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1) Dizion. 5° Ed. .
MULA.
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MULA.
Definiz: Sost. femm. La femmina del mulo.
Dal lat. mula. –
Esempio: Pallad. Agric. 171: La mula, quando ha uno anno, si vuol far pascere e tòrre alla madre, acciocchè in sua tenerezza s'assodi alle fatiche le quali poi ne' suo' viaggi dovrà sostenere.
Esempio: Esop. Fav. M. 104: Cavalcando un vetturale sulla sua mula,... facevala andare molto forte d'ambio.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 152: Donògli una delle miglior mule che mai si cavalcasse.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 189: È vero che 'l detto messer sempre cavalcava una mula, la quale avea tenuta gran tempo.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 30: Se ci mandaste la mula, non penso fosse altro che bene e onore.
Esempio: Savonar. Pred. 19: Le mura delle case loro tutte coperte d'arazzo e di tappeti; e in sino alle mule tutte ornate.
Esempio: Cas. Pros. 3, 143: Nel numero de' quali è Sandrino, che ha manco cervello che mula o cavallo che ci sia.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 315: Mosca. M. Signore. Gh. Onde vien? M. Da dar rodere Alla mula, acciocchè ella in tanti triboli Mangi.
Esempio: Capor. Rim. 339: Pervenni in somma ad Ostia, e montai sopra Con la mia mula ad un naviglio scarco, Che per tornare a Napoli era in opra.
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 6, 183: Vorrebbero ben essere spossate quelle due bestie più della mula di Florimonte, che tutto questo passaggio non si facesse in un minuto d'ora.
Esempio: Lam. Ant. tosc. 2, 518: La mula famelica lasciò il cibo tanto aspettato,... e si voltò e corse a adorare l'augusto Sacramento.
Esempio: Lastr. Agric. 4, 41: Ma sui poggi, particolarmente ove non si può usare il carro, si tengono i muli, mule e somari.
Esempio: Mont. Iliad. 10, 449: Ma lontanato appena, Quanto è un solco di mule (che de' buoi Traggono meglio il ben connesso aratro Nel profondo maggese), gli fur sopra.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 257: Bitone e Cleobi fratelli, un giorno di festa che non erano in pronto le mule, essendo sottentrati al carro della madre, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 446: Lega in fretta la mula a un'inferriata, va alla lettiga ec.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Lipp. Malm. 6, 61: Con una spinta a basso poi lo getta In cert'acque bituminose e lorde, Ch'e' n'esce poi ch'io ne disgrado gli orci, O peggio d'un norcin, mula de' porci.
Esempio: Not. Malm. 2, 497: Norcin, mula de' porci. Coloro, che in Firenze ammazzano i porci, e così morti gli portano sopr'alle spalle alle botteghe de' macellari, sono per lo più del paese di Norcia, e però gli chiama Mule norcine, cioè Portatori da Norcia.
Definiz: § II. Mula, detto figuratam. di donna, è modo basso per Concubina. –
Esempio: Dav. Scism. 327: Per le sue disonestà la chiamavano i Francesi la chinea inghilese, e poi mula del re di Francia.
Definiz: § III. Mula, si usò a denotare Quella barbara punizione che davasi nelle scuole, e che comunemente si chiamava Cavallo; usato più che altro nella locuzione Dare una mula. –
Esempio: Not. Malm. 1, 424: Spogliazza..., si dice quando il maestro fa cavare i calzoni a uno scolare, e mettendolo sopr'alle spalle d'un altro, gli dà colla sferza in sul culo. E quando gli dà nella stessa forma, ma senza fargli mandar giù i calzoni, si dice dare una mula o un cavallo.
Definiz: § IV. Dare l'ambio alla mula, trovasi, figuratam. e in ischerzo, per Dare a uno il consenso di spedire un negozio di qualche rilievo, pel quale era esitante o renitente. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 446: Nicchiò un po' (il cassiere a dare i denari chiestigli), ma io li feci, vedete, Una bravata alla spagnuola, a tale Che e' me ne dette quanti n'avea in cassa, Ed è rimasto oggi d'andar al banco Per il restante. M. Non bisognò Fazio Che venisse a dar più l'ambio alla mula? L. No, vi so dir.
Definiz: § V. Far mula di medico, e talora anche semplicemente Far mula o Far da mula, si disse per Aspettare in servigio di alcuno, Perdere il tempo per far comodo a persona che si aspetta; dal costume de' medici, che lasciavano la loro mula legata all'uscio delle case, ove entravano per far visita agli ammalati. –
Esempio: Salv. Granch. 3, 11: Io non sono già Per istar qui a far mula di medico.
Esempio: Cecch. Diss. 4, 7: Esce fuori, e serra la casa lasciando la bestia e me a far mula di medico.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 204: Paghi e cancelli; e poi s'acconci in animo Di aver a far al più mula di medico.
Esempio: E Cecch. Samar. 2, 1: Or ora vengo, dice, ed entra in una Casa, ed io resto a far mula di medico.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 9: Tu facesti da mula e stesti fitto in quel cantuccio, Per ogni buon rispetto, bisognando, E cautela mia.
Esempio: E Buonarr. Rim. 135: Che dite voi dello stare a far mula Colà 'n testa di scala? io per me no, Non già io, ch'io non voglio Quattr'ore o cinque star quivi a piuolo A morirmi di gielo.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 438: Da' medici, che cavalcavano le mule, e queste si fermavano a ogni poco per aspettarlo, n'è venuto il volgar detto: Far mula di medico.
Definiz: § VI. Far fare ad alcuno mula di medico, si disse per Tenerlo all'uscio, Non lasciarlo entrare in casa; e figuratam., Non dargli retta. Non appagare i suoi desiderj. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 381: Ma in somma la non è (una certa donna) roba da poveri, Perchè la sa far far mula di medico A chi non spedisce di sonantibus.
Definiz: § VII. Invitare una mula spagnuola ai calci, si usò figuratam. per Provocare uno che ci può nuocere, e che è pronto a rivoltarsi. –
Esempio: Varch. Ercol. 105: Quando uno si sta ne' suoi panni,... e un altro comincia per qualche cagione a morderlo e offenderlo di parole, se colui è uomo da non si lasciare malmenare,... s'usa dire: egli stuzzica il formicaio,... dicesi ancora.... talvolta, egli invita una mula spagnuola a i calci.
Definiz: § VIII. Lasciar alcuno mula di medico, vale, figuratam., Farlo aspettare a comodo nostro. –
Esempio: Cecch. Mogl. 5, 5: Tu che fai qui sulla porta, che non sei ito seco, bestia? M. O non mi lasciaste voi mula di medico? (male la stampa: nulla).
Definiz: § IX. Reggere la mula ad alcuno, o Tenere, la mula ad alcuno, vale, figuratam., Secondarlo in un disegno, o in una burla; e dicesi più spesso in cattivo senso, per Aiutarlo in pratiche amorose, Fargli da mezzano. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 1, 2: S'egli avviene, Che 'l calabron d'amor mai per lo petto Ti si rigiri e ronzi, Non creder non avermi, ove bisogni, E difensore e scorta; Nè ch'anch'io pur la mula Non tenga a te, siccome a me tu fai.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 469: Tener la mula, reggere il lazzo agl'innamorati; dalla mula de' medici, che..., mentre che i lor padroni erano nella casa dell'infermo a visitarlo, essa, stando fuori, era tenuta e guardata, finchè non era terminata quella visita.
Esempio: Fag. Comm. 1, 200: Via in tuono, e non fare il bue; io cominceròne, e tu tien la mula. M. Dov'è ella? C. Che cosa? M. La mula, ch'i' ho a tenere. C. Eh l'asino; vo' dir, che tu regga. M. Ch'ho io a reggere? che s'ha a portar qualche peso?
Esempio: E Fag. Comm. 3, 95: E voi, madonna Domenica, alla quale ho avuta tutta la fede e riposta in voi tutta la buona guida e custodia della mia figliuola, perchè l'avete rilevata, ora reggerle la mula, e far la mezzana!
Esempio: E Fag. Comm. 5, 528: Ciapo dunque era informato di tutto? L. E la di lui moglie ancora, che ben riconobbero Orazio. A. E tutti regger la mula, e star chiotti? O ribaldoni!
Definiz: § X. Rivoltarsi la mula al medico; modo proverbiale, che significa Ribellarsi l'offeso all'offensore; e in più largo senso, Ricevere alcuno quel mal tratto che volea fare ad altri. –
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 153: A te l'ho date Nella passata notte. L. Questa volta Al medico la mula si rivolta.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 12, 74: Ma s'egli ha tempo, ed al deserto io predico, Forse la mula si rivolta al medico.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 7, 37: Se stiamo a fare il bue qui scioperati, Appoco appoco assedieranno noi: Par che la mula (ah so quel che mi predico) A questa foggia si rivolti al medico.
Esempio: Nell. Iac. Faccend. 1, 8: Egli creditor di me? Oh questo sì che sarebbe un rivoltarsi la mula al medico, e chi ha a dare addimandasse.
Definiz: § XI. Servire di mula ad alcuno, si usò per Seguirlo e secondarlo, ponendosi a sua disposizione. –
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 6: Vo' pur venire anch'io vostra conserva, E dovunque vo' andiate Vi servirò di mula.... Servir di mula Vuol dir seguitar voi: vuol dir agli usci Starvi sempre a aspettar dove voi entriate; Vuol dir un che vi segua scioperato.
Definiz: § XII. Acqua alle mule. –
V. Acqua, § I.
Definiz: § XIII. La mula vuole un pane, ed altresì La mula vuole un pane, chè ruzza e scherza in briglia. Proverbio oggi non comune. –
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Dramm. 144: La mula vuole un pane. Francesco Serdonati nella sua Raccolta ms. di Proverbj Toscani così dice nel Tom. 3: Usasi quando alcuno non vuol fare una cosa e n'è di nuovo importunato. Dicesi anche è pur lì; oppure La mula vuole un pane, chè ruzza e scherza in briglia.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 23: Vo' tu po' poi, carogna, Finir questo frastuono? R. La scotta troppo. C. O buono. La mula vuole un pane. In casa, in casa dico.
Definiz: § XIV. O pelle o mula. –
V. Pelle.