Lessicografia della Crusca in rete

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NUVOLO, e con forma oggi volgare, che non si userebbe se non talvolta in poesia, anche NUGOLO.
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NUVOLO, e con forma oggi volgare, che non si userebbe se non talvolta in poesia, anche NUGOLO.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Nuvola o Nube, ma comunemente si dice di Nuvola estesa, molto densa e scura.
Dal lat. nubilum, neutro dell'adiettivo nubilus, usato sostantivam. nel senso di Cielo o Tempo nuvoloso. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 46: In questo aere nascono i nuvoli, le piove, li baleni, i truoni, e altre cose simiglianti.
Esempio: Dant. Inf. 31: Qual pare a riguardar la Carisenda Sotto il chinato, quando un nuvol vada Sovr'essa sì, ch'ella in contrario penda; Tal ec.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 138, 23: L'aria era coperta di nuvoli, la polvere era grandissima.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 72: Guardandosi egli dattorno, niuna cosa altro che nuvoli e mare vedea.
Esempio: Pulc. Luc. Epist. 8: Come portono in aria l'acqua i nugoli.
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 73: Quei dentro alle finestre e ai corridori Miran la giostra al lume de la luna, Che mal grado de' nugoli lo spande.
Esempio: Car. Eneid. 1, 145: I nugoli che 'l cielo e 'l dì velavano.... Tutto ciò che s'udia, ciò che vedevasi, Rappresentava orror.
Esempio: Tass. Gerus. S. 13, 36: Repente, a pena tocco, sparve Quel simulacro, e giunse un nuvol denso, Che portò notte e verno.
Esempio: Bart. D. Cin. 4, 517: Continuo ne sopravenivan de' nuvoli, grandi e densi tanto, che accecavano il sole.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 108, 2: Sono i nugoli difficilissimi ad imitar bene in pittura, per la varietà de' colori, che ricevono dalle diverse opposizioni di luce, o d'altri nugoli, e per esser contornati con tanta dolcezza, che quasi è impossibile imitar quelli bene, senza dar nel crudo.
Esempio: Targ. Viagg. 2, 491: Gli stessi venti cagionano un altro fenomeno considerabile, cioè perlopiù fanno passare con gran velocità i nuvoli sopra di Livorno, senza dar loro tempo che si sciolgano in pioggia, ma gli depositano addosso ai Monti Pisani e del Fiorentino.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 94: Un nuvolo tetro s'avanza, Il tuono mormora già in lontananza.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 714: Da diluvio era diventata pioggia, e poi un'acquerugiola fine fine...: i nuvoli alti e radi stendevano un velo non interrotto, ma leggiero e diafano.
Esempio: E Manz. Poes. 90: Qual raggio di sole da nuvoli folti, Traluce de' padri la fiera virtù.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 24: Tragge Marte vapor di val di Magra Che è di torbidi nuvoli involuto, E con tempesta impetuosa ed agra Sopra campo Picen fia combattuto; Ond'ei repente spezzerà la nebbia, Sì ch'ogni ec.
Esempio: Petr. Rim. F. 23: Canzon, i' non fu' mai quel nuvol d'oro Che poi discese in prezïosa pioggia, Sì che ec.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 18: Vita (quella degli statuali) d'ingiurie, d'invidie, di sdegni e di sospetti; piena di disagi, fatiche e incomodi, e piena di servitù; nebbia d'invidia, nugolo d'odio, folgore di nimistà sottoposta a ogni traverso vento.
Esempio: Salvin. Iliad. 481: Temo io della mia testa, che Non gli accada accidente; e della tua. Poichè, nuvol di guerra, il tutto cuopre Ettore, e a noi ne spunta alta ruina.
Esempio: Cocch. Op. 1, 196: Poichè, come pur s'è potuto comprendere a traverso del nuvolo nel quale volle quel filosofo nascondere al volgo le sue nuove ed elevate dottrine, ei s'immaginò il sole come ec.
Definiz: § II. E per Stato dell'atmosfera piena di nuvoli, Cielo o Tempo nuvoloso. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 515: Questo modo (di tendere con rete) luogo non ha, se non quando sarà nugolo o nebbia, altrimenti gli uccelli levati, agevolmente si partirebbon del fiume.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 336: E questo accade sul far della sera, o quando è nuvolo.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 320: Passando gran paduli e selve e boschi, Al caldo, al freddo, al nugolo, al sereno, E, pel disaggio, in vista oscuri e foschi, Dormendo a la campagna sul terreno.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 35: Quando è nugolo o nebbia.... c'è notte perpetua.
Esempio: Grazz. Rim. 2, 26: Non tien conto (il pazzo) di nugolo o sereno; Nè freddo o caldo mai non lo tormenta.
Esempio: Baldin. B. Masch. 32: Egli (il lupino) si volge sempre mai secondo che il sole si muove; onde ei dimostra l'ore a' contadini, ancora quando egli è nugolo, sì come scrive Plinio nel diciottesimo libro dell'Istoria naturale.
Esempio: Targ. Alimurg. 28: Se.... nell'estate abbondino le pioggie, sia molto nuvolo e poco caldo, le biade serotine se ne vanno in foglie.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 200: Parliamo della grandine, del vento.... Del sereno, del nuvolo, del gelo, Di quello insomma che ci manda il Cielo.
Definiz: § III. Per similit., Quell'intorbidamento che si genera nei liquidi per qualsiasi cagione. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 67 t.: Quando l'acqua è cotta in un picciol vasello di rame, se ella non fa limo, nè rena in fondo, si è buona, che cuoce tosto li legumi, e sia lucente senza nuvoli e senza ogn'altra lordura.
Definiz: § IV. Pure per similit., si dice comunemente di polvere e di fumo, e vale Densa massa sollevata in aria. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 672: Un frenetico.... vista quella bestia sciolta e non guardata.... c'era montato in fretta a bisdosso, e, martellandole il collo co' pugni.... la cacciava in furia; e monatti dietro, urlando; e tutto si ravvolse in un nuvolo di polvere, che volava lontano.
Esempio: Guerrazz. Racc. 18: Il duca, avvolto da un nuvolo di polvere, disparve.
Esempio: Card. Poes. 816: Sott'esso il candido vel, de la vergine La fronte limpida fulgea nell'estasi, Mentre fra nuvoli d'incenso fervide Le litanie saliano.
Definiz: § V. Pur comunemente si dice di uccelli e insetti che volino, e anche, per estensione, è detto di proietti lanciati per aria, e denota Quantità così grande e fitta, che quasi offusca l'aria. –
Esempio: Giamb. Oros. 41: E dipo' i nuvoli delle locuste, le quali non solamente l'altre cose, ma le semente sotterra, e le radici degli arbori corrompieno.
Esempio: Rucell. G. Orest. 54: Sembrava (una turba di gente) un nuvol d'api, O una negra schiera di formiche D'un'antiqu'elce o di sotterra uscite Contr'a due calabron aspri e pungenti.
Esempio: Tass. Gerus. S. 18, 68: Incominciaro a saettar gli arcieri Infette di veneno arme mortali; Ed adombrato il ciel par che si anneri Sotto un immenso nuvolo di strali.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 126: Molte piccole barche de' nemici corsero contr'a' nostri delle navi, e trassero un nugolo di saette, dipoi per l'agilità loro si ritirarono in un momento.
Esempio: Not. Malm. 1, 80: Questa voce nugolo, che nel presente luogo significa Numero infinito, s'usa più propriamente parlando di volatili; perchè questi, volando gran numero insieme,... oscurano l'aria, appunto come fa il nugolo.
Esempio: Martin. T. V. Not.14, 363 Not.: Paragona l'esercito di Ciro a que' nuvoli di locuste, le quali in quelle regioni si gettano sopra grandissimi tratti di paese.
Esempio: Leopard. Paralip. 1, 2: Spesso in parete, ove più brilla Del sol d'autunno la dorata sfera, Vedi un nugol di mosche atro, importuno, Il bel raggio del ciel velare a bruno.
Esempio: Giust. Vers. 151: Un gran nuvolo d'uccelli.... e di ronzoni, Si pascevano ec.
Esempio: E Giust. Vers. 254: Ecco assalirmi tutte di repente, Come d'insetti un nuvolo sonoro, Le rimembranze delle cose andate.
Definiz: § VI. E semplicemente per Quantità grande, detto di checchessia. –
Esempio: Nov. ant. S. 120: Allora DC cavalieri ch'erano con lui, trassero tutti le loro [spade]. Quando lo 'mperador vidde il nuvolo de le spade, disse che ec.
Esempio: Pulc. L. Frott. 131: Tanta zucca marina, Ch'io non so dir la somma, Un nugol d'acqua gomma, Ginestre, ec.
Esempio: Grazz. Pros. 343: Si partì lo 'mperadore, e con tutto l'esercito e la baronia se ne tornò in Francia, e in Firenze lasciò tant'oro, tanto argento, e tante gioie e pietre preziose, che fu un nugolo.
Definiz: § VII. E figuratam. –
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 20: Eccoti i consulenti uscir fuori con un nuvolo d'allegazioni e consigli.
Esempio: Giust. Vers. 214: Non ti sgomenti quel mar di discorsi..., Quel nuvolo di se, di ma, di forsi.
Definiz: § VIII. Comunemente si dice di persone, e vale Moltitudine, Gran numero. –
Esempio: Burch. Son. 1, 72: Un nugol di pedanti marchigiani, Ch'avevano studiato il Pecorone, Vidi venire ec.
Esempio: Bern. Orl. 15, 7: Ecco un nugol di gente ne venia, Che d'ogni banda cuopre il monte e 'l piano.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 103: Dal palazzo alla casa sua, che è posta di là dal fiume, appariva un nugolo di popolo, che furiosamente sboccando da tutti i canti veniva a riscontrarlo.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 427: I Gaetani tenendo a vile il picciolo numero de' legni, perchè ancora non s'era scoperta tutta l'armata, cominciarono da principio a schernire i Genovesi, domandando dove fussero quei tanti nugoli di cavalli e di fanti, dove il numero smisurato di tante grosse navi, che s'erano vantati d'aver posto ad ordine.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 50: Pancrazio, Pedrolino e Leonora Lo seguon con un nugol d'istrioni.
Esempio: E Lipp. Malm. 3, 63: Così sballando simil ciance e fole, Si tira dietro un nugol di persone.
Esempio: Not. Malm. 1, 299: Un nugolo di persone. Questa voce Nugolo per Quantità grande, è assai usata da noi.... Così Giuvenale..., imitando in ciò Omero, chiamò la moltitudine delle combattenti gru Nubem sonoram.
Esempio: Salvin. Iliad. 626: I guerrieri e i cocchier montar su i cocchi. Nell'avanguardia i cavalieri, e dietro Un nuvol ne seguiva di pedoni.
Esempio: Giust. Vers. 115: Sempre nell'anima Mi sta quel giorno, Che con un nuvolo D'amici intorno, ec.
Definiz: § IX. A nuvoli, posto avverbialm., vale In grandissima quantità e affollatamente; detto propriamente di volatili, e figuratam. di checchessia. –
Esempio: Targ. Farf. 6: Verso la metà di luglio sfarfallano a milioni.... e cominciano a volare contr'acqua.... e questo fanno costantemente ogni anno, quando in poco e quando in grandissimo numero, e quasi a nuvoli.
Esempio: E Targ. Farf. 8: Non è però cosa insolita che arrivino a salire a nuvoli sopra i ponti di questa città.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 122: Di quella testa sono uscite in questo tempo le prose a centinaia, i sonetti a migliaia, le canzonette a nuvoli.
Esempio: Panant. Paret. 61: Quando molti ne passano (degli uccelli) si attaccano, A nuvoli gli augei filati vengono, E nel bel mezzo del boschetto insaccano.
Definiz: § X. Andare a dar de' calci a' nugoli, si disse scherzevolmente per Andare alle forche, Andare a farsi impiccare. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 85: Dite l'ultima [proferta]; e poi se non vuol darvelo (l'anello), Vada per aria a dar de' calci a' nugoli.
Definiz: § XI. Avere gli occhi a' nugoli, si disse, pure scherzevolmente, per Non badare, Esser distratto, e simili. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 28: In fine avuti io t'ho sì gli occhi addosso, Che benchè io paia avere gli occhi a' nugoli, Ho scorto il tuo lavoro.
Definiz: § XII. Quando i nuvoli vanno in su, piglia una seggiola e siedivi su. Proverbio contadinesco, denotante che, quando i nuvoli sono spinti dai venti verso tramontana, la pioggia è imminente, ed è quindi imprudenza andare al campo.
Definiz: § XIII. Quando i nuvoli vanno al mare, piglia la vanga e va' a vangare. Proverbio pur contadinesco, denotante che in tal caso il tempo è sicuramente buono.
Definiz: § XIV. Pure in proverbio: Sereno di verno, nugolo di state, e vecchia prosperitate. –
V. Prosperità.