1)
Dizion. 5° Ed. .
DISAGIO.
Apri Voce completa
pag.459
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
DISAGIO. Definiz: | Sost. masc. Mancamento di agio, Scomodo, Stato in cui uno trovasi spiacevolmente. ‒ |
Esempio: | Bocc. Decam. 2, 135: Comandò che in diversi luoghi ciascun di loro imprigionato fosse,... e con poco cibo e con molto disagio servati, infino a tanto che esso altro diliberasse di loro. | Esempio: | Macingh. Strozz. Lett. 533: Certe volte ancora non mi sento molto bene, che non posso estare a quel disagio dello scrivere. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 18, 164: Che son feriti e con disagio stanno. | Esempio: | Bemb. Lett. 3, 361: Nè voglio per niente che egli prenda tanto disagio per sì debole cagione. | Esempio: | Franz. M. Rim. burl. 2, 109: Che disagio crudele è, quand'io seggio, L'avermi a sollevar volta per volta A sberrettar qualcun di quei ch'io veggio. | Esempio: | Cellin. Vit. 255: Io mi stetti con grandissimo disagio, battendomi il cuore continuamente. | Esempio: | Grazz. Comm. 138: Io non vo' dar disagio, nè lasciar la casa sola. |
Definiz: | § I. E in senso particolare, vale Fatica grande e con sofferenze del corpo o dell'animo: nel qual senso usasi più spesso nel plurale. ‒ |
Esempio: | Vill. G. 514: Le genti scampate rifuggiti in Firenze, per li disagj ricevuti v'addussero infermità e mortalità grande. | Esempio: | Bocc. Vit. Dant. 224: Non curando nè caldi nè freddi,... nè alcun altro corporale disagio. | Esempio: | Car. Eneid. 6, 170: Del mio viaggio e del mio esiglio, meco I perigli, i disagj e le tempeste.... soffrendo,... ha me seguito. | Esempio: | Tass. Gerus. 1, 61: Son quattromila, e bene armati, e bene Instrutti, usi al disagio, e tolleranti. | Esempio: | E Tass. Gerus. 2, 73: Son le tue schiere or molto sceme Tra le guerre e i disagj, e tu te 'l vedi. | Esempio: | Adr. G. B. Stor. 467: A condurvi (a Sarteano) artiglieria, vi voleva molto di tempo e di disagio. | Esempio: | Sassett. Vit. Ferr. 496: Mi dispiace che la necessità mi costringa a menarvi a combattere sanza che voi abbiate alcuno ristoro del disagio sofferto. | Esempio: | Leopard. Pros. 2, 116: Per timore che non giungano agiatamente a quello stato, al quale essi sono giunti con disagio. | Esempio: | Niccol. Poes. 1, 68: Cedesti, Madre, ai disagj dell'esiglio. |
Definiz: | § II. E per Mancanza, Difetto, riferito a cosa necessaria alla vita, o utile a una data condizione, fine, effetto. ‒ | Esempio: | Liv. Dec. 2, 308: L'oste de' Romani non potrebbe essere pervenuta ad Arpi, o avrebbe avuto disagio di tutte le cose. | Esempio: | Stor. Pistol. 80: Uguiccione.... v'era stato (a Montecatini) già grande tempo, a grande disagio di vittovaglia. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 203: Acciò che di mangiare non patisse disagio, seco pensò di portare tre pani. | Esempio: | E Bocc. Decam. 7, 268: Oimè! disse la donna: dunque hai tu patito disagio di danari? | Esempio: | Morell. Cron. 299: E perchè aveano disagio di vivanda, di ferri pe' cavalli e d'altre cose, diliberarono tornare a Siena. | Esempio: | Bellinc. Rim. F. 2, 89: Però raffazzonate el nostro desco, Chè di vostra dovizia abbian (abbiamo) disagio. | Esempio: | Vinc. Tratt. Pitt. 17: Molte volte i lettori non leggono se non piccola parte delle loro opere (dei poeti) per disagio di tempo. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 23, 4: Tenea quell'Altaripa il vecchio conte Anselmo, di ch'uscì questo malvagio, Che, per fuggir la man di Chiaramonte, D'amici e di soccorso ebbe disagio. | Esempio: | Caran. Polien. 126: Fossero constretti a fare qualche cosa onorata per lo disagio del denaro. |
Definiz: | § III. E talora usato assolutam. ‒ |
Esempio: | Bocc. Com. Dant. M. 194: Il quale [avaro] per non diminuire l'acquistato, non ardisce toccare; e così in cose assai patisce disagio, potendosene adagiare. | Esempio: | Morell. Cron. 312: I nimici non acquistavano di fuori niente, e non era possibile la stanza loro potesse essere lunga, perchè aveano disagio. | Esempio: | Bern. Orl. 2, 20: E non avendo lancia il Paladino, Chè nel cader la sua era spezzata, Si guarda intorno, e a un ramo d'un pino Quella dell'Argalia vide appoggiata,... E per disagio quella quivi prende, Non per vantaggio alcun, ch'egli n'attende. |
Definiz: | § IV. Figuratam., riferito a luogo. ‒ |
Esempio: | Dant. Inf. 34: Non era camminata di palagio Là 'v'eravam,
ma natural burella, Ch'avea mal suolo e di lume disagio. |
Definiz: | § V. Disagio si usò anche per Incomodo di salute, Difetto di sanità. ‒ |
Esempio: | Vill. G. 6, 71: Messer Mastino, per alcuno disagio di sua persona preso a Colornio, se n'era ito a Verona. |
Definiz: | § VI. A disagio, posto avverbialm., vale Con grave scomodo, Disagiatamente, per rispetto così al corpo come all'animo; e usasi più spesso col verbo Stare a disagio. ‒ |
Esempio: | Nov. ant. B. 109: Dissegli come li pesava che gli era stato tanto rinchiuso a disagio sanza ragione. | Esempio: | Bocc. Decam. 4, 218: Stando anzi a disagio che no nell'arca, che era piccola, e dogliendogli il lato in sul quale era ec. | Esempio: | Bern. Orl. 7, 80: Parmi veder Rinaldo in quel palagio, Ancor che sia sì bel, stare a disagio. | Esempio: | Med. Aridos. 5, 5: Manderemo domattina a levarla di là, ch'ella vi sta a disagio. | Esempio: | Cecch. Dot. 4, 2: S'io lo sapessi, credi tu che io Stessi a disagio per udirlo? | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 179: Vi priego a non patire di star costì a disagio, per esser solo. | Esempio: | Lipp. Malm. 10, 21: Quando il nimico, ch'ivi sta a disagio, A tal pigrizia grida ad alta voce ec. |
Definiz: | § VII. E Tenere a disagio alcuno, vale Farlo aspettare con suo incomodo, molestia, e simili. ‒ |
Esempio: | Machiav. Comm. 216: Voglio andarmene, e lasciarvi, perchè ancora non ho desinato; e so ch'io tengo a disagio molte persone. | Esempio: | Firenz. Pros. 1, 327: Lasciamo andar questo, per non vi tenere più a disagio. | Esempio: | Nard. Liv. Dec. 67 t.: Pregando egli che nol tenessero più a disagio, essendo stracco per la fatica e per le ferite, fu licenziato. | Esempio: | Cellin. Vit. 246: Aveva tenuto a disagio un monte di gran gentiluomini e signori che mi venivano a visitare. | Esempio: | Rondin. F. Relaz. 141: Alla fine, per non tenere a disagio il Gran Duca, un di loro parlò in questa forma. |
Definiz: | § VIII. Chi dà spesa, non dia, o non dee dar, disagio. Proverbio col quale si avverte, che la persona invitata all'altrui mensa non dee farsi aspettare. ‒ | Esempio: | Lipp. Malm. 9, 47: Va innanzi il General dentro al palagio: Chi dà spesa, dic'ei, non dia disagio. | Esempio: | Not. Malm. 2, 719: Chi dà spesa, non dia disagio; cioè, se io son causa che egli spende, non è dovere che io dia il disagio col farmi aspettare. |
|