Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LUCERNA.
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LUCERNA.
Definiz: Sost. femm. Arnese domestico, che serve a far lume per mezzo di olio e di uno o più lucignoli, uscenti fuori da' beccucci ond'esso è fornito. Presso gli antichi era generalmente di terra cotta o di bronzo, in forma di un piccolo vaso basso, e rotondo o a navicella, con manico da portarlo, o con catene da appenderlo. Presso di noi è di metallo, e più comunemente di ottone, ed è costituito da un recipiente, che per la sua forma chiamasi Cipolla, e da un'asta, nella quale è infilato, e lungo la quale si alza e si abbassa a piacere; la qual asta è fermata in un piede largo e. per lo più rotondo, detto Piatto, e in cima è munita di una piccola maniglia per uso di prendere e trasportare esso arnese. Familiarmente dicesi per lo più Lucernina.
Dal lat. lucerna. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 167: Non fo il dì e la notte altro che filare,... per potere almeno aver tanto olio, che n'arda la nostra lucerna.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 245: E piglia una lucerna che v'era accesa, e dice: ec.
Esempio: Morell. Cron. 290: La notte erano le lucerne a tutte le finestre, perchè e' vedessono lume.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 53: Tutto ricercano, insino se le lucerne avessono il lucignolo troppo doppio.
Esempio: Ar. Rim. 1, 225: Nè più debb'io tacer di te, lucerna, Che, con noi vigilando, il ben ch'io sento Vuoi che con gli occhi ancor tutto discerna.
Esempio: Grazz. Pros. 352: Corsero là con la lucerna accesa, a confortar colei che non restava di guaire.
Esempio: Soder. Agric. 114: Servono (i rami del pino) in diversi paesi in vece delle nostre candele di sevo e lucerne piene d'olio, delle quali ai tempi nostri il capitano Ambrogio Bizzozzero milanese ha trovata una foggia maravigliosa, che sebbene non è di quei licni perpetui che dice Plinio, almeno dura accesa, e fa lume, senza arroger olio e mutare stoppino, per otto dì ed altrettante notte.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 385: Anassagora col viso scoperto gli rispose: O Pericle, chi ha della lucerna mestieri dee mettervi dell'olio.
Esempio: Dav. Eron. 20: Però veggiamo che dalla lucerna, spenta per olio mancare, la fiamma si spicca, e va su alquanto, quasi pinta al suo luogo proprio.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 25, 2, 200: Facevano quel che Plutarco disse delle lucerne accese, ma che lor manca l'olio: smoccolate, rinvengono un po' poco; indi ritornano al mancare di prima.
Esempio: Giord. Op. 2, 462: La portò d'Egitto (una statuetta di bronzo) cavata da una piramide, e usavala per lucerna.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 144: Aveva già afferrata e alzata, con la mancina, la lucerna.
Definiz: § I. E in più largo senso, per Qualsiasi altra cosa che ardendo faccia luce in nostro servigio. –
Esempio: Ristor. Comp. Mond. 158: Li animali e le figure del cielo furono chiamati dalli savi per nome, secondo la loro significazione, com'egli chiamarono la lucerna dalla luce, e li capelli dal capo.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 27: Io l'ho veduto già (l'orinale) nel mio paese Esser adoperato per lanterna, E starvi sotto le candele accese. E chi l'ha adoperato per lucerna, E chi se n'è servito per bicchieri, ec.
Esempio: Grazz. Pros. 155: In scambio d'occhi aveva due lucerne di fuoco lavorato.
Esempio: Dat. Vegl. 180: Dante non usò la voce lucerna, pigliando la metafora dalla lucerna dell'olio; ma perchè in quei tempi tuttociò che luce, o fa scorta, si diceva lucerna.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 471: Gli antichi si servivano della voce lucerna per voler significar semplicemente luce. Così i Franzesi dicono la lumière per lo lume.
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Dant. Inf. 28: I' vidi.... Un busto senza capo andar.... E il capo tronco tenea per le chiome Pesol con mano a guisa di lanterna.... Di sè faceva a se stesso lacerna.
Esempio: E Parad. 1: Surge a' mortali per diverse foci La lucerna del mondo.
Esempio: E Dant. Parad. 8: Vid'io in essa luce altre lucerne Muoversi in giro, più e men correnti, Al modo, credo, di lor viste eterne.
Esempio: E Dant. Parad. 23: Vid'io, sopra migliaia di lucerne, Un sol, che tutte quante l'accendea, Come fa il nostro le viste superne.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 18: La lucerna del mondo; cioè lo sole lo quale illumina tutto lo mondo.
Esempio: E But. Comm. Dant. 3, 256: In essa luce; cioè nel corpo di Venere, che era lucido, altre lucerne; cioè altri splendori, e questi erano li spiriti beati li quali si vedeano e cognoscevano ec.
Esempio: E But. Comm. Dant. 3, 592: Sacra lucerna; cioè santa anima, che risplendi come lucerna.
Esempio: E But. Comm. Dant. 3, 632: Sopra milliaia di lucerne; cioè sopra migliaia di beati spiriti, che tutti risplendevano a modo di lumi e di lucerne.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 471: Virgilio,... phoebeae lampadis instar. Che Dante imitandolo, chiamò il sole lucerna del mondo.
Definiz: § III. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 182 t.: La intenzione de l'opere è lucerna de l'uomo. Che se la intenzione de l'opera è buona, certo e la opera è buona; ma le opere delle malvagie intenzioni non possono essere se non rie.
Esempio: Dant. Purg. 1: Chi v'ha guidati? e chi vi fu lucerna, Uscendo fuor della profonda notte Che sempre nera fa la valle inferna?
Esempio: E Dant. Purg. 8: Se la lucerna, che ti mena in alto, Truovi nel tuo arbitrio tanta cera, Quant'è mestiero infino al sommo smalto, ec.
Esempio: E Dant. Rim. sacr. 394: Lume è talvolta di quella lucerna, Che dallo Spirto Santo in noi risplende, E con dritto disio sì ne governa, Che ec.
Esempio: Bibb. N. 3, 284: Perchè tu sei la mia lucerna, Signore; e tu, Signore, illuminerai le mie oscuritadi.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 82: Ma perchè l'occhio tanto non discerne, E cercar non si può, conviensi al tutto Che le parole mie ti sien lucerne.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 185: Se la lucerna; cioè lo lume; e per questo intende la grazia di Dio illuminante,... Trovi nel tuo arbitrio; cioè ne la tua volontà, nel tuo iudicio, tanta cera; cioè tanto ingegno, ec.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 32: Per fido esemplo alla mia vocazione Nel parto mi fu data la bellezza, Che d'ambo l'arti m'è lucerna e specchio.
Esempio: Cellin. Pros. 365: E perchè ella (la Pittura) si duole, la cagione si è che ella ha ispenta la lucerna, con la quale ella mirabilmente camminava, smarrita in queste stanze, che si dipingono al dì d'oggi, che grotte si possono chiamare nuove.... Avvenga che la sua lucerna viene ad essere la scultura.... E con quella mirabile lucerna, come dice il nostro.... Michelagnolo, si sono fatti lume ec.
Esempio: E Cellin. Pros. appr.: Ancora.... la scultura e l'architettura io le viddi così malcondotte,... perchè ciascuna di esse si vedeva fatta al buio, senza lucerna del vivo.
Esempio: Crusc. Vocab. I.: Lucerna.... Fr. Iac. T.: Vergine madre, splendida lucerna.
Esempio: Alf. Sat. 92: Le moderne Frasi dei nostri illuminati ingegni, Che tengonsi astri e non son pur lucerne.
Esempio: Martin. T. V. 11, 226: Lucerna a' miei passi ell'è la tua parola, e luce a' miei sentieri.
Definiz: § IV. Pur figuratam., e poeticam., per Occhio. –
Esempio: Dant. Inf. 25: L'un si levò, e l'altro cadde giuso, Non torcendo però le lucerne empie, Sotto le quai ciascun cambiava muso.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 656: Le lucerne empie; cioè li occhi, coi quali l'uno ragguardava l'altro, Sotto le quai; cioè lucerne, ciascun cambiava muso; cioè naso e volto.
Esempio: Burch. Son. 1, 19: E un cavallo appiede sopra un mulo, Ch'avea amendue spente le lucerne.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 46: E pur di risalir sul ponte tenta, Ben ch'egli avessi una lucerna spenta.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 203: Ed ha dinanzi appunto meno un dente, E delle dua lucerne una n'ha buona.
Esempio: Pindem. Odiss. 1, 251: Quelli afferrar l'acuto palo, e in mezzo Dell'occhio (di Polifemo) il conficcare; ed io di sopra, Levandomi sa i piè, movealo in giro..., Sì nell'ampia lacerna il trave acceso Noi giravamo.
Definiz: § V. E per Lume, alla cui fiamma intensa si lavori vetro, metallo, od altra materia fusibile. –
Esempio: Ner. Art. vetr. 41: Questo fu il modo che io tenni nel fare la presente calcidonia.... nella fornace de' vetri; nel qual tempo faceva lavorare detta fornace l'egregio messer Nicolò Landi,... uomo raro nel lavorare di smalto alla lucerna.
Definiz: § VI. Lume di lucerna, e poeticam. in modo assoluto, Lucerna, dicesi La luce fatta dall'ardere dell'olio che è dentro la lucerna. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 44: Una scimia ed un cane in vaga stanza, Stavan di notte a lume di lucerna Vegliando ec.
Esempio: Leopard. Poes. 115: E spesso all'ore tarde, assiso Sul conscio letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai co' silenzi e con la notte II fuggitivo spirto.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 293: Apparve nell'interna Parte un lume di lucerna, Che scoperse il vero oggetto.
Definiz: § VII. Lucerna sepolcrale, o funebre, e assolutam. Lucerna, dicesi Quel lume che gli antichi solevano accendere ne' sotterranei dove riponevano i cadaveri. –
Esempio: Cap. L. Mofet. 145: E simigliante raccontano Bernardo Scardeone di quella lucerna ritrovata in Padova, e 'l Volterrano, di quell'altra ritrovata nella via Appia in quell'avello, dove ec.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 131: Quivi il nostro accademico copiosamente e ornatamente delle sepolcrali lucerne ragionò.
Esempio: E Salvin. Annot. Tanc. 571: Un lumicino. Allude alle lucerne sepulcrali, delle quali vedi il Liceto.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 19: Con immagini oscure e color tetri, Allo squallor di funebre lucerna Forse cantar dovea tombe, ferètri, Larve, ec. (qui per similit.).
Definiz: § VIII. Lucerna, dicesi, per similit., Il cappello bislungo a due punte o a navicella che è proprio di alcune milizie o corpi armati, e di alcuni ufficiali, ed anche dei grandi ufficiali di Stato o di Corte.
Definiz: § IX. È anche nome di una sorta di Pesce di mare, che manda splendore. –
Esempio: Domen. Plin. 278: Del pesce lucerna.... Viene nella sommità del mare un pesce, dall'argomento chiamato lucerna: ed ha la lingua focosa fuor della bocca, e riluce nelle notti serene.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 217: Anche il mare ha i suoi viventi che nella notte risplendono, fra i quali ci è la lucerna, così chiamata per lo splendore che in mezzo alle onde getta; e ci è il dattero di mare.... Così il pesce chiamato luna.... pare che in mezzo le acque arda e divampi; ed il pesce milvo.... alla foggia di una bragia anche morto sfavilla.
Definiz: § X. Term. dell'Agricoltura. Dicesi, per similit., Quella pietra incavata, e con una specie di beccuccio nella parte davanti, su la quale riposa la gabbia dello strettoio da vino o da olio, e dentro alla quale nello stringere cade l'umore che va a raccogliersi nel suo ricettacolo. –
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 356: Allora si accomodi la prima gabbia sulla lucerna, e vi si voti entro uno dei divisati bigoncioli pieno di quella pasta.
Definiz: § XI. Porre la lucerna sopra il candeliere, o sopra il candelabro, e non sotto il moggio, o sotto lo staio, è frase scritturale denotante il farsi a tutti luminoso esempio di virtù, di sapienza, e simili. –
Esempio: Bibb. N. 9, 29: Voi sete la luce del mondo.... La lucerna, quando s'accende, non si pone sotto lo staio, ma sopra il candeliere, acciò ch'ella faccia lume a tutti quelli che sono in casa. Così risplenderà la luce vostra dinanzi dagli uomini, acciò che veggano le vostre buone opere, ec.
Esempio: E Bibb. N. 9, 369: Nullo accenda la lucerna, e ponga quella nel luogo occulto, nè etiam sotto il staio; ma sopra il candeliere, acciò che quelli ch'entrano vedano.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 3, 214: Tutti.... rispondono.... che un uomo di così eminente virtù, sì giovevole a tanta moltitudine, segua di rilucere sul candelliere come splendida lucerna ed ardente, piuttosto che, a privata quiete aspirando, si vada a nascondere sotto il moggio e sotto la clausura, benchè per altro santa e lodevole.
Esempio: Martin. T. N. 18, 53: Nè accendono la lucerna, e la mettono sotto il moggio, ma sopra il candelliere, affinchè faccia lume a tutta la gente di casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, ec.
Definiz: § XII. Fatto, o Lavorato, a lume di lucerna, ovvero Sapere, o Puzzare, di lucerna, dicesi familiarmente di scritto, libro, o simile, composto con gran fatica e studio notturno, ovvero che senta troppo la fatica durata nel comporlo, e quasi le veglie notturne dell'autore. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 503: Lucubrate da me con tanto studio.... Parla secondo il suo carattere di pedante, cioè lavorate (le postille) a lume di lucerna.
Definiz: § XIII. Olio di lucerna ogni mal governa. Proverbio denotante, secondo la popolare credenza, l'efficacia d'un rimedio esteriore così semplice come le unzioni con l'olio della lucerna, preferibile spesso ad altri più o meno pericolosi.