Lessicografia della Crusca in rete

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LENO
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LENO.
Definiz: Fiacco, debole, di poco spirito, spossato, senza lena. Lat. debilis, imbecillus, invalidus.
Esempio: Ret. Tull. Parlerà il dicitore con boce lena, e tremante.
Esempio: Franc. Sacch. Agnolo, con boce lena, dice: moglie mia, ec.
Esempio: Legg. G. S. Ma la presente ambasciata è ancora più lena, e più aspra in opera.
Esempio: Dan. Par. 28. Quando soffia Borea da quella guancia, ond'è più leno.
Esempio: Com. Par. 1. Quegli la conforta a più leno correre: quella non si fida, ma fugge (cioè lento, e piano. Lat. lentus, piger. E qui anche può essere avverbio, e vale Lentamente)
Definiz: §. Leno: dassi ancora per epiteto al Vino, quando è all'ultimo della botte, ma qui Debole, non potente, piccolo.
Esempio: Pallad. E aguale, là ov'è usanza di medicare il vino leno, e di sapore molliccio, col gesso.
Definiz: §. Leno: Arrendevole, pieghevole. Lat. lenis, lentus.
Esempio: Albert. cap. 58. Sia fermo, e leno, quando il tempo, o la cosa il domanda.
Esempio: Cr. 3. 15. 6. Poichè raffreddato sia, ovvero tenero, e leno fatto (favella del lino stato in macero)
Esempio: E Cr. 9. 97. 1. I segni della sanità sono s'elle son frequenti nello sciame, e s'elle son nette, e se l'opera, ch'elle fanno, è eguale, e lena.