Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
NUVOLO.
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NUVOLO.
Definiz: Lat. nubes. Gr. νεφέλη.
Esempio: Dant. Purg. 16. Buio d'Inferno, e di notte privata D'ogni pianeta sotto pover cielo, Quanto esser può, di nuvol tenebrata.
Esempio: Com. Purg. 21. Nuvolo, secondo il filosofo, è vapore umido, attratto nella parte superior dell'aere.
Esempio: E Com. Purg. appresso: Nuvolo è uno strignimento dell'aere raunato per attrazione di vapore, e di fumosità di terra, e di mare, per la larghezza dell'aere, e per lo cacciamento de' venti, e per lo calore interchiuso nella sustanza della nuvola di quà, e di là si muove, e dimena.
Esempio: Bocc. nov. 14. 10. Niuna cosa altro, che nuvoli, e mare vedea.
Esempio: Petr. canz. 4. 9. Canzone, io non fu' mai quel nuvol d'oro, Che poi discese in preziosa pioggia (quì per similit.)
Definiz: §. I. Per similit. si dice anche Nuvolo Quell'intorbidamento, che si genera ne' liquori per qualunque cagione.
Esempio: Tes. Br. 3. 7. Quando l'acqua è cotta in un picciol vasello di rame, se ella non fa limo, nè rena in fondo, sì è buona, che cuoce tosto li legumi, e sia lucente, senza nuvoli, e senza ogni altra lordura.
Definiz: §. II. Pur per similit. si dice di Gran quantità di checchessia.
Esempio: Nov. ant. 83. 6. Quando lo 'mperador vide il nuvolo delle spade, disse ec.