Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
RIDIRE
Apri Voce completa

pag.152


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» RIDIRE
RIDIRE.
Definiz: Dir di nuovo, Dir più d'una volta, Replicare, Ripetere. Lat. repetere. Gr. ἐπαναφέρειν.
Esempio: Bocc. nov. 40. 27. Alla fante, ed a Ruggieri, e al legnaiuolo, ed a' prestatori, più volte ridir la fece.
Definiz: §. I. Per Raccontare, Riferire, Riportare. Lat. referre, narrare. Gr. ἐξηγεῖσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 30. 16. L'una all'altra per la città ridicendolo, vi ridussono in volgar motto, che ec.
Esempio: E Bocc. nov. 65. 19. Non che egli te l'abbia ridetto, ma egli basterebbe, se tu fossi stato presente.
Esempio: E Bocc. nov. 67. 8. Ed appresso dubito, che voi ad altra persona nol ridiciate.
Esempio: Dant. Inf. 1. I' non so ben ridir, com'i' v'entrai.
Esempio: E Dan. Par. 31. E spera già ridir, com'ello stea.
Esempio: Petr. son. 242. E se, com'ella parla, e come luce, Ridir potessi, accenderei d'amore, Non dico d'uomo, un cuor di tigre, o d'orso.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 350. E poi tornando a me mi ridiceva ogni cosa.
Definiz: §. II. Per metaf.
Esempio: Petr. son. 158. Nè voi stessa, com'or, bella vid'io Giammai, se vero al cor l'occhio ridice (cioè: se la vista non m'inganna)
Definiz: §. III. In signific. neutr. pass. vale Disdirsi, cioè Dire il contrario di quello, che già s'è detto. Lat. dicta retractare, palinodiam canere, dicta mutare. Gr. παλινωδίαν ᾄδειν.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 340. Voi vedete bene, che e' n'accecò, e non riebbe la vista, insino che non si ridisse.
Esempio: Varch. Ercol. 7. Prestissimo a correggermi sempre, e ridirmi ogni volta, che da chiunque si sia mi saranno amorevolmente gli errori miei.
Esempio: E Varch. Ercol. 71. Il verbo proprio è ridirsi, cioè dire il contrario di quello, s'era detto prima.