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Dizion. 4° Ed. .
RIDIRE
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RIDIRE.
Definiz: | Dir di nuovo, Dir più d'una volta, Replicare, Ripetere. Lat. repetere. Gr.
ἐπαναφέρειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 40. 27. Alla fante, ed a Ruggieri, e al legnaiuolo, ed a' prestatori,
più volte ridir la fece. |
Definiz: | §. I. Per Raccontare, Riferire, Riportare. Lat. referre, narrare. Gr.
ἐξηγεῖσθαι.
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Esempio: | Bocc. nov. 30. 16. L'una all'altra per la città ridicendolo, vi ridussono in
volgar motto, che ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 65. 19. Non che egli te l'abbia ridetto, ma egli
basterebbe, se tu fossi stato presente. |
Esempio: | E Bocc. nov. 67. 8. Ed appresso dubito, che voi ad altra
persona nol ridiciate. |
Esempio: | Dant. Inf. 1. I' non so ben ridir, com'i' v'entrai. |
Esempio: | E Dan. Par. 31. E spera già ridir, com'ello stea.
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Esempio: | Petr. son. 242. E se, com'ella parla, e come luce, Ridir potessi, accenderei
d'amore, Non dico d'uomo, un cuor di tigre, o d'orso. |
Esempio: | Vit. SS. Pad. 2. 350. E poi tornando a me mi ridiceva ogni cosa.
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Definiz: | §. II. Per metaf. |
Esempio: | Petr. son. 158. Nè voi stessa, com'or, bella vid'io Giammai, se vero al cor
l'occhio ridice (cioè: se la vista non m'inganna) |
Definiz: | §. III. In signific. neutr. pass. vale Disdirsi, cioè Dire il contrario di quello, che già s'è
detto. Lat. dicta retractare, palinodiam canere, dicta mutare. Gr.
παλινωδίαν
ᾄδειν. |
Esempio: | Fir. dial. bell. donn. 340. Voi vedete bene, che e' n'accecò, e non riebbe la
vista, insino che non si ridisse. |
Esempio: | Varch. Ercol. 7. Prestissimo a correggermi sempre, e ridirmi ogni volta, che da
chiunque si sia mi saranno amorevolmente gli errori miei. |
Esempio: | E Varch. Ercol. 71. Il verbo proprio è ridirsi, cioè dire il
contrario di quello, s'era detto prima. |
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