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Dizion. 1° Ed. .
CAPO
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pag.153
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CAPO.
Definiz: | parte del corpo umano dal collo in sù. Lat. caput. Gr. κεφαλή. |
Esempio: | Bocc. n. 15. 36. E gli tentò più volte, e col capo, e con le spalle, se alzar
potesse il coperchio. |
Esempio: | E Bocc. nov. 76. 6. Calandrino, essendogli il vino uscito del
capo, |
Esempio: | Tes. Br. 1. 15. Il capo, ch'è magion dell'anima, ha tre celle, una dinanzi, per
imprendere: l'altra nel mezzo, per conoscere, e la terza dietro per memoria. |
Esempio: | Dan. Inf. c. 7. Questi fur cherci, che non han coperchio, Piloso al capo.
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Esempio: | E Dan. Inf. can. 28. Io vidi un certo, ec. un busto senza
capo, andare, ec. E 'l capo tronco tenea per le chiome Pesol con mano, a guisa di lanterna. |
Esempio: | Petr. cap. 9. Che fe 'l folle amador del capo scemo. |
Definiz: | E CAPO, trattandosi di quantità, e novero di bestie, per CAPO s'intende tutta la bestia. |
Esempio: | M. V. 11. 24. E levaron preda di mille capi di bestie. |
Definiz: | E così Capo di panno, per tutta la veste. |
Definiz: | ¶ Per la parte più principale d'alcuna cosa. |
Esempio: | Bocc. nov. 10. 9. Come che nel porro niuna cosa sia buona, pur men reo, e più
piacevole alla bocca, è 'l capo di quello. |
Definiz: | Onde usiamo dire, Capo di casa, per la persona più principale. |
Definiz: | ¶ In vece di PRINCIPIO o ESTREMITA. Lat. caput, principium. |
Esempio: | Boc. n. 40. E cominciatasi dal capo, gli contò la storia infino alla fine.
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Esempio: | G. V. lib. 5. 38. 2. Cosa fatta capo ha. |
Esempio: | Dan. Inf. 28. Gridò: ricorderáti anche del Mosca, Che dissi, lasso, capo ha cosa
fatta. E questo è passato in proverbio. |
Esempio: | E Bocc. n. 76. 13. Cominciatosi dall'un de' capi, cominciò a
dare a ognun la sua. |
Esempio: | M. V. lib. 1. 29. Ogni capo di cento anni della natività di Cristo. |
Esempio: | E M. V. lib. 6. 72. Ogni capo di tre, o di quattro mesi.
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Definiz: | ¶ Per parte superiore. Lat. pars superior. |
Esempio: | Bocc. n. 15. 7. La vide in capo della scala farsi ad aspettarlo. |
Esempio: | E Bocc. num. 18. E trassesi i panni di gamba, e a capo del
letto gli ripose. |
Esempio: | E Bocc. nov. 89. 10. Un buono huomo, il quale a capo del Ponte
sedea. |
Esempio: | G. V. 11. 42. 3. Si ridussero la sera a capo al ponte alla spina. |
Definiz: | ¶ Per quel mozzicone di sermento, lasciato dal potatore alle viti, per lo quale esse viti hanno a far nuova messa,
o pullulazíone. Lat. palmes. |
Esempio: | Cr. 4. 4. 4. Imperocchè, con lunghi capi, fa il vino di poco valore. |
Esempio: | E Cr. lib. 11. 26. 2. Quelle, che hanno le gemme più rade, per
la lunghezza de' nodi, con capi più lunghi son da potare. |
Definiz: | ¶ Per guida, scorta, regolatóre, governatóre. Lat. caput, dux, rector. |
Esempio: | Bocc. Introd. n. 41. Veramente gli huomini son delle femmine capo. |
Esempio: | E Bocc. n. 43. 2. La quale, ec. già fu capo del Mondo.
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Definiz: | ¶ Per metaf. immaginazione, pensiero, cervello. Lat. mens, animus. |
Esempio: | Bocc. nov. 65. 14. Non gli trarrebbe del capo tutto 'l Mondo, che per altro, che
per male vi si venisse. |
Esempio: | E Bocc. nov. 79. 4. Gli entrò nel capo non dover potere
essere, che essi così lietamente vivessero della lor povertà. |
Esempio: | E Bocc. nov. 41. 3. Ne, ec. gli s'era potuto
metter nel capo, ne lettera, ne costume alcuno. |
Esempio: | M. V. 11. 68. Cominciò a metter nel capo alla femmina, che nel paese non istava
sicura [cioè a darle ad intendere] |
Esempio: | Vit. Plut. Li Siracusani, ec. facevano li suo' fatti per loro capo, ne Dione
volevano ascoltare. [cioè secondo il lor parere] |
Definiz: | ¶ Per termine, fine. L. finis, post. |
Esempio: | Passav. 78. stette tre anni, ec. rinchiusa, in capo di tre anni, Iddio rivelò,
ec. |
Esempio: | Cr. 9. 59. 2. In capo di dodici anni partoriscono la lor concezione. |
Definiz: | ¶ Venire a capo, cioè venire alla conclusione, al fine. |
Esempio: | Fr. Giord. Salv. volendole perfettamente conoscere, o vedere, sono di troppa
fatica, e non se ne può venire a capo. |
Esempio: | Bocc. n. 60. 19. Io non ne verrei a capo in parecchi miglia. |
Definiz: | E CAPO diciamo anche, a quella punta della terra, che sporge in mare, come Capo di buona speranza. |
Definiz: | ¶ Ritornar sopra 'l capo, cioè Incorne male, Ritornare in suo danno. Lat. in proprium caput redire. |
Esempio: | Bocc. n. 77. 2. Alla quale la sua beffa, ec. ritornò sopra 'l capo. |
Esempio: | Passav. 252. Chi contra Dio getta pietra, in capo gli ritorna. |
Definiz: | ¶ Metter capo: de' fiumi. Sboccare, sgorgare, o in mare, o in altro fiume. Lat.
egerere. |
Esempio: | G. V. 1. 3. 2. Fa foce a Damiata in Egitto, e mette capo nel nostro Mare.
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Definiz: | ¶ Rimaner col capo rotto, cioè perdente, andarne col peggio. Lat. iacturam
facere, damnum capere. |
Esempio: | Passav. 252. Non è veruno, che non ne rimanga col capo rotto. Diremmo anche,
che Non ne vada. |
Definiz: | E venire in capo, cioè interveníre. Lat. evenire. |
Esempio: | Passav. 18. Quando quello, che temavate vi verrà in capo. |
Definiz: | ¶ Urtare il capo al muro, oggi più comunemente, battere il capo nel muro. Mettersi a
impresa non riuscibile, quasi a voler rovinare un muro col capo. |
Esempio: | Filoc. 2. 110. Comanda ch'io non vi vada, ec. egli potrà assai urtare il capo al
muro, che non ci andrò. |
Definiz: | ¶ Far capo a uno: andar per indirizzarsi a chi ti sia guida, e conducitore. Lat.
aliquem adire. |
Esempio: | G. V. 6. 79. 2. Vennero a Firenze, e fecer capo agli anziani del popolo.
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Definiz: | Onde. Non sapere, dove si dar di capo, cioè non sapere a chi, ne dove si rifuggire, o ricorrere,
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Definiz: | ¶ Far capo in un luogo, andar quivi principalmente, adunarvisi. Oggi più comunemente Far
quivi la massa. Lat. convenire, coire, coitionem facere. |
Esempio: | G. V. 6. 40. 1. Raunandosi insieme a romore, fecero lor capo alla Chiesa di San
Firenze. |
Esempio: | E G. V. lib. 7. 119. 1. Aveano fatto capo in Arezzo, e
raunata di gente a piede, e a cavallo. |
Esempio: | E G. V. lib. 12. 103. 1. Incontanente feciono capo grosso
alla Città di Capua [cioè gran raunata] |
Definiz: | ¶ Far capo, per far residenza. Lat. incolere. |
Esempio: | G. V. 1. 44. 1. Lo Re di Toscana, ec. facea capo di suo reame nella Città di
Chiusi. |
Definiz: | ¶ Far capo, assolutamente, di postema, che cominci a corre, cioè a generar putredine. Lat.
suppurare. |
Definiz: | ¶ Levare in capo, insuperbíre, adirarsi, tolta la metafora dal mosto, che bolle. Lat.
superbire, indignari. |
Esempio: | M. V. 11. 23. Quanto più gli pregava, e richiedea, più levavano in capo.
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Definiz: | ¶ Non avere altr'occhio in capo, cioè cosa che s'ami più. Lat. magis, quam
suos oculos amare. |
Esempio: | Bocc. n. 79. 13. E si abbiamo saputo fare, ch'elle non hanno altro occhio in capo,
che noi. |
Definiz: | Diciamo ancora Torre il capo a uno: che vale, venirgli a noia, importunandolo, stuccarlo. Lat.
obtundere, alicuius aures obtundere. |
Definiz: | ¶ Tenere ad altrui le mani in capo, cioè protegerlo, e custodirlo. Lat. alicuius curam gerere. |
Definiz: | ¶ Non ne trovar, ne capo, ne coda, cioè non trovar ne via, ne verso nell'operare. |
Definiz: | ¶ Da CAPO aviam CAPONE, e CAPACCIO, che vale ostinato, di dura
apprensiva, rozzo. Lat. capito, pervicax. |
Definiz: | ¶ E da CAPONE CAPARBIO, che vale ostinato. Lat. pertinax: |
Definiz: | e CAPARBIERIA, e CAPARBIETA, ostinazione. Lat.
pertinacia, pervicacia. |
Definiz: | ¶ E CAPOCCHIO, e CAPASSONE, che vale scimunito, che anche diciam, balordo, cioè senza senno. Lat. insulsus, insipidus,
stolidus. |
Esempio: | Morg. E io sono un capocchio, Che so ch'a ogni giuoco tu m'inganni. |
Definiz: | ¶ E da CAPO CAPITOZZA, che val quercia scapezzata. |
Definiz: | ¶ E CAPOCCHIA estremità di mazza, o bastone, che assai sia più grossa del fusto. |
Definiz: | ¶ E CAPINERA uccelletto, il qual canta dolcemente, detta così dall'avere il capo nero.
Lat. atricapilla. |
Definiz: | ¶ E CAPITONE, che è seta più grossa dell'altra, e più disuguale. |
Definiz: | Si compongono ancora da CAPO di molti nomi, come CAPO MAESTRO, cioè capo, e
soprantendente di fabbriche. Lat. fabrorum praefectus. |
Definiz: | CAPOCACCIA. Soprantendente della caccia. Lat. Venatoriae turmae
decurio. |
Definiz: | CAPODIECI, lo stesso che DECURIO. Lat. decurio. |
Definiz: | E CAPEZZOLO. quella punta della poppa, d'onde esce il latte. Lat. capillae papillae. |
Definiz: | E CAPEROZZOLO. dim. di CAPO. |
Definiz: | CAPITOMBOLO, salto col capo alla in giù. |
Definiz: | E CAPITOMBOLARE, che è fare il capitómbolo, che anche si dice
TOMBOLO. E TOMBOLARE, e MAZZICULO, e
MAZZICULARE. |
Definiz: | E CAPOVOLGERE, cioè voltare a ritroso. Lat. summum, imum
reddere. |
Definiz: | E CAPOGATTO, male che viene alle bestie, ed è anche, una spezie di propaggine, simile
alla barbatella: |
Definiz: | E ROMPICAPO importuno importunità. Lat. importunus,
importunitas, |
Definiz: | onde non mi rompere il capo: cioé non m'importunare. |
Definiz: | E GRATTACAPO: onde dare un grattacapo, cioè dar da pensare, perchè chi ha
da pensare, talora, in pensando, si gratta il capo. |
Definiz: | E INCAPONIRE, che è ostinarsi. Lat. animum obfirmare, e
SCAPONIRE, ch'è 'l suo contrario: e in attivo signif. alicuius
pertinaciam infringere. |
Definiz: | E in proverbio. Lavare il capo con le frombole, o col ranno caldo, che è pregiudicare altrui
estremamente ne' detti. |
Definiz: | Lavare il capo all'asino, far benificio a sconoscente. Latino Laterem
lavare, ollam variegare. |
Definiz: | E, Meglio esser capo di gatta, che coda di Lione. |
Definiz: | Ogni dì capo d'anno. |
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