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Dizion. 3° Ed. .
FURTO
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FURTO.
Definiz: | Ladroneccio, rubería, cosa furata. Lat. furtum. |
Esempio: | Maestr. 2. 30. 1. Furto è il toglimento della cosa altrui mobile, e corporale,
fraudolenta, o voglia il Signore, di cui ell'è, o no, per cagion di guadagno. |
Esempio: | E Maestruz. appresso. La pena del furto si varia secondamente
che variamente di lui si tratta, e criminalmente, e a pena di peccato criminale. |
Esempio: | Tratt. Pecc. Mort. Furto è tor le cose altrui occultamente, e non se n'avvedendo
colui di cui sono. |
Esempio: | Petr. Son. 167. Pur questo è furto, e vien, ch'io me ne spoglie. |
Esempio: | Quist. Filos. C. S. Furto è toglimento della cosa altrui contro alla volontà del
vero suo possessore. |
Esempio: | Boc. Nov. 98. 43. Alla qual grotta, due, i quali insieme la notte erano andati ad
imbolare, col furto fatto andarono. |
Esempio: | Dan. Inf. 26. Del fosso, che nessuna mostra il furto [cioè cosa
nascosta] |
Esempio: | Fiam. 5. 59. Là, dove tu gli amorosi furti nascondi, mi ritrovassi |
Definiz: | §. Di Furto, posto avvverbialm. vale Furtivamente, nascosamente, con inganno. Lat.
furtim, clam. |
Esempio: | G. V. 10. 140. 2. Ne vi potea entrar vittovaglia, se non di furto. |
Esempio: | Boc. Nov. 98. 54. Sua moglie è divenuta nascosamente, e di
furto. |
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