ostrogoti, e gli altri capi delle altre nazioni presero le armi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 103: Il castello è più ricco assai che forte, Ove dimora d'Etiopia il capo.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 190: Consumate che furono tutte le cerimonie che si costumano in quel paese alla morte di un capo di casa.
Esempio: Varch. Boez. 41: Rimaso pupillo, fusti prima da uomini grandi nudrito e governato, poi da' primi capi della città scelto per genero.
Esempio: Car. Eneid. 1, 542: Il paese è di Libia, ed avvi in guerra Gente feroce. Or n'è capo e regina Dido.
Esempio: E Car. Arist. Rett. 159: L'apologo è come quello.... d'Esopo in difensione di un capo di popolo ed usurpator del comune.
Esempio: Cellin. Vit. 192: Voi mi fate le baie, come se io fussi un capo di parte.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 446: Con altissime grida approvarono l'elezione de' Principi per protettori e capi della religione riformata.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 8, 20: Molti capi Rovinano le imprese.
Definiz: § XXXVIII. Parlandosi di milizie, vale Colui che guida un esercito o una parte di esso; Duce, Condottiero. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 105 t.: Il che veggendo i capi cristiani, raddoppiarono le forze.
Esempio: Varch. Err. Giov. 63: Non si può scusare Fabrizio, il quale era piuttosto capo d'assassini che di soldati.
Definiz: § XXXIX. Capo dell'armi, Capo di guerra, trovasi detto per Colui che conduce un esercito, od una impresa di guerra. –
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 2, 58: Nel medesimo tempo il Marchese di Rubays, che riteneva il comando principale sopra la gente vallona, privò con molta sua lode i nemici del maggior capo di guerra ch'avessero.
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. 351: Venne a consiglio con l'Aldegonda e con gli altri capi di guerra.
Definiz: § XL. Capo, parlandosi di città, vale Città principale, Città che signoreggia ad altre; Capitale. –
Esempio: Colonn. Guid. 17: Era in quel tempo nell'isola di Colcos una cittade detta per nome Iaconite, ed era capo del reame.
Esempio: Senec. Pist. 170: Tempo verrà, che l'uomo domanderà delle gran cittadi, che de' grandi imperj furon capi e bellezze, ov'elle sieno, e non se ne troverà alcuna.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 68: In Roma, la quale, come è oggi coda, così già fu capo del mondo, fu già un giovane ec.
Esempio: S. Ag. C. D. 6, 174: In Assiria avanzava la signoria della città infedele, il cui capo era quella Babilonia, alla quale ec.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 27: Percuotere Costantinopoli, sedia e capo di quell'imperio? e a chi appartiene più che a voi, potentissimo Re?
Esempio: Cas. Pros. 2, 19: Nè convenevol cosa è che questa eccelsa città,.... che d'Italia è capo e principe e sostegno, coll'infermità altrui, e non colla sua sanità si difenda.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 149: Ma perciocchè ogni provincia si riparte in più regioni, ogni regione, con esso le sue proprie città, soggiace a una Fu, che la domina come capo.
Definiz: § XLI. E per Qualunque luogo che sia principale a una regione, o terra, o parte di essa. –
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. 100: Era cosa vergognosa l'avere una chiesa per capo di quartiere così misera e male all'ordine.
Definiz: § XLII. Figuratam. vale Origine, Principio. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 491: La femmina è capo de' mali.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 230: E cominciatasi dal capo, gli contò la storia infino alla fine.
Esempio: Varch. Boez. 120: Tutte le cose desiderabili, al bene, come a un certo quasi capo della sua natura, riferirsi, dimostrato avemo.
Definiz: § XLIII. E per Cagione, Motivo. –
Esempio: Segner. Mann. giugn. 15, 2: Il pericolo di dannarsi viene da due capi: dal nimico esteriore, e dal nimico interiore.
Definiz: § XLIV. E per Titolo, Conto, Verso, Rispetto, Ragione, onde una cosa avviene o si fa. –
Esempio: Segner. Mann. giugn. 15, 2: E così per qualunque capo essi [desiderj] sono inutili.
Esempio: E Segner. Mann. lugl. 12, 1: Ma perchè usar questa formola? Per tre capi.
Esempio: Bellin. Lett. P. 317: Non volsi per questo capo infastidir nè lei, nè me ancora.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 3: Bastivi sapere, che in quanto alle speranze col Cardinale, sono andate a monte per due capi.
Definiz: § XLV. Detto di un Periodo determinato di tempo, trovasi per Principio. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 7: Tra 'l fin d'ottobre e il capo di novembre.
Definiz: § XLVI. Capo d'anno, dicesi particolarmente Il primo giorno dell'anno. –
Esempio: Libr. Fiorett. Bibb. 12: La quinta festa appellerete capo d'anno.
Esempio: Ross. P. Sveton. 1, 189: Appresso il primo dì di gennaio, che è capo di anno.
Esempio: Dav. Tac. 1, 198: Gridava quanto n'aveva nella gola, benchè imbavagliato: così si celebra capo d'anno?
Esempio: Fag. Rim. 1, 334: Dovrebbe supplicar d'aver tal grazia Dal dì di capo d'anno a san Silvestro.
Definiz: § XLVII. Dare il Capo d'anno, o il buon capo d'anno ad uno, vale Augurargli felice l'anno nuovo. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 198: Cesare nelle calende di gennaio per una lettera a' Padri, dato prima il buon capo d'anno, disse ec.
Definiz: § XLVIII. E pure parlando di un periodo determinato di tempo, vale Termine, Fine; onde Ogni capo di mese, di anno ec., si disse per In capo ad ogni mese, anno ec. –
Esempio: Vill. M. 21: Ogni capo di cent'anni dalla natività di Cristo fosse ordinato generale perdono a Roma.
Esempio: E Vill. M. 364: Ogni capo di tre o di quattro mesi erano tenuti ec.
Definiz: § XLIX. Interesse a capo d'anno, o solamente Capo d'anno, dicevasi una Specie d'usura, la quale consisteva nell'esigere a fin d'anno non solo i frutti del capitale, ma anche i frutti dei frutti di quell'anno stesso non pagati anticipatamente. –
Esempio: Sacch. Op. div. 116: È differenza tra usuraio e feneratore. Usuraio è chi toglie cotanto per cento; feneratore è chi toglie quello, e mette su l'usura, e togliene merito, e chiamasi capo d'anno.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 4, 256: La risoluzione de' quali [conti] dipende dalla geometrica proporzione, come degl'interessi sopra interessi, che chiamano interesse a capo d'anno.
Definiz: § L. Capo vale anche Punto di questione, Parte principale di ragionamento, onde Sommi capi di un discorso, scrittura e simili, diconsi i Punti principali di essi. –
Esempio: Cellin. Vit. 3, 95: Supplica segnata d'aprile 1561 a Livorno, di più capi importanti.
Esempio: Cecch. Ass. 2, 7: Nel vostro piato ci sono di molti capi difficili.
Esempio: Salv. Dial. Amic. 37: Tre son massimamente le opinioni, che sopra questo capo sono portate dattorno.
Esempio: Tass. Dial. 1, 363: Ed intorno a ciascuno di questi capi partitamente ragionerò.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 3: Venendo ora al terzo capo, per lo quale il letterato non dee sempre a ogni domanda far risposta.
Definiz: § LI. Capo, detto di accusa, vale uno dei Titoli o Punti per cui alcuno è accusato. –
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 85: Ciò fu una sentenza, la quale, lui processato e convinto in più capi ladrone, il degradava in perpetuo ec.
Definiz: § LII. E per Divisione di libro, discorso, trattato e simili, che più comunemente si dice Capitolo. –
Esempio: Salv. Avvert. 1, 317: Ma dietro all'uso della copula, quella è nostra credenza, che nel secondo capo di questo terzo libro nella fine ne dicemmo.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 317: Il capo quindici delle nostre leggi.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 285: Scorgesi lo stesso uso che avvertimmo nel capo secondo.
Definiz: § LIII. Capo, parlandosi di acque, vale Sorgente, Scaturigine. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 23: Caverai il pozzo, e cercherai il capo dell'acqua; e se sono più capi, raccogliera'gli in uno.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 16: Essendo [Turno] stato gettato al capo dell'acqua Ferentina,.... con una nuova maniera di morte fu sommerso.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 38: Se fosser tra' nemici altri sei tali, Già Soria tutta vinta e serva fora.... E forse il Nilo occulterebbe invano Dal giogo il capo incognito e lontano.
Definiz: § LIV. Capo d'opera, dicesi di Opera di somma eccellenza; ed anche l'Opera più eccellente di un autore. –
Esempio: Salvin. Perf. Pitt. trad. 47: Cominciamo da quel capo d'opera sì rinomato, sì incomparabile.... Questo è l'istoria del tremendo giudizio universale.
Esempio: Giulianell. Mem. Intagl. 25: Questo lavoro fu stimato il capo d'opera di Giovan delle Corniole, ed era una ben grande corniola.
Esempio: E Giulianell. Mem. Intagl. 44: Quanto più piccole erano le opere che uscivano dalle sue mani, tanto più egli le animava, ed erano capi d'opera inimitabili.
Definiz: § LV. Capo d'opera dicesi familiarm. anche di Persona di modi singolari e bizzarra.
Definiz: § LVI. Capo di latte. –
V. Latte.
Definiz: § LVII. Capo di porco. –
V. Porco.
Definiz: § LVIII. Capo di tavola chiamasi il Posto d'onore dei commensali, e ciò perchè suol essere una delle due estremità della tavola. –
Esempio: Stor. Apoll. volg. 17: E 'l re fecie mettere Apollonio in capo di tavola in orato (onorato) luogo.
Esempio: E Stor. Apoll. volg. 18: Ditemi chi è colui ch'è di capo di tavola in luogo onorato?
Esempio: Firenz. Pros. 2, 137: Essendo già ordine da cena, fu messo in capo di tavola.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 48: Quivi stemmo a desinare ed a cena pur con voi a capo di tavola.
Esempio: Fag. Rim. 1, 148: Nè giovò l'aver io luogo primiero, Stando in capo di tavola.
Definiz: § LIX. Capo morto. –
V. Capomorto.
Definiz: § LX. A capo all'anno, al mese ec., vale Dal principio alla fine dell'anno, del mese ec.; e più specialmente Nel corso di ciascun anno, mese ec.; riferito, per lo più, a cose od azioni che avvengano o si facciano continuamente e come abitualmente per un certo periodo di tempo.
Definiz: § LXI. A capo all'ingiù, e trovasi pure A capo in giù, coi verbi Andare a capo all'ingiù e a capo in giù, Cadere a capo all'ingiù e a capo in giù, Stare a capo all'ingiù e a capo in giù, Mettere a capo all'ingiù e a capo in giù, Tenere a capo all'ingiù e a capo in giù e simili; vale Col capo rivolto alla terra e coi piedi in alto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 59: Così dicendo, di cima d'un sasso Lo vidi a capo in giù sott'acqua andare.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 35, 48: Che quel Pagan sì dianzi in giostra buono Levò di sella e in aria lo sospese, Indi sul ponte a capo in giù lo stese.
Definiz: § LXII. E per similit., detto di cosa. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 89: Si cali un termometro di cinquanta gradi a capo allo 'ngiù.
Definiz: § LXIII. A capo alto, e talora A capo levato, e che anche trovasi A capo erto, ordinariamente col verbo Andare a capo alto, a capo levato, a capo erto, vale Con superbia, Con alterigia, ed anche Con sicurezza di sè medesimo. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 85: Appresso elli insegna, ch'elle siano.... non isfacciate, e dileggiate come sono le folli femine, che vanno col collo isteso, e a capo erto, come cerbio in landa.
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 377: Vanno baldanzose e a capo levato, come fossero innocenti.
Esempio: Bottar. Dion. Ambiz. 115: Disprezza gl'inferiori, e se ne va gonfio a capo levato.
Definiz: § LXIV. A capo basso, posto avverbialm. vale Col capo piegato verso la terra per abbattimento d'animo, per reverenza, o per altra cagione. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 40: Pensoso più d'un'ora a capo basso Stette, Signore, il cavallier dolente: Poi cominciò ec.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 87: Lasciate quivi le fiaccole, le quali con infinite lagrime avevan già spente, a capo basso tutti a casa se ne tornarono.
Definiz: § LXV. A capo chino, lo stesso che A capo basso. –
Esempio: Dant. Vit. nuov. 67: Pensoso venia, Per non veder la gente, a capo chino.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 278: Subito il leone abbassò il capo, a corpo a corpo, e a capo chino si puose a' piedi d'Eustachio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 52: E 'l cavallier di Scozia a capo chino Ne vien legato in su 'n piccol ronzino.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 33, 71: La donna, perchè ancor più a capo chino Vadano, e più non sian così arroganti, Fa lor sapere ec.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 88: O gloriose Stinche di Firenze,.... A voi ne vien la gente a capo chino.
Definiz: § LXVI. E per A capo fitto, A capo all'ingiù; ma oggi poco usato. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 37: Aveasi immaginato il Saracino, Che per gir spesso a rischio di cadere Dal ponticel nel fiume a capo chino ec.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 69: Fate dall'altra banda [del cavallo] traboccallo, A capo chino, e par che vadi a nozze.
Esempio: Car. Eneid. 11, 1308: Abbandonando il freno E l'arme, e se medesma, a capo chino Traboccò da cavallo.
Definiz: § LXVII. A capo di sotto. Lo stesso che A capofitto; ma oggi meno usato. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 72: Veggendolo spenzoloni,.... ella il fece tombolare a capo di sotto.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 174: Mentre ch'egli montava in fretta a cavallo, il cavallo subitamente cadendogli sotto, gettò in terra molto sconciamente il Consolo a capo di sotto.
Esempio: Varch. Stor. 2, 128: Quando fu sopra mezzo il ponte dell'Ancisa si gittò, a un tratto, a capo di sotto in Arno.
Esempio: E Varch. Sen. Benef. 167: Non vedi tu come la libertà morta, e l'andare ciascuno a' versi, come se schiavi fussono, gli fa ruinare a capo di sotto? (Qui figuratam.)
Definiz: § LXVIII. A capo erto. – V. A capo alto.
Definiz: § LXIX. A capo fitto, lo stesso che A capo all'ingiù, e si adopera coi verbi Cadere a capo fitto, Precipitare a capo fitto e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 30, 55: Fu sì del colpo Mandricardo afflitto, Che si lasciò la briglia escir di mano. D'andar tre volte accenna a capo fitto.
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 1: E vuolla al certo [la Tancia], e ella si tempesta: E caddene pe 'l duolo a capo fitto.
Definiz: § LXX. A capo innanzi, vale Con la faccia verso la terra, ed anche A capo all'ingiù. –
Esempio: Grazz. Pros. 205: Nel primo avello che trovarono sopra le scalee, lo gittarono a capo innanzi.
Definiz: § LXXI. A capo levato. – V. A capo alto.
Definiz: § LXXII. A capo piè, trovasi per A capo all'ingiù. –
Esempio: Caran. Polien. Strat. 102: E che di nuovo colui che era stato gittato a capo piè giù delle balze.... li perseguitava.
Definiz: § LXXIII. A capo salvo; maniera che si usava in certi contratti di soccio o accomandita di bestiame, e che vale Col patto in chi tiene le bestie di mantenerne il numero dei capi. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. R. 18: Danno lor bestie a soccio a capo salvo, siccome sieno di ferro; cioè, s'elli ne muore neuna, quello che le tiene, sì ne metterà una in quello scambio altresì buona.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 5, 1, 64: Due sono le ragioni del dubitare di questo contratto; primieramente la bolla di Sisto V, la quale danna e dichiara usurarj li contratti che, per tal sicurezza, si dicono a capo salvo.
Definiz: § LXXXV. Capo per capo, e talora anche A capo per capo, vale Cosa per cosa, Oggetto per oggetto; e per estensione, A parte a parte, Punto per punto, ed anche Capitolo per capitolo. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 35, 2: Commendiamovi assai della vostra diligenzia; e per non esser prolissi, lasceremo el replicare cosa per cosa, e capo per capo.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 303: Gli ambasciadori del Re, messer Claudio Veleio.... cominciarono a rispondere capo per capo.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 167: I piaceri nostri, rispondendovi capo per capo, sono primamente goderci il nostro padrone sano.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 402: Tutte queste cose si leggono ne' commentarj a capo per capo, e tra gli altri, in quello dell'ufficio dell'ordinario.
Esempio: Legg. Tosc. 9, 57 t.: Descrivendo puntualmente la qualità dell'arme capo per capo, con tutti i contrassegni, marchi, o altra cosa che possa dimostrare l'identità dell'armi.
Esempio: Magal. Lett. At. 345: Vi contenterete bene, ch'io pratichi rigorosamente lo stile della segreteria Alemanna, riepilogandovi a capo per capo tutta la sustanza della vostra lettera.
Definiz: § LXXV. Col capo nel sacco, posto avverbialm. col verbo Mangiare col capo nel sacco, dicesi delle bestie da soma, le quali, specialmente quando sono in viaggio, sogliono mangiare mettendo il capo in un sacchetto, che pieno di biada si appende loro al collo. –
Esempio: Fag. Pros. 33: Bisogna sempre in tutte le cose chiarirsi, e quelle con attenzione ben grande esaminare e discernere, e non vivere al bacchio; e come de' cavalli da carretta suol dirsi, che, senz'altro vedere, mangian col capo nel sacco.
Definiz: § LXXVI. Onde per similit. Mangiare col capo nel sacco vale Mangiare abbondantemente, e senza che il vitto costi alcuna fatica o alcun pensiero. –
Esempio: Gell. Sport. 3, 3: Noi fattori, sebbene mangiamo, come il caval della carretta, col capo nel sacco, questo nostro pane è accompagnato da tanti guai, ch'e' sare' meglio averselo a guadagnar colla zappa.
Definiz: § LXXVII. E figuratam. Fare col capo nel sacco, Operare col capo nel sacco, Vivere e simili col capo nel sacco, dicesi comunemente per Fare, Operare, Vivere senza considerazione, senza pensieri, alla cieca. –
Esempio: Nell. Iac. Gelos. disinv. 3, 3: Tu vorresti dunque, che per quel che riguarda mia moglie, vivessi col capo nel sacco.
Definiz: § LXXVIII. Da capo, che anche si scrive congiuntamente Daccapo, posto avverbialm., e per lo più coi verbi Farsi da capo e daccapo, Rifarsi da capo e daccapo e simili, vale Da principio. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 187: Siccome quando cerchiamo alcuno verso del salmo, noi ci facciamo da capo.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 168: Il peregrino da capo fattosi, tutta la istoria... raccontò.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 152: Seguitò poi di agosto uno accidente grandissimo;.... il quale acciocchè si intenda meglio, ripiglierò la origine sua più da capo.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 374: Da una banda l'è chiacchiera da ridere, e sarebbe troppo lunga a contarla da capo.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 152: In quanto all'intelligenza vera del come si faccia il taglio.... noi siamo daccapo affatto, ma quel daccapo vero, daccapo affatto affattissimo.
Definiz: § LXXIX. Da capo vale anche Di nuovo, Un'altra volta. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 293: Quando noi facciamo il peccato, noi crocifiggiamo Cristo daccapo.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 62: Quivi da capo il Papa fece solennemente le sponsalizie celebrare.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 90: E così detto, da capo il rabbracciò, e ancora teneramente lagrimando, li basciò la fronte.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 127: Quegli incitamenti che ti rimuovano, benchè già stanco, a prender da capo diletto.
Definiz: § LXXX. Da capo a fondo, vale Per ogni parte, Da un'estremità all'altra, Dal principio alla fine. –
Esempio: Bracc. R. Dial. 239: In un esemplare di detto libro,.... che si vede emendato a penna con minutissima esattezza da capo a fondo da autore anonimo, si trova parimente la parola cadauna ec.
Esempio: Mann. Ist. Decam. 263: Convien dire.... non si ricordasse d'aver letto da capo a fondo il Boccaccio.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 23: E se bello non è da capo a fondo, Abbandonano tutto lo spettacolo.
Definiz: § LXXXI. Da capo a piè, e talora Da piedi a capo, o Dal capo al piè, ed anche Da capo a' piè o ai piedi, posti avverbialm., valgono Per tutta la persona; e per similit., parlandosi di cose, Da imo a sommo, Da un estremo all'altro; Interamente. –
Esempio: Dant. Inf. 29: Dal capo a' piè di schianze maculati.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 245: Tutto dal capo al piè impastato, dolente e cattivo,.... pur n'uscì fuori.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 103: Il castello è più ricco assai che forte, Ove dimora d'Etiopia il capo; Le catene dei ponti e de le porte, Gangheri e chiavistei da piedi a capo.
Esempio: Ambr. Furt. 1, 1: Fate voi altri che questa casa sia spazzata e rassettata tutta dal capo a piè.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 390: Pieno di colpe da capo a piedi (qui in locuz. figur.).
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 2: Quest'opera per voi da capo a piede Ella è formata.
Esempio: Fag. Comm. 8, 177: Io poi so ogni cosa per filo e per segno,.... e sono informatissimo da capo a piede.
Definiz: § LXXXII. Dal capo alle piante, e talora Dal capo al tallone, lo stesso che Da capo a piè. –
Esempio: Bern. Orl. 7, 19: Carlo è sovra Baiardo covertato A gigli d'oro dal capo al tallone.
Esempio: E Bern. Orl. 21, 54: Bello era il primo dal capo alla pianta.
Esempio: Maur. Rim. burl. 96: Di quella ornate dal capo alle piante.
Esempio: Grazz. Rim. 2, 115: Ha l'armadura sua tutta di ghiaccio, Della qual s'arma dal capo alle piante.
Esempio: E Grazz. Rim. appr.: Ed è armato dal capo al tallone Di pelle rosolata di cappone.
Esempio: Tass. Dial. 1, 348: Tutto con gli occhi dal capo a le piante mi ricercava, quasi desideroso di saper ch'io mi fossi.
Definiz: § LXXXIII. Di mio, di suo ec., capo; vale Di mia, di sua invenzione; per lo più coi verbi Essere, Dire, Scrivere, Fare e simili. –
Esempio: Savonar. Pred. 7: Non è bugiardo questo spirito, non parla di suo capo.
Esempio: E Savonar. Pred. 10: Chi vorrà fare la voluntà del mio Padre, saprà giudicare della dottrina mia, se ella è da Dio, o se ella è di mio capo.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 76: Non sappiendo far di suo capo la minima cosa del mondo.
Definiz: § LXXXIV. E vale anche Di mio, di suo ec., parere, sentimento, giudizio; nel qual senso dicesi anche Di proprio capo. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 311: Non sono ardito di subitamente e di proprio capo diffinir questa questione.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 258: Affermo non di mio capo, ma di sentenzia non solamente de' savj naturali, ma d'alcuni teologi, che la vostra bellezza è un'arra delle cose celesti.
Definiz: § LXXXV. E pure Di mio capo, Di suo ec., capo, ordinariamente col verbo Fare di mio capo, di suo capo, vale Di mio, di suo ec., capriccio; Senza dar retta altrui: nel qual senso trovasi congiunto anche col verbo Essere. –
Esempio: Libr. Fiorett. Bibb. 33: Appresso di Amari regna in Israel Agab; suo figliuolo fue, che fue uomo di suo capo.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 273: E' non prestano fede a' cittadini savj ed esperti, anzi vogliono procedere di loro capo e autorità.
Esempio: Cas. Pros. 3, 216: Ma alcuni Cardinali hanno qui i loro agenti, i quali fanno di suo capo alle volte nelle cause, finchè essi le rovinano.
Esempio: Cellin. Vit. 367: Ora voi doverresti essere un poco più ubbidienti, e non tanto superbi e di vostro capo.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 67: Chi vuole Far di suo capo, esser soggetto suole Sempre a tali accidenti.
Definiz: § LXXXVI. In capo a, o In capo di, parlando di un periodo determinato di tempo, vale Alla fine di, In termine di. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 446: In capo di dodici mesi partoriscono la lor concezione.
Esempio: Vill. G. 25: S'arrendeo la città a Cesare, ed a' Romani in capo di due anni, quattro mesi, e sei die, che vi si pose l'assedio.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 60: Stette la convertita peccatrice tre anni.... rinchiusa. In capo di tre anni Iddio rivelò ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 57: In capo d'otto, o di più giorni, in corte Venne innanzi a Ginevra un viandante.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 100: A dirvela alla libera, voi tenete un certo modo di filosofare tanto dubitoso, che in cambio d'insegnare, in capo alla sera fa diventare più ignorante di prima.
Esempio: Red. Esp. Insett. 18: In capo agli otto giorni, da ogni uovo di color rossigno.... scappava fuora una mosca.
Definiz: § LXXXVII. In capo a, posto avverbialm., vale Avanti a. –
Esempio: Menz. Pros. 3, 249: E chi nel costruire.... piantasse in capo a' nomi, o proprj o appellativi che sieno, le preposizioni.
Definiz: § LXXXVIII. In capo del mondo, e più comunemente In capo al mondo, dicesi per accennare alcuna Parte lontana del mondo; e figuratam., per indicare Spazio grandissimo di lontananza. –
Esempio: Ovid. Pist. 182: Essendo di lungi in capo del mondo.
Esempio: Ambr. Furt. 2, 4: Io andrò con lui in capo del mondo.
Esempio: E Ambr. Furt. 4, 1: Dimmi di grazia, dove sta questa ribalda?.... io voglio andar, se la stessi in capo del mondo.
Definiz: § LXXXIX. In capo o Sul capo, posto avverbialm. vale Sopra, Addosso, e usasi in senso figurato coi verbi Cadere in capo o sul capo, Venire in capo o sul capo e simili, detto di danni o disgrazie.
Definiz: § XC. In suo capo, parlandosi di bottega, di traffico e simili, vale A proprio conto; o, come oggi dicesi più comunemente, In testa sua, Sopra di sè. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 150: Non dopo molti dì fece bottega in suo capo, avvisandosi d'essere libero.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 151: Essendo Bonamico, del quale di sopra è detto, maestro in suo capo.
Definiz: § XCI. Per lo mio capo; specie di giuramento, lo stesso che Per la mia vita. –
Esempio: Liv. Dec. 2, 75: Per lo mio capo, se voi ve ne partite, quando voi ne sarete dilungati, mille volte il desidererete.
Definiz: § XCII. Per suo capo, trovasi a significare lo stesso che Di suo capo, Di proprio arbitrio. –
Esempio: Plut. Vit. 142: Li Siracusani volendosi levare dalla tirannia, siccome da lunga infermità, facevano li suoi fatti per loro capo,.... nè Dione volevano ascoltare.
Definiz: § XCIII. Sopra capo, ed anche Sopra il capo, vale A cavaliere, Al di sopra. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 44: Avendo sopra capo siffatta fortezza, com'era Fiesole.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 121: Avesse [il porto] sopra capo alcune sommità d'altissimi monti.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 212: Restando in piede [Fiesole], ed in sito cotanto forte, e sopra il capo di questa lor nuova fattura, ella poteva col tempo essergli molesta.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 1, 214: Ella potea col tempo esser molesta a questa nuova città, essendole lasciata sopra capo.
Definiz: § XCIV. Sopra il capo mio, modo avverbiale, per Sulla mia fede. –
Esempio: Leggend. Tob. V. 23: Tu farai queste cose alla fidanza di Dio, e sopra il capo mio.
Definiz: § XCV. Abbassare il capo. – V. Chinare il capo.
Definiz: § XCVI. Andare a capo o col capo rotto o Rimanere a capo o col capo rotto, vale Andarne o Rimanerne con la peggio; Essere, Restare perdente. –
Esempio: Morell. Cron. 237: E pure s'addirizzò assai cose, ma e' n'andò sempre col capo rotto.
Esempio: Cecch. Masch. 2, 6: Oh arestimi aiutato, Ch'i' ne vo a capo rotto. C. A capo rotto Vada chi mal ci vuole.
Esempio: Salv. Spin. 4, 8: E' non bisogna correrla, che non n'andassimo a capo rotto.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 55: Ma se la sorte forse a me contraria, Vuol ch'a me tocchi a andar col capo rotto.
Esempio: Nell. Iac. Gelos. disinv. 1, 7: Bisogna vedere che prova ella ha da essere. O. Da non potere andarci a capo rotto noi, ve'.
Esempio: Panant. Paret. 44: Non segue ai paretaj come a' teatri, Ove il gusto è oggidì tanto corrotto, Che par che il mondo i musici idolatri, Il poeta va sempre a capo rotto.
Definiz: § XCVII. Avere il capo a una cosa o Non avere il capo a una cosa, vale Prestarvi o Non prestarvi attenzione, Rivolgere o Non rivolgere ad essa il proprio pensiero, Esserne o Non esserne occupato. –
Esempio: Med. L. Op. 2, 123: E la cagion che quel tratto e' non prese Fu, che non vi avea il capo, e non vi attese.
Esempio: Varch. Suoc. 1, 2: Come quegli che aveva il capo altrove, s'andava scusando.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 27: Io non voglio altramente scrivere a S. S. R., che debbe avere il capo ad altro.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 43: Intanto abbiate Di grazia il capo a terminar l'impresa.
Esempio: Mann. Ist. Decam. Pref. 11: Supposto che gli antichi Fiorentini avessero avuto il capo a comentare coll'istoria alla mano le Novelle ec.
Definiz: § XCVIII. E pure Avere o Non avere il capo a una cosa, vale Avervi o Non avervi disposizione, Esservi o Non esservi inclinato. –
Esempio: Machiav. Comm. 144: Veramente io non avevo il capo a tôr donna; ma poi che tu e madonna volete, io voglio ancora.
Esempio: Bern. Orl. 39, 39: E gli rispose: Pazzo da bastone, Che sempre avresti 'l capo a frasche e fole.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 216: Ebbe sempre più il capo a darsi buon tempo, e altre baie,.... che a studiare e lavorare.
Esempio: Grazz. Comm. 185: Lo Stradino mi pregò cento volte, ch'io volessi entrare ne gli Umidi;.... ma non v'ebbi mai il capo.
Definiz: § XCIX. E riferito a persona, vale Sentire affezione per quella, Esserne innamorato.
Definiz: § C. Avere il capo a bottega, o Stare col capo a bottega, vale Stare avvertito, Usare considerazione, Star bene attento a quel che uno fa. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 76: Sono molti giorni ch'io non istò con il capo a bottega.
Esempio: E Car. Comm. 33: Platone, che stette col capo a bottega, non solamente s'avvide de l'inganno, ma insegnò di scoprirlo in questo modo.
Esempio: Dat. Cical. III, 1, 165: Bisogna adunque avere il capo a bottega, e badare al giuoco, perchè questa è filosofia di tre cotte.
Definiz: § CI. Avere il capo con sè, o seco, vale Essere nel pieno senno, Esser giudizioso.
Definiz: § CII. Avere il capo forato, trovasi per Esser senza cervello, Privo di giudizio. –
Esempio: Morell. Cron. 261: Con uno che giuochi, attenda a lussuriare, o che vesta di soperchio, o conviti, o abbia il capo forato, non t'impacciare con esso in affidarli il tuo, o commetterli tue faccende.
Definiz: § CIII. Avere il capo nella fossa, o nel cataletto, e Essere col capo nella fossa, dicesi di Chi o per vecchiezza o per malattia è vicino alla morte. –
Esempio: Cecch. Esalt. 5, 11: E perch'io son, non che con piè, col capo Nella fossa, or io vo' pensare un poco Al fatto mio.
Esempio: Nell. Iac. Suoc. 1, 3: Eh pensi, pensi a sè lei, che ha già il capo nel cataletto.
Definiz: § CIV. Avere in capo o nel capo, vale Avere in memoria, ma in un modo un po' incerto. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 134: Quantum gloriae auxit, tantum amoris imminuit, ho nel capo che dica Svetonio.
Definiz: § CV. Avere in odio, o a noia, una persona, od una cosa più che il mal di capo, dicesi per Odiarla grandemente. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 78: L'aveva più in odio che il mal del capo.
Definiz: § CVI. Avere le mani in capo ad alcuno, vale Avere padronanza sopra a quello; che oggi dicesi più comunem. Aver le mani ne' capelli ad uno. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 25, 115: Se costoro si fussono scoperti per sua parte, come dice, in secreto aver convenuto e patteggiato, noi abbiamo sì loro le mani in capo, che in meno d'uno mese, avesser soccorso quanto volessero, gli avremmo sì gastigati, che si sarieno pentiti di loro follia.
Definiz: § CVII. Avere le mani in capo ad uno. – V. Tenere le mani in capo ad uno.
Definiz: § CVIII. Averla tra capo e collo e anche tra 'l capo e 'l collo o Darla tra capo e collo, e anche tra 'l capo e 'l collo, parlandosi di sentenza, vale Averla o Darla contro. –
Esempio: Casott. A. Celid. 1, 13: Quando però la causa è terminata Senza un lungo e penoso tentennio, Chi l'ha fra 'l capo e il collo esce di pena, E se il pranzo fa mal, fa prò la cena.
Definiz: § CIX. Battere il capo, o Dar di capo, vale Indirizzarsi, Rivolgersi, Far capo, a fine di trovare qualche cosa che ci occorra; e più spesso si congiunge col verbo Sapere, e coll'avverbio Dove. –
Esempio: Ar. Comm. 2, 39: Masticamo un pezzo, se sapremmo finalmente ove ricorrere, dove battere il capo.
Esempio: Bellin. Framm. Lett. 214: Qua non so dove battermi il capo per la sicurezza del recapito.
Esempio: Magal. Operett. var. 273: Io, per me, non so più dove mi dar di capo.
Esempio: Tocc. Lett. 5: Dove ho io ora a battere il capo per trovare in questa città un maestro sicuro?
Definiz: § CX. Battere il capo nel muro, ed anche Dare il capo, o del capo, nel muro, vale Darsi alla disperazione. –
Esempio: Libr. Op. div. Andr. 47: Chi si vuole iscandalizzare, sì si scandalizzi, e dia del capo nel muro.
Esempio: Varch. Ercol. 55: E se continova nella stizza, e mostra segni di non volere o non potere star forte, e aver pazienza, si dice: egli ha rabbia, e vuol dare del capo, e battere il capo nel muro.
Esempio: Fag. Rim. 7, 209: Il capo non volea batter nel muro, Perch'io faceva seria riflessione, Che più del capo mio quello era duro.
Definiz: § CXI. Battere il capo nel muro, e Dare del capo nel muro, vale anche Fare opera vana, d'impossibile riuscimento; che oggi più comunemente dicesi Fare ai cozzi coi muricciuoli, o alle capate col muro. –
Esempio: Gell. Sport. 2, 5: Lisabetta, egli è un battere il capo nel muro: io ne l'ho sgridato tanto, che tu non sai, che io sono ormai stracco.
Esempio: Cellin. Vit. 368: Attendete ad ubbidire a quanto v'è detto, perchè stando ostinato a queste vostre fantasie, voi darete del capo nel muro.
Definiz: § CXII. Battere pel capo altrui una cosa, trovasi per Offrirgliela a bassissimo prezzo. –
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 71: Era pure il murare a buon mercato: I sassi t'eran battuti pel capo, Trovavi de' mattoni in ogni lato.
Definiz: § CXIII. Cacciare il capo innanzi, vale Non dar retta ad alcuno nel far checchessia, Fare di suo capriccio.
Definiz: § CXIV. Cacciarsi in capo o nel capo una cosa, Figgersi in capo o nel capo una cosa, Ficcarsi in capo o nel capo una cosa o Porsi in capo o nel capo una cosa, vale Porsela fermamente nel pensiero, Persuadersi di quella con tutta certezza, vera o falsa che sia. –
Esempio: Savonar. Pred. 9: Se uno da principio si caccia nel capo di volere tenere una oppinione, e quella sia poi erronea, se li fa poi per uno inconveniente dire e confessare uno migliaro d'inconvenienti.
Esempio: E Savonar. Pred. 20: Quando l'uomo si ficca una cosa nel capo,.... non può vedere el vero.
Esempio: Gell. Sport. 2, 1: Si cacciò nel capo, che io lo mandassi via.
Esempio: Crudel. Rim. 117: Sappiate dunque come questo matto S'è messo in capo di voler parere In tutti i fatti il Conte di Cerviatto.
Definiz: § CXV. Cavare del capo, di capo o dal capo, altrui una cosa, Levare del capo, di capo o dal capo, altrui una cosa, Togliere del capo, di capo o dal capo, altrui una cosa o Trarre del capo, di capo, o dal capo, altrui una cosa, vale Togliergliene l'opinione, il pensiero, Persuaderlo del contrario. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 217: Egli è sì forte geloso, che non gli trarrebbe dal capo tutto il mondo, che per altro, che per male, vi si venisse.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 25, 17: Mai non si trarrebbe del capo [ai nostri nemici] che noi non avessimo mandata loro questa gente addosso.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 373: E' non gnene caverebbe dal capo tutto 'l mondo.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 46: Non si può a molti cavar del capo, che dove sieno i medesimi nomi o le medesime arme, non vi sia anche congiunzione di sangue.
Esempio: Ambr. Cofan. 4, 7: E farò quanto possibile Fia di cavargli del capo, che Claudio Sia vivo.
Esempio: Fag. Rim. 3, 10: Cavate un po' di capo a mille teste Sceme, che non ci sia la sorte e il fato, E le stelle propizie e le funeste.
Definiz: § CXVI. Cavarsi dal capo, ed anche di capo, una cosa, Levarsi dal capo, ed anche di capo, una cosa, Togliersi dal capo, ed anche di capo, una cosa, vale Abbandonarne, Deporne il pensiero, e anche Persuadersi del contrario.
Definiz: § CXVII. Cavarsi di capo una cosa o Levarsi di capo una cosa, vale Inventarla, Fingerla.
Definiz: § CXVIII. Cavare altrui il ruzzo del capo o Trarre altrui il ruzzo del capo. –
V. Ruzzo.
Definiz: § CXIX. Cavarsi di capo. – V. Levarsi di capo.
Definiz: § CXX. Cercare il capo, vale Cercare se uno ha fastidio in capo. –
Esempio: Car. Lett. var. 3: Madonna Tita di Salvestro vi prega a mandarle un marmotto per farsi con esso cercare il capo al sole.
Definiz: § CXXI. Chinare il capo, ed anche Inchinare il capo, o Abbassare il capo, vale figuratam. Rassegnarsi, per amore o per forza, ad una cosa. –
Esempio: S. Antonin. Lett. 189: Nondimeno, poi che è piaciuto così alla magnifica Signoria,.... cognoscendo me esser debitore di affaticarmi in sino alla morte per la consolazione delle pecorelle a me commesse,.... ho inchinato il capo.
Esempio: Segner. Incred. 227: Perchè a queste [cose di fede] ancora chinassimo il capo altero.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 28: A tutte le stranezze che mi fanno Convien ch'io chini il capo.
Definiz: § CXXII. Dare al capo, riferito a vino o ad altri liquori, a calore, odore e simili, vale Produrre gravezza e confusione di testa.
Definiz: § CXXIII. E figuratam., riferito a onori, ricchezze, potenza e simili, vale Far soverchiamente invanire, Far montare in superbia.
Definiz: § CXXIV. Dare di, o del capo. – V. Battere il capo.
Definiz: § CXXV. Dare di capo, o del capo, in alcuna cosa o luogo, vale Imbattersi, Incappare, Capitare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 36: Dopo molt'anni alle ripe omicide A dar venne di capo un giovinotto.
Esempio: E Ar. Sat. 1, 156: Dunque io darò del capo nella rete, Ch'io soglio dir che 'l diavol tende a questi Che del sangue di Cristo han tanta sete?
Definiz: § CXXVI. Dare il capo, o del capo, nel muro. – V. Battere il capo nel muro.
Definiz: § CXXVII. Dare per il capo, o per lo capo, ad uno un nome, un titolo ec., vale Applicarglielo, con intenzione di ingiuriarlo, o anche semplicemente di beffarlo. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 411: Non è maraviglia, che mi dava di Lucido per il capo.
Esempio: Cas. Pros. 2, 35: Colui... intende che tu lo sprezzi, e che tu gli dica villania, quando tu il chiami per lo suo nome, o che tu gli di' Messere, o gli dai del Voi per lo capo.
Esempio: Varch. Stor. 1, 421: Descrivendolo di maniera, che fu molto peggio che se nominato l'avesse, dandogli del briccone pel capo, orò contro di lui.
Esempio: Car. Comm. 47: Costoro scoppiavano, se il poeta non dava loro del matto per lo capo.
Esempio: E Car. Lett. ined. 1, 29: Mi son riso delle risa di M. Paulo, imaginandomi che, subito gli sfoderaste quel verso addosso, vi desse del poeta per lo capo, come fece a me.
Esempio: Menz. Sat. 73: E pur Curculion suda, e si sbatte; Dà di becco pel capo al legnaiolo.
Definiz: § CXXVIII. Dare sul capo, vale Uccidere, propriamente percotendo altrui la testa. –
Esempio: Forteguerr. Terenz. 96: Questa sol volta Me lo perdona; e poi, s'io manco in nulla, Dammi in sul capo.
Definiz: § CXXIX. Entrar nel capo ad alcuno una cosa, vale Figurarsela, Immaginarsela, Darsela quegli ad intendere.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 200: Gli entrò nel capo, non dover potere essere che essi dovessero così lietamente vivere della lor povertà.
Definiz: § CXXX. Entrare nel capo una cosa ad alcuno, vale anche Capirla, Intenderla; e anche Capacitarsene.
Definiz: § CXXXI. Essere a capo di una cosa, Stare a capo di una cosa, vale Governarla, Dirigerla.
Definiz: § CXXXII. Essere a capo di una cosa. – V. Venire a capo.
Definiz: § CXXXIII. Essere in capo ad uno, vale Essergli addosso, Essergli sopra, Averlo sopraggiunto. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 212: Prima che alcun di loro si accorgesse di nulla, egli fu loro in capo.
Definiz: § CXXXIV. Far capo, detto di postema o simili, vale Scoppiare, Incominciare a gittar fuori la marcia. –
Esempio: Vit. S. Anton.: Una nascenza, la quale, dopo aver fatto capo, infistolie.
Esempio: Cecch. Spirit. 3, 2: E l'ha a levarsene Sana, com'ella vi si pose [nel letto]; e se Queste percosse pur pur le facessino In qualche parte gonfiamenti o lividi, Al tutto ci è 'l riparo. S. Quando ancora E' le facessin capo.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 5, 15: Ma urtata di qua, Riurtata di là, ridato ha 'nfuori In sul far della luna il mal già preso, E vuole alfin far capo.
Definiz: § CXXXV. Far capo, seguito dalle preposizioni A o In, e detto di strada, muro, porta fiume e simili, vale Riuscire, Terminare, Sboccare. –
Esempio: Ristor. Comp. Mond. 80: E di quelle vene medesime [d'acqua] possono nascere de' fiumi, e i rii e i fiumi ch'elle fanno, entrano e fanno capo nel mare, e non possono altrove.
Esempio: Vill. G. 26: In Firenze faceano capo le dette fontane ad uno grande palagio.
Esempio: E Vill. G. 487: La detta torre fece rovinare poi il fiume d'Arno per uno diluvio, ove fa capo il muro che chiude il sesto di Oltrarno.
Esempio: Bemb. Asol. 1: Quelli che per contrada non usata camminano, Qualora essi a parte venuti dove parimente molte vie faccian capo, in qual piuttosto sia da mettersi non scorgendo, stanno in sul piè dubitosi e sospesi.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 1, 1: A quella [porta] della fertile campagna Più vie fan capo.
Esempio: Targ. Disam. 33: La strada maestra, che dalla Badia a Ripoli conduce al Ponte a Ema, fa capo ad un villaggio detto Diacceto.
Definiz: § CXXXVI. Far capo ad uno, vale Ricorrere a lui per aiuto o consiglio. –
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 267: Il santo Padre credette sempre che la Reina di questo non facesse contesa, perchè sempre avea fatto capo a lui d'ogni marito avea cerco.
Esempio: Galil. Op. astronom. 2, 15: Niccolò Copernico.... fu chiamato a Roma sotto Leone X, quando nel Concilio Lateranense si trattava l'emendazione del Calendario ecclesiastico, facendosi capo a lui, come a grandissimo astronomo.
Definiz: § CXXXVII. Ed anche per semplicemente Rivolgersi ad uno, Andare a trovarlo, Presentarglisi. –
Esempio: Vill. G. 170: I frati.... vennono a Firenze con lettere e suggelli de' detti, e fecero capo agli anziani del popolo.
Esempio: Cas. Pros. 3, 158: Farai dunque capo alla magnifica madonna Cammilla, ed al signor Conte suo consorte.
Esempio: Red. Lett. 1, 339: E perchè vi è annessa ancora la carica de' fiumi, [vorrei] intendesse V. S. da esso signor Rena, a cui Ella dee far capo.
Definiz: § CXXXVIII. Far capo in un luogo, vale Capitarvi, Andarvi. –
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 323: Non ho potuto ritrovare le 50 copie... della sua scrittura; ed essa non mi dice niente dove io debba far capo per ritrovarle.
Definiz: § CXXXIX. E detto di navi, vale Approdarvi, Pigliarvi porto. –
Esempio: Marc. Pol. Mil. 1, 148: Si truova una città che ha nome Zartom, ch'è molto grande e nobile, ed è porto, dove tutte le navi d'India fanno capo.
Esempio: E Marc. Pol. Mil. 1, 187: Tutte le navi che vengono verso ponente.... cariche di mercatanzia e di cavagli, fanno qui capo, perchè ee buono porto.
Definiz: § CXL. Far capo in un luogo, Far suo capo un luogo, ed anche Far capo di sè in un luogo, parlandosi di moltitudine, trovasi per Farvi adunanza, Raccogliersi in quello. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 25: E alla fine fecion capo di loro nel miluogo di Fiorenza.
Esempio: Vill. G. 148: Raunandosi insieme a romore, fecero lor capo alla chiesa di San Firenze.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 131: I Guelfi facevano molto lor capo la chiesa di San Giovanni.
Definiz: § CXLI. Far capo, e più comunemente Far capo grosso, parlandosi di milizie, vale Raccogliersi insieme, Far massa. –
Esempio: Vill. G. 907: Incontanente fecion capo grosso alla città di Capova.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 217: La gente sua, vedendo andar preso il signor loro, fecero capo, e strinsonsi insieme.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 180: Credesi che faranno capo grosso qui.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 2, 333: In questo mezzo, Carlo Orsino, Bartolomeo d'Alviano,.... si deliberarono far capo grosso in Romagna.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 265: Già le genti franzesi erano arrivate in su' terreni nostri, e addiritte a Montevarchi, dove il campo nostro faceva capo.
Definiz: § CXLII. Fare il capo, che trovasi anche Far capo, e Fare il capo grosso a una cosa, o in una cosa, vale Rimanere con le idee confuse intorno a quella per avervi pensato troppo, e senza esser riusciti ad intenderla. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 14: È venuto fatto al mio camerata di cogliermi in una cosa che può essere facilissima a trovarsi, ma io ci ho fatto capo stranamente.
Definiz: § CXLIII. Fare altrui il capo come un cestone, come un paiuolo, come un tamburlano, o simili; dicesi familiarm. di Chi con lunghe e noiose chiacchiere, o con altri rumori, stanca e confonde altrui la testa.
Definiz: § CXLIV. Ficcare il capo in un luogo o Figgere il capo in un luogo, si disse per Stabilirvisi, Pigliarne possesso. –
Esempio: Lipp. Malm. 1, 82: Tostochè v'ebbe fitto il capo, volle Ch'ognun serrasse il traffico e il negozio.
Esempio: Not. Malm. 1, 124: Essendo il capo la più nobile e principal parte della persona, noi diciamo Ficcare il capo in un luogo, per intendere Entrare in un luogo, e pigliarne il possesso personalmente.
Definiz: § CXLV. Figgere il capo in una cosa, vale Prendere ad amare o ammirare una cosa eccessivamente, e con poco discernimento. –
Esempio: Grazz. Rim. 1, 93: Il Varchi ha fitto il capo nel Girone, E vuol che sia più bel dell'Ariosto; Ma s'ei non si ricrede innanzi agosto, Lo potrebbe guarire il solleone.
Definiz: § CXLVI. Frullare il capo ad uno, vale Avere in testa dei capricci; detto per estensione anche degli animali. –
Esempio: Panant. Paret. 58: Conosci il dì che sono in buona, e quello Che ai pennuti augelletti il capo frulla.
Definiz: § CXLVII. Girare il capo, trovasi per Far cenno di no con la testa, ma per lo più con una cert'aria di disprezzo e di sdegno; che oggi dicesi comunemente Scuotere il capo. –
Esempio: Cecch. Mogl. 3, 5: Sì, sì, gira pure il capo.
Esempio: Segn. A. Lett. IV, 3, 313: Ma l'uso, che è capone, ha sempre girato il capo, e volutala a suo modo (qui in locuz. figur.).
Esempio: Dat. Lepid. 65: Il dottore tastò il polso al M., e girava il capo, e faceva segno di esser poco soddisfatto.
Definiz: § CXLVIII. Girare il capo ad uno, vale Avere le vertigini. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 8: Chi ha la tosse, chi il capo che gli gira.
Definiz: § CXLIX. E figuratam. Aver pensieri tristi, cure moleste; Essere impensierito, di cattivo umore.
Definiz: § CL. Grattarsi il capo, vale Mostrare scontento, sconforto e simili, o per difficoltà che s'incontra, o per cosa male riuscita. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 3: Mentr'io mi gratto il capo e mi scontorco.
Definiz: § CLI. Inchinare il capo. – V. Chinare il capo.
Definiz: § CLII. Lavare il capo ad uno, e più efficacemente, Lavargli il capo col ranno caldo, o freddo, coi ciottoli, colle frombole Lavare il capo a uno col ranno caldo o freddo, coi ciottoli, colle frombole e simili, vale Dirne male, Censurarlo aspramente, Vituperarlo. –
Esempio: Gell. Lettur. 1, 43: Fattoselo condurre alla nave, lo fece [Eupoli] gittare in mare, dicendogli [Alcibiade]: io farò ben io lavare a te il capo in queste acque d'altra sorte, che non hai fatto a me tu nelle tue commedie.
Esempio: Varch. Ercol. 55: D'uno che dica male d'un altro, quando colui non è presente, s'usano questi verbi: Cardare, Scardassare, tratti da' cardatori e dagli scardassieri; Lavargli il capo, da' barbieri; e vi s'aggiugne spesse volte, col ranno caldo, e talora col freddo; e più efficacemente, co' ciottoli, ovvero colle frombole.
Esempio: Grazz. Comm. 352: Elle cominciavano appunto a lavarmi il capo colle frombole.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 405: Lavare il capo a uno, è dirne male a precipizio.
Definiz: § CLIII. Lavare il capo altrui, vale anche Fargli un rabbuffo, una forte sgridata; che anche dicesi Fare una lavata di capo. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 253: Mi disse, che aveva dopo la partita mia lavato loro il capo da dovero.
Definiz: § CLIV. Lavare il capo all'asino. –
V. Asino.
Definiz: § CLV. Levare il capo, vale Insuperbirsi, Inorgoglirsi. –
Esempio: Vill. M. 5, 174: Quanto più li pregava e richiedea, più levavano il capo, e più gli trovava duri e pertinaci.
Definiz: § CLVI. Levare in capo le vinacce o Levarsi in capo le vinacce, ed anche assolutam. Levare in capo, detto del vino quando bolle nei tini, vale Mandare a galla le vinacce. –
Esempio: Soder. Coltiv. 37: Nel bollire che fan l'uve di lor natura ne' tini, levano in capo e spurgano ogni ribalderia che sia all'uve attaccata.
Esempio: E Soder. Coltiv. 71: Il vino bollendo ha forza di purgare e levare in capo ogni cosa.
Esempio: Pap. Nat. Umid. 191: I quali [termometri] immersi nei vini, allora che bollendo nei vasi si levano in capo le vinacce, salgono i bei dieci e undici gradi sopra a quel grado in cui, ec.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 436: Il medesimo si torni a fare quando sarà entrata [l'uva] in fermentazione, ed avrà, come dicono, levato in capo.
Definiz: § CLVII. Levarsi in capo, dicesi per similit. anche di altri liquidi, che mandano a galla ciò ch'è a fondo. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 28: Piomberà subito l'argento vivo, levandosi l'acqua in capo, ed empiendone tutta la canna.
Definiz: § CLVIII. E pur per similit. vale Spingere con forza sopra di sè alcuna cosa. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. 4, 1, 111: Se dentro alle interiora della terra la sua maggior sostanza fosse di fuoco..., chi terrebbe il suo impeto che e' non si levasse in capo tutti i monti e tutto il globo medesimo?
Esempio: E Rucell. Or. Dial. 4, 1, 113: Intorno al levarsi in capo i monti, se l'interno della terra fosse di fuoco.
Definiz: § CLIX. Levare in capo, vale figuratam. Agitarsi, Tumultuare. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 31: I soldati d'insegna delle due legioni scredenti, stanziati ne' Cauci, cominciarono a levare in capo.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 16: E sì pronti furono a levare in capo i corrotti, e i buoni a lasciarli fare, che ec.
Definiz: § CLX. Levarsi di capo o Cavarsi di capo, ed anche Trarsi di capo, si disse per Scoprirsi il capo in segno di reverenza, e per salutare altrui. –
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 36: Siccome d'inginocchiarsi, e di levarsi di capo, e di fare altri segni di reverenza.
Esempio: Grazz. Rim. 2, 137: Oh cirimonie disutili e vane, Trarsi di capo infino alle puttane.
Definiz: § CLXI. Mangiare la pappa, o la torta, in capo ad uno, vale Soverchiarlo, Fargli impunemente de' soprusi; e più spesso si adopera nella maniera Lasciarsi mangiare la pappa o la torta in capo, per Essere così dabbene ed inetto da lasciarsi impunemente soverchiare da un altro. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 7: Ov'altri in capo Gli stia a mangiar la torta a suo bell'agio.
Definiz: § CLXII. Metter capo, parlando di fiumi, vale Sboccare, Sgorgare in mare, in lago o in altro fiume. –
Esempio: Vill. G. 3: Per lo fiume del Nilo, che fa foce a Damiata in Egitto, e mette capo nel nostro mare.
Esempio: Porz. C. Op. 84: Il Teverone, detto già Aniene, discende dal monte Trebulano, e, da' laghi accresciuto, mette capo al Tevere, a Roma tre miglia vicino.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 139: Un secondo [fiume] ne sorge presso a Nangan, il quale volta alla parte in tutto opposta, e di lui e successivamente d'altri che in lui metton capo si forma un gran corso d'acqua.
Definiz: § CLXIII. E per similit., detto anche dei piccoli canali del corpo animale. –
Esempio: Red. Osserv. anim. viv. 8: La quale col suo canale cistico metteva capo nell'intestino.
Esempio: E Red. Osserv. anim. viv. 9: Altri [canali] metton capo nell'intestino senza l'accompagnatura de' suddetti canali pancreatici.
Definiz: § CLXIV. Mettersi col capo a una cosa, ed anche Mettere il capo a una cosa, vale Mettervisi di proposito, Rivolgervisi con grande attenzione.
Definiz: § CLXV. Mettere il capo a partito, vale Ridursi nei termini della ragione, Pensar di proposito a' casi suoi, Far senno.
Definiz: § CLXVI. Mettere il capo in grembo a uno, vale Fidarsene interamente, Rimettersi affatto in lui. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 25, 105: Se bisognasse, fate confortarli e animarli a ciò, sicchè a buone parole de' nimici naturali e antichi non s'addormentassono, e mettessono il capo in grembo a chi poi gli disfacesse.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 228: Tirar dietro a questa pace con ogni diligenza, e mettere il capo in grembo a questo vicere.
Definiz: § CLXVII. Onde Uomo da mettergli il capo in grembo, vale Uomo da averne intera fiducia, da rimettersi affatto in lui. –
Esempio: Machiav. Comm. 84: Se parlato che gli avrete, e' non vi pare per presenzia, per dottrina, per lingua, un uomo da mettergli il capo in grembo, dite ch'io non sia desso.
Definiz: § CLXVIII. Mettere il capo insieme, dicesi familiarmente per Riunirsi in più persone a fine di consultare insieme intorno a una cosa.
Definiz: § CLXIX. Mettere nel capo ad uno una cosa, vale Persuaderlo di quella. –
Esempio: Vill. M. 5, 254: Cominciò a mettere nel capo alla femmina, che nel paese non stava sicura.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 143: E come esso appena gli avea potuto mettere nel capo che Iddio gliele dovesse perdonare.
Definiz: § CLXX. Mettere uno nel capo altrui, trovasi per Metterglielo in istima, Preoccupargliene l'animo. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 144: Sì il mise nel capo e nella devozion di tutti coloro che v'erano.
Definiz: § CLXXI. Mettere per il capo ad alcuno una cosa, che dicesi più comunemente Mettere nel capo altrui una cosa, vale Fargliene nascere il pensiero, la curiosità o la voglia. –
Esempio: Grazz. Pros. 37: Che maledetto sia l'alchimia, e chi ve la mise per lo capo.
Definiz: § CLXXII. Mettere in capo e Tenere in capo, usato assolutam., dicesi Per coprirsi la testa rimettendosi il cappello; ma per lo più si adopera nelle maniere imperative Metti in capo, Tenete in capo, con le quali sogliamo rivolgerci ad uno che per reverenza si scuopre la testa dinanzi a noi. –
Esempio: Grazz. Comm. 53: Di' che metta in capo: non odi tu com'ei parla? egli è infreddato troppo.
Definiz: § CLXXIII. Negare il paiuolo in capo. –
V. Paiuolo.
Definiz: § CLXXIV. Non avere altr'occhio in capo. –
V. Occhio.
Definiz: § CLXXV. Non aver dove posare il capo, vale Non aver alcun luogo ove ricoverarsi; che più comunemente dicesi Non avere nè casa nè tetto.
Definiz: § CLXXVI. Non aver nè capo nè coda, vale Non avere nè principio nè fine, Non avere alcun ordine; e dicesi più specialmente di scritti, discorsi e simili. –
Esempio: Bandell. Novell. 3, 94: Cominciò a narrar un'assai lunga e mal composta favola, che non aveva nè capo nè coda.
Esempio: Fag. Pros. 5: Si fa un lungo e disordinato cicalio, che non ha nè capo nè coda.
Definiz: § CLXXVII. Non esservi in checchessia nè capo nè coda, Non trovarvi in checchessia nè capo nè coda o Non rinvenirvi in checchessia nè capo nè coda, ed anche Non trovare capo nè coda di checchessia o Non rinvenire capo nè coda di checchessia, vale Non esservi, Non trovarvi o Non trovarvisi alcun ordine, nè ragione, nè metodo, nè via, nè verso. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 40: Perch'egli [il male] è stravagante ed alla moda, Che non se ne rinvien capo nè coda.
Esempio: Not. Malm. 544: Non si rinviene nè capo nè coda, Non si ritrova nè il principio nè la fine di questa cosa; non si sa, non s'intende o non si ritrova come la cosa si stia.
Esempio: Magal. Lett. P. 306: Nè tu (che sei finalmente tu) nè il Redino..... hanno saputo rinvenirne nè capo nè coda.
Definiz: § CLXXVIII. Non esser capo di fare una cosa, dicesi familiarmente a significare Non essere opportuno, a proposito, conveniente il farla.
Definiz: § CLXXIX. Non sapere dove uno s'abbia il capo, vale Non sapere quel che un si faccia, Non raccapezzarsi. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 342: I' non so dove i' m'abbia il capo, nè dove mi ringirare.
Definiz: § CLXXX. Non trovarsi capo a fare, o da fare, una cosa, vale Non aver disposizione, attitudine e simili a farla. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 261: Non ve ne mando l'autorità, perchè non mi trovo capo da cercarle.
Definiz: § CLXXXI. Passare per il capo una cosa ad alcuno, vale Venirgli in mente, Volgerglisi per la mente.
Definiz: § CLXXXII. Perdere il capo, vale Perdere il senno, Impazzare: ed anche Rimanere colla mente confusa sopra qualche cosa difficile.
Definiz: § CLXXXIII. Pestare nel capo altrui una cosa, vale Far intendere altrui una cosa, ripetendola più e più volte. –
Esempio: Fag. Comm. 3, 135: Io, che sono di corto intelletto, ve l'ho potuta pestar nel capo quant'ho potuto, non l'avete voluta intendere nè punto nè poco.
Definiz: § CLXXXIV. Restare come una mosca senza capo o Essere come una mosca senza capo. –
V. Mosca.
Definiz: § CLXXXV. Ritornare in capo, o sopra il capo, un'ingiuria, una beffa, una sentenza, una colpa o Tornare in capo, o sopra il capo, un'ingiuria, una beffa, una sentenza, una colpa e simili, vale Riuscire queste cose in danno di colui che le dice o le fa; presa la similit. dal sasso che lanciato in aria, ricade talora sul capo di chi lo scaglia. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 304: In questa città regnò molti anni uno re molto crudele (la qual crudeltà gli possa ancora tornare in capo), che ha nome Messenzio.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 183: Chi contra Dio pietra gitta, in capo gli ritorna.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 119: Alla quale la sua beffa.... ritornò sopra il capo.
Esempio: E Bocc. Filoc. 2: Imperciocchè noi dubitiamo, che senza fare il debito nostro, la sentenza non ritorni sopra i nostri capi.
Esempio: Bemb. Stor. 38 t.: La qual colpa tuttavia, da quel fonte solo derivata, poco appresso sopra il capo di lui ritornò.
Definiz: § CLXXXVI. Ritrovare il capo della matassa. –
V. Matassa.
Definiz: § CLXXXVII. Rizzare il capo, vale figuratam. Risentirsi, Farsi vivo. –
Esempio: Buomm. Pros. var. 240: S'e' non veniva a Firenze con tanta furia a stuzzicare il can che dormiva, l'Accademia non avrebbe forse per ancora rizzato il capo.
Definiz: § CLXXXVIII. Rompere il capo altrui, vale figuratam. Recare altrui molta noia, Dargli grave molestia, Infastidirlo assai. –
Esempio: Capp. G. Comment. Pis. 270: Non ci andate più tentando, o rompendo il capo, che noi vogliamo che si faccia quanto per noi v'è suto (stato) comandato.
Esempio: Savonar. Pred. 15: Voi seculari avete moglie e figliuoli, che vi stanno tutto el dì a rompere il capo.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 15: Oggi.... D. M'hai rotto il capo, io bene intendo.
Definiz: § CLXXXIX. Rompersi il capo con o per una cosa o persona, vale Infastidirsi, Inquietarsi, Prendersi soverchia briga per cagione di essa. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 334: S'ella fusse viva, io non mi andrei adesso rompendo il capo per questa.
Definiz: § CXC. Rompersi il capo con uno o Spezzarsi il capo con uno, vale Battersi con esso lui, Venir seco a combattimento; e si usa così al proprio come al figurato. –
Esempio: Bern. Orl. 18, 40: Se 'l capo meco pur ti vuoi spezzare, Perderai finalmente l'armi e 'l campo.
Definiz: § CXCI. Saltare una cosa in capo ad uno o Venire una cosa in capo ad uno, vale Venir la voglia, il capriccio, l'idea di farla. –
Esempio: Forteguerr. Terenz. 252: Mi venne in capo Di scoprir quale fosse la sua mente.
Esempio: Fag. Comm. 2, 64: Gli è saltato in capo di volere che i giostranti a cavallo abbiano a essere Ciapo ed io.
Definiz: § CXCII. Scambiare il capo pel vivagno, vale Pigliare una cosa per un'altra, Confonderle. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 1, 2: Nè che ignorante delle cose note, Della sua terra la storia arrovesci, E spesso scambi 'l capo pel vivagno.
Definiz: § CXCIII. Scuoprirsi il capo, vale Levarsi il cappello o altra copritura della testa, in segno di reverenza. –
Esempio: Ar. Sat. 1, 180: La pazzia non avrei delle ranocchie Fatta giammai, d'ir procacciando a cui Scoprirmi il capo, e piegar le ginocchie.
Esempio: E Ar. Comm. 2, 319: Scopriamci il capo, perchè non è lecito Udire a capo coperto il Vangelio.
Definiz: § CXCIV. Scuotere il capo o Scrollare il capo, vale Fare atto di disapprovazione o di scontento o di sdegno, con un certo movimento della testa. –
Esempio: Cellin. Vit. 368: E in mentre che egli diceva queste parole, tutti quei signori stavano attenti, veduto che lui scoteva il capo, aggrottava gli occhi, or con una mano or con l'altra faceva cenni.
Esempio: E Cellin. Vit. 423: Detto che io gli ebbi queste mie belle ragioni,.... il Duca, scotendo il capo, si andò con Dio.
Definiz: § CXCV. Sollevare il capo, vale figuratam. Prender vigore, animo, coraggio. –
Esempio: Machiav. Stor. 1, 49: Le antiche provincie, vedendo come Roma era rinata, sollevarono il capo.
Definiz: § CXCVI. Stiacciare il capo al tordo. –
V. Tordo.
Definiz: § CXCVII. Tenere il capo, o Stare col capo a segno, vale Operare con prudenza, con giudizio; Condursi con senno. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 66: Se tu seguiti a star col capo a segno, Diverrai della casa la colonna.
Definiz: § CXCVIII. Tenere la mano, o le mani, in capo ad uno o Avere la mano, o le mani, in capo ad uno, vale Averne cura, Proteggerlo, Custodirlo, affinchè non cada in errore. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor.: Se Iddio non mi tiene la mano in capo, così caderò io come egli.
Esempio: Med. Aridos. 1, 1: Guarda Tiberio, come suo padre gli ha le mani in capo continuamente.
Esempio: Cas. Pros. 2, 82: Nostro Signore vi tenga la mano in capo.
Esempio: Grazz. Comm. 82: Uh, uh! che san Brandano ci tenga in capo la mano.
Esempio: Dav. Tac. 2, 184: Teniate a' soldati le mani in capo, chè non fallino.
Definiz: § CXCIX. Tirare a capo una cosa o Trarre a capo una cosa, ed anche Menare a capo una cosa, vale Condurla a fine, Compierla. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 320: Per quella isperanza si crede fermamente vincere i nemici, e trarre a capo tutti i suoi intendimenti.
Esempio: Fr. Giord. Pred. Genes. 116: Da che abbiamo tratto a capo questo membro, vedremo del secondo, cioè della grazia de' buoni angioli.
Esempio: Morell. Cron. 285: Se non fossino suti i Visconti, che gli atarono (aiutarono), la guerra si sarebbe tosto tratta a capo.
Definiz: § CC. Torre il capo a uno, vale lo stesso che Rompere il capo a uno; ma è meno usato. –
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 220: Benchè al presente non abbia materia da scrivervi, e che non mi paia da torvi il capo con lettere vane, nondimeno ec.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 253: Perdonatemi s'io vi togliessi cotal volte il capo col domandarvi; ch'io sono una di quelle che.... avrebbono vaghezza d'imparare.
Esempio: E Firenz. Comm. 1, 441: Che casa o non casa? che ci avete oramai tolto il capo.
Definiz: § CCI. Venire a capo di una cosa, vale Venire a fine della medesima, Venirne alla conclusione; ed anche Conseguirla, Compierla. –
Esempio: Giamb. Tull. Rettor. 68: Coloro che vogliono perfettamente sapere favellare, possono venire a capo di loro intendimenti per tre vie.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S.: Volendole perfettamente conoscere, o vedere, sono di troppa fatica, e non se ne può venire a capo.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 118: Se io ve le volessi tutte contare, io non ne verrei a capo in parecchi miglia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 17: Al Pagan, che non sa come ne possa Venir a capo, omai quel giuoco incresce.
Esempio: Car. Lett. ined. 2, 281: Ma quando per una cosa, quando per un'altra, non ne posso venir a capo.
Esempio: Targ. Valdin. 2, 576: Questa è la ragione perchè il signor Marchese, nel corso di trent'anni in circa, non è venuto a capo di terminare la totale necessaria sua colmata.
Definiz: § CCII. Venire a capo, parlandosi di postema, lo stesso che Far capo. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 294: Aspettando che la natura pigli qualche partito di sgravarmi di questo tumore, o per risoluzione, o col venire a capo.
Definiz: § CCIII. E Venire a buon capo, trovasi per Riuscire a bene in una cosa, Averne buon successo. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 258: Io mi sento sì poca balìa, che non posso vedere com'io potessi fare questa pugna, sicchè a buon capo ne venissi.
Definiz: § CCIV. Venire in capo, parlandosi di danno, vale Cadere addosso, Intervenire. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 18: Farò beffe e scherno di voi, quando quello, che temevate, vi verrà in capo.
Definiz: § CCV. Vuotarsi il capo, vale Attendere a una cosa in modo da stancarsi e confondersi la mente. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 1, 63: Che se la mano è piena, non accade poi vuotarsi il capo nè lambiccarsi il cervello.
Definiz: § CCVI. A chi consiglia non duole il capo. –
V. Consigliare.
Definiz: § CCVII. Chi fa a suo modo, non gli duole il capo; proverbio esprimente, che Chi opera secondo la sua propria volontà ne trae soddisfazione.
Definiz: § CCVIII. Chi sta a vedere, non gli duole il capo: proverbio il quale significa, che Chi non ha proprio interesse in un affare, non ne sente pena.
Definiz: § CCIX. Cosa fatta capo ha; detto passato in proverbio, ordinariamente per accennare, che Dopo il fatto ogni cosa s'aggiusta. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 80: Il Mosca de' Lamberti disse la mala parola: cosa fatta capo ha.
Esempio: Dant. Inf. 28: Gridò: Ricordera'ti anche del Mosca, Che dissi, lasso! capo ha cosa fatta.
Esempio: Comp. Din. Cron. 3: Dissono voleano fusse morto, chè così fia grande l'odio della morte, come delle ferite: cosa fatta capo ha! e ordinarono ucciderlo il dì menasse la donna, e così feciono.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 347: Aveva egli [Adams] in mente quel proverbio: cosa fatta capo ha.
Definiz: § CCX. È meglio essere capo di gatto, che coda di leone; ed anche, È meglio essere capo di lucertola, che coda di dragone; oppure, È meglio essere capo di luccio, che coda di storione: proverbj usati a significare Che è meglio esser primo in uno stato o in una compagnia piccola, che ultimo in uno stato o in una compagnia grande.
Definiz: § CCXI. E nello stesso senso, riferito a società o compagnia qualunque, dicesi È meglio esser capo che coda.
Definiz: § CCXII. Tanti capi tante sentenze; che oggi dicesi più comunemente, Tante teste tanti cervelli: proverbio venuto dal latino quot capita tot sententiae; e usato dalla gente colta a significare, Che le opinioni sono assai varie, e che ognuno ha la sua. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. Genes. 114: Onde però si dice: tanti capi tante sentenzie.
Definiz: § CCXIII. E pure in proverbio: Non sente al capo duol chi ha maggior pena; per dire, Che una passione potente fa che tutte le altre non si sentano. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 10: Non sente al capo duol chi ha maggior pena.