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CALERE
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CALERE.
Definiz: verbo sempre impersonale in declinazione, e 'n significato. premere, curarsi. Lat. curare, pertinere, rationem habere alicuius.
Esempio: Bocc. n. 26. 22. Non ve ne caglia no, io so ben io ciò, ch'io mi fo.
Esempio: Bocc. g. 4. p. 18. E per ciò a niuno caglia più di me, che a me.
Esempio: E Bocc. n. 77. 6. S' ingegnava di dimostrargli, che di lui le calesse.
Esempio: E Bocc. n. 38. Ma se cotanto or più, che per lo passato, del tuo onor ti cale.
Esempio: Lab. n. 203. Sopra tutte l'altre cose, a cui calúto non ne fosse, era da ridere.
Esempio: G. V. 7. 66. 3. Anzi si diede a non calere.
Esempio: N. ant. 56. 5. Madonna, sì come poco v'è caluto di costui, che tanto mostravate d'amare, così vi carrebbe viè meno di me.
Esempio: M. V. 9. 6. L'utile, e l'onor del Comune, niente hanno in calere.
Esempio: Tes. Br. 8. 34. Vostre ricchezze facea a voi molte cose mettere in non calere.
Esempio: Pet. canz. 48. 3. Per una donna ho messo Egualmente in non cale ogni pensiero. E qui è lo presente per lo 'nfinito.
Esempio: E Petr. canz. 5. 3. E a cui mai di vero pregio calse.
Esempio: Dan. Inf. 19. Se di saper ch'io sia ti cal cotanto
Esempio: E Dan. purg. 7. Come dicesse a Dio, d'altro non calme.
Definiz: In proverbio. Di quel che non ti cale, non ne dir ne ben, ne male.
Definiz: ¶ Per aver compassione, misericordia. Lat. miserere.
Esempio: Bocc. g. 4. p. 12. Deh se vi cal di me, fate che noi, ec.